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Discussione: Raid & Recon VI - 42h - 19/21 Febbraio 2010.

  1. #471
    Veterano L'avatar di Grigio
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    Aaaah vecchio ... :sono ALBINO!!!!
    Ancora complimenti.

  2. #472
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    1° Incursori Sardegna
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    Hola Carter, letto il DEB, vi siete fatti un bel giretto pure voi.
    Poi.. devo ancora capire chi vi ha dato le mappe.. Sarà stato mica il BURDASO?

  3. #473
    Spina L'avatar di ombra67
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    1° Incursori Sardegna
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    Quote Originariamente inviata da sgGUNNY Visualizza il messaggio
    Debrifing dei Black Panthers

    Con molta calma e riflessione( moglie, figli e lavoro permettendo) sono finalmente riuscito a comporre un vero poema epico.
    Tutto è iniziato giovedì 18 Febbraio alle ore 9, con i controlli di routine al fuoristrada che ci doveva portare a spasso per 5 giorni e coprire circa 1200 km. accertato il mezzo inizio a caricare il materiale mio e quello per la squadra, tenda 8 posti, zaino Bergen 120 lt da portare sul campo con dentro tutto quello che mi servirà per giocare e borsone con il cambio e il necessario per la notte in nave. Esco di casa alle 17,30 e mi reco all’appuntamento con wolf, ice e foggia che viaggeranno con me, ci raggiunge anche lo gnorro per salutarci e mangiarsi le mani per non poter venire con noi, arrivo e rimango sconcertato dalla mole di materiale ammucchiato sul marciapiede: zaino di pronto soccorso preparato da wolf (il Ns. paramedico), un mare di fucili, zaini, cibo e borsoni insomma materiale per un esercito in partenza per le guerre puniche. Con calma ed una certa abilità nel tetris metto dentro tutto escluso la minimi di wolf e piangendo lascia a casa di foggia, riusciamo a partire in direzione di Civitavecchia, ci teniamo in contatto con l’ING. che partirà con six appena esce dalla fabbrica già in mimetica e carico di materiale, ma riusciranno a raggiungerci solo al porto di partenza.
    Una volta a bordo incontriamo vecchie conoscenze e nuovi amici ci sistemiamo per dormire e proviamo tra gente a passeggio, risate, battute e scherzi a riposarci per qualche ora, alle 5 il primo annuncio c’è strillato direttamente sopra la testa e con molta calma iniziamo a sistemarci prendendo d’assalto il bar per un caffè.
    Alle 11 arriviamo in zona e grazie alle indicazioni di un gentilissimo signore arriviamo alla zona adibita a parcheggio sulla provinciale 20. Dopo aver lasciato in auto solo la tenda, viveri e zaini raggiungiamo il nostro campo base diversi chilometri inerpicati su per una strada da schifo, finalmente arriviamo ad un check point in allestimento ed in quell’occasione che conosco Andrea “Ombra” nostro capo settore . Raggiunta la casa che farà anche da obiettivo lascio wolf e foggia a montare la tenda e torno sotto a caricare il resto della squadra, tempo impiegato per tutto questo due ore e mezza, alla presentazione al Ns. comando ad ognuno di noi e stato chiesto soprannome e numero di telefono e c’è stato consegnato un tesserino d’identificazione di fazione qui conosciamo anche STE l’altro capo settore . Alle 16 ora d’inizio della Raid & Recon VI , il nostro compito sarà di fornire 2 persone sul fuoristrada per fare FIR e trasferimento di personale e fornire i difensori per 2 obiettivi (obice , mortaio e check point) . Alle 16,15 portiamo six e ice su obice mentre foggia e wolf escono per una recon indipendente nella valle sotto il campo base, i turni di servizio sono di circa 4 ore e le condizioni climatiche non ci assistono passando dalla pioggia alla grandine con un vento costate che ci ha rimbambito per tutte le 42 ore, con a bordo “Save” che ci fa da guida controlliamo tutta la zona di nostra competenza e visitiamo gli altri campi base. Alle 20 rientriamo al campo sotto una pioggia battente e dopo aver mangiato qualcosa ci riposiamo ed attendiamo le 23 per andare di pattuglia e a dare i cambi a chi si trova sull’obiettivo, una volta organizzata la carovana ci muoviamo in 4 auto cariche d’operatori pronti ad ogni segno d’attacco da parte dell’interdizione ma purtroppo veniamo attaccati e il fuoristrada viene catturato dai ragazzi catanesi che mi portano in giro fino alle 2 , finalmente liberato mi riunisco al resto della squadra e ci fermiamo in rinforzo al check point dove c’erano stati ripetuti attacchi e ci scontriamo con un paio di pattuglie e poi ripartiamo alla volta della base. Tra pattuglie a piedi e in fuoristrada continuiamo per tutto sabato a svolgere l’attività di controllo poi la notte ventosa e fredda mi fermo di pattuglia al mortaio dove veramente accuso i segni della stanchezza e del freddo che ci rendono più vulnerabili, dopo un fortuito scontro perso per un pelo ci danno finalmente il cambio sono le 6 e non vedo l’ora di riposarmi, anche perché la strada per casa è ancora molto lunga. Sveglia domenica mattina alle 8,30, iniziamo a smontare il campo e alle 12 siamo al parcheggio tutti insieme a ci sistemiamo per andare a mangiare all’agriturismo dove ci fondiamo al bagno a darci una rinfrescata e una “liberata”.
    Come sempre i Sardinia hanno organizzato tutto in modo impeccabile il menù è notevole e la compagnia è incomparabile. Dopo la maglietta e i saluti di rito prendiamo la strada di ritorno verso Olbia e alle 20,30 ci presentiamo all’imbarco, in nave ci aspettano le cabine con le docce a cui non possiamo fare a meno poiché appena tornato lascio la macchina stracarica di roba a casa e vado a sparato al lavoro.
    Anche questa volta ci siamo fatti onore divertendoci e avendo come unico premio il riconoscimento dell’impegno messo in questa “ Avventura “ .
    Grazie ancora a gioma, ombra , ste , save e a tutti gli altri ci vediamo alla prossima , da parte di tutti i Black Panthers .
    Vi faccio ancora i miei complimenti per la vostra serietà e affidabilità
    A presto

