partenza ore 6:50 dall'abitazione di cobra, subito il clima nel pulmino si fa gioviale (secondo me, la miglior scelta per trasportare fino 6 persone in modo relativamente economico, comodo e sicuro, con tutta la loro attrezzatura), facciamo tutta una serie di soste nei vari autogrill lungo il percorso che ci porta verso castellina marittima, sennonché all'ultimo di questi, mentre facevamo rifornimento, ci affianca un defender 110 cassonato, scende un uomo sulla quarantina, capelli bianchi, viso asciutto, dal portamento vagamente anglosassone, e si rivolge a me, con il tipico accento toscano, " o bimbi state andando verso piazza d'armi ?" "altrochè" gli faccio io, "allora seguiteci". mai incontro fu più provvidenziale, perchè piazza d'armi, così si chiama il qg del gtt, si trova in un posto isolato, tra due paesini a stento indicati sulla mappa, ma, come avremo modo di scoprire la mattina seguente, il posto gode di una vista a dir poco spettacolare.
giunti a destinazione alle ore 11:00 iniziamo immediatamente i preparativi, manca ancora 1 ora all'inizio del briefing, ma il tempo a disposizione è comunque poco per sistemare il tutto.
dal briefing pre-gara si evince quello che sarà leit-motiv di tutto il torneo, ciò la ricognizione di un territorio non eccessivamente ampio, ma piuttosto impegnativo, alla ricerca di tutta una serie di obbiettivi sia fissi che mobili. veniamo in oltre informati della presenza di diversi cacciatori nella zona di operazioni e di prestare attenzione ai nostri ed ai loro movimenti.
presi i punti sulla carta, e preparata l'attrezzatura, veniamo portati al nostro punto d'infiltrazione.
una volta scesi dalla jeep, "facciamo il punto" e scopriamo di essere nella zona sud del campo lontani almeno 1 km dal primo obj. intuiamo che l'incontro con la pattuglia sas sia di primaria importanza, in quanto questi hanno per noi informazioni utili allo svolgimento della missione.
in linea d'aria, tra il punto di stazionamento della pattuglia sas e la nostra posizione, si trova una zona da rastrellare per la probabile presenza di "ufficiali osservatori" dell'aviazione argentina da eliminare.
decidiamo di avanzare lungo questa rotta, anziché aggirare l'obbiettivo lungo il costone della montagna e dirigerci verso i sas, per fare un primo sopralluogo verso tale obbiettivo. tale decisione si rivelerà fatale per tutto il proseguo della missione.
proseguiamo lungo la rotta seguendo i sentieri, fino a quando non si perdono nella foresta. dopo circa mezz'ora di sottobosco finiamo in prossimità di un sentiero che porta in cima, decidiamo di percorrerlo, arrivati ad un bivio ci infrattiamo li nelle vicinanze, mentre io e doc, liberatici degli zaini, diciamo di perlustrare la zona più da vicino. non facciamo in tempo a mettere la testa fuori dai cespugli che una squadra a scorta di uno degli ufficiali dell'aviazione ci ingaggia avendo la meglio su di noi. prendiamo nota del contatto sul "report missione" e rimaniamo fermi per 20', come da opord per i colpiti che perdono lo scontro.
la contro/scorta si divide in due unità, una continua ad est l'altra si dirige a nord, nella direzione dalla quale eravamo arrivati. per un attimo temo il peggio in quanto passano a pochi metri dal resto della pattuglia infrattata. per fortuna nulla accade, scaduti i 20' ritorniamo indietro a recuperare attrezzatura e compagni, mentre ci riorganizziamo e decidiamo il da farsi, cobra che copre lungo il sentiero in direzione nord, avvista un contatto, c'è solo una cosa da fare "rally point". percorriamo alcuni metri giù per il sentiero e ci infiliamo nello sporco. la contro è a pochi metri da noi lungo il sentiero, ci hanno visto entrare nella boscaglia, ma non sanno dove siamo e non corrono il rischio di avventurarsi certi di finire in un imboscata, sparano sporadici colpi giusto per infastidirci e farci perdere tempo. ci riprendiamo e riorganizziamo, decidiamo di scendere verso il versante sottostante della montagna, ci copriamo con un po’ di fuoco, più per far rumore e creare confusione che alla ricerca del bersaglio. dopo 30/40 metri ci fermiamo, organizziamo un cash per gli zaini e decidiamo di dare la caccia al secondo ufficiale delle forze aeree.
risaliamo il crinale giunti al bivio procediamo verso il sentiero che dirige ad e, percorriamo 100 metri e mentre consulto la mappa, qualcuno avvista la pattuglia, ne nasce uno scontro per il quale siamo vincitori. finalmente un punto a nostro vantaggio. compilato e firmato il report missione torniamo verso i nostri zaini. la pattuglia sas ci aspetta, e purtroppo il tempo, durante questa prima fase della missione, è volato, sono passate più di tre ore, e tra non molto inizierà a far buio.
percorriamo il versante ovest di poggio di nocola per circa 300/350 metri quando inizio le comunicazioni con la pattuglia sas. ora è un susseguirsi rapido di eventi, i sas sono in occultamento già da qualche ora è non rimarranno li ancora per molto. dopo circa mezz'ora ci comunicano che sono sotto ingaggio e richiedono il nostro supporto immediato, rispondo che cercheremo di essere il più rapidi possibile. ci buttiamo a rotta di collo giù dal crinale, cercando di farci largo tra la vegetazione che sembra essere dalla parte del nemico, in quanto ci rallenta e disorienta, aiutata anche dal tramonto orami giunto a spegnere del tutto la nostra capacità visiva. la pattuglia sas mi comunica di essere ormai caduta prigioniera nelle mani degli argentini, è imperativo per i gamma riuscire a liberarli, o buona parte della nostra missione sarà compromessa.
