Quote Originariamente inviata da fabiotacs Visualizza il messaggio
Scrivo perché ho apprezzato il partecipare a questo sondaggio trovandolo molto interessante ed infatti spero si abbia un riscontro sul risultato.
Dico inoltre che mi avete incuriosito su quel fantomatico video " l'airsoft sta morendo" ma, a parte le ovvie considerazioni iniziali, mentre lo guardavo mi sono sentito in disaccordo su tutto il resto .
La semplifico dicendo che non puoi chiamare pane una polenta!
Softair è softair, qualsiasi altra cosa è diversa e non c'è altro da dire. Si dice, e lo vivo, che la gente adesso vuole tutto e subito: da qui, è coerente quanto dice sto tizio cioè che questa attività venga sviscerata e snaturata perdendo il fascino ed il bello che la contraddistingue. Poco importa chi si arrampica ed arringa contro a riguardo.
Certe cose hanno dei valori e caratteristiche: ad ignorarle ci si prende solo in giro.
Ad ogni modo massimo rispetto per chi la pensa diversamente e la vive diversamente, ma non puoi chiamare softair quello che non lo è.

Inviato dal mio M933
Guardando il video, mi trovo d'accordo sulla prima parte: come ho più volte espresso il softair stà cambiando, questo perchè stanno cambiando gli interpreti che lo praticano, chi ha iniziato negli anni '90 oramai ha 50 anni non gioca più (si possono contare sulle dita delle mani), chi ha tra i 30 e 40 anni ed ha iniziato intorno al 2000 è diventato grande, spesso ha mollato, ora se gioca, tra impegni famigliari e lavorativi gioca poco, chi oggi ha intorno ai 20 anni, ha una mentalità diversa, quello che dice il video è vero, pochi ragazzi sono affascinati dal "vecchio" modo di giocare, fatto di camminate, pianificazione, tattiche e scelta oculata dell'equipaggiamento. Ora, spesso, chi compra equipaggimento di un certo livello, lo usa solo per farsi le foto, ma trova mille scuse per non stare in "mezzo alla natura" per più di qualche ora.
C'è anche chi prende questo gioco come la "partita settimanale a calcetto": se ho voglia e non ho meglio di niente da fare vado, non viene visto come un impegno preso con i propri compagni, il proliferare di arene è segno di questo: ho voglia di giocare un paio di ore? Vado, pago, gioco e me ne vado, senza impegno, senza pensieri e senza sforzo.
E' segno del passaggio generazionale, lo vediamo tutti i giorni: organizzi una manifestazione il più possibile simulativa, pensata, dove è importante la pianificazione, studiare il territorio e dove si ha la massima libertà di azione e sono pochissimi i club interessati, mentre ad eventi "pay and play" tutto filoguidato, vedi 30 club in lista.
Il tizio del video ha ragione: se i negozi vogliono sopravvivere devono seguire i tempi che cambiano, poi da qui a dire, che anche a chi piace giocare alla "vecchia maniera" si deve adeguare ce ne passa.