le nostre repliche, sebbene siano dei piccoli capolavori di elettromeccanica, sono sempre dei giocattoli. pur essendo molto costosi, come tutti i giocattoli sono soggetti a rompersi, magari proprio mentre siamo in mezzo ad un combat.
a meno di un fusibile bruciato o di un motore “allentato”, difficilmente riusciremo a riparare il danno sul posto ma, appena tornati a casa, il nostro primo pensiero sarà quello di scoprire le cause che ci hanno costretto ad uscire dal gioco. considerando che il 90% delle probabili cause di rotture risiedono nel gear-box, non ci resta altro da fare che aprirlo e cambiare i pezzi danneggiati.
per chi ha esperienza, aprire il gear-box è un gioco da ragazzi ma, visto che non tutti nascono “esperti”, oggi prendiamo in esame la sostituzione di alcune parti “critiche” all’interno del gear-box stesso e, contemporaneamente, cercheremo di rendere la nostra replica più affidabile, un po’ più potente (sempre nei limiti del joule) e con una spesa irrisoria.

oggigiorno soltanto la marui continua a produrre repliche con una meccanica non rinforzata, ma il principio di cambiare alcune parti del gear-box è valido per tutte le repliche in commercio.

il gear-box che oggi prenderemo in considerazione è quello di un ak47 della marui ; un gear-box di 3° generazione. a detta della maggioranza dei softgunner, il gear-box di 3° generazione ed i suoi derivati (6°) sono fra i gear-box più robusti che si trovano in commercio.
quello che faremo oggi e la sostituzione delle boccole, degli ingranaggi (metteremo degli ingranaggi rinforzati), della molla (metteremo una m100) e creeremo artigianalmente una testa pistone antivuoto.
va detto che l’operazione che stiamo per fare sul gear-box dell’ak può essere effettuata , nello stesso identico moco, su qualsiasi altro gear-box. a parte la loro forma esterna, il principio di funzionamento è lo stesso per tutti. potrà cambiare la disposizione degli ingranaggi (orizzontale) ma la logica che li muove è sempre la stessa.

per prima cosa togliamo il fermo superiore

e cominciamo a togliere le viti.



la marui è l’unica casa che utilizza delle viti “torx” per chiudere i propri gear-box e perciò è necessario rimediare almeno un inserto t10
per poterle svitare


una volta tolte tutte le viti, inseriamo un giravite fra i due semigusci e facciamo leva per separarli quanto basta per poter afferrare la parte superiore con una mano.


appena ci rendiamo conto di poterli afferrare saldamente,afferriamo i due semigusci e, facendo attenzione alla molla del pistone, li separiamo


ogni qualvolta apriamo un gear-box, inevitabilmente provochiamo il rilascio della molla e, questo rilascio, provoca una “esplosione” all’interno del gear box stesso ed i pezzi potrebbero apparirvi come nella foto qui sotto.


ora togliamo gli ingranaggi, il pistone (con la sua molla) e liberiamo l’asta spingipallino togliendo la molletta.

afferriamo il cilindro e togliamolo


aiutandoci con un giravite, togliamo le boccole in teflon



prendiamo delle boccole nuove (in questo caso in ottone) ed inseriamole nei fori presenti sul gear-box


ora prendiamo l’ingranaggio centrale, mettiamo uno spessore sull’asse più corto
e sistemiamolo al suo posto


molti gear-box, specialmente dopo diversi mesi di utilizzo, potrebbero avere gli alloggi delle boccole qualche decimo di millimetro più larghi oppure si potrebbero utilizzare delle boccole che non restano fissate in questi alloggi. a questo punto, se le boccole non restano fissate sul gear-box potreste semplicemente "incollarle" oppure, molto più semplicemente, potreste metterle direttamente sull'ingranaggio. in questo modo si evita di farle cadere ogni qualvolta si tocca il semiguscio.

fatto questo, richiudiamo il gear-box con le viti. non c’è bisogno di avvitarle tutte ma basta avvitare soltanto quelle più vicine all'ingranaggio (o agli ingranaggi) che stiamo trattando. questa chiusura dei due semigusci è necessaria per verificare la rotazione dell’ingranaggio all’interno del gear-box una volta serrate le viti. se non facessimo questa prova vi assicuro che, una volta riassemblato il tutto, non sareste contenti del risultato ottenuto.
infilando un giravite all’interno del foro del cilindro, proviamo la rotazione dell’ingranaggio.


