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Originariamente inviata da
McSnake
Perfetto grazie!!
Se il terreno dovesse essere comunale come mi devo comportare?
In ogni caso privato o non, devo procurarmi cartelli di segnalazione dell'attività svolta all'interno del terreno?
Guarda al comune io ci rinuncerei a priori a meno che tu non abbia conoscenze ben radicate, sono restii a concedere permessi ad associazioni , non credo che concederebbero mai gratuitamente a privati. Se il terreno è privato non devi segnalare nulla per obbligo, ma fallo per buon senso, se invece è una zona pubblica molto trafficata è meglio che tu segnali la situazione onde evitare problemi e incidenti.
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Originariamente inviata da
Blu-Vector
Anche a livello fiscale ci sono problemi. Se un giorno volete partecipare ad un torneo organizzato da una ASD, se l'ASD è seria , non vi farà partecipare. In quanto solo i tesserati di una ASD iscritta nel registro coni possono elargire compensi ad un'altra ASD organizzatrice. Anche se questo è un obbligo che molti ignorano, o fanno finta di ignorare.
Mi suona molto strano che sia proibito far incassare "compensi" a un'asd da persone non tesserate ad asd. Hai gli estremi della disposizione normativa che prescrive il divieto di cui parli?
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DPR 633/72
Si considerano fatte nell'esercizio di attività commerciali anche le cessioni di beni e le prestazioni di servizi ai soci, associati o partecipanti verso pagamento di corrispettivi specifici, o di contributi supplementari determinati in funzione delle maggiori o diverse prestazioni alle quali danno diritto, ad esclusione di quelle effettuate in conformità alle finalità istituzionali da associazioni politiche, sindacali e di categoria, religiose, assistenziali, culturali, sportive dilettantistiche, di promozione sociale e di formazione extra-scolastica della persona, anche se rese nei confronti di associazioni che svolgono la medesima attività e che per legge, regolamento o statuto fanno parte di una unica organizzazione locale o nazionale, nonché dei rispettivi soci, associati o partecipanti e dei tesserati dalle rispettive organizzazioni nazionali.
Ma soprattutto
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Art. 148 TUIR- Enti di tipo associativo. (ex art. 111)
3. Per le associazioni politiche, sindacali e di categoria, religiose, assistenziali, culturali, sportive dilettantistiche, di promozione sociale e di formazione extra-scolastica della persona non si considerano commerciali le attivita' svolte in diretta attuazione degli scopi istituzionali, effettuate verso pagamento di corrispettivi specifici nei confronti degli iscritti, associati o partecipanti, di altre associazioni che svolgono la medesima attivita' e che per legge, regolamento, atto costitutivo o statuto fanno parte di un'unica organizzazione locale o nazionale, dei rispettivi associati o partecipanti e dei tesserati dalle rispettive organizzazioni nazionali, nonche' le cessioni anche a terzi di proprie pubblicazioni cedute prevalentemente agli associati.
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Non c'è traccia di alcun divieto in quello che hai riportato
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Originariamente inviata da
Blu-Vector
Ma soprattutto
Io ci leggo che un'ASD deve fare attività verso i propri soci, se lo fa verso esterni diventa attività commerciale, con tutto quello che ne compete, tra cui i controlli da parte della Guardi di Finanza e dell'Agenzia delle Entrate.
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Originariamente inviata da
Molestolo
Io ci leggo che un'ASD deve fare attività verso i propri soci, se lo fa verso esterni ( non iscritti ad altra ASD ) diventa attività commerciale, con tutto quello che ne compete, tra cui i controlli da parte della Guardi di Finanza e dell'Agenzia delle Entrate.
Esatto.
Se si vuole "affittare i fucili" o "il campo" o si apre classica partita iva, o la ASD deve entrare in "contabilità forfettaria" legge 398/91 , che permette di svolgere attività commerciale con iva agevolata al 15% per la prestazione di servizi ( come in questo caso ) o il 10% nel caso di cessione di beni. E quindi con relativo versamento trimestrale iva con F24.
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Non c'è traccia di alcun divieto in quello che hai riportato
Spero che sia chiaro, se hai altri dubbi chiedi pure... ecco... magari essendo un pò più propositivi :)
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Originariamente inviata da
Blu-Vector
Spero che sia chiaro, se hai altri dubbi chiedi pure... ecco... magari un pò più gentilmente :)
Non è stato cattivo o maleducato (cercate altri aggettivi, migliori, per ora mi vengono in mente solo questi :D)... solo diretto nel postare. Senza fronzoli nello scrivere, si viene, alle volte, mal interpretati. Pace fatta!!! :-D
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Sì in effetti non mi sembrava di essermi mal posto :)
Dunque intendi dire che i tesserati di una asd iscritta nel registro coni possono elargire compensi ad un'altra ASD organizzatrice e l'asd può tenere esenti tali entrate in virtù dell'art. 148 tuir. Senz'altro condivisibile, ma non significa che i non tesserati ad asd non possano dar compensi ad una asd organizzatrice, e nemmeno (e soprattutto) che tali compensi non possano essere tenuti esenti.
