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Discussione: The Green Berets - Op. GoldenSnake

  1. #21
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    L'avatar di Snetti
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  2. #22
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    ora si vedono le mie foto???

  3. #23
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    Quote Originariamente inviata da firefire Visualizza il messaggio
    ora si vedono le mie foto???
    adesso si.

    @snetti: per fare il monumento di iwo jima vi mancano due uomini :-d

  4. #24
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  5. #25
    In attesa di conferma In attesa della conferma e-mail L'avatar di racignmania
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    che dire ragazzi... ormai passata l'incazzatura del dente e messi in tasca del dentista ben 800 euri... non si puo' far altro che ricordare le emozioni di quel giorno.

    gli attacchi vietcong al savoy avevano dell'incredibile... fischietti, urla, frasi in vietnamita (piu' o meno) e incursionii costanti... e ancora piu' i nostri nemici si dimostravano dei die hard ancora piu' le truppe del vietnam del nord si eccitavano e si rilanciavano alla conquista del bersaglio.

    sinceramente piu' che del torneo, mi vorrei soffermare sulle persone conosciute, i gruppi e gli amanti di questo sport che offre mille sfaccettature.

    i ragazzi dell' ascu hanno voluto interpretare al meglio la filosofia che noi opfor seguiamo da oltre 13 anni, condensandola in un torneo dove lo scopo era solo quello di "godere" di un gruppo di appassionati di militaria, storia e softair tutto inseme... e secondo me ci son riusciti!
    i tipacci (perchè ce ne erano) che invece volevano la solita "sparatutto" probabilmente saranno anche rimasti delusi... b'è peggio per loro!!!

    noi opfor siamo grati sia ai ragazzi dell' ascu sia a tutti quelli che ci hanno regalato una bellissima giornata e ancora chiedo scusa se per colpa "mia" noi ci siamo dovuti ritirare anzitempo, ma nel nostro gruppo la solidarietà e l'amicizia viene prima di tutto!

    ma non finisce qui'!!!!!
    noi siamo a disposizione di tutti e dico tutti quelli che vogliono giocare come era in programma per questa manifestazione, magari provando anche il nostro stile di gioco che come molti sanno si concentra sul tatticismo e sul contigentamento dei colpi.
    sopratutto ai ragazzi dell' ascu siamo pronti a fornire qualunque tipo d'aiuto organizzativo e non, magari per la prossima edizione!

    un saluto a tutti
    e per ogni evenienza vi lasciamo i nostri recapiti
    www.opfor.net
    opfor.forumfree.net
    lucio58@racing-mania.it

  6. #26
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    rieccomi qua! scusate la lunga attesa, ma il tempo è tiranno ^^;

    innanzitutto, ringrazio racignmania per l’apprezzamento espresso e mi affretto a ribadire che si è rivelato un piacere e un onore giocare dei ragazzi leali e appassionati come gli opfor di roma.

    comincia ora il debriefing dell’ultimo giorno, in cui devo, mio malgrado, anche fare alcune brutte rivelazioni su alcuni dei partecipanti lasciatisi andare ad alcune scorrettezze abbastanza assurde.
    divertitevi con l’ultima parte!


    good morning, vietnam!


