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Discussione: qualche chiarimento per chi inizia questo fantastico sport?

  1. #41
    SAM Maniaco



    L'avatar di The_NightRider
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    Lupi del Moncenisio
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    Eccco...c'è una cosa che mi piacerebbe sapere...i.
    Considerando che il softair non è riconosciuto come sport,dunque una partita di softair può essere paragonata a giocare a guardie e ladri nel bosco(bosco magari demaniale...quindi di libero accesso),ci sono gli estremi perchè un sedicenne che si fa male possa rivalersi sul club?(ricordo a tutti che un sedicenne può lavorare..guidare...dunque viene ritenuto dallo stato abbastanza maturo per svolgere alcune attività)
    Perchè di solito gli incidenti capitano a causa dell'imperizia del giocatore stesso e non sono direttamente provocati da un'altro giocatore.
    Insomma, se l'incidente non è stato provocato da nessuno,se non dallo stesso giocatore,come fanno ad esserci gli estremi per una rivalsa???

  2. #42
    In attesa di conferma In attesa della conferma e-mail L'avatar di Petro
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    ecco, questa è un'ottima domanda. Sarei curioso anch'io di conoscere la risposta

  3. #43
    Recluta L'avatar di marswallace
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    mmm... ti dirò la mia risposta, premettendo che non sono avvocato o altro, ma ti riporto la conclusione cui è arrivato il nostro club, sentiti legali e non solo.
    Noi esistiamo dal 94' e ci abbiamo riflettuto a lungo prima e durante i tanti anni di esistenza.
    Premetto che è solo il nostro parere e tiene conto di certe realatà (processi di cui siamo venuti a conoscenza), oltre di quello che dice la legge.

    La legge dice tante cose, quando poi si arriva alle denunce, è un po' come se partisse una partita. La partita ha delle regole (le leggi) che impediscono che possa succedere QUALUNQUE cosa, ciò nonostante, chi ha la testa sulle spalle sa che in tribunale NON esistono solo le leggi, e ti darà la peggiore delle risposte alla tua domanda.

    Siccome NON è uno sport, NON è come tirare un pugno a qualcuno su un ring: tu spari a un joule intenzionalmente a qualcuno, e il fatto che lui sia d'accordo poco importa (come non importa, per esempio, se ammazzi qualcuno con il suo consenso, ovvero l'eutanasia).
    Quindi se lui si toglie la maschera (a torto), il giudice potrebbe perfino non considerare la sua mancanza di buon senso, e vedere solo la tua intenzione di sparargli per motivi ludici (ovvero idioti).

    In definitiva, il nostro club è arrivato alla conclusione, che non avendo noi praticamente nessuna delle tutele di cui godono gli sport, se un pirla vuole, ti può denunciare quasi per qualunque cosa, e poi si può solo sperare in un avvocato cazzuto, con tutti gli anni di patema che questo comporta. Ovviamente esagero, ma rende bene l'idea.
    Tieni poi conto che in Italia, se scivoli sul bagnato, non sei pirla tu che non guardi dove metti i piedi, è colpa di dio che ha fatto piovere, e lo puoi denunciare.

    Noi abbiamo valutato il rischio, sapendo che comunque non era così probabile (anzi, un po' estremo) e facciamo lo stesso soft air.
    Ultima modifica di marswallace; 20/04/2011 a 11:39

  4. #44
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    Semplice: si ricorre alla attribuzione della cosiddetta "Responsabilità Oggettiva".
    La questione sport/non sport non ha alcuna importanza.
    Il problema nasce nel momento in cui uno chiunque, maggiorenne o minorenne, si infortuna o riporta lesioni o, comunque, un danno patrimoniale, nello svolgimento di una qualsiasi attività in un qualsiasi luogo.
    Quando il luogo è, come nel caso di qualsiasi attività organizzata, il campo di gioco oppure l'edificio diroccato ancorchè concesso con tanto di carte dai proprietari/enti proprietari, il cittadino potrà comunque sempre cercare di attribuire la responsabilità di ciò che ha subito al proprietario del fondo/edificio, ovvero all'organizzatore del game ovvero... al rappresentante della associazione sostenendo che non sono state osservate tutta una sequela di precauzioni.

    Guardate, proprio qui su SAM se ne è letto e io mi ci sono pure messo di mezzo. Ricordo denti saltati perchè il giocatore non era protetto il cui costo si voleva accollarlo all'organizzazione della giocata "amichevole" (vi garantisco che se il soggetto in questione fosse andato avanti se non opportunamente stoppato, ci sarebbe riuscito...) così come altro giocatore, rimasto seriamente ferito per essere caduto in una buca o tombino privo di coperchio.

    Ora, il problema fino a che si tratta di piccoli sinistri, di quelli che si risolvono con pochi euro, è relativo. Ma se i singoli casi venissero esaminati secondo i criteri giuridici/giudiziari/legali, capireste anche perchè io mi rifiuto di sostenere l'associazionismo in forma di ASD, anche se questa è un'altra storia.

