Originariamente inviata da
Etabeta
Semplice: si ricorre alla attribuzione della cosiddetta "Responsabilità Oggettiva".
La questione sport/non sport non ha alcuna importanza.
Il problema nasce nel momento in cui uno chiunque, maggiorenne o minorenne, si infortuna o riporta lesioni o, comunque, un danno patrimoniale, nello svolgimento di una qualsiasi attività in un qualsiasi luogo.
Quando il luogo è, come nel caso di qualsiasi attività organizzata, il campo di gioco oppure l'edificio diroccato ancorchè concesso con tanto di carte dai proprietari/enti proprietari, il cittadino potrà comunque sempre cercare di attribuire la responsabilità di ciò che ha subito al proprietario del fondo/edificio, ovvero all'organizzatore del game ovvero... al rappresentante della associazione sostenendo che non sono state osservate tutta una sequela di precauzioni.
Guardate, proprio qui su SAM se ne è letto e io mi ci sono pure messo di mezzo. Ricordo denti saltati perchè il giocatore non era protetto il cui costo si voleva accollarlo all'organizzazione della giocata "amichevole" (vi garantisco che se il soggetto in questione fosse andato avanti se non opportunamente stoppato, ci sarebbe riuscito...) così come altro giocatore, rimasto seriamente ferito per essere caduto in una buca o tombino privo di coperchio.
Ora, il problema fino a che si tratta di piccoli sinistri, di quelli che si risolvono con pochi euro, è relativo. Ma se i singoli casi venissero esaminati secondo i criteri giuridici/giudiziari/legali, capireste anche perchè io mi rifiuto di sostenere l'associazionismo in forma di ASD, anche se questa è un'altra storia.
Ribadisco, per l'ennesima volta: chiunque sta giocando con voi, minorenne o maggiorenne, è un vostro potenziale avversario in sede di contenzioso. Se non lo è lui, lo saranno i suoi congiunti - tramite un legale che fa il suo mestiere come io faccio il mio, sia chiaro... - che dovessero intravvedere una possibilità di "ottenere giustizia" a suon di euro.