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Discussione: FN Minimi: la storia

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    Predefinito FN Minimi: la storia

    per poter meglio comprendere la storia della mitragliatrice minimi, dobbiamo per forza inquadrarne la nascita nell’ambito del progetto saw (squad automatic weapon):
    fin dal 1966, infatti, l’united states army small arms weapon study (saws) si rese conto della necessità di dotarsi di un’arma di supporto che idealmente si ponesse a metà strada tra l’m16 e l’m60; un’arma cioè che pesasse meno dell’m60, che fosse utilizzabile da un singolo operatore e che avesse una portata operativa di circa 800 metri; tutto ciò al fine di incrementare notevolmente la mobilità ed il volume di fuoco delle singole unità di fanteria.
    la prima “empasse” che subito si incontrò riguardava il calibro: il 7.62 mm nato era troppo pesante, mentre il 5.56x45mm (munizionamento concepito a metà degli anni 50), aveva una portata operativa di 500 metri; questo portò quindi alla sperimentazione di una nuova cartuccia calibro 6x45 mm.
    l’8 marzo 1972 il department of the army creò quindi la specifica contenente tutte le caratteristiche richieste per questa nuova arma e si bandì un concorso a cui parteciparono:
    -maremont corporation con il prototipo xm233
    -ford aerospace and comunication corporation con il prototipo xm234
    -rodman laboratory con il prototipo xm235 prima e xm248 poi (una xm235 migliorata)
    -heckler & koch con l’hk23 prima e l’hk21 poi.
    -fn con la minimi (xm249)
    -colt con una versione a canna pesante dell’m16 (xm106)
    le prime tre utilizzavano il munizionamento 6x45 mm, mentre le ultime due il 5.56 x 45 mm, anche se la minimi aveva un’ogiva (munizione chiamata ss109) del peso di 60 grani contro i 55 del “vecchio” 5.56 x 45 americano (munizione chiamata m193), cosa che “rinvigoriva” molto le prestazioni della cartuccia stessa.
    dopo alterne vicissitudini durate diversi anni, vinse l’xm249 minimi; rispondeva infatti a tutti i requisiti del bando ed in più era robusta, affidabile e grazie al fatto che adottava il proiettile ss109, veniva eliminato anche un altro problema relativo all’eventuale ulteriore frazionamento del munizionamento se fosse stata adottata un’arma calibrata per il 6x45 mm; altro vantaggio dell’ss109 era inoltre quello di poter essere usato indifferentemente sia su armi con passo di rigatura di 7 o 12 pollici.
    proprio per questi motivi, l’ss109 da li a poco sarebbe diventato lo standard nato di riferimento.
    nel gennaio 1982, la minimi fu quindi ufficialmente adottata come arma di squadra dall’us army con la denominazione ufficiale m249.
    nata nel 1974 dalla fervida mente di ernst vervier padre della ben nota mitragliatrice fn mag calibro 7,62 mm nato,la minimi ((acronimo per minimitrailleuse ) da allora non ha subito modifiche rilevanti, ad ulteriore riprova della bontà del progetto iniziale.
    gli unici accorgimenti degni di nota furono infatti apportati 1977 con la sostituzione del bipiede con uno di nuova concezione, con la dotazione di un meccanismo a sgancio rapido della canna e con l’acquisizione di nuove diottre di mira.
    la minimi da un punto di vista progettuale, è una mitragliatrice di concezione convenzionale con un meccanismo a presa di gas con un regolatore dei gas in due posizioni (uno per l’impiego in condizioni normali, uno per l’impiego in condizioni avverse); l’alimentazione è sia a nastro ( cassetta da 100 o 200 colpi) o in alternativa può utilizzare i caricatori dell’m16.
    nella versione ordinaria monta un calcio pieno in polimeri, è disponibile una versione con canna accorciata e calcio scheletrato e retrattile (versione parà) per le truppe d'assalto. la versione spw prevede invece una canna di lunghezza intermedia fra le due versioni precedenti, calcio simile a quello della versione parà ed una guida di tipo picatinny per mirini di vari tipi; quest'ultima versione, lievemente modificata, è stata adottata dalle forze speciali americane con il nome di mk.46 model 0.
    caratteristiche salienti dell’arma sono l’estrema affidabilità (l’otturatore ed il porta otturatore scorrono in apposite guide saldate all’interno del castello, così da assicurare un funzionamento molto fluido), la longevità (la canna ha una vita utile non inferiore a 10 mila colpi, mentre la carcassa e le parti maggiori come l'otturatore hanno raggiunto i 100 mila colpi senza problemi) e la leggerezza (l’m60 con dotazione di 200 colpi pesa complessivamente 17.6 kg, contro i 9.6 kg della minimi nelle medesime condizioni).
    l'arma è stata adottata dalle ff.aa del belgio, canada, australia e indonesia, nonché dall'us army e dall'us marine corps., mentre è in corso di valutazione presso le ff.aa. di numerosi paesi. l'esercito francese sarà probabilmente il prossimo ad adottarla come arma di accompagnamento. anche l'esercito italiano ha deciso di acquistare la minimi, dopo che l'aeronautica ha deciso di ordinarne 2 mila esemplari per il personale della vam (vigilanza aeronautica militare) assegnato alla sicurezza delle basi aeree. le minimi destinate alla vam e all' e.i. sono prodotte su licenza dalla beretta.



    scheda tecnica


    calibro

    5.56 x 45 mm

    funzionamento

    chiusura ad otturatore rotante azionato a recupero di gas; solo tiro automatico

    peso (con bipiede e calciolo)

    6.480 kg

    lunghezza

    1038 mm

    alimentazione

    a nastro disgregabile/caricatori bifilari tipo m16

    velocità iniziale

    884 m/sec

    cadenza di tiro

    700-1000 colpi/min.




    fn m249 saw





    fn minimi parà




    fn minimi spw




    fn minimi mk.46 mod 0





    Ultima modifica di gatling; 21/02/2008 a 23:21

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