è la medesima discussione affrontata con un mio amico andando in inghilterraacifista e sinistrorso convinto, insisteva nell'affermare che sparare un pallino a qualcuno era equivalente a tirargli contro un 5,56, in quanto "il gesto era il medesimo", l'arma era identica a quella reale e "non era vero che l'uso che si fa di un'arma è l'unica cosa che ne definisce la bontà o la malvagità"
passare i giorni a discutere con lui mi ha insegnato una cosa: indipendentemente dall'argomento, se qualcuno si è fatto un'idea sbagliata, non ci sarà modo di fargliela cambiare, a meno di dimostrargli inequivocabilmente che si sbaglia, allorchè si verrà odiati per quanto fatto: distruggere una certezza.
ha passato tre mesi a denigrare comunque il soft air, in seguito alla prova sul campo cui l'ho obbligato a partecipare. poi un bel giorno mi ha chiamato chiedendomi quanto costava un fucile e se c'era posto in squadra anche per lui.
c'è voluto del tempo perchè arrivasse alla conclusione che il tutto traeva il succo dal divertimento, dalla collaborazione, dallo stare assieme e non da un atto di violenza come credeva. una volta appurato non ha più mollato il soft air.
non mettiamola in termini filosofici. facciamo la prova e dimostriamo che con la guerra abbiamo a che fare in parte tanto minima da essere trascurabile.
mav