  4. #474
    Spina L'avatar di sgGUNNY
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    grazie ancora e sicuramente a presto
    non vedo l'ora
    ciao

  5. #475
    Spina In attesa della conferma e-mail
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    ,,,,noooooo.....ne ho letti e fatti di debriefing.....ma questo è una cosa trooooopppo avanti....cazzo Carter ma un copia incolla...no.....mappette topografiche nella norma o altro???
    Mi rendo conto che la tua preparazione ed interpretazione degli OpOrd è al di sopra di molti....d'altronde gli anni d'esperienza a qualcosa serviranno...i tempi delle mitiche Pantere....miei avversari preferiti.....cazzarola davvero COMLIMENTI!!!!
    ....a Roma se dice ....allla faccia di chi ce vole male....(all'HSA)

  6. #476
    Recluta L'avatar di Diomede
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    BAND OF BROTHERS
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    Raid & Recon VI - 42h - 19/21 Febbraio 2010 - Sardegna –
    Bravo Team Joint Operation

    Senza dubbio uno dei migliori eventi a cui abbia mai partecipato il Bravo Team Joint Operation, che per l’occasione ha schierato: Kuio, Snake e Lillo (9° Incursori Roma), Diomede e Virus (Band of Brothers Roma), Nitro e Biohazzard (Black Lotus Catania), Cricchio (TNT Force Roma), Zeta e Micio (SBS Team Roma).
    La pianificazione per l’evento ha richiesto tempo ed è stata molto accurata; abbiamo cominciato studiando il clima della zona e il tipo di vegetazione, realizzando anche piccoli plastici da sovrapporre alla carta geografica in nostro possesso per meglio definire le strategie di intervento, nonché determinare il luogo dell’infiltrazione e i punti di uscita dalla zona rossa che per l’occasione abbiamo definito “PU a lisca”. Il nome deriva dal fatto che i Punti di Uscita, posti idealmente su carta, richiamano molto quelli di una lisca di pesce. Abbiamo considerato idealmente l’area gialla come quella di un paese neutrale che avrebbe concesso il transito. Quindi, se durante le operazioni si fosse reso necessario percorrere da nord a sud l’area operativa, non avremmo fatto altro che recarci al punto di uscita nord e percorrere l’area gialla in tutta sicurezza fino al PU posto a sud. Tale sistema è stato strutturato per garantire alla pattuglia il massimo dello stealth, scongiurando non solo l’ipotesi di un eventuale ingaggio, ma anche quella di essere semplicemente avvistati dalle forze ostili. I PU previsti in area gialla erano dieci, di cui 3 disposti sul versante est, 3 sul versante ovest, 2 a nord e 2 a sud. Come obiettivo primario avevamo quello di neutralizzare simultaneamente due postazioni situate al centro dell’AO. Montato il campo base ad est dell’area gialla, decidiamo di dividerci in due brick da cinque operatori, quindi a Kuio è toccato il compito di guidare il team Bravo, composto da Snake, Cricchio, Micio, Zeta e a me l’onere e l’onore di guidare il Team Alpha composto da Virus, Lillo, Nitro e Biohazzard. Abbiamo quindi deciso di dare ai team due assetti completamente differenti, così da prevedere il più possibile ogni situazione avversa. Il Team Bravo si sarebbe infiltrato tramite Defender da sud e avrebbe recato con se molto equipaggiamento tanto da rendersi autonomo per 42h; il Team Alpha si sarebbe infiltrato da est e avrebbe portato con se il minimo indispensabile per svolgere azioni lampo e procedere più velocemente. Nel caso in cui gli eventi fossero precipitati costringendo il Team Alpha a rimanere per tutta la durata dell’operazione nell’area rossa, il Team Bravo avrebbe fornito il necessario supporto logistico (bivacco, cibo, equipaggiamento ecc.). Un plauso particolare va al Team Bravo per aver macinato molti Km con gli zaini carichi.
    Nonostante l’infiltrazione fosse prevista intorno alle 16.00 preferisco attendere che il sole tramonti prima di muovere il Team Alpha.
    Una volta in marcia, Lillo (cartografo del team) cerca di individuare strade alternative per raggiungere l’OBJ, ma la vegetazione è molto fitta e spesso siamo costretti a percorrere le vie principali, che risultano disseminate di check point e da una forte presenza di controinterdizione motorizzata. Dopo qualche ora di cammino cerchiamo di evitare un check point altamente presidiato, grazie ai visori possiamo distinguere le sagome dei ragazzi della controinterdizione che parlottano a un ventina di metri da noi. Cerchiamo di strisciare e defilarci il più rapidamente possibile, ma la luce di una sure fire si accende fendendo l’oscurità e il passo è breve prima che si scateni l’inferno… i BB comincino a volare da tutte le parti. Sulle prime proviamo a ripiegare in maniera ordinata, ma Biohazzard, dopo una tenace resistenza viene colpito. Nel ripiegare scivolo e un caricatore mi si pianta in una costola (solo una radiografia mi confermerà essere crinata). Li per li mi manca il fiato e ho difficoltà a respirare, ma i miei compagni riescono a creare un muro di sbarramento mantenendo un alto volume di fuoco, consentendo così a Virus di trascinarmi al coperto. Questa credo sia stata una delle più belle manovre che il team abbia mai eseguito ed ha pienamente compensato la delusione di esser stati individuati dalla controinterdizione. Cerco di rimettermi in piedi alla meglio e di terminare l’ingaggio, di li a poco la controinterdizione è totalmente eliminata. Perquisiti i “cadaveri” ci appropriamo del loro munizionamento, ma la cosa che ci ha lasciato basiti è stata la gentilezza con la quale ci hanno accolto i ragazzi della controinterdizione, cosa che ci ha permesso in pieno di apprezzare la fierezza ed il valore del popolo sardo.
