sono sempre stato innamorato del g3a3, ma mamma marui ne ha interrotto la produzione. classic army ne produce uno, ma passando a s.marino, vedendo questo jg prezzato a 120 € non ho resistito, nonché sia diffidente nei confronti delle cineserie.
la scatola (per me di grande importanza) si presenta bene, con l’immagine del fucile all’esterno. all’interno il polistirolo è ricoperto da cartoncino nero, il fucile è ben incastrato. la dotazione comprende fucile, batteria da 1500 (non quella tipica in cartone, ma qualcosa che somiglia più ad una vera), un caricabatteria da buttare, caricatore maggiorato, chiavetta per caricarlo, manuale copia marui.
preso in mano il fucile è leggero, ma sembra solido e non scricchiola. praticamente è tutto in plastica, salvo mirino anteriore e posteriore, canna, caricatore, leva di armamento, spinotto passacinghia posteriore e innesto del calcio.
le plastiche sono solide, ma lisce, a differenza dei marui, che le ha belle rugose e realistiche. se un sg-1 marui a un metro non si distingue dal vero questo difficilmente verrà scambiato per qualcosa di diverso da un giocattolo, specialmente nel corpo, ad onor del vero calcio astina ed impugnatura sono fatte piuttosto bene.
sul body nella parte sinistra è stampato il terrificante logo della casa produttrice con un numero seriale
le false saldature e fresature sono replicate bene, anche se le linee di giunzione sono evidenti e c’è qualche sbavatura qua e là lungo suddette linee, nulla di eclatante, ma comunque presenti.
il tappo del calcio, ricoperto di gomma si sfila come un ak47 e permette l’inserimento di una batteria piuttosto grossa
tirando la leva d’armamento si apre l’otturatore in plastica e si accede alla regolazione dell’hu
la diottria posteriore (lenta, va stretta per bene) presenta 4 posizioni, una open sight e 3 chiuse per il tiro a distanza. purtroppo ai cinesi manca qualche nozione base di oplologia, visto che i 3 fori sono di diametro uguale!
l’imbracciata è abbastanza scomoda per chi non è abituato; colpa dell’astina stretta e il calcio lungo. scordatevi di spararci con addosso troppi strati di body armor/vest, è ancora più scomodo di un m16. e più lungo. chi ha maneggiato gli sg1 presente nelle armerie del nostro esercito lo sa bene (dio benedica il bipiede)
la raffica è buona, provato con una lipo 7,4 18/30, il rumore non è malvagio, anche se mi aspettavo una rosata più compatta, il selettore ha degli scatti buoni, se non fosse che si muove anche un po’ oltre la posizione di sicura.
il caricatore va bene, anche con monofilari di altre marche funziona bene.
un occhiata al gearbox:
visto che la replica era al liscio del j (non over, ma proprio a filo) si è reso necessario aprirlo.
basta smontare le tre viti per separare frontale corpo e calcio. per raggiungere il gearbox bisogna togliere il fondello della grip, smontare il motore (shuang ba), svitare la grip e il selettore per raggiungere finalmente il gearbox.
esternamente sembra abbastanza pulito, chiuso dalle maledette viti torx come i marui.
aperto i componenti sono normali, boccole in plastica, pistone normale, con testa a 5 fori (la tenuta è buona). e’ spessorato abbastanza bene, ho rimesso solo uno spessorino in più. e’ presente un delayer per ingaggiare prima lo spingipallino ed evitare buchi nelle raffiche, ma mi sembra un accessorio abbastanza inutile, almeno per me che non amo le rafficone (e poi diamine, il g3 è un battle rifle da 500 colpi/minuto).
il grasso è trasparente e in quantità moderata (una bella reingrassata ci stà bene comunque), le viti sono ben serrate
ho cambiato molla con una guarder da 85 (tra l’altro non sono troppo convinto, tutte le altre mie repliche cui ho messo mano hanno adesso molle da 80, che ritengo più che sufficienti). a confronto quella sopra è l’originale, quella sotto la sostituta
il gruppo hop up ha una tenuta perfetta, anche se la canna l’ho trovata di scarsa qualità, da sostituire alla prima occasione.
detto ciò l’ho richiuso.
conclusioni:
l’asg, per 120 euro è più che buona. certo, è impratica, per giocare meglio una più compatta;
soprattutto non gridate al miracolo, i 100 euro di differenza rispetto al marui ci sono tutti eccome, non pensate che i cinesi siano tutti babbi natale filantropi sotto mentite spoglie. la cosa che mi preoccupa è invece come queste asg dal prezzo basso siano purtroppo acquistate da persone inesperte e volutamente o meno irresponsabili che magari non sanno di avere sotto mano un giocattolo overjoule e quindi fuorilegge. questo purtroppo mi spaventa.
chiudiamo con le doverose note storiche e il quesito “a che loadout si abbina?”:
bè, il fucile è nato nel 1959, ed è stato usato negli anni da mezzo mondo, tra cui (suggerimenti per i loadout):
esercito tedesco: dal ’59, nonostante rimpiazzato dal g36 dal ‘97 ancora ne hanno in stock una quantità illimitata.
sas anni ’80 (grigio docet): prodotti in loco dalla enfield, oltre alle classiche carabine g3k anche una certa quantità di g3a3. ancora qualche g3 corto si vede in giro, ma l’a3 mi sembra scomparso.
navy seals in vietnam: sembra che ne abbiano usati (probabilmente h&r, che li importava)
rhodesiani nella bush war ’64-’79: la sanguinosa guerra costata più di 30000 vittime, combattuta tra i ribelli contro il governo bianco. le unità d’elite dell’esercito rhodesiano (oggi zimbabwe), affiancavano ai classici fal anche i g3a3.
inoltre danimarca, norvegia, turchia, albania, iran, iraq (molti sequestrati ai terroristi), praticamente il 90% degli stati africani, olanda, portogallo (ho fatto la foto ad una soldatessa con un g3a3 nelle ultime ferie).
adesso bisogna vedere cosa farci, se invecchiarlo o modernizzarlo, magari con una sprayata desert, visto che le forze speciali norvegesi in iraq ne hanno certi da far paura (posterò qualche foto)