Con codici commi e articoli però non a chiacchiere mi raccomando! A presto.
Con codici commi e articoli però non a chiacchiere mi raccomando! A presto.
Vedi Blu, se c'è uno che a "chiacchere" non ha mai risposto, quello sono proprio io.
Ora lascio perdere quello che avevo da fare e risponderò in maniera chiara come sono uso fare per il lavoro che faccio e per il modo in cui affronto le cose in generale. Con lo stesso modo in cui le ho affrontate a partire dal 1996, testando ogni forma associativa possibile, comprese le sfaccettature fiscali che, da che leggo, ti sono talmente care che ti hanno fatto perdere la visione di insieme delle cose.
Le chiacchere, o il "fumo" come lo chiamo io, è roba per quelli come te che per ingenuità, entusiasmo o calcolo, hanno fatto di chiacchere regole.
E per quelli che ci hanno fatto ragione di "tesseramento".
A presto.
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E' scritto sull'art 148 TUIR Comma 3 comunque, e non mi dilungo a spiegartelo perchè queste risposte sono davvero avvilenti, sia a livello personale che statistico, perchè fa capire a che livello di informazione stiamo.
Piccola premessa:
Avvilente è il modo in cui tu (e con te, molti altri) abusate della lingua italiana la quale, per la sua complessità e ricchezza di vocaboli, andrebbe utilizzata attentamente specialmente quando ci si proprone – come fai tu – in qualità di persona informata su fatti e materia fiscale o associativa.
Per esempio, io trovo avvilente pensare ad un Ente che ti abbia investito di un incarico tanto delicato. Eppure, non ci posso fare nulla né a livello personale nè in termini statistici (non so che ci azzecca la statistica, ma se ti piace il termine dagli il significato che ti pare).
Detto questo, veniamo ai fatti.
L’articolo che hai citato indica quali sono – in pratica – alcuni dei benefici fiscali legati alla istituzione delle associazioni sportive dilettantistiche per quanto riguarda il loro proprio regìme fiscale e per quanto riguarda i rapporti FISCALI e solo FISCALI tra associazioni che svolgono medesima attività.
In particolare, per i rapporti (scambio di denaro per semplificare il concetto) tra gli stessi associati di una ASD e e tra ASD ed ASD anche affiliate a diversi Enti, purché accomunate da stesse attività e da stessa regolarità fiscale, la quale si ottiene solo ed esclusivamente se le ASD sono iscritte ad un Ente di Promozione Sportiva riconosciuto e TRAMITE L’ENTE (lo scrivo in maiuscolo, così chi vuole capire, capisce…) al Registro CONI.
PUNTO!
Ciò non toglie che una ASD possa tranquillamente staccare una ricevuta per del denaro incassato (per esempio quale quota di iscrizione ad un torneo), da un soggetto qualsiasi, per esempio il sottoscritto, D’ANGELO Vincenzo, C.F. DNGVCN65R03L483O, senza per questo incorrere in alcun rischio “fiscale”.
CERTO E’ che la ASD organizzatrice ha il diritto di non ammettere alla partecipazione ad una manifestazione organizzata lo stesso soggetto… .
Ma una volta che ne abbia accettato l’adesione, la ASD (chi la rappresenta) HA SOLO IL DOVERE DI verificare che il soggetto sia titolare di una valida copertura assicurativa (obbligo a carico di chi organizza e promuove le attività...) e anche dell’idoneità (leggasi certificato medico, altro obbligo a carico di chi organizza e promuove) per svolgere l’attività dilettantistica organizzata dalla stessa ASD di cui il ripetuto soggetto non fa parte.
E’ evidente che ASI, CSEN (non CSEN SOFT AIR…), ACSI… o qualsiasi altro Ente di Promozione Sportiva riconosciuto dal CONI siano compatibili l’un l’altro e, di conseguenza le ASD ad questi affiliate. MA SOLO AI MERI FINI FISCALI che non hanno nulla a che vedere con il tipo di attività svolta, nel nostro caso, il soft air, disciplina che non ha una definizione univoca o universale e la dimostrazione sono gli stessi statuti di molte ASD che lo descrivono in maniera sempre diversa e MAI, se non raramente, nella sua ESSENZA.
