gotrek ti dò una mano nella compliazione di questa guida, spero che si ben accetta.
prima di tutto come descritto da gotrek non esiste la batteria perfetta, quindi qualsiasi tipo di batt che voi prendiate ha differenti pregi e difetti.
partiamo da alcuni concetti base, una batteria o un pacco batterie non è altro che l'insieme di più celle e/o elementi messi insieme (nel nostro caso collegate in serie) < -(=)+-(=)+-(=)+ > per far si che aumenti la tensione ai capi del pacco batterie. perchè al variare della tensione varia la rotazione del pignone (giri al minuto o al secondo) del motorino, essendo quest ultimo a corrente continua.
l' unica cosa che voglio precisare a tutti è di non dire baggianate, come ho trovato in giro nel forum, che un pacco batterie li-po da 7,3 volts con valore di amperaggio quel che si voglia, faccia girare più veloce un motorino (roof o raffica) di un pacco batteria al ni-mh da 8.4 volts con valore di amperaggio anche qui quel che si voglia.
se ciò avenisse due sono i fattori in gioco, o sono scariche le batterie da 8,4 volts oppure un elemento o più elementi si stanno per guastare.
anche se il vostro carica batteria segnalerà la batteria carica a 8,6 o 8,8 volts (questo perchè la misurate con il tester a vuoto), quando ad essa applicherete il carico, che nel nostro caso è il motorino, il pacco batteria si siederà, e cioè ai suoi capi la differenza di potenziale tra anodo, la parte positiva e catodo, quella negativa sarà minore di quella misura a vuoto 8,6 o 8,8 volts o di quella nominale 8,4 volts (calcolata o riportata sulla targhetta del pacco batteria).
andando avanti nel discorso e come precisava gotrek ne esistono di diversi tipi, ma mi limiterò a citare le più comuni con pregi e difetti:
ni-cd: tensione di una cella 1,25 v - durata di vita (cicli di carica) 1500 - tempi di carica circa 1h -auto scarica mensile >20% - tensione minima di ricarica (per cella) 1,25 v
ni-mh: tensione di una cella 1,25 v - durata di vita (cicli di carica) 300/500 - tempi di carica circa 2/4h -
auto scarica mensile >10% - tensione minima di ricarica (per cella) 1,25 v
li-po: tensione di una cella 3,7 v - durata di vita (cicli di carica) 300/500 - tempi di carica circa 2/4h -
auto scarica mensile 10% - tensione minima di ricarica (per cella) 3,7v
li-ion: tensione di una cella 3,7 v - durata di vita (cicli di carica) 500/1000 - tempi di carica circa 2/4h -
auto scarica mensile 10% - tensione minima di ricarica (per cella) 3,7v
da come si può notare, le li-po rispetto alle ni-mh hanno il vantaggio di autoscaricarsi molto più a lungo, ma da parte hanno la stessa vita espressa in cicli di carica e tempo di carica, anche se su quest ultimo le li-po sono un tantino più veloci. da evitare le ni-cd, anche se sembrano vantaggiose, perchè sono altamente nocive per l'ambiente se non correttamente smaltite e poi sono state bandite dal 1º luglio 2006 in base alla direttiva europea 2002/95/ce del parlamento europeo e del consiglio del 27 gennaio 2003. soffrono del cosidetto "effetto memoria", cioè se una batteria completamente carica si utilizza al 60% e successivamente si sottopone a ricarica, il 40% dell'energia somministrata non viene riconosciuta e risulta quindi inutilizzabile. le batterie maggiormente soggette a questo fenomeno sono quelle al ni-cd ed in misura minore quelle al ni-mh.
le ni-mh, la cui differenza di potenziale ai poli è di 1,2 v, stanno ormai sostituendo le vecchie batterie al nicd più tossiche e meno efficienti. la massima energia che può essere immagazzinata nelle comuni batterie misura aa è attualmente (nel 2006) di circa 3000 ma h per 1,2 v. verso le fine del 2006 un produttore ha messo in commercio delle batterie ni-mh con delle migliorie al catodo che permette di ottenere una autoscarica di solo 10 % dopo 6 mesi e del 15% dopo 12 mesi.
le li-po ha un densità energetica maggiore del 20% rispetto ad una li-ion classica ma un ciclo di vita leggermente inferiore. è costituita da materiali compositi litio-polimero conduttori, ottenuti inglobando soluzioni di sali di litio in opportune matrici polimeriche. il suo grande vantaggio è dato dalla possibilità di creare batterie di qualsiasi forma e dimensione e, fatto non secondario, più sicure, in quanto l'elettrolita allo stato solido in caso di rottura accidentale delle batterie non fuoriuscirebbe, scongiurando così possibili danni al caricabatteria o all'apparecchio utilizzatore.
uno dei principali difetti della tecnologia è la necessità di usare caricabatterie specifici, per evitare incendi ed esplosioni.
questa batteria può esplodere se corto-circuitata, a causa della bassissima resistenza interna e della conseguente tremenda corrente impulsiva che attraversa la cella. inoltre una cella li-po può incendiarsi facilmente se forata, per cui le batterie sono, in varie applicazioni, ricoperte da un involucro plastico che dovrebbe prevenire le forature.in applicazioni specifiche (ad es. automobili radiocomandate), inoltre, sono richiesti controlli elettronici di coppia per i motori elettrici collegati alla cella, al fine di contenere le correnti di scarica e di conseguenza il danneggiamento della batteria.
il volore di scarica di ogni tipo di batteria è una variabile difficile da calcolare, dato che dipende dall suo utilizzo e dal suo inutilizzo.
con questo spero di aver dato una mano a chi avesse ancora le idee confuse.
sono a disposizione per eventuali info.