    Dopo ore di cammino, evitando con fatica diverse pattuglie ostili, arriviamo in vista dell’OBJ; via radio il Team Bravo ci comunica che è pronto a piazzare l’esplosivo. Noi siamo troppo lontani dal nostro OBJ ed effettuare l’azione in contemporanea sarebbe impossibile, in più non so per quale strana coincidenza di astri, ci piombano addosso due pattuglie della controinterdizione, alle quali si uniscono altri ostili appena giunti in loco tramite Jeep. La pattuglia Alpha si sfalda, Lillo e Biohazzard vengono fatti prigionieri. Io, Nitro e Virus tentiamo l’attacco al campo di detenzione con l’intento di liberare i nostri compagni, ma gli avversari sono davvero tanti e Virus prima di soccombere se ne porta con sé sette. Veniamo tutti trasportati al centro di detenzione. Avevamo previsto l’eventualità di essere catturati e le nostre speranze erano riposte in un alibi strutturato in fase pianificativa. Credibile o meno che fosse, mostriamo ai “carcerieri” dei tesserini della Croce Rossa dichiarando di essere una pattuglia di soccorso inviata in loco per cercare alleati in difficoltà. Dopo l’interrogatorio trasferiscono due di noi lontano dal centro di detenzione tramite una jeep. Sopraggiunge dopo mezzora un altro operatore, ma un componente del Team manca all’appello. E’ notte fonda e il tempo per conseguire l’OBJ primario va esaurendosi, preferiamo però dedicarci alle ricerche del nostro compagno. Finalmente dopo qualche ora riusciamo a ritrovarlo presso un PU (aveva smarrito la radio durante la manovra evasiva notturna). Facciamo quindi ritorno al campo base per rifocillarci e opto per alleggerire il tattico eliminando le tasche presenti sul lato destro dato che la costola mi fa vedere le stelle.
    Il sole è già alto e, a causa delle vicissitudini appena narrate, riusciamo a contattare il Comando più tardi del previsto. Ci assegnano una nuova missione, dobbiamo sabotare due OBJ di cui uno posto al centro dell’AO e l’altro all’estremo Ovest della stessa. Ogni team era dotato di un apparecchio radio preposto alle comunicazioni a lunga distanza, grazie al quale riusciamo a contattare il Team Bravo. Ci informano che l’OBJ di loro pertinenza è conseguito e che hanno passato una notte di inferno bivaccando in Area Operativa in balia di pioggia e vento. Ci accordiamo dividendoci gli OBJ che il comando ci ha appena assegnato. Loro sarebbero usciti dall’area rossa da sud e avrebbero raggiunto tramite Defender il perimetro ovest dell’AO, infiltrandosi poi senza l’ausilio del mezzo. Il Team Alpha avrebbe raggiunto velocemente l’altro OBJ e, dopo il sabotaggio, sarebbe esfiltrato. Senza dubbio posso affermare che la Recon effettuata sull’OBJ Browning è stata la più bella della mia vita. E’ durata 5 ore. 5 lunghissime ore per piazzare in modalità stealth l’esplosivo e sparire senza lasciar traccia, senza sparare un pallino. L’efficiente Lillo individua un buon punto di osservazione in cima ad una montagna, dove prontamente cominciamo ad osservare l’OBJ. Due browning sono poste a pochi metri da un casale brulicante di ostili. Mentre io, Lillo e il valente Biohazzard rimaniamo in osservazione con gli spotting scope, Nitro e Virus cominciano a ricognire l’area per determinare con assoluta certezza la presenza di eventuali altri OBJ presenti nel quadrante cartografico a noi assegnato. Nitro aveva la radio con le batterie esaurite e sulle prime ero propenso ad affidare la recon a qualcun altro, ma lo slancio con il quale si è offerto mi ha fatto desistere: “ Diomè… manda me con Virus”. Luce verde. Mentre percorrono il quadrante cartografico in lungo e in largo, noi spotter li ragguagliamo in merito agli spostamenti delle varie pattuglie ostili, suggerendo loro il giusto tempismo per muoversi: “ muove uno, due stand by… due muovi 20 metri a destra, uno segui… ostili in avvicinamento, congelati, non respirate!”. Dopo aver rischiato varie volte di essere scoperti, Nitro e Virus tornano da noi riportando che davanti alle browning c’è un secchio rosso ed è li che avremmo dovuto porre l’esplosivo.
    Incontriamo Nebbia ed i suoi ragazzi, davvero un piacere rivederli! Se fosse stata una pattuglia ostile ci avrebbe sistemato a dovere
    Una volta rientrato, Nitro rimane a fare da spotter insieme a me e Lillo mentre Virus e Biohazzard cominciano l’avvicinamento all’OBJ Browning. Diverse pattuglie sono in zona e per fare quattrocento metri i nostri compagni impiegano tre lunghissime ore, durante le quali sperimentiamo in pieno cosa si intenda per “meteo variabile”. Il vento non sembra darci tregua, poi comincia a grandinare, a venir giù neve sciolta e infine a piovere. Dopo momenti di adrenalina alternati a fasi di vero e proprio pathos, Biohazzard e Virus riescono a piazzare il C4 e a sparire senza lasciar traccia. Una volta rientrati li abbiamo accolti con calorosi abbracci. Queste sono le emozioni che abbiamo sempre cercato nel softair e rappresentano un ulteriore conferma di cosa voglia dire condividere momenti di difficoltà, nei quali l’individualità viene accantonata in favore del gruppo.
    - In allegato la Range Card compilata durante la recon.-
    Via radio il Team Bravo ci comunica che anche loro hanno portato a compimento la missione, in teoria avremmo finito, ma chiamiamo il comando per sapere se hanno altro per noi. L’OPCOM ci fa sapere che alle 4.00am avremmo dovuto attaccare un checkpoint, mancano ancora molte ore e decidiamo di effettuare un rendezvous con l’altro team. Nel rientrare al campo base ci imbattiamo in una pattuglia di controinterdizione. Non ci lasciamo sfuggire questa ulteriore occasione per vivere pienamente l’evento. Proviamo quindi a ripiegare utilizzando una tecnica provata molte volte “in bianco”, quindi lanciamo tre fumogeni mentre in maniera ordinata il team ripiega aprendo il fuoco in modo alternato. Davvero un’esperienza splendida. Lascio la parola a Kuio per il debriefing riguardante il Team Bravo e l’attacco al Chek point delle 4.00am.
    - Posso solo dire che questa esperienza ci ha segnato davvero, è come se tutto il tempo passato sui campi di gioco ed i sacrifici fatti per arrivare in Sardegna, avessero trovato ragion d’essere; in un attimo tutto era ovvio. Spesso non si ha ben chiaro cosa ci sia alla base dell’agire umano, cosa spinge al sacrificio, ma una volta arrivati alla meta basta rivolgersi indietro per valutare il cammino fatto… quanto vissuto fino ad allora sui campi di gioco, in Svezia e durante tutte le trasferte in giro per l’Italia, aveva un solo scopo: prepararci a vivere in pieno la Raid&Recon VI.
    Grazie a chi ci ha permesso di partecipare a questo splendido evento e un abbraccio agli amici sardi.
    BRAVO TEAM JOINT OPERATION - USQUE AD FINEM -
    Diomede

