Quote Originariamente inviata da Stalky&Co Visualizza il messaggio
Premetto che non ho esperienza di richieste di questo tipo, ma ogni atto della pubblica amministrazione deve essere motivato e il sindaco non sfugge a questa regola, come non è immune al ricorso gerarchico, in quanto il suo diniego è un atto amministrativo.
Ed una eventuale non ottemperarvi, al massimo costituisce una violazione dell'art. 650 cp. Se ha emesso ordinanza, ovvio. Che risulta del tutto impugnabile e deve essere dettagliatamente motivata e specificata.

Se i sindaci vogliono giocare a Peppone facciano pure, basta non fare di sponda i don Camillo e operare come qualsiasi legittima associazione di cittadini. Credo.
Non ricordo ricorsi ad istituzioni più alte a fronte di diniego del sindaco, anche se avendo del tempo e soprattutto un avvocato disponibile tutto è fattibile...e pure il contrario di tutto
Poichè come ebbi modo di scrivere il nostro Paese è la culla del diritto..peccato che a furia di dondolare si è addormentato!

La questione relativa alla legittimità di un gruppo di comuni cittadini di svolgere attività ludica in area pubblica non soggetta a limitazioni mi pare in linea di principio corretta, in quanto non mi pare che alcuno si sia mai rivolto alle autorità per farsi una partitella a pallone su un pubblico prato!
L'annosa quaestio sta nell'inconsueto abbigliamento ed accessori cui siamo usi utilizzare fonte di chissà quali terribili incubi da parte di inermi cittadini che si trovano ad incrociarci.
A parte le battute il problema reale è di carattere culturale, assai duro a rimuovere (per analogia chi segue o ha seguito negli anni 80 il settore armi sa molto bene come ci si muoveva o meglio non ci si muoveva nei poligoni)
Siamo in generale, quando va bene, tollerati, talvolta compatiti (bambini mai cresciuti quando va bene) per cui da derivazione paterna si pretende che si chieda il permesso.....
..Adeguiamoci ..che altro fare...