dicevamo, nei giorni scorsi, del pakol ...
allora, tipico copricapo afgano e nord-pakistano (quelli che noi chiamiamo afgani sono in realtà tribù pashto e rappresentano il 75% della popolazione), realizzato in lana ed in diversi colori: ce ne sono di bianchi, di grigi, di neri, di ricamati, e di tonalità che vanno dal kaki al rossiccio.
i colori non individuano generalmente caste o tribù, a parte quelli neri (utilizzati dagli afgani di religione sciita, il 15% della popolazione, originari perloppiù dalla regione confinante dell'iran) ed i bianchi, spesso in capo a notabili e "signori della guerra".
varianti di colore e tonalità,
e interno.
non riportano al loro interno taglie e la "calzata" può esser personalizzata variando l'imbottitura nella parte arrotolata (integrandola, alleggerendola o togliendola del tutto a seconda del bisogno).
oppure ancora, e questo solo nel caso il pakol sia stretto, forzandone la base con mano e gomito.
come arrotolarlo correttamente:
- una prima tecnica (la più efficace a mio avviso) è srotolarlo, riempirlo di indumenti e ri-arrotolarlo: gli indumenti lo mantengono teso ed il risultato finale è ... perfetto, come "afgano comanda"!
... to be continued.