    il gioco riprende poco dopo le 6 della mattina di domenica. purtroppo gli opfor di roma hanno deciso di ritirarsi dall’evento per riportare a casa racignmania e farlo vedere da un dentista, più altri vietcong dell’organizzazione stessa che hanno inizialmente qualche problema a rimettersi in moto dopo la fatica del giorno prima; come risultato, la fazione vietnamita si ritrova praticamente dimezzata, e l’unità sniper, in particolare, resta priva di tutti i suoi elementi eccetto me in quanto anche frank castle è momentaneamente richiesto dall’organizzazione alle prese con alcuni casi di scorrettezza da parte di alcuni giocanti nel ruolo americani.
    pare che oltre a divertirsi a sparare sui morti vietnamiti, ci siano stati anche numerosi casi di highlanderismo, tra cui: il simpaticone con l’m60 che a un certo punto sembra si fosse messo in piedi in mezzo al campo a sparare alla rambo senza che nessun pallino gli arrivasse nonostante l’inferno scatenato durante l’ultimo assalto al campo savoy, un altro soldato che dopo essere stato colpito da 5 metri ha aspettato di essere comodo per ri-sparare al suo uccisore (snetti) prima di ammettere, “bhe, si, mi avevi colpito.” (a proposito, snetti, aspettiamo ancora di vedere questa esilarante scena che hai filmato), e infine un abuso terribile della tenda ospedale, dalla quale, secondo il regolamento, non potevano partire pallini ne arrivarci dentro; alcuni partecipanti, in barba alla regola, la hanno usata più volte come bunker, o ci si sono rifugiati dentro per ricaricare.
    tutte cosette che hanno portato l’organizzazione a ipotizzare addirittura di rifiutare le squadre ‘sfiduciate’ ai prossimi tornei.

    quando il gioco finalmente riparte, io mi ritrovo da solo, con un vsr e un ak senza calcio a dover organizzare imboscate da solo.
    in quanto “elemento scenico” so che army e special forces si muoveranno a breve per attaccare di nuovo il campo nva e distruggere i mortai e per eliminare phan-kim, quindi mi avvio verso quello che penso possa essere un punto favorevole per la prima imboscata all’u.s. army. sulla strada trovo più fango del giorno prima; nonostante il tiepido sole che splendeva sul campo nella mattina di domenica, la notte prima la pioggia era stata abbondante. una volta piazzato attendo pazientemente l’arrivo dell’army. dopo una decina di minuti sento delle voci avvicinarsi e mi metto un puntamento: falso allarme. sono solo due civili che passeggiano e parlano proprio di softair, ma nessuno dei due si accorge di quel cecchino che li vede passare a 10 metri scarsi.

    passano un'altra decina di minuti prima di sentire altre voci, stavolta molto più basse. nascosto nella vegetazione, sento i passi di persone che si avvicinano, e non una o due…stavolta sono davvero gli americani.
    finalmente li vedo cominciare a passarmi avanti; aspetto che ne passino alcuni, nella speranza di poter colpire per primo il loro medico, ma visto quanti ne stanno passando preferisco sceglierne uno più isolato. trovo divertente come adesso debba solo scegliere su quale schiena sparare.
    sparo un colpo che va a segno: tutti gli altri soldati, anche se non posso vederli, si fermano. “cecchino! c’è il cecchino a colpo singolo!”, una frase che ho già sentito più volte e non posso fare a meno di trovare davvero spassoso come tutti tendano a sottovalutare il colpo singolo quando non si gioca e poi lo temano così tanto durante il gioco.
    so che non posso fare molto data la mia posizione, ma mi tengo pronto a sparare di nuovo appena possibile; la mia concentrazione viene tuttavia resa vana da un soldato che fa capolino con il fucile automatico verso di me, impallinandomi con mortale efficacia (benedetta sia la maschera!). anche un altro soldato spunta proprio dietro di me un secondo più tardi; gli chiedo ridendo, “non è che volevi spararmi sul c**o da due metri?” ma la sua risposta non mi rassicura molto, “no, ti avrei fatto, ‘cucù’.”, meno male che mi hanno beccato sulle mani e sulla maschera.
    lascio ripartire gli americani dopo averli rassicurati sul fatto che non potevo seguirli per attaccarli di nuovo; mentre raccolgo tutto l’equipaggiamento non posso fare a meno di pensare che forse, vista la precisione assoluta con cui hanno individuato la mia posizione, lo sguardo del morto mi ha tradito, ma nulla di che, assegno un buon voto alla squadra appena ripartita, per il buon accerchiamento.