se l’ingranaggio gira liberamente e non ha molto gioco “laterale” sui suoi assi, possiamo dire che è spessorato perfettamente. qualora l’ingranaggio stentasse a girare o bisognasse applicare una discreta forza per farlo girare, cambiare gli spessori utilizzati con altri più fini o, addirittura, valutare se sia il caso di non metterceli affatto.

ora riapriamo il gear-box e andiamo a sistemare l’ingranaggio settoriale. come già fatto con il centrale, mettiamo uno spessore sul suo asse più corto e collochiamolo al suo posto .
mettiamo un altro spessore e un’altra boccola dall’altro lato

e richiudiamo il gear-box (sempre con le viti).

sempre dal foro del cilindro, facciamo girare entrambi gli ingranaggi. la rotazione deve essere fluida e senza attriti. se gli ingranaggi, una volta data la spinta di rotazione, si fermassero “quasi” immediatamente, rivedere gli spessori del settoriale (in quanto il centrale siamo certi che era spessorato perfettamente).

riapriamo il gear-box e mettiamo l’ultimo ingranaggio: il conico. anche lui con il suoi bravi spessori da entrambi i lati e la sua boccola

richiudiamo per la terza volta il gear-box e riprovamo la rotazione. stavolta, oltre che dal foro del cilindro, anche dal foro dove entra il pignone motore . basta appoggiare la punta di un giravite sulla cremagliera dell’ingranaggio e muoverlo. se il lavoro è stato fatto bene, tutti gli ingranaggi gireranno con pochissimo attrito.
dopo aver appurato che abbiamo fatto un buon lavoro, riapriamo i due gusci e mettiamo un po di grasso siliconico intorno agli ingranaggi ed. eventualmente, sulle guide del pistone e dell'asta spingipallino.


dopo aver sistemato gli ingranaggi (che lasceremo in posizione), passiamo alla “creazione” di una testa pistone antivuoto partendo da quella originale. e’ sottinteso che si potrebbe ricorrere ad un’altra testa pistone “aftermarket” ma, come ho accennato all’inizio, oggi cercheremo di sistemare il nostro fucile con la minor spesa possibile. anche perché una testa pistone marui non ha nulla da invidiare ad altre teste pistone di marche più blasonate.
prima di tutto bisogna “liberare” la testa pistone dal pistone. la marui avvita la sua testa pistone su un blocchetto di metallo che si trova nella parte interna del pistone e che, a sua volta, tiene bloccata la molla. molte volte, per togliere la testa pistone, basta afferrare saldamente il pistone con una mano e, con l’altra, afferrare la testa pistone e ruotarla in senso antiorario. certe volte, però, questa operazione non riesce e si è costretti a trapanare (con una moletta) la parte centrale della testa per poter mettere a nudo la testa della vite


una volta svitata la testa pistone dal pistone, sostituiamo la vite originale autofilettante con un'altra che prevede l’utilizzo di un dado. togliamo l’o-ring di gomma e con una punta da trapano da 1,5mm effettuiamo 4 fori sul primo disco


leviamo le sbavature di plastica derivanti dalla foratura, rimettiamo l’o-ring di gomma ed ecco fatta una testa antivuoto.
la rimontiamo sul pistone e la fissiamo mettendo il dado dalla parte posteriore, all’interno del pistone. ora verifichiamo che il lavoro appena effettuato sia stato fatto a regola d’arte: la prova siringa. basta infilare il pistone nel cilindro e chiudere con un dito il beccuccio dalla parte opposta. se l’o-ring tiene, il pistone si bloccherà dopo pochi millimetri di corsa all’interno del cilindro mentre, tirandolo indietro, questi arretrerà senza il minimo sforzo. ecco realizzata un ottima testa pistone antivuoto a costo “zero”.
a questo punto prendiamo la molla nuova (con le spire più fitte nel guidamolla) e la infiliamo nel pistone.
rimettiamo il pistone nel cilindro, diamo una controllata alla posizione degli ingranaggi facendo bene attenzione a posizionare il nottolino del settoriale vicino alla “pinna” dell’asta spingipallino.

ora non ci resta che armarci di pazienza e richiudere il tutto. sicuramente all’inizio incontreremo delle difficoltà ma state pur certi che dopo un pò di insuccessi riusciremo nel nostro intento e avremo la soddisfazione di aver irrobustito il nostro gear-box spendendo al massimo una cinquantina di euro e, cosa da non poco, averlo fatto da soli.