    Ribadisco, per l'ennesima volta: chiunque sta giocando con voi, minorenne o maggiorenne, è un vostro potenziale avversario in sede di contenzioso. Se non lo è lui, lo saranno i suoi congiunti - tramite un legale che fa il suo mestiere come io faccio il mio, sia chiaro... - che dovessero intravvedere una possibilità di "ottenere giustizia" a suon di euro.

  5. #45
    Soldataccio L'avatar di JUMP62
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    Giampaolo, tu lo sai di che mi occupo io... . Posso garantirti e documentare, se serve, che le persone che hanno l'età per tutelarsi da soli (maggiorenni) alla fine si fanno tutelare da qualcun altro (legale).
    In sostanza, ai fini dell'ottenimento di un indennizzo, minore e maggiorenne hanno la stessa valenza.
    E' la "certezza" dell'indennizzo economico che fa la differenza.

    La sete di "giustizia" viene soddisfatta dai soldi. E probabilmente è anche giusto che sia così.
    MA, di fronte al caso estremo, cioè il giocatore che ci rimette le penne (maggiorenne o minorenne che esso sia) le conseguenze per chi li rappresenta o per chi ne ha su di loro la responsabilità non cambiano.
    Ho la sensazione che qui ci sia la convinzione che se il malcapitato è un maggiorenne, peraltro "regolarmente" (notare le virgolette...) iscritto a tanto di associazione, allora per chi amministra e rappresenta l'associazione non ci sono problemi.
    Credo proprio che non abbiate chiari diversi aspetti di come funzionano le cose in certe situazioni.

    Ribadisco: far giocare un minorenne è una scelta. Fatte le dovute considerazioni (e, ribadisco, so di che parlo per il lavoro che faccio...) ho concluso che averne in campo è rischioso tanto quanto avere maggiorenni in campo e che l'unico modo serio, concreto, efficace, per evitare le conseguenze che si temono è di dotare sia gli uni che gli altri di uno strumento assicurativo efficace sul quale il desiderio di giustizia dei loro congiunti - che sono il vero pericolo per ogni attività, molto più degli stessi soggetti interessati... - si sfoghi su un discreto gruzzolo di denaro che essi stessi possano gestire senza dover passare per: rappresentanti della associazione, enti, uffici... call center della compagnia assicuratrice di turno.
    Sono "tecnicamente" convito di qualto dici.
    Il mio disocrso + però diverso; tra adulti e consenzienti nasce un patto (almeno ci si augura che sia così...) di non aggressione legale. Nel senso che, ottenuto il rimborso dalla assicurazione, non si procede contro l'amico.
    Io, nelle arti maeziali ho fatto così ed altrettanto è stato fatto con me.
    Ma il minore che volesse rispettare questo "patto di onore" verrebbe scavalcato dalla volontà dei genitori che, se fossero, po, malamente divorziati, potrebbero prendere spunto per un ingiusto (anche se legalmente dovuto..) risarcimento.
    Ecco, io preferisco giocare con chi è in pieno possesso della sua autodeterminazione.

    ---------- Post added at 13:42 ---------- Previous post was at 13:40 ----------

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    Semplice: si ricorre alla attribuzione della cosiddetta "Responsabilità Oggettiva".
    La questione sport/non sport non ha alcuna importanza.
    Il problema nasce nel momento in cui uno chiunque, maggiorenne o minorenne, si infortuna o riporta lesioni o, comunque, un danno patrimoniale, nello svolgimento di una qualsiasi attività in un qualsiasi luogo.
    Quando il luogo è, come nel caso di qualsiasi attività organizzata, il campo di gioco oppure l'edificio diroccato ancorchè concesso con tanto di carte dai proprietari/enti proprietari, il cittadino potrà comunque sempre cercare di attribuire la responsabilità di ciò che ha subito al proprietario del fondo/edificio, ovvero all'organizzatore del game ovvero... al rappresentante della associazione sostenendo che non sono state osservate tutta una sequela di precauzioni.

    Guardate, proprio qui su SAM se ne è letto e io mi ci sono pure messo di mezzo. Ricordo denti saltati perchè il giocatore non era protetto il cui costo si voleva accollarlo all'organizzazione della giocata "amichevole" (vi garantisco che se il soggetto in questione fosse andato avanti se non opportunamente stoppato, ci sarebbe riuscito...) così come altro giocatore, rimasto seriamente ferito per essere caduto in una buca o tombino privo di coperchio.

    Ora, il problema fino a che si tratta di piccoli sinistri, di quelli che si risolvono con pochi euro, è relativo. Ma se i singoli casi venissero esaminati secondo i criteri giuridici/giudiziari/legali, capireste anche perchè io mi rifiuto di sostenere l'associazionismo in forma di ASD, anche se questa è un'altra storia.

    Ribadisco, per l'ennesima volta: chiunque sta giocando con voi, minorenne o maggiorenne, è un vostro potenziale avversario in sede di contenzioso. Se non lo è lui, lo saranno i suoi congiunti - tramite un legale che fa il suo mestiere come io faccio il mio, sia chiaro... - che dovessero intravvedere una possibilità di "ottenere giustizia" a suon di euro.

    Mio malgrado sono della idea che quanto detto da EtaBeta sia assolutamente corrispondente al vero....