    adesso devo tornare indietro per tendere l’imboscata alle sf, la cui missione è uccidere snetti nei panni di phan-kim. torno indietro, stavolta tenendo l’ak in mano anziché il vsr: si rivela un ottima idea. infatti, dopo aver percorso circa 500 metri, sento delle voci dietro una curva. le voci sono così forti che inizialmente penso siano altri civili a spasso, quindi mi sporgo per controllare con i miei occhi. vedo un gruppetto di persone in piedi e accalcate come pecore; anche la luce del sole, che punta contro di me, mi rende difficile identificare il loro vestiti, quindi ci impiego qualche istante a riconoscere la mimetica tigrata delle forze speciali. di questo gruppo, è il cowboy di nostra conoscenza ad accorgersi della mia presenza e a dare l’allarme. alzo l’ak e sparo qualche raffica prima di ritirarmi dietro alla curva da cui sono venuto. per un attimo penso a quale possa essere la migliore strategia per far dare filo da torcere agli americani, ma poi, considerando che nessuna delle due fazioni ha ancora subito perdite, decido di nascondermi e costringere quindi le sf a prendere un percorso alternativo per evitare di finire in quella che avranno creduto un imboscata.

    tengo l’ak puntato per sparare nel caso dovessero proprio finirmi in bocca, ma visto che li vedo a circa 30 metri affrettarsi per allontanarsi, decido di non sparare: in fondo anche un cambio di percorso imprevisto può contribuire a rendere un evento più divertente e realistico.
    resto in zona ancora per un po’, per assicurarmi che le sf non tentino di riprendere la strada principale, ma dopo qualche minuto scorgo un'altra figura muoversi proprio nel punto in cui prima vedevo le sf. io lo vedo distintamente anche se non riesco a identificare a quale unità appartenga. all’inizio penso possa essere un sf che ancora mi da la caccia quindi provo anche a farmi vedere così da farli sentire di nuovo minacciati e poi sparire nella macchia prima che ci possano essere vittime. però il soldato non sembra notarmi nonostante mi trovi proprio sulla strada; agito il fucile, faccio anche un beffardo balletto, ma nulla, il soldato sembra cieco nonostante resti lì fermo per un po’. dopo poco alzo le spalle, “se non riesce ancora a vedermi, peggio per la sua unità; perderanno un po’ di tempo prezioso.”, penso tra me prima di mirare al malcapitato e colpirlo con una breve raffica.
    quando si dichiara mi accorgo che si tratta niente meno che del nostro panzergren che, annoiatosi al campo savoy, aveva deciso di farsi un giretto in assetto.

    conclusa la divertente scenetta, mi muovo di nuovo in direzione di camp savoy, in modo da poter scegliere una posizione da cui potrò tendere un imboscata sia alle sf, sia all’army quando torneranno dalle rispettive missioni.
    mi sistemo bene in un punto da cui riesco a vedere bene la strada e posso avere un tiro dritto e restare abbastanza nascosto per tornare a usare il fucile di precisione. mentre preparo il nascondiglio, i due civili che avevo visto passare prima fanno ritorno; ci salutiamo cordialmente, uno dei due mi chiede incuriosito che tipo di fucile sia quello che ho in mano, l’altro si offre di coprirmi di rami una volta sdraiato a terra, rivelandomi di avere in precedenza praticato il nostro sport. io rifiuto gentilmente per evitare inutili difficoltà quando dovrò compilare i rapporti di ingaggio, così, dopo un breve scambio di impressioni, ci auguriamo buona domenica a vicenda e i due civili riprendono la loro strada.
    non passa molto tempo che frank castle arriva in zona accompagnato da polonio. finalmente arrivano i rinforzi anche per me.
    frank castle opta per il preparare l’imboscata più avanti in un punto più aperto, che è poi quello in cui avevo in precedenza incontrato le sf. stavolta è lui a organizzare l’imboscata, rivelandosi, come sempre, un ottimo comandante, nonché un giocatore espertissimo.
    il piano prevede che sia io, in veste di sniper, a sparare il primo colpo che darà poi il via libera agli altri due fucilieri per vomitare il loro carico di pallini sugli sventurati soldati di ritorno dal campo nva con il catturato generale fahn-son-tihn.