dopo quasi un'ora di lotta contro rami arbusti e rovi, giungiamo in prossimità della carrabile che ci condurrà dai sas, ma ahimè, è ormai tardi mi comunicano via radio che i prigionieri verranno tradotti al campo di prigionia, la nostra unica possibilità di contatto svanisce inesorabilmente, vediamo sfilare la jeep con i prigionieri proprio sotto il nostro naso.
cerchiamo di riprenderci, rifiatiamo, ed organizziamo un cash con l'attrezzatura superflua. decidiamo di perlustrare la zona nord del teatro di operazioni, in cerca del qg nemico o di eventuali postazioni con batterie nelle zone indicate in fase di briefing, periamo, e crediamo che nonostante ci manchino le dovute informazioni, con un po’ di fortuna riusciremo a trovare qualche obj attivo. percorriamo circa 100 metri di sentiero, quanto sem manifesta la propria incapacità nel continuare, ormai ha raggiunto il limite e non riesce a continuare. torniamo indietro, contatto ghigo e lo faccio esfiltrare con tutta la sua attrezzatura, peccato, durante le ore notturne sentiremo la sua mancanza.
proseguiamo con la nostra missione per circa due ore, ma purtroppo ci vediamo costretti a ritornare verso il cash senza aver concluso nulla.
ci sistemiamo per la notte, per fortuna io, doc, geco, e blade ci siamo portati dietro sufficiente attrezzatura per poter dormire tranquilli e al riparo dall'umidità, lo stesso non ha fatto cobra, che dopo un paio di ore mi sveglia spaventato, si è addormentato in una posizione scomoda e complice il freddo gli si è addormentata una gamba, il problema è che le condizioni non gli permettono di riprendere piena funzionalità all'arto, forse un gelone. nuovamente chiamo ghigo, ed esfiltra anche il nostro secondo operatore.
la notte per fortuna procede senza ulteriori intoppi.
the caldo e cioccolato ci restituiscono grinta ed energie, quel tanto che basta per farci arrivare a fine missione. rimettersi addosso tutta l'attrezzatura è un'impresa davvero ardua, ma è ora che esce fuori il carattere e la determinazione, dobbiamo riattraversare la montagna, sulla carta 200 metri di dislivello sembrano una sciocchezza, ma in alcuni tratti, complice il terreno, la pendenza, e sopratutto la stanchezza accumulata, vacilla la lucidità e il tarlo della resa inizia a farsi strada nelle nostre menti e nei nostri occhi. le soste si allungano e gli sguardi sofferenti si incrociano alla ricerca del reciproco conforto nella consapevolezza di non essere i soli a soffrire. questo ci spinge a non mollare, fin quando giunti sulla vetta veniamo in parte ripagati da un panorama memorabile.
iniziamo la discesa verso quello che sarà uno dei due obbiettivi da attaccare, purtroppo il numero è a nostro svantaggio 4 attaccanti contro 4 difensori hanno sempre la peggio.
abbacchiati, ma non ancora vinti, riprendiamo gli zaini e ci dirigiamo verso l'ultimo obbiettivo. risaliamo la strada che porta al campo base "piazza d'armi". dietro alcuni alberi, in prossimità di una curva, posiamo gli zaini, ma non facciamo in tempo a capire dove ci troviamo che veniamo travolti da una serie di botta e risposta tra forze argentine ed inglesi nostri compagni. grazie ad un'informazione passataci dai nostri colleghi anglosassoni, veniamo a sapere che nei paraggi è presente il "colonnello", uno degli obbiettivi primari di questo torneo. avanziamo lentamente sul limitare di una radura, quando scorgo a circa 50 metri da noi un gruppo consistente di persone, e, tra queste, intravedo il nostro obbiettivo. ci buttiamo nello sporco e ci avviciniamo lentamente lungo il loro fianco, strisciando giungiamo al limitare del sentiero infrattati tra i cespugli. gli tendiamo un'imboscata, ma anche in questa occasione non riusciamo nel nostro intento, conterò poi in seguito 14 operatori di cui 9 colpiti durante l'ingaggio.
a circa 15 minuti dalla fine dei giochi corriamo alla ricerca dell' ultimo obbiettivo, ma quando arriviamo in prossimità di quello che probabilmente era il nostro ultimo obj scopriamo che stanno già smantellando il tutto.
non ci resta che rientrare e sbaraccare il tutto. l'ospitalità di ghigo e i suoi si mostra anche e sopratutto durante il de-briefing, dove dopo un pranzo a base di polenta con ragù, salciccia e fagioli ci viene consegnata una targa ricordo dell'evento.
mi considero abbastanza soddisfatto della nostra prestazione, abbiamo dimostrato unità, compattezza e spirito di squadra, voglia di esserci e sopratutto di fare, a livello tattico riconosco di aver peccato di ingenuità, dovuta sia alla scarsa esperienza sia alla mancanza di malizia.
per il resto della squadra, li ringrazio, perché mi hanno seguito bene o male tutti, fin dove hanno potuto. nel complesso lo considero un ottimo inizio, ed un'ottima base di partenza, per una squadra nata appena un anno fa. sono sicuro che potremmo solo migliorare, ed in futuro i risultati non tarderanno ad arrivare.
un grazie a doc, geco, blade, sem, e cobra