Fino qui, non serve citare articoli particolari. E’ tutto scritto nero su bianco sulla legge 398/91 e successive circolari che sicuramente tu conosci a menadito.
Sul lato pratico, le cose non sono come tu credi che siano, semplicemente perché la stessa materia – il SOFT AIR nel caso nostro – ma tutte le altre attività REALMENTE SPORTIVE o considerate tali dagli ENTI non sono regolate alla stessa maniera.
In che senso?
Nel senso che CSEN e la sua associata CSEN SOFT AIR fruiscono di una copertura assicurativa che considera TERZI rispetto allo stesso CSEN e alle Associazioni ad esso affiliate, nonché ai dirigenti, gli associati ma non gli associati (cioè, i tesserati…) tra loro.
E, per di più, CSEN SOFT AIR ha predisposto un regolamento specifico per la pratica del soft air da parte dei suoi tesserati per quanto riguarda l’uso obbligatorio di protezioni integrali per il viso.
Un passo avanti a favore di CSEN e CSENSOFTAIR.
Ma, un simile regolamento non ce l’ha ASI né AICS per cui un giocatore CSEN SOFTAIR che dovesse infortunarsi o produrre un danno perché non indossa la maschera integrale o perché non l’indossa l’avversario (magari tesserato ASI…) si ritrova col culo per terra per esempio se è andato a fare un torneo organizzato da una ASD affiliata ASI dove tale obbligo non è neppure contemplato.
Poi, le stesse polizze assicurative convenzionate con detti enti presentano differenze che ne condizionano l’operatività già solo nel modo in cui le attività promosse dagli stessi enti debbano essere descritte e comunicate alle rispettive compagnie.
ASI:
https://www.alleanzasportiva.it/c/do...&groupId=11617
https://www.alleanzasportiva.it/c/do...&groupId=11617
CSEN:
https://89.97.62.208/csen.it/Copertu...CIETA'.pdf
https://89.97.62.208/csen.it/Copertu...RTUNI BASE.pdf
CSEN SOFT AIR (le polizze sono quelle sopra, con l’aggiunta del regolamento che condiziona fortemente l’operatività delle polizze stesse).
https://www.csen-softair.com/regolam...amento-tecnico
ACSI:
https://www.acsi.it/file_download/BASE_SPORT_ACSI.pdf
https://www.acsi.it/file_download/RCT_ACSI.pdf
Le polizze, contratte con UNIPOL da ACSI (Asnwg…) addirittura condizionano la loro operatività come segue:
3) Oggetto dell’Assicurazione:l’Assicurazione vale per gli infortuni che gli
Assicurati subiscono durante le attività sportive dilettantistiche, amatoriali e ricreative compresi gli allenamenti, organizzate dalle singole Associazioni e/o
direttamente dal Contraente, purché sotto la sorveglianza di almeno
un’istruttore dell’Associazione Sportiva o di persona dalla stessa incaricata.
Sono altresì incluse le riunioni organizzative, incarichi, missioni o altre attività
rientranti negli scopi sportivi delle Associazioni e della Contraente
Vedi Blu Vector, io queste cose me le sono lette tutte e non per il gusto di rompere i coglioni a quelli come te. Ho cominciato leggerle e "studiarle" molti anni fa prima con l'entusiasmo del "giovane" soft gunner, oggi con il senso critico del "vecchio" soft gunner, libero professionista nella vita.
Non ne ho alcun interesse, checché i maliziosi possano pensare.
Lo scopo di tutto questo discorso, riportando IT il topic non è dimostrare che una copertura assicurativa ovvero l’aderenza al regìme fiscale agevolato diano una identità al SOFT AIR perchè non è l’osservanza di regolamenti fiscali che lo fa esistere e neppure il riconoscimento di un Ente.
Il soft air esisterà solo quando la sua definizione prescinderà dalle differenze amministrative che oggi condizionano i rapporti tra praticanti la stessa attività, i soggetti potranno considerarsi realmente “realizzati” in uno status che non è quello solo quello di tesserato, ma di cittadino che pratica il SOFT AIR secondo una definizione CONDIVISA a prescindere dalla “amministrazione” di appartenenza o dalla forma associativa scelta, o dalla bandiera sventolata.