Margini per tenere esenti i compensi dati ad un'asd organizzatrice da persone non tesserate ad asd ce ne sono eccome!
Qualche riferimento normativo utile:
- Esenzione generale ex art. 143 d.P.R. 917/1986 in virtù della quale a determinate condizioni le entrate dell'associazione non si considerano commerciali anche se derivano da attività commerciali, in modo che non vi siano oneri fiscali. Le condizioni sono che l'attività commerciale non possa qualificarsi come impresa (in particolare, che non si tratti di un'attività commerciale abituale); che l'attività sia connessa al gioco del softair; che l'associazione non destini particolari mezzi specificamente all'esercizio dell'attività (esempio: che non allestisci una casetta di legno come cassa per far pagare quelli che vengono a giocare da te); che l'attività si svolga senza margini di guadagno. Tutte queste condizioni facilmente si fanno apparire integrate.
- Esenzione specifica di cui all'art. 25 l. 133/99, che opera anche se non ricorrono le condizioni d'applicabilità dell'esenzione generale di cui sopra. Questa esenzione considera non commerciali le attività commerciali connesse agli scopi dell'ente nonché le raccolte fondi effettuate con qualsiasi modalità, conseguiti in un massimo di due manifestazioni per periodo d'imposta e entro un limite di 51.000€ circa per periodo d'imposta.
In parole povere: più volte durante l'anno, purché non diventi cosa abituale (cioè praticamente non ogni domenica), l'a.s.d. può ricevere compensi a patto che servano solo a coprire le spese; due volte l'anno può lucrarci sopra senza pagare le tasse (ovviamente sempre senza distribuire gli utili ai soci).
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Originariamente inviata da
Spago.bro
Sì in effetti non mi sembrava di essermi mal posto :)
:-D Mal posto la parola che mi mancava...:-D
Dibattito interessante per me, che sono digiuno di tutta la parte fiscale.
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Originariamente inviata da
Spago.bro
- Esenzione specifica di cui all'art. 25 l. 133/99, che opera anche se non ricorrono le condizioni d'applicabilità dell'esenzione generale di cui sopra. Questa esenzione considera non commerciali le attività commerciali connesse agli scopi dell'ente nonché le raccolte fondi effettuate con qualsiasi modalità, conseguiti in un massimo di due manifestazioni per periodo d'imposta e entro un limite di 51.000€ circa per periodo d'imposta.
In parole povere: più volte durante l'anno, purché non diventi cosa abituale (cioè praticamente non ogni domenica), l'a.s.d. può ricevere compensi a patto che servano solo a coprire le spese; due volte l'anno può lucrarci sopra senza pagare le tasse (ovviamente sempre senza distribuire gli utili ai soci).
Da quanto è emerso parlando con il responsabile ente della mia zona e da altre letture in rete (sulle contestazioni da parte di GDF e AdE alle ASD e alle Onlus): i 2 periodi della raccolta fondi devono avere delle date certe e con un periodo determinato, meglio se abbinato ad altre manifestazioni della zona (fiere e sagre). Corretto?
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:)
La legge non richiede espressamente di documentare le entrate con data certa in senso stretto (cioè ad esempio registrando i documenti all'ufficio del registro con pagamento di 168€). Collocare temporalmente queste entrate è una conseguenza del fatto che ti è consentito raccoglier fondi o esercitare attività commerciale solo due volte all'anno: devi poter dimostrare che i giorni in cui l'hai fatto sono due e non di più, o comunque che l'hai fatto in due soli contesti temporali. Mi spiego con un esempio: se organizzi una raccolta fondi facendo una kill house a offerta libera (raccolta fondi) o proprio a pagamento (attività commerciale ma decommercializzata) alla fiera di ferrara, che dura due giorni, direi che puoi raccogliere fondi entrambi i giorni facendola passare come un'unica raccolta fondi, non due, in quanto il contesto temporale è lo stesso.
Non dando la legge precisazioni sulla necessità della data certa vera e propria, trovo difficile intendere che si debba registrare le ricevute pagando imposta in misura fissa. Io farei delle semplici ricevute, da tenere nei registri dell'associazione, per documentare i movimenti.
Per il discorso fiere e sagre in realtà la legge richiede la concomitanza con celebrazioni, ricorrenze o campagne di sensibilizzazione. La campagna di sensibilizzazione alla pratica dell'attività sportiva la organizzi quando vuoi tu! ;)