    l’attesa è un po’ lunga ma poi è lo stesso frank castle ad avvisarci dell’arrivo della squadra avversaria.
    aspetto pazientemente di trovarmi un soldato nell’ottica del fucile di precisione, ma prima che questo possa accadere, polonio si vede costretto ad aprire il fuoco, iniziando quello che sarà un ingaggio disastroso per l’u.s. army misto ai marines.
    gli americani ci mettono un po’ per rispondere al fuoco, tempo in cui anche frank castle fa in tempo a colpire un di loro, il quale si dichiarerà solo al terzo colpo.
    dalla mia posizione non riesco a vedere gli americani fino a che questi non corrono in avanti per riuscire a colpire polonio, il quale cade, ma non prima di aver colpito altri tre soldati. frank caslte oppone una strenua resistenza, riuscendo a eliminare ben 4 americani prima di venire colpito.
    proprio i primi due che avanzano per sparare a quest’ultimo, sono i primi che riesco a vedere. sparo a entrambi, colpendoli alla coscia, ma nessuno dei due si dichiara; uno dei due si volta anche a guardare la mia direzione (permettendomi di identificarlo, pure questo è una vecchia conoscenza che ho già menzionato nel primo giorno).
    vedendo come gli americani non si stiano dichiarando con il colpo singolo nonostante stiano muovendosi come pecore, sfodero l’ak47 senza calcio e comincio ad annaffiare il gruppo. il primo a cui miro è parzialmente nascosto da una ramo, ma frank castle mi dirà in seguito che si è beccato una trafficona in piena faccia (meno male che aveva la maschera) e si è dichiarato solo quando si è accorto che il nostro presidente lo stava guardando.
    cerco di sparare anche ad altri, e anche qui a fine ingaggio polonio mi dirà che ha visto chiaramente due di loro non dichiararsi. l’ingaggio si conclude quando vendo colpito alle mani (ancora! ahi! che massacro poverette ). cerco di ritrovare il guanto di un partecipante che dice di averlo perso mentre cercava di aggirarmi, ma senza successo. mi prendo poi un momento per compilare il rituale rapporto sull’ingaggio.
    gli americani hanno toppato di brutto questa volta. otto perdite subite per tre inflitte, più numerosi highlander e un movimento da coscritti, gli valgono un bel 2 in pagella, più la segnalazione delle irregolarità.


    assalto finale


    una volta finita l’imboscata, l’unità sniper si avvia di nuovo verso camp savoy. la fazione usa ha ancora una missione da compiere con le sf ma il dimezzamento della fazione nva ci costringe di nuovo a cambiare i piani iniziali e dedicare le restanti 2 ore all’attacco del campo savoy per infliggere più perdite possibile agli avversari e aggiudicarsi almeno la vittoria politica. sono pochi i vietcong (i soldati nva appartenevano tutti agli opfor di roma, ritiratisi) rimasti a spasso per il campo; siamo quasi tutti radunati nei pressi di camp savoy per metterlo a ferro e fuoco fino alla fine e cercare di salvare il generale vietnamita catturato.

    quando siamo tutti radunati, avanziamo in maniera tattica per arrivare il più vicino possibile agli avversari prima di attaccarli.