    Ultima modifica di Diomede; 19/03/2010 a 12:03

  7. #477
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    Raid & Recon VI - 42h - 19/21 Febbraio 2010 - Sardegna –
    Bravo Team Joint Operation
    - PTG BRAVO -



    PRIMO GIORNO – ORE 15:00 – INIZIO OPERAZIONI.

    Dopo aver determinato il piano di azione, la mia aliquota ed io costituente l’aliquota bravo della PTG tigre, ci sganciamo dalla FOB allestita ai margini della zona est del perimetro di AO .
    Il nostro compito è quello di individuare e sabotare una installazione situata nella parte centro meridionale di AO, presumibilmente all’interno del quadrante M14/15.
    Il nostro intento è di raggiungere la parte sud mediante l’ausilio del nostro mezzo motorizzato e una volta ai margini del perimetro, proseguire mediante infiltrazione a piedi.
    Snake si trova alla guida, mentre zeta ed io, al suo fianco, espletiamo la funzione di navigatori di bordo.
    Micio e Cricchio, con grande gioia per le loro natiche, sono seduti nella parte posteriore del mezzo (privo di sedili).
    L’avvicinamento risulta molto difficile, su carrabili e mulattiere assai impervie ed impegnative.
    Il nostro percorso ci regala la vista di paesaggi mozzafiato, e nel contempo, durante le soste, “assaporiamo” gli odori ed i colori di questa splendida terra.
    Con qualche difficoltà, dovuta appunto al carattere accidentato del terreno, giungiamo nella parte sud di AO quasi in prossimità del punto determinato preventivamente su carta; punto dove avremmo dovuto lasciare il mezzo.
    In realtà siamo costretti ad occultarlo 1500mt. prima, in quanto la morfologia del terreno ci impedisce di proseguire su ruota.
    Ci troviamo quasi a 750mt di quota; il cambio di temperatura è notevole ed inoltre il vento che tira è veramente forte; così forte da sentirlo penetrare quasi nelle ossa.
    Sistemato il mezzo indossiamo la nostra attrezzatura essendo pronti per l’infiltrazione.

    PRIMO GIORNO – ORE 18:00 INFILTRAZIONE IN RED ZONE

    Sono le ore 18:00 e da Gps ci troviamo a 3 km di distanza dalla RED-ZONE ; per raggiungerla ci aspetta molta strada da percorrere su un percorso che si rivelerà tutt’altro che semplice.
    Una volta ai margini del perimetro iniziamo ad addentrarci: Snake e Cricchio in testa come esploratori, Zeta ed io al centro e Micio di retroguardia.
    L’ausilio dei nostri NVG ci permette di mantenere una buona andatura di marcia ed un profilo totalmente celato.
    La velocità di marcia si riduce subito dato che la zona è altamente presidiata; avvistiamo checkpoint ed accasermanti in direzione N/NW a 500/600mt dalla nostra posizione.
    Per dirigerci verso il nostro quadrante siamo costretti ad effettuare un cambio di rotta dovuto appunto all’elevata presenza di OPFOR.
    Ci inoltriamo nella vegetazione e proseguiamo dentro di essa per 200mt in direzione NE.
    Successivamente scendiamo leggermente di quota ed intercettiamo una carrabile che punta dritta verso la direzione del nostro OBJ.
    A circa 80mt di distanza sentiamo delle voci e scorgiamo dei fasci di luce IR alternati da sporadiche accensioni di torce. Riteniamo sia sicuramente un checkpoint della contro.
    Decidiamo di costeggiarlo seguendo una curva di livello; per oltrepassarlo saremo costretti ad attraversare un fiume evitando la carrabile.
    Il nostro movimento è silenzioso, tuttavia gli OPFOR presagiscono la nostra presenza e prontamente indirizzano dei fasci di luce nella nostra direzione.
    Ci congeliamo istintivamente ed attendiamo il momento propizio per iniziare a muoverci.
    Dopo un lungo e lentissimo movimento ed un altro paio di congelamenti arriviamo in prossimità del fiume.
    Gli OPFOR sono a 50mt di distanza; attraversiamo lentamente il fiume senza essere avvistati.
    Subito siamo quindi al di là di esso praticamente in prossimità del quadrante di nostro interesse.
    Avanziamo in direzione N su di un piccolo altipiano dato che è in cima ad esso presumiamo si trovi il nostro OBJ.

