Visualizzazione stampabile
-
vedo che tra di noi abbiamo un altra collega,gat!!
secondo me ely è un infermiera,che dite?? :p
comunque,quotando tutto quello che ha detto questa ragazza, ricordatevi sempre la solita regola: non fare è meglio che fare male...
chiamate il 118 e siate piu precisi possibile nelle indicazioni...
nel frattempo tamponate le ferite o quant'altro solo se ve lo sentite...questo è il mio consiglio!!!!
per quanto riguarda il laccio emostatico: ricordatevi di allentarlo ogni 15 minuti e di segnarvi da qualche parte l'ora in cui lo avete messo...
servirà poi in ospedale per le manovre adatte!!!
un consiglio: non segnatevi mai ora su mani o guanti in lattice... :p
-
clifford cc. treating traumatic bleeding in a combat setting mil med 2004
per quanto riguarda il laccio emostatico,come si è evoluto il protocollo della rcp,si è evoluta pure la teoria sulla sua applicazione,nel senso:lo si applica,e lo si lascia li fino all'ospedalizzazione.
nell'ipotesi che questa avvenga entro 2 ore,non ci saranno conseguenze necrotiche o neurologiche permanenti,per contro,a rilasciare la compressione ogni 15 minuti ci sono vari rischi,tra cui riacutizzazione dell'emoraggia o problematiche legate alla reinfusione dell'arto o al non lavaggio delle emazie (come ad es. emboli.).in caso di tempistiche superiori,fino alle 6 ore ci saranno conseguenze neurologiche non permanenti ed inizio di necrosi,oltre le 6 ore si renderà necessaria l'amputazione.se possibile,raffreddare l'arto dopo l'apposizione del laccio riduce eventuali conseguenze negative,o meglio,le allontana nel tempo.
resta fondamentale segnare l'ora di apposizione,ed il modo più "sicuro" è a pennarello in fronte o sul petto,così anche in assenza di passaggio di consegne sarà evidente.
mandi
-
Quote:
Originariamente inviata da
nick
clifford cc. treating traumatic bleeding in a combat setting mil med 2004
per quanto riguarda il laccio emostatico,come si è evoluto il protocollo della rcp,si è evoluta pure la teoria sulla sua applicazione,nel senso:lo si applica,e lo si lascia li fino all'ospedalizzazione.
nell'ipotesi che questa avvenga entro 2 ore,non ci saranno conseguenze necrotiche o neurologiche permanenti,per contro,a rilasciare la compressione ogni 15 minuti ci sono vari rischi,tra cui riacutizzazione dell'emoraggia o problematiche legate alla reinfusione dell'arto o al non lavaggio delle emazie (come ad es. emboli.).in caso di tempistiche superiori,fino alle 6 ore ci saranno conseguenze neurologiche non permanenti ed inizio di necrosi,oltre le 6 ore si renderà necessaria l'amputazione.se possibile,raffreddare l'arto dopo l'apposizione del laccio riduce eventuali conseguenze negative,o meglio,le allontana nel tempo.
resta fondamentale segnare l'ora di apposizione,ed il modo più "sicuro" è a pennarello in fronte o sul petto,così anche in assenza di passaggio di consegne sarà evidente.
mandi
ciao!
sono completamente d'accordo; nella speranza che entro due ore il paziente venga ospedalizzato...
eliana
-
aggiungo qualche cosa.nel mio modesto kit portavo sempre:
polase: ovvio il suo utilizzo, reintegra gli elettroliti persi con la sudorazione.
enterogermina: interrompe immediatamente la diarrea, la cacarella e aiuta a rimettersi in sesto in fretta dopo l'acidità. una volta eravamo sull'etna ed un ragazzo si pentì di aver mangiato salamella piccante per cena... non si può mai sapere.
clorofenamina: io ho il farmaco generico. antistaminico molto buono contro riniti -allergiche e non-, orticarie ed allergie di vario genere. tralaltro è anche decongestionante. e' in tavolette...