In merito all'articolo pubblicato da scharker che trovate qui..https://www.softairmania.it/threads/...ennesima-volta...
un softgunner ha avuto voglia di rispondere e spero vivamente che questo messaggio venga letto da chi possa prendere i giusti provvedimenti verso le persone che hanno scritto quell'articolo senza conoscere minimamente cosa sia il softair..
Buongiorno,
premetto di aver scritto intenzionalmente a sport@ladige.it .
Ho letto l'articolo pubblicato da p.giovannetti sull'Adige del 2 Luglio. Io sono un ragazzo, forse è solo quello che sono, ma come chi ci ha accusato credo di aver il diritto di ribattere, o meglio, di chiarire alcune cose. Non mi importa se questo 'articolo' verrà o meno pubblicato, il mio obbiettivo è dare un segnale, far luce su alcuni aspetti.
Ora, oltre al tono direi piuttosto offensivo dell'articolo, voglio far notare che sia stato scritto da persone che sul nostro gioco si siano ben poco documentate. E per parlare bisogna sapere, credo sia un punto in comune per tutti. Non so se la squadra in questione avesse le giuste autorizzazioni o se non avesse recintato o avvertito 'i turisti' a dovere. Quindi non scriverò su questo, perchè IO non parlo di cose che non conosco.
Noi non siamo guerrafondai, non siamo violenti, non siamo militari mancati che devono assetare la loro voglia di sangue. Siamo uomini, donne, con una passione, passione che può essere paragonata a qualsiasi altra. Parlate di noi come se fossimo dei pazzi da curare, come se avessimo un cancro, un virus da estirpare in questa società che definite allarmata. Ma voi guardate solo all'apparenza. Voi vedete il "fucile giocattolo", voi vedete la mimetica, e capite solo quello. E da quello ci definite violenti; ma lo fate perchè non conoscete il nostro sport.
Innanzi tutto è basato sulla lealtà del singolo, senza quella è impossibile giocare in quanto è il giocatore stesso che deve dichiararsi "colpito". In quale altro sport un giocatore esce dal campo senza essere buttato fuori dall'arbitro? Nel nostro sport c'è fratellanza: quando eliminiamo qualcuno quello non si arrabbia con noi, ma a fine partita viene e ci stringe la mano facendoci i complimenti. In quale altro sport succede? Nel nostro sport c'è rispetto e condivisione: si è sempre pronti ad aiutarsi, a prestarsi equipaggiamento quando manca, a condividere un panino. Dopo il game si va tutti a mangiare la pizza: "amici", "nemici", tutti fratelli di una stessa famiglia. In quale altro sport succede? Nel nostro sport c'è il rispetto della natura: infatti, usiamo pallini biodegradabili.
Leggendo quell'articolo ho visto distrutta quella poca immagine pubblica del softair per cui avevamo tanto sudato. Distrutta da persone guardano ma non vedono.
Poi mi volto e vedo altri sport, sport che vengono citati milioni e milioni di volte al giorno. Sport dove regna l'inganno, dove quando l'arbitro è girato si imbroglia, sport dove i giocatori si sputano l'un l'altro. Vedo sport dove l'arbitro è visto come il nemico, dove è trattato senza alcun rispetto. Sport dove i giocatori mandano a quel paese l'arbitro. Ho visto giocatori che si prendevano a testate davanti a milioni di persone, ho visto giocatori prendersi a pugni, e poi ho visto i tifosi. Ho visto quegli ultras che hanno distrutto treni, stadi, città. Quelle persone che si sono picchiate fra loro, che hanno ucciso poliziotti e che ancora oggi si trovano fuori dagli stadi per prendersi a mazzate. Ho sentito i loro cori, il loro razzismo, la loro presunta superiorità. E allora mi sono chiesto: è davvero il mio lo sport violento? Sono io il guerrafondaio? Sono io che rovino il mondo?
Bhè, in tutta sincerità, non credo. Quello che voglio chiedere a chi leggerà questo pezzo, questo 'sfogo', è che oltre a guardare provi a vedere, provi a confrontare, e per una volta possa riflettere. Oltre i pregiudizi, oltre lo stupido conformismo di pensiero che regna.
Dite che siamo offensivi rispetto a chi la guerra l'ha fatta e a chi oggi la guerra la vive. Non è vero. Noi li rispettiamo, noi sappiamo cosa vuol dire molto più di voi. Noi sappiamo che il filo che sapara la vita dalla morte è davvero fino. Noi giocando ci accorgiamo di quanto poco basti per poter essere uccisi. Noi lo sappiamo ed è per questo che noi non facciamo la guerra, perchè noi odiamo la guerra. Non siamo violenti e non siamo guerrafondai. Amiamo e rispettiamo la natura. E se ancora non lo volete capire, noi andremo avanti nei limiti della legge, fregandocene di chi parla male e non capisce. Perchè in fondo noi abbiamo qualcosa che voi non avete e non potrete mai provare: un'emozione chiamata softair.
Distinti saluti,
buon lavoro.
Un Softgunner.


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