    PRIMO GIORNO ORE 20:30

    A 150mt di distanza vediamo delle luci ed il bagliore di un fuoco; avanziamo silenziosamente nel buio rilevando subito dopo il nostro OBJ.
    Ci appostiamo dietro una grande roccia situata in posizione frontale rispetto il nostro obiettivo.
    Siamo a 60mt di distanza; l’adrenalina scorre dentro di noi…anche il più piccolo rumore o bagliore potrebbe compromettere la nostra posizione.
    Sono le ore 20:50 ed iniziamo il nostro monitoraggio OBJ.
    Contemporaneamente cerchiamo di stabilire un contatto con il team ALPHA, in ordine del fatto che avremmo dovuto sabotare gli OBJ contemporaneamente.
    Continuiamo la RECON sul nostro OBJ riscontrando un’alta presenza di operatori e mezzi fuori strada.
    precisamente alle ore 21:27 rileviamo:
    - 10 operatori OPFOR equipaggiati con armi leggere
    -4 mezzi fuoristrada di cui uno di colore rosso
    -Struttura principale in muratura di 30mq circa
    -Ricoveri vari per lo più costituiti da tende adiacenti la struttura.

    Alle ore 21:50 la situazione diventa più calma; molti OPFOR con i loro mezzi lasciano l’obiettivo rendendolo sguarnito; riteniamo sia il momento di agire.
    Avviso in merito il Team ALPHA e decidiamo di tentare il sabotaggio in quel momento.
    Con i ragazzi iniziamo a muoverci: Snake Cricchio e Micio si tengono più larghi durante l’avvicinamento mentre Zeta ed io avviciniamo molto lentamente in direzione quasi frontale.
    Riusciamo ad arrivare proprio a ridosso dell’OBJ e ci occultiamo dietro delle rocce.
    Tutti gli operatori sono dentro l’edificio; solamente uno di loro staziona fisso poggiato sull’unico mezzo presente sull’OBJ: è impegnato in una conversazione al cellulare.
    Invece di limitarci a piazzare il C4, cercheremo di irrompere in maniera silenziosa tentando la cattura degli OPFOR.
    Non è escluso che dentro l’edificio vi siano informazioni che possano tornarci utili.
    Via radio avverto i ragazzi in copertura e silenziosamente muovo a ridosso dell’operatore esterno sino a toccarlo “in cenno di morte”.
    Subito dopo irrompo nella struttura seguito da zeta.
    Cogliendo gli OPFOR di sorpresa, procediamo alla loro cattura senza fare ricorso alle ASG.
    Mentre Zeta ed io effettuiamo degli scatti fotografici e cerchiamo eventuali informazioni, il resto del team è schierato in copertura all’esterno dell’edificio.
    Dopo qualche minuto un fuoristrada si dirige nuovamente verso l’edifico
    Decidiamo di cogliere l’occasione per sequestrarlo e farci condurre ai margini della RED-ZONE una volta piazzato il C4.
    Zeta ed io rimaniamo nascosti nell’edificio mentre il resto del team è occultato all’esterno pronto per l’assalto.
    Il mezzo fuori strada arriva e parcheggia a ridosso dell’OBJ ; al suo interno vi sono due operatori.
    Il passeggero scende ed entra nell’edificio venendo catturato da me e Zeta; contemporaneamente l’aliquota esterna del team cattura il guidatore: adesso anche il mezzo è nostro!

    PRIMO GIORNO – ORE 22:20 -

    Dopo aver piazzato il panetto di C4 ci imbarchiamo tutti sul mezzo sequestrato comunicando
    La direzione al guidatore.
    Egli ci informa in merito alla presenza di un checkpoint non molto distante; lo stesso che evitammo guadando il fiume
    Ideiamo una manovra per eluderlo che tuttavia risulta non funzionale in quanto veniamo scovati dagli OPFOR a presidio di esso.
    Essi bloccano il mezzo in maniera esemplare negandoci anche il minimo accenno ad una RAI difensiva.
    Peccato, eludere il checkpoint in occultamento sarebbe stata la coronazione della nostra azione.
    Salutiamo i cordialissimi ragazzi della contro, tra cui il caro amico Ivan che nei giorni precedenti l’evento, in maniera predittiva, mi aveva promesso che mi avrebbe scovato: infatti così è stato...d’altro canto i sardi sono sempre di parola!
    E’ ora di proseguire il nostro cammino; il perimetro della RED-ZONE non è lontano ed il guidatore del mezzo, gentilmente, ci dà comunque un passaggio sino ad esso.
    Successivamente proseguiamo in marcia tentando di stabilire un contatto radio con il team ALPHA
    Le comunicazioni radio sono molto difficoltose ed anche la copertura GSM risulta sporadica impedendoci quindi di contattarli
    Il mio pensiero è rivolto ai ragazzi comandati da Diomede e su come stia vertendo la loro missione.

    PRIMO GIORNO – ORE 00:30

    Arriviamo al punto dove occultammo il mezzo prima di proseguire a piedi.
    Mangiamo qualcosa e prepariamo il bivacco sotto la pioggia ed un vento impetuoso; lo stesso vento che ci martellerà tutta la notte.
    Proviamo a ricontattare il team ALPHA ancora con esito negativo.

