
Originariamente inviata da
ghigno
comprendo tutto quanto scritto finora
(e ringrazio per i toni, appropriati, tenuti perché temevo l'argomento fosse molto a rischio fraintendimento e conseguenti flames)
mi si pongono tre ordini di problemi:
- uno prettamente personale, forse una deformazione "professionale": prima di essere presidente di questa associazione sono stato ispettore di un qualcosa (che non cito espressamente solo perché ne porto profondo rispetto e non desidero sia legato in alcun modo al softair o alle mie affermazioni), a quei tempi quando dovevo assegnare personale ad altre destinazioni (anche all'interno dello stesso qualcosa) verificavo che tutta la documentazione fosse a posto. non trovo sia inquisitorio ne che lo fosse allora, trovo sia doveroso ed equo, a tutela di tutti.
- un secondo di carattere associativo: come presidente devo garantire ai miei soci che le attività svolte siano assolutamente regolari, proprio per loro tutela, in modo da evitare ogni tipo di problema prevedibile.
- un terzo di tipo filosofico: "quale contributo posso dare come persona, come presidente e, in senso lato, come associazione alla prosperità del gioco che mi piace?" su questo punto come associazione siamo unanimemente concordi che un po' di questo contributo passi per il non creare, ne prendere parte, a situazioni che possano ledere il gioco o l'immagine del softair.
dal nostro punto di vista non si tratta di controllare, ma di presentarsi:
quando si conosce una persona gli si da la mano e si pronuncia il proprio nome, nel lavoro spesso ci si scambia i biglietti da visita, quando portiamo la nostra associazione ad affiliarci portiamo i documenti. boh, in modo molto più sereno dell'idea di controllo o inquisizione, la vediamo come il modo più appropriato di presentarsi come associazione.