    la scena che ci troviamo davanti è la stessa degli attacchi precedenti, gli americani sono tutti in piedi al centro del campo a chiacchierare ammassati come un gregge di pecore; un gregge di pecore che noi falciamo senza pietà quando finalmente apriamo il fuoco.
    i pochi superstiti si affrettano a raggiungere i bunker difensivi, molti non riescono nemmeno ad arrivarci senza venire colpiti. nonostante la strage inziale, le difese americane sono migliorate rispetto al giorno prima: i bunker sono più ampi e posizionati meglio, gli operatori conoscono meglio il terreno e si piazzano di conseguenza e in più, tutte le unità americane si trovano nel campo.
    io, ora senza la mia unità, mi faccio strada su un fianco e riesco a infiltrarmi ancora una volta nel perimetro del campo, ma vengo individuato da un marine che non riesco a colpire con il mio colpo singolo, le sue raffiche mi bloccano dietro a un cespuglio e, trovandomi nell’impossibilità di muovermi, preferisco dichiararmi e tornare indietro anziché continuare ad attirare il fuoco in un punto da cui altri vietcong potrebbero infiltrarsi.

    ora siamo noi vietcong ad essere in difficoltà; le difese avversarie sembrano impenetrabili.
    quando rientro, provo ad infiltrarmi sull’altro fianco, riuscendo anche a trovare una buona posizione di vantaggio sui bunker, ma sono ancora troppo lontano (35 metri circa) e mentre mi avvicino strisciando, un sf non lontano dalla mia posizione riesce a colpirmi.
    ancora una volta devo rientrare, questa volta tornando al punto di infiltrazione che avevo provato alla prima sortita ma questa volta trovo un difensore appostato che mi colpisce al braccio appena mi affaccio.
    devo, pazientemente, uscire e rientrare un'altra volta. prima di rilanciarmi in battaglia sento snetti parlare per radio; a quanto pare ci chiedono di sospendere l’attacco per lasciare uscire le sf verso la loro ultima missione. ne scaturisce una pseudo protesta fra di noi mentre gli altri vietcong continuano a martellare camp savoy, tutti siamo d’accordo sul fatto che sono le sf a doversi aprire un varco o trovare un percorso alternativo per uscire anziché pretendere un autostrada.
    io mi lancio di nuovo sul fianco sinistro per ritrovare la buona posizione che avevo assunto in precedenza; anche se l’americano appostato mi spara una raffica, non riesce a colpirmi e supero il punto critico senza problemi, stendendomi bene a terra e rendendomi invisibile. resto pazientemente appostato per molto tempo in attesa di avere una buona opportunità di colpire l’uomo sulla garitta, cosa che mi riesce al primo colpo non appena ho una buona occasione.
    striscio un altro po’ e ho finalmente una visuale ottima sul bunker principale da cui molti americani stanno sparando; l’unico problema è che sono ancora troppo lontano. mentre sono appostato mi diverto a guardare le facce degli americani dietro al bunker attraverso l’ottica del mio vsr. proprio mentre sbircio, scorgo un orecchio tra la vegetazione: guardo con l’ottica per assicurarmi di non aver preso una svista, anche se non si rivela facile, riesco eventualmente a riconoscere distintamente una testa, che però non posso colpire a causa delle troppe foglie sulla traiettoria. mentre resto in osservazione in attesa di una buona occasione per colpire qualcuno, vengo colpito da qualcuno che si era allargato sul fianco opposto, forse senza neanche avermi visto davvero.

    quando esco di nuovo, trovo alcuni vietcong abbastanza alterati a causa dell’abitudine di alcuni simpaticoni a cui piace sparare alle teste dei morti e vedo per la prima volta ph arrabbiato per qualcosa successo in gioco.
    nonostante le proteste di alcuni, il gioco non si ferma e io opto per il tornare alla posizione di prima, trovandola troppo allettante per dimenticarla.
    riesco ad arrivarci senza problemi questa volta. mi trovo di nuovo di fronte al bunker americano. non senza difficoltà riesco a indovinare quanto devo alzare il mio debole fucile per colpire i suoi occupanti, e riesco a mettere a segno ben due colpi, senza che però questi vengano notati (o forse dichiarati) dal giocatore che li ha ricevuti in pieno petto. dopo poco tempo, un altro soldato appare sulla mia sinistra, mentre cerca di intrufolarsi nella macchia tutta intorno al campo. lo vedo benissimo e il tiro è libero da ostacoli, ma quando sparo il primo colpo mi accorgo con orrore che il fucile è scarico. provo a sparare un altro colpo nella speranza di aver semplicemente sbagliato a sparare, ma con mio disappunto, anche questa volta non esce nessun pallino dalla mia canna e il rumore dei due spari permette al soldato di vedermi e farmi fuori con una raffica.