    SECONDO GIORNO – ORE 6:00

    Dopo esserci svegliati ed aver un minimo recuperato dalla notte appena passata, alle ore 7:00 riusciamo a stabilire un contatto con il team ALPHA il quale ci aggiorna in merito ai nuovi ordini ricevuti da OPCOM
    Dovremo attaccare e distruggere due postazioni situate in due differenti quadranti di AO.
    Con il mio team dirigeremo verso il quadrante W/15 situato a 200mt di distanza dal perimetro ovest di AO.
    Determiniamo il percorso sulla carta topografica, carichiamo sul mezzo tutto il nostro equipaggiamento ed iniziamo il tragitto.
    Snake è di nuovo alla guida mentre zeta ed io espletiamo la consueta funzione di navigatori.
    Scendiamo quasi sino a livello del mare, dove, mediante il carteggio, individuiamo il percorso migliore per arrivare ai margini del perimetro ovest di AO.
    Ci troviamo nuovamente impegnati su di un tragitto estremamente impegnativo; senza l’ausilio del nostro fuoristrada non avremmo mai potuto percorrerlo.
    Siamo nuovamente immersi nel cuore di un paesaggio mozzafiato e durante il nostro percorso, rimaniamo incantati alla vista di alcune cascate e del panorama che progressivamente si protrae innanzi a noi.

    SECONDO GIORNO – ORE 11:30

    Arriviamo finalmente al margine del perimetro ovest della RED-ZONE dove occultiamo il nostro mezzo e ci prepariamo per l’infiltrazione a piedi.
    Il nostro OBJ è molto vicino, quindi prendiamo solo lo stretto necessario per una rapida incursione.
    Infiltriamo costeggiando la carrabile principale; subito dopo svoltiamo a nord arrivando dopo pochi minuti nel quadrante di nostro interesse.
    Proseguiamo ed avvistiamo un mezzo fuori strada parcheggiato a 100mt da noi dentro una radura : è li che presumiamo si trovi il nostro OBJ!
    Iniziamo il nostro silenzioso avvicinamento coperti nel sottobosco e da un vento così forte capace di celare qualsiasi rumore.
    Ad un certo punto commetto un errore: perdo il contatto visivo con il team.
    Non me ne capacito...eravamo li tutti vicini ed ho perso il contatto!
    Ripercorro il percorso all’indietro sino all’ultimo RP ma non trovo i ragazzi.
    Sono sprovvisto di radio in quanto smarrita la sera precedente.
    Il cellulare non prende; il vento che tira inoltre rende impossibile percepire qualsiasi rumore.
    Continuo a cercare i ragazzi nella zona per altri trenta minuti con esito negativo.
    Tuttavia durante la ricerca individuo una costruzione che risulta essere proprio l’OBJ di nostro interesse.
    Il mezzo fuori strada non è più presente all’esterno della costruzione.
    Individuo una sentinella ed oltre ad essa non sembrano esserci alti OPFOR all’esterno.
    Dentro di me penso che devo riuscire al più presto a mettermi in contatto con il team ed è allora che opto per una manovra azzardata che tuttavia risulterà funzionale.
    Il mio intento è di riuscire a sorprendere silenziosamente la sentinella al fine di sottrargli la radio e contattare i miei compagni.
    Mi avvicino lentamente tenendo la sentinella sotto tiro; il vento gioca a mio favore coprendo qualsiasi rumore.
    Proseguo l’avvicinamento dalla parte posteriore della costruzione arrivandogli a ridosso ed iniziando a rasentarla.
    Sono a 5mt dalla sentinella quando ad certo punto essa entra dentro la costruzione comunicando qualcosa ad un operatore dentro l’edificio.
    Non sento altre voci a parte quelle di due operatori: quella della sentinella e del compagno appunto.
    Il momento è propizio in quanto l’obiettivo è sguarnito e tutti gli OPFOR sono dentro la costruzione.
    Irrompo nell’edificio senza sparare un pallino catturando i due operatori.
    Sottraggo la radio ad uno di essi; contatto il mio team sul canale 25 e gli comunico il RV poco al di fuori della RED- ZONE; ovvero dove occultammo il mezzo prima di entrare.
    Prima di lasciare l’obiettivo provvedo ad apporre il panetto di C4 completando la sua distruzione.

    SECONDO GIORNO – ORE 13:30

    Dopo aver effettuato il RV con il resto del team proviamo a contattare via radio la squadra ALPHA per essere aggiornati in merito allo svolgimento della loro missione.
    Anche questa volta le comunicazioni risultano difficoltose; tuttavia dato che la nostra missione è conclusa decidiamo di tornare al margine del perimetro est di AO ovvero alla nostra FOB. principale; li ci riuniremo con il team ALPHA in attesa di nuovi ordini.
    Ci troviamo esattamente dalla parte opposta; per ritornare indietro il percorso sarà lungo e come sempre estremamente impervio.
    Raggiungiamo la FOB alle ore15:30 rimanendo in attesa del completamento della missione da parte del team ALPHA.
    Alle ore 17:00 ci riuniamo con esso; è una gioia rivedere i ragazzi dopo quasi trenta ore
    In preda ad un evidente euforia ci raccontiamo vicendevolmente tutto ciò che abbiamo vissuto sino a quel momento.
    Ognuno di noi già serba dentro di sé dei momenti indimenticabili; in particolare Diomede ed il suo team sono “reduci” da una RECON mozzafiato…la stessa che egli definirà senza mezze parole come la più emozionante che abbia mai vissuto.
    Ritemprandoci e cercando di recuperare le forze rimaniamo in attesa di ordini da parte di OPCOM
    Alcuni membri del team non sono messi bene: Diomede ha una costola crinata e Cricchio un ginocchio gonfio.
    Sono stati davvero encomiabili visto che hanno stretto i denti fino ad adesso.
    Per la missione successiva decideremo di ottimizzare le forze evitando inutili rischi.
    Schiereremo un team composto solo dagli operatori ancora in forze.