Io sono fermamente convinto sulla base di esperienza ATTIVA in tutti i sensi che ha avuto inizio nel 1996 e prosegue tuttora, che il soft air stia pesantemente pagando le conseguenze dell’atteggiamento di quelli come te e di chi sull'entusiasmo di quelli come te, tuttora stia facendo leva per vendere tessere senza risolvere il problema fondamentale del soft air: la su DEFINIZIONE UNIVOCA E CONDIVISA. Poi si potrà parlare a pieno titolo di regolamenti, rapporti, norme...
Il resto sono "chiacchiere" o "fumo" (come mi piace definirle).
Ultima modifica di Etabeta; 09/12/2011 a 22:28 Motivo: uell
Tutto il tuo supposto sul fiscalmente plausibile scade proprio qui, ti ho linkato l'articolo in questione TUIR 148 e non da molte interpretazioni e dice proprio il contrario di ciò che affermi. Per dare qualche finta autorità a quello che affermi citi l'articolo 398/91 e questo mi fa sorridere, perchè è evidente che non sai cosa sia. Dovresti sapere infatti che la 398/91 o Regime Fiscale Agevolato, non è sempre valida, non è "per tutte le ASD" ci si accede SOLO facendo richiesta e ( guarda caso ) aprendo OBBLIGATORIAMENTE la partita iva che coinciderà con il codice fiscale della ASD, Credo che il 95% delle ASD di softair non opti per questo tipo di regime e non possa fare alcun tipo di ricevuta a terzi esente iva. Il restante 5% può sicuramente fare attività rivolta a terzi, e deve staccare ricevuta:Ciò non toglie che una ASD possa tranquillamente staccare una ricevuta per del denaro incassato (per esempio quale quota di iscrizione ad un torneo), da un soggetto qualsiasi, per esempio il sottoscritto, D’ANGELO Vincenzo, C.F. DNGVCN65R03L483O, senza per questo incorrere in alcun rischio “fiscale”.
Inoltre deve:
versare trimestralmente su F24
sui corrispettivi per servizi a terzi il 15% fino a EURO 15.493,71 , oltre il 25%
per la vendita di beni ceduti a terzi il 10% fino a EURO25.822,84, oltre il 25%
Sugli incassi IRES E IRAP rispettivamente 33% e 4,25% del 3% del totale.
Avere registro a contabilità separata, istituzionale/commerciale.
Parentesi ( la 398/91 è sicuramente ottima per chi ha grandi numeri, ed ha trovato uno sponsor, dato che la sponsorizzazione è commerciale , ed ha anche qualche soldo da spendere per un commercialista. )
Non mi sembra che qui qualcuno abbia mai affermato queste cose, stiamo parlando di Fisco non di identità violate o da cercare, e nemmeno di assicurazioni, sono d'accordissimo con te sul fatto che non è L'ASD che fa Il softgunner, ma con tutto il discorso sulla partecipazione ai tornei che c'entra?Lo scopo di tutto questo discorso, riportando IT il topic non è dimostrare che una copertura assicurativa ovvero l’aderenza al regìme fiscale agevolato diano una identità al SOFT AIR perchè non è l’osservanza di regolamenti fiscali che lo fa esistere e neppure il riconoscimento di un Ente.
Un non tesserato fiscalmente non può partecipare ad un evento che organizza una ASD senza che l'ASD faccia attività commerciale, la lunga digressione sulle assicurazioni non cambia il fatto.
Ultima modifica di Blu-Vector; 10/12/2011 a 00:33
Blu Vector, l'argomento fiscale, in questo topic, l'hai inserito tu. Il titolo del topic ha un senso ben diverso: si riferisce alla necessità di normare il soft air.
Se tu sei convinto che normare il soft air sia una questione fiscale, di rapporti fiscali tra ASD, buon per te.
L'argomento assicurativo - che ripeto, non è primario rispetto al senso di questo topic tanto quanto quello fiscale - lo ho utilizzato solo per dimostrare la DIVERSITA' e l'INCOMPATIBILITA' nel senso pratico attualmente esistente tra chi fa il soft air iscritto ad un ente piuttosto che a un altro piuttosto che a nessuno (quest0ultima forma del tutto legale, consentita e fattibile).
