la dshk (degtyarov – shpagin krupnokalibernyj) è stata per moltissimi anni la mitragliatrice pesante standard sovietica (l’antagonista per antonomasia della browning m2 hb per capirci) ed ancora oggi, nonostante sia fuori produzione dal 1980, la ritroviamo montata sui mezzi blindati come arma antiaerea o coassialmente ai cannoni dei carri armati.
la dshk è figlia del lavoro di due menti: v.a. degtyarev (che progettò l’arma) e georgii semyonovich shpagin (quello del mitra ppsh41) che progettò l’iniziale meccanismo di alimentazione.
nel 1925, infatti l’armata rossa fece formale richiesta ai suoi ingegneri di creare una heavy machine gun così da colmare un vuoto esistente a livello di armamento; nel 1930, quindi degtyarev, partendo dalla dp27 (degtyarev pechotnyi), (l’allora lmg standard dell’armata rossa), creò il primo prototipo chiamato dk.
questa era una hmg a recupero di gas, raffreddata ad aria, con un caricatore tubulare di 30 colpi, che fin da subito fu ritenuto esiguo per l’utilizzo che si voleva fare dell’arma.
nel 1938, quindi, shpagin modificò il meccanismo di alimentazione facendolo diventare a nastro; nacque così ufficialmente la dshk
proprio tale meccanismo di alimentazione, però, si dimostrò un tallone d’achille: shpagin infatti aveva progettato un meccanismo d’alimentazione ruotante (molto simile al tamburo di un revolver) molto delicato che dava quindi luogo a frequenti inceppamenti; per tale motivo, alla fine della guerra i sovietici modificarono tale sistema (adottando un meccanismo a leva in tutto e per tutto analogo a quello della mitragliatrice leggera rp46), dando vita così al modello 1938/46 (che la cina poi ha copiato con il nome type 54).
un’altra differenza tra la dshk e il modello 1938/46, è che l’alimentazione della prima avviene solo dal lato sinistro dell’arma, mentre quello della seconda può avvenire, tramite l’utilizzo di un adattatore, indifferentemente dai due lati; il modello 38/46 inoltre ha la possibilità dello smontaggio rapido della canna.
la dshk ed il modello 38/46, sono quindi hmg che sparano ad otturatore aperto, solo in automatico, raffreddate ad aria con alimentazione a nastro.
il munizionamento è il 12,7x108 mm, con prestazioni analoghe ma non intercambiabile con il 12.7x99 della browning americana per ovvie ragioni di lunghezza del bossolo.
normalmente la dshk se utilizzata a livello di truppa, è montata su un affusto ruotato che, oltre a facilitarne il trasporto, può facilmente venir trasformato in un supporto rialzato per il tiro contraereo, oppure, come accennato, la troviamo montata nei mezzi blindati come arma contraerea o coassialmente ai cannoni dei tank.
fuori produzione ufficialmente dal 1980 (sostituita dalla zpu da 14.5 mm.), continua ancor oggi ad essere largamente utilizzata, soprattutto nei paesi africani e medio orientali (chi non la ricorda montata su qualche “tecnica” in film d’azione?), a indiscussa riprova della bontà e semplicità del progetto iniziale.
scheda tecnica
calibro
12.7x108mm
funzionamento
a presa di gas, automatico
lunghezza
1600mm
peso
35.6 kg
alimentazione
nastro metallico da 50 colpi
velocità iniziale
860 m/sec.
cadenza di tiro
540-600 colpi/minuto