    SECONDO GIORNO - ORE 20:00
    .
    Da poco abbiamo ricevuto aggiornamenti da parte di OPCOM in merito alla nostra missione.
    Il nostro nuovo compito è quello di attaccare e distruggere un checkpoint situato nella parte nord-est di AO; precisamente nel quadrante G/16.
    A questo compito, che risulterà essere l’ultimo della ReR, parteciperà un team di cinque operatori composto da Snake, Zeta, Micio, Lillo ed il sottoscritto.
    Dovremo eseguire il nostro attacco alle ore 4:00 di domenica 21
    Sappiamo che il percorso per arrivare al checkpoint è altamente presidiato.
    Il quadrante di nostro interesse non è lontano dal punto di infiltrazione; tuttavia infiltreremo con largo anticipo al fine di muoverci con calma e di effettuare una RECON precisa, con la speranza che ci garantisca un rilevamento totale degli OPFOR presenti.
    Data la certezza della nostra inferiorità numerica sappiamo che dovremo agire in maniera estremamente aggressiva, rapida e di sorpresa.
    Dopo aver effettuato il briefing andiamo a riposare fissando il ritrovo per le ore 1:30.
    Alle ore 2:00 infiltriamo in AO dal margine del perimetro est della RED-ZONE
    Proseguiamo lungo una carrabile che punta dritto al nostro obiettivo ed a 250mt da esso svoltiamo verso sud su di un sentiero che ci porterà alle sue spalle.
    L’avvicinamento è lento e silenzioso su di un terreno che si rivela essere quasi un acquitrino.
    Proseguiamo sulla nostra strada sino a raggiungere i margini di un campo aperto dove rileviamo un alta presenza ostile che fruisce del supporto di mezzi motorizzati.
    Continuiamo la nostra ricognizione individuando il checkpoint da distruggere; tuttavia, rileviamo anche che a non più di 150mt da esso e presente un cannone con un ulteriore presidio della contro.
    Due fuoristrada fanno avanti e indietro da un punto a un altro alternando fasci di luce nella nostra direzione.
    Gli OPFOR presagiscono che qualcuno possa arrivare dalla nostra direzione; infatti i fasci di luce diretti verso di noi, atti a rilevare eventuali forze di interdizione, complicano non poco il nostro avvicinamento.
    Ad un certo punto un mezzo si ferma al presidio dello contro dove è presente il cannone presidiato da tre OPFOR; l’altro mezzo è fermo al checkpoint poco distante.
    Sono le ore 3:40 e riteniamo che il momento sia propizio decidendo quindi di agire.
    Risulterà fondamentale eliminare in pochi secondi gli operatori vicino al cannone e disattivare il mezzo presente in loco; il quale potrebbe diventare una FIR quando attaccheremo il Checkpoint.
    Iniziamo il nostro avvicinamento in progressione, l’ausilio dei nostri NVG ci permette di accerchiare gli OPFOR rapidamente procedendo alla loro eliminazione; l’azione dura meno di un minuto.
    Puntiamo quindi verso il checkpoint dove sono presenti una decina di OPFOR ed il secondo fuoristrada.
    Snake ed io ci teniamo sul lato destro, Micio sul sinistro, Zeta e Lillo al centro.
    Iniziamo ad ingaggiare lo scontro ed il frastuono delle ASG e delle grida è impressionante.
    Zeta e Lillo avanzando in progressione scatenano un violento fuoco di copertura; Snake micio ed io continuiamo il movimento ai lati eliminando diversi operatori ostili.
    Lo scontro continua per una decina di minuti all’insegna di una concitazione che ricorderemo per sempre.
    Alla fine terminiamo l’ingaggio con esito positivo riuscendo a distruggere il checkpoint.
    La soddisfazione è visibile nei nostri occhi; in inferiorità numerica, ma con un buon movimento, siamo riusciti a distruggere un checkpoint presidiato da un numero di ostili veramente elevato.
    Prima di allontanarci salutiamo i cordialissimi ragazzi della contro; la loro onestà è stata davvero eclatante ed il clima di amicizia che si respira sul campo, lo stesso che abbiamo riscontrato dall’inizio alla fine dell’evento ci riempie di gioia.
    Subito dopo contattiamo OPCOM via radio il quale ci comunica che possiamo procedere con L’esfiltrazione.

    TERZO GIORNO – ORE 5:00

    Dopo essere usciti dalla RED-ZONE saliamo sulla nostra jeep e ritorniamo alla nostra FOB situata 700mt più a sud.
    Una volta in loco ci togliamo da dosso l’attrezzatura apprestandoci a dormire qualche ora.
    Il risveglio avviene alle 8:00; subito dopo ci ritroviamo con il team al completo aggiornandolo in merito alla nostra ultima azione.
    La ReR oramai è quasi conclusa; recuperiamo e sistemiamo la nostra attrezzatura e ci incamminiamo verso l’agriturismo S. Barbara per il ritrovo post evento.
    Lì condivideremo con i Sardinia ed altri club le nostre impressioni sull’evento, per poi partecipare ad un fantastico pranzo di coesione.
    Saranno momenti caratterizzati da un clima di fratellanza unico che ci renderanno orgogliosi di aver potuto prendere parte a tutto questo.
    Lasceremo l’isola soddisfatti facendo tesoro di questa fantastica esperienza e dei ricordi che per sempre rimarranno nella nostra memoria.

    Kuio

  8. #478
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    fantastici! btjo per sempre!

  9. #479
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    Con un po' di ritardo ecco anche il nostro debriefing....


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    Debriefing Raid & Recon VI

    GIORNO 1 – 19/02/2010

    ORE 20.00 - Infiltrazione in AO
    Il team sceglie di infiltrarsi sul lato W del campo, ritenendo di potersi portare in prossimità degli obiettivi assegnati, utilizzando i sentieri carrabili individuati in fase di studio del territorio.
    Dopo aver lasciato i mezzi in zona gialla, S10/A10, la squadra si dirige su W15, stimando una distanza di circa 200 metri in linea d'aria.