  6. #46
    SAM Maniaco



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    Ok....ma dato che il giocatore partecipa consapevolmente al game,di cui conosce le dinamiche,e che dovrebbe essere il primo a sincerarsi della sicurezza del campo(nessuno ti obbliga a partecipare ad un game di softair...),francamente non capisco gli estremi per la rivalsa.
    Insomma..come ho già detto io vengo dal motocross,dove ne ho viste succedere di tutti i colori e dove le piste spesso e volentieri erano fatte apposta per creare difficoltà ai piloti ed erano prive di qualsiasi parvenza di sicurezza,eppure non ho mai sentito parlare di queste rivalse nei confronti di chicchessia,se non nei casi di palese carenza da parte degli organizzatori.
    E vi parlo di gare vere(non il giochino che facciamo noi....) con ambulanze che andavano avanti ed indietro(e su cui c'ero spesso io...),organizzate a livello nazionale,con genitori talmente incarogniti da arrivare alle mani con gli altri o pronti a sporgere reclamo per ogni minima irregolarità tecnica o sportiva.
    Boh...io a volte mi chiedo se non sia proprio solo il softgunner che non essendo un vero sportivo(nella pratica e nell'animo...) si infila per certe vie legali.
    Perchè rompersi una gamba nel softair sembra un grave incidente per cui mettere di mezzo gli avvocati,nel motocross è solo normale amministrazione.
    Ultima modifica di The_NightRider; 20/04/2011 a 14:58

  7. #47
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    Se è per quello, anche chi va in Alto Adige sugli impianti sciistici, noleggia lo slittino, si fa la discesa a manetta e poi esce di pista è consapevole di ciò che rischia. Tuttavia, poi, chiede i danni alla gestione dell'impianto perchè, perchè... perchè. Non si sa perchè (io lo so) ma è così.

  8. #48
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    Se è per quello, anche chi va in Alto Adige sugli impianti sciistici, noleggia lo slittino, si fa la discesa a manetta e poi esce di pista è consapevole di ciò che rischia. Tuttavia, poi, chiede i danni alla gestione dell'impianto perchè, perchè... perchè. Non si sa perchè (io lo so) ma è così.
    Rispondo io:


    PECUNIA NON OLET!!!!!!!!!!!

  9. #49
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    Ma, Giampaolo, non è solo questione di soldi, anche se è evidente che incidono non poco nella gestione dei rapporti interpersonali. E' proprio un momento particolare che sta vivendo la società occidentale, specialmente la nostra, che si indigna ad ogni piè sospinto invocando la correttezza, la legalità, la rettitudine morale di tutti gli altri con l'arrogante certezza di essere sempre e comunque dalla parte del giusto e, sicuramente, non del torto.
    Da qui la convinzione che qualunque cosa ci accada, specialmente di negativo, sia comunque ascrivibile ad altri.
    E, siccome, il nostro sistema non sa come gestire certe situazioni, ecco che trova quel qualcun altro a cui affibbiare le responsabilità.

    Basta solo guardare situazioni molto più gravi per le conseguenze che hanno toccato addirittura intere cittadine terremotate. Tutti a chiedere giustizia. Qualcuno deve pagare. I migliori sono quelli che se ne vanno.
    Ok, può anche essere. Però, casso, a qualcuno non viene il dubbio che forse quelle stesse persone per cui si invoca giustizia (naturalmente, liquidata con un bel assegno) possano essere state loro stesse causa del loro male?

    Ecco, il soft air, come qualsiasi altra espressione del tempo libero di cittadini che nonostante i guai quotidiani hanno ancora il tempo di cazzeggiare nei boschi, diviene un'altra occasione per riempirsi la bocca di sani propositi salvo poi scegliere ciò che conviene e fare esattamente il contrario di ciò che si è predicato.

    Io ho fatto per anni paracadutismo. Immaginate che, schiantatomi al suolo, mia moglie avesse fatto causa alla società di gestione della pista di decollo, a chi ha prodotto l'asfalto, a chi ha prodotto i cordini del paracadute... e così via. Eppure, sono io che mi sono esposto al rischio di strofinarmi a terra... .

    Questa si chiama "Responsabilità Oggettiva" . E' quella che da a me lavoro.

    Ora, qui mi fermo, perchè sto andando OT.

  10. #50
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    Per quanto riguarda le responsabilità a carico di chi amministra e rappresenta una qualsiasi associazione, tranquillizzatevi (se così si può dire...): le conseguenze in caso di fatti gravi non cambiano per i rappresentanti.
    Questo per curiosità:
    Quindi anche chi si spaccia per presidente su un forum/facebook/altro (non costituite in nessuna forma)? Colui insomma che organizza?

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    Potresti spiegare meglio in un apposito post in area leggi, questo mi interessa molto.

    Avevo già capito che anche tra adulti ci possono essere dei rischi, ma avevo letto, forse in area leggi, che però negli sport riconosciuti quasi mai porta ad una sentenza avversa (discorso a parte soldi). Quindi gli esempi degli sport riconosciuti dal CONI non possa essere preso come paragone per il softair. Ho capito giusto?

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