picchio, senza offesa, anche se so che sei molto competente in materia ti faccio lo stesso una domanda: hai mai visto un motore con mosfet girare a vuoto?
immagino di sì; invece di fermarsi rallentando si pianta di scatto...ma non torna indietro.
il semplice fatto di fermarsi di botto è sicuramente una sollecitazione superiore per la meccanica (tutti e tre gli ingranaggi) rispetto al suo rallentamento per inerzia...ma non gli va contro, semplicemente si pianta.
Per fare un esempio è come se c'è una fila di persone che stanno correndo alla distanza di un braccio l'una dall'altra; ad un certo punto il primo si pianta, e gli altri gli arrivano contro, ca cascata l'uno sull'altro...tu invece mistai dicendo che il primo di colpo fa un salto indietro dando una spallata a chi lo segue.

Il motore si pianta, ma non inverte senso di rotazione. Per logica ritengo che non sia possibile che lo inverta perchè viene frenato dall'energia cinetica inerziale trasformata in energia elettrica, riflessa dal breaking e ritrasformata in energia cinetica (magnetica) opposta. L'energia che gli torna indietro credo che non sia neanche matematicamente sufficiente a contrastare la sua stessa inerzia per via delle inevitabili perdite che si hanno nelle fasi di trasformazione...
anche se non ne capisco niente ci metto qualche numero per spiegarmi meglio: quando stacchiamo il dito dal grilletto il motore ha ancora 100 di energia cinetica; funzionando come una dinamo quella energia cinetica si trasforma in energia elettrica, ma non tutta perchè non è un sistema ideale, diciamo che 3 si disperdono e 97 divetano energia elettrica; arriva al mosfet e ne perde ancora 1 (96), il mosfet lo riflette e perde ancora 1 per la dispersione dovuta alla resistenza a ponticello (95), si ritrasmette verso il motorino e perde ancora qualcosa (94) ed in fine diventa energia magnetica frenante che si oppone al moto inerziale del rotore quindi togliamo altri 3 e restiamo con 91 di energia. Il motore viene frenato per una quantità di energia cinetica leggermente inferiore a quella generata da lui stesso. La restante parte viene dissipata dall'attrito interno delle parti meccaniche. Il tutto si svolge in una frazione di secondo ovviamente. Per girare in senso contrario l'energia che ritorna al motore dovrebbe essere superiore al valore 100 da cui siamo partiti, cioè dovrebbe esserci da qualche parte nel circuito una fonte di energia che non solo compensa le perdite, ma le supera arrivando almeno a 101.
Almeno, credo funzioni così...tra non molto arriverà un luminare di elettronica a smentirmi, basterà aspettare