    ORE 20.50 - Arrivo su W15 - Deposito Armi
    Il team arriva sull'obiettivo dopo aver ispezionato tutta l'area di W15, in cerca del cyalume identificativo del deposito armi.
    Il team conquista l'obiettivo ed a seguito dell'ingaggio vinto (difesa composta da 5 unità), viene piazzato il C4 e viene ispezionato il deposito armi:
    coordinate
    E 0537834
    N 4342673
    Descrizione
    Baracca in lamiera 3x6x2,5h metri, bancone frontale con sopra granate, casse con munizioni, radio, bombe a C4 ad orologeria, mappa degli USA appesa, panca con tavolone vuoto.

    ORE 21.20 - Uscita da AO
    Il team esce dalla zona rossa e rientra ai mezzi, avendo individuato un sentiero esterno ad AO che conduce in sicurezza agli altri obiettivi assegnati da fare entro le ore 09.00 del 20/02/2010.

    GIORNO 2 – 20/02/2010

    ORE 04.28 - Arrivo su R4/O4 - Artiglieria
    Viene effettuato il rientro in AO nel quadrante W16, a circa 600 metri dall'obiettivo. Durante il percorso il team leader riporta un infortunio alla caviglia, e viene lasciato con un operatore in un luogo sicuro. Il resto della pattuglia prosegue la missione portandosi sull'obiettivo segnalato da due cyalume verde/azzurri, e deposita il C4 sull'obiettivo senza ingaggiare forze nemiche.
    Coordinate
    E 0538070
    N 4344084
    Descrizione
    Mitragliatore Browing Cal. 50 , Mortaio su terreno.

    ORE 05.20 - Recupero team leader
    La pattuglia si ricongiunge e dopo un rapido briefing, il caposquadra effettua la chiamata ALFA per richiedere assistenza medica.
    La squadra attende il recupero in zona sicura e poi prosegue sull'obiettivo successivo.
    Coordinate recupero medico
    E 0537977
    N 4344020
    Descrizione
    Operatore su strada carrabile segnalato con cyalume rosso. Il team attende a distanza occultato nella boscaglia.

    ORE 06.04 - Arrivo su D3 - Antenne radio
    Viene individuato il percorso migliore e si giunge rapidamente sull'obiettivo percorrendo circa 400 metri su sentiero. Lungo il percorso attraversa in silenzio un campo nemico costituito da tendoni. Sull'obiettivo non viene incontrata resistenza e quindi viene depositato il C4 sopra un terminale PC.
    Coordinate
    E 0538509
    N 4344495
    Descrizione
    N. 2 antenne radio posizionate sulle rocce, in prossimità di una grotta, postazione PC posta sotto un tendone ancorato alle rocce. Cyalume azzurro/verde.

    ORE 08.30 - Uscita dalla AO e recupero mezzi
    La squadra dopo aver perlustrato la zona D3 in cerca di altri eventuali punti di comunicazione, ritenendo la zona bonificata, esce dalla AO in W16 e si reca ai mezzi.

    ORE 09.40 - Acquisizione nuovi ordini da OPCOM
    La squadra si posiziona in luogo sicuro fuori da AO (E 0532868 N 4336214) e riceve nuovi ordini da OPCOM, come segnalato dal book missione.
    I nuovi obiettivi sono:
    - N14 Artiglieria - Far saltare la postazione di artiglieria entro le ore 20.00 del giorno 2.
    - W16 e G19 Artigleria - Far saltare le postazioni di artiglieria entro le ore 07.00 del giorno 3.
    La squadra decide di uscire dall’AO per pianificare le missioni assegnate da OPCOM e per riposare.

    ORE 10.30 – Fuori AO
    Gli operatori preparano la cartografia per le prossime missioni, individuando con precisione i punti di infiltrazione, le probabili coordinate degli obiettivi, ed i tempi necessari per completare gli obiettivi. Si programma l'infiltrazione alle ore 18.00 da E, ingresso da quadrante Z2.
    Tuttavia il team, basandosi sulle indicazioni ricevute da OPCOM, decide di concentrare i propri sforzi su W16 e G19, rinunciando a colpire N14 poiché la zona è stata giudicata troppo calda e l’avvicinamento in prossimità dell’obiettivo troppo allo scoperto.


    GIORNO 3 – 21/02/2010

    ORE 03.00 - Infiltrazione per V16 e G19
    La squadra lascia i mezzi in Z2 e si infiltra in AO, ad una distanza di circa 500 metri dall'obiettivo. In prossimità dell'obiettivo G19 la squadra si imbatte in un checkpoint, quadrante G16, e a seguito di ingaggio prolungato decide di ripiegare verso V16.

    ORE 05.00 - Arrivo su V16
    La squadra individua il percorso migliore e giunge rapidamente sull'obiettivo percorrendo circa 900 metri. Sull'obiettivo viene incontrata leggera resistenza e quindi viene depositato il C4 sopra un mortaio senza ingaggiare.
    Coordinate
    E 0539955
    N 4344587
    Descrizione
    Mortaio. Cyalume azzurro/verde.

    ORE 06.30 - Infiltrazione per G19
    La squadra decide di riprovare un attacco diretto su strada per sfondare il checkpoint(quadrante G16) e raggiungere G19. La scelta è dovuta al poco tempo disponibile rimanente. Ritardi sono stati causati anche dal fatto che quasi tutte le altre squadre di interdizione si trovavano sugli obiettivi allo stesso orario.

    ORE 07.30 - Esfiltrazione
    Il team ritiene inopportuno insistere ulteriormente su G19 e si decide quindi per effettuare l’esfiltrazione.



  10. #480
    Spina




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    25 Jan 2008
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    Bravi ragazzi, davvero complimenti!

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