    ormai i vietcong sono in ritardo anche per salvare il generale fan-son-tihn e manca poco meno di mezz’ora alla fine dell’evento. io cerco di tornare sul fianco destro ancora una volta, questa volta necessitando di copertura per riuscirci, tuttavia il difensore che bloccava quell’accesso è ancora lì. questa volta riesco a buttarmi a terra e ad evitare le sue raffiche, le quali mi passano giusto una spanna sopra la testa. a complicare ulteriormente la situazione ci si mettono anche le sf, di ritorno dalla loro missione proprio in quel momento. veniamo attaccati alle spalle e decimati, rimango solo io che non so più da che parte guardare, i nemici sono dappertutto. mi sdraio sulla schiena e punto il fucile verso la strada da cui mi aspetto di vedere comparire le sf da un momento all’altro, ma il difensore alle mie spalle riesce a colpirmi alla testa. quando esco, dei giocatori americani un po’ più simpatici cessano il fuoco per permettermi di uscire. dopo un tentativo, vano, di due americani di aggirarci, riprendiamo l’attacco. io vado al suicidio, sedendomi a terra e provando a colpire gli avversari lontanissimi; loro rispondono al fuoco ma i loro pallini cadono giusto a un metro da me. decido comunque di dichiararmi perché il loro tiro era preciso e non voglio fare il pignolo.

    e’ ormai l’ultima azione; io, rientrato, mi allargo di molto nel bosco per cercare di aggirare le massicce difese di camp savoy. percorro molta strada e arrivo all’altezza della garitta in fondo al campo prima di ricominciare a salire. proprio mentre salgo, mi vengono sparati contro 4 o 5 colpi singoli da una pistola: i primi due vanno a vuoto ma il terzo mi colpisce alla spalla destra e il quarto di striscio alla mano destra. e’ il tenente rambo, il quale esulta con alcuni compagni di squadra. dopo tutta quella strada, mi lascio scappare un ironico, “il mio solito c**o!” prima di continuare a salire. al campo trovo il tenente che dice di avermi visto avanzare in quella direzione già da prima e di avermi seguito; dice comunque che me la sono cavata bene e che il tentativo di aggiramento è stato azzeccatissimo per la situazione. proprio mentre mi spiega come ci tenga a far sapere a mescitore che mi ha beccato con la pistola, viene decretata la fine del gioco.

    questo ultimo attacco è stato massacrante per i vietnamiti rimasti in inferiorità numerica, ma gli americani hanno comunque subito tantissime perdite nonostante si siano difesi bene.
    anche se i vietnamiti sono abbastanza sicuri di essere stati sconfitti per non essere riusciti a impedire agli americani di compiere le loro missioni, hanno inflitto più del doppio delle perdite subite.

    smettiamo di giocare giusto in tempo per evitare una pioggia scrosciante. nel complesso, l’evento sembra essere stato apprezzato nonostante non abbia ottenuto le adesioni sperate e non sia stato esente da alcuni leggeri veleni.
    ================================================== ==

    that's all folks!

  7. #27
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    yehaaaa....
    a quando la prossima!?

  8. #28
    Spara caccole matricolata con licenza di pisciare fuori dal vasino... Unico problema: Red e Mala gli han troncato il moncherino... Addié Herbal, sei stato disHERBAto In attesa della conferma e-mail L'avatar di HERBAL
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    che splendore ragazzi... belle foto, begli equip. complimenti vivissimi!

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