quella che mi accingo a recensire è una delle pistole più famose e conosciute al mondo, la beretta modello 92. studiata nel 1972 e prodotta negli anni in molte varianti è ancora oggi un'arma di riferimento nel settore difesa civile e militare; è divenuta universalmente conosciuta dopo essere stata adottata dall'esercito usa per sostituire la pistola colt m1911 come arma da fianco per i soldati degli stati uniti, assumendo la denominazione di beretta m9. della 92 ne esistono svariati modelli, come 92s, 92sb, 92f e la 92fs, della quale posseggo questa meravigliosa copia.
essa è l’ultima evoluzione della beretta 92f, realizzata su espressa richiesta delle forze armate statunitensi; questo modello si è da poco riconfermato come arma da fianco dei soldati americani e dei carabienieri, polizia ed esercito nostrani, vincendo bandi di concorso un po’ ovunque. in pratica quando venite palettati, è molto probabile che abbiate un incontro ravvicinato con questo gioiellino!
ma veniamo alla nostra replica, m92f military model marcata tokyo marui.
come si presenta quella di offrire delle piacevoli confezioni è ormai una caratteristica della casa giapponese; la scatola è infatti ben fatta e di ottima fattura estetica. la pistola è avvolta in un materiale plastico molto più resistente del polistirolo, assieme ad un suo caricatore, asta pulisci canna e una piccola dose di pallini.
prime impressioni di primo acchito ci accorgiamo subito di avere tra le mani una replica da softair veramente ben fatta, molto verosimile alla sua controparte reale. solida e compatta, questa 92 risulta fantastica nell’impugnatura e nel puntamento, offrendo al suo utilizzatore un ottimo rapporto presa / facilità di azione.
estetica e caratteristiche certo la marui non possiede i diritti della beretta, non potrà riprodurne i fregi, ma ci è andata davvero molto vicino ! sul calcio infatti la pistola è stata pensata per ricalcare fedelmente il grip d’impugnatura e il logo dell’azienda bresciana, riuscendo, almeno in parte, a rimandare al modello vero.
andando ad analizzare la parte scarrellante dell’arma, anche qui notiamo con piacere che la casa giapponese ha in qualche modo replicato la marchiatura della 92 reale, imprimendo il suo nome e il calibro della semiautomatica. sulla colorazione non ho nulla da dire, non presenta sbavature o difetti; stesso giudizio per quanto riguarda l’aspetto in sé della pistola, ottimo !
il caricatore con cui viene venduta è quello standard marui per la serie 92; accoglie 27 pallini e funge anche da contenitore per il gas che garantisce il funzionamento della pistola. l’unica nota, se possiamo dire negativa, è questa: il caricatore pesa, quasi, quanto la pistola in sé; solo innestato al suo interno la replica si avvicina approssimativamente alla massa della m9 vera (740 g contro 950).
smontaggio e puntamento
lo smontaggio dell'arma è molto semplice; ruotando la leva anteriore a quella del bloccaggio della parte scarrellante è possibile sfilare la stessa; la pistola si divide quindi in quattro parti (io non l'ho smontata perchè non avevo voglia di sporcarmi le mani di grasso), canna, asticella di recupero con relativa molla, fusto e carrello.
paricolare del blocco canna, dove è possibile vedere il gruppo hop up che, a mio avviso, è fisso. inoltre, anche se fosse settabile, la pistola spara perfettamente con gli 0.25.
il puntamento risulta facile ed intuitivo, è necessario quanto sufficiente far collimare la tacca di mira anteriore con le due posteriori, in modo da far ricadere l'asse di tiro dell'arma sul bersaglio inquadrato. non sono presenti punitini o qual si voglia adesivi ad alta visibilità che facilitino il tiro in condizioni di luminosità scarse.
prove di tiro
ma veniamo alla parte divertente e che più vi interesserà di questa recensione, il tiro della 92. ho scelto di proposito ad occhio le distanze di tiro, misurandole solo in seguito, in modo da rendere quanto meno più veritiera la stima dei bersagli.
tiro a 5 metri- 9 metri - 12 metri - 18 metri
i risultati mi hanno molto sorpreso: premetto che i colpi sono stati “esplosi” in rapida sequenza, senza interruzioni troppo lunghe, in modo da ricreare le situazioni real – game. quello che colpisce di questa pistola è la sua dannata precisione; anche a distanze ragguardevoli per il suo utilizzo, non perde di accuratezza e risulta sempre essere precisa e ben equilibrata sul suo asse. un’altra cosa che ho potuto constatare è il leggero gioco del grilletto, che a mio avviso aiuta non poco nei tiri che richiedono maggior precisione.
al crono, con pallini da 0.25 marui, rivela una potenza costante di 0.74 j.
manutenzione
viste le imminenti ferie, e il periodo di inattività che attende la suddetta, scrivo due righe riguardanti la sua pulizia e manutenzione. certo se dovete stare via due settimane e poi ricominciare ad usarla, bè lasciatela pure li com'è!
in ogni caso... smontate la pistola ed in primis usate l'astina in dotazione, corredata di un pezzo di stoffa, per pulire bene la canna della 92; fatto questo dedicatevi alle parte mobili: personalemente ho scelto di trattare queste ultime con l'ormai famoso svitol. posate qualche gocciolina sulle guarnizioni del caricatore e del cilindro prima del rimontaggio in modo da migliorane la tenuta, e qualcuna anche sulle guide del carrello per eliminare l'attrito; poi togliete quello in eccesso con uno straccio asciutto. il vantaggio di quest'olio è che pochi secondi dopo l'applicazione la parte liquida evapora lasciando solamente uno strato lubrificante assolutamente secco. ciò elimina totalmente il problema del mescolamento con polvere e altre impurità.
conclusioni
tirando le somme di questo magnifico strumento dilettantesco, non posso che essere soddisfatto dell’acquisto fatto, anche dal punto di vista economico (un centinaio di euri). ancora una volta la marui ha dimostrato di essere uno tra i maggiori e riusciti produttori di armi giocattolo sul mercato, offrendo prodotti all’avanguardia sia dal punto di vista prestazionale che estetico.
la 92 military model è veramente un’ottima pistola, che ben si abbina alla fondina di ogni softgunner e che promette eccellenti prestazioni anche negli utilizzi più estremi; quest’inverno avrò modo di testarla con temperature più rigide, mettendola ulteriormente alla prova per vedere il suo comportamento a climi meno temperati.