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Discussione: [rec]EMERGENCY JACKET MkII - TheCrewOnLine

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  1. #1
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    Exclamation [rec]EMERGENCY JACKET MkII - TheCrewOnLine

    grazie ad emmanuele di the crew online, sponsor della nostra sezione, abbiamo messo le mani su un oggetto molto interessante:

    la emergency jacket (mk ii) della britannica blizzard protection systems.

    il concetto è quello di avere, sempre pronto all’uso in uno spazio irrisorio, uno scudo contro pioggia, vento e freddo, in quelle situazioni in cui il fattore emergenza la fa da padrone e ci impone l’uso di materiali testati, tecnici e affidabili.

    dalle caratteristiche fornite dalla casa produttrice, il jacket, che vedremo in seguito nei dettagli, è costituito di vari strati (3) in materiali tecnologicamente nuovi:
    • lo strato esterno, completamente impermeabile e funzionante anche quando bagnato, nel senso di “inpuzzato” nell’acqua (nel prodotto fornitorci presente in od);
    • uno strato medio microforato, in grado di allontanare l’eventuale condensa creatasi all’interno della giacca a seguito dell’eventuale imponente escursione termica.
    • lo strato interno argentato è studiato per riflettere il calore corporeo (in pratica è lo stesso principio delle coperte isotermiche);
    tra gli strati sono presenti celle d’aria con la funzione di creare uno strato isolante tra il corpo e l’esterno.

    descrizione del prodotto.

    il prodotto si presenza come un pacchetto squadrato di dimensioni 15h x 11 x 3-3,5p con un peso di 250gr. (quindi si confermano i dati della casa) e di consistenza molto dura dato che si tratta di un pacchetto sottovuoto.
    l’idea è ottima, il pacchetto sta comodamente dentro una comune utility verticale tag o in uno scomparto laterale di uno zaino tattico.
    la taglia è unica (altezza 1,1m)
    il suo costo acquistandolo da thecrewonline è di 39€ già spedito, quindi un costo del tutto abbordabile (considerando che il sito della blizzard segnala il costo del jacket fissato a circa 25£ più spese di sped.)



    l’involucro esterno non è sottovuoto ma strettamente adeso al contenuto sottostante.
    il metodo di apertura è facile ed intuitivo, grazie ad una linguetta pre-tagliata (indicata da un red-mark), fuori dalla linea di saldatura a caldo, che ne permette l’apertuta con le sole mani.



    tolto il primo involucro (materiale plastico molto resistente e completamente sigillante) si presenta il secondo involucro che garantisce il sottovuoto e quindi la forma del pacchetto, di dimensioni realmente contenute pensando che contiene…quello che vedremo in seguito!

    e così si presenta eliminato il sottovuoto


    la giacca si apre “a libro” e deve essere spacchettata fino alla completa distensione.



    a questo punto la giacca viene srotolata nel verso opposto sino ad ottenere questo:



    ora si apre la struttura tubolare e si srotolano le maniche, anch’esse completamente impermeabili ma in materiale trasparente più sottile e delicato rispetto alla giacca.
    questa procedura dovrebbe essere fatta nel verso del vento in modo che questo possa aiutare la distensione della giacca, gonfiandola come una vela.




    ed ecco la giacca pronta per essere indossata:



    il cappuccio è composto da un’apertura creata sulla “cucitura” (termosaldatura) anteriore e vi è la possibilità di regolare,tramite chiusure a velcro, l’apertura della parte anteriore del cappuccio per variare l’esposizione del viso a vento e pioggia, variare la quantità d’aria di ricircolo interno oppure può essere completamente chiusa a formare una mini-tenda.
    il sito internet della casa, infatti, segnala la possibilità di inginocchiarsi e potersi coprire quasi completamente con questa giacca per potersi riparare in particolari situazioni, consultare cartine ecc.



    ...alcuni particolari del cappuccio...





    tutti i bordi, le parti saldate e gli angoli, sono protetti da una copertura di nastro telato nero.




    la vita della giacca è regolabile a mezzo di un elastico.
    il sistema di ritenzione dell’elastico è veramente ben congeniata, l’elastico sparisce e il tutto viene ricoperto dalla struttura impermeabile.
    il sistema di chiusura a scorrimento in plastica (quello sul laccio degli zaini per la scuola, per capirsi) è stato volutamente eliminato a favore dell’elastico per economizzare al massimo gli ingombri e il peso.




    l’interno, come già accennato, è composto da materiale termoriflettente reflexcell™ in grado di riflettere il calore del corpo.



    le maniche sono saldamente attaccate alla struttura principale, pur essendo esse la parte più “debole” di tutta la struttura.



    ed eccola indossata!...è un forno!




    ...ed ora un pò di scenografia...



    conclusioni:

    il jacket mk ii è indirizzato sicuramente verso le esigenze degli operatori search&rescue (sar), operatori dell’emergenza in montagna o ambienti freddi, tecnici del soccorso alpino ecc. trovando però posto (di diritto, aggiungo io) nello zaino di escursionisti, alpinisti, giocatori di softair, sciatori ecc.
    le dimensioni e il peso contenuto ne fanno uno strumento facile e comodo da trasportare e l’utilità è indubbia: senza considerare il fattore dell’impermeabilità al 100% anche dopo ore di pioggia, il calore in grado di creare attorno al corpo è incredibile!
    in situazioni estreme (per le quali è stata concepita questa giacca da soccorso) è in grado di fornire in tempo reale (la preparazione della giacca è completa in un lampo) un’ottima protezione dalla pioggia e dal vento (grazie anche alle saldature termiche e l’assenza di cuciture a filo) e una fonte di calore inesauribile, derivato dal riflettere il proprio calore corporeo, in grado quindi di prevenire o proteggere dall’ipotermia (entro certi limiti ovviamente).
    le celle d’aria comprese tra gli strati, che vanno “strechate” e fatte “gonfiare” d’aria prima di indossare il jacket, isolano il corpo dall’esterno e permettono il mantenimento del calore dando una sensazione immediata di calore e “consistenza” (nel senso che non sentirete di avere addosso un foglio di carta velina ma una giacca!)

    il prodotto che mi è stato fornito da emmanuele di the crew online è stato ideato per usi militari e quindi si presenta in verde od e l’ingombro da indossato è ridotto per permettere la marcia e le essenziali operazioni. anche la consistenza è tutt’altra cosa da quella delle coperte termiche a cui sono abituati i tecnici del soccorso, che, inutile a dirsi, non permetterebbero neanche lontanamente di fare quello che si può fare con questo jacket.

    esistono comunque numerose varianti anche per usi “civili” quindi outdoor, escursionismo, caccia ecc, in differenti colori (arancione, argento), diverse consistenze e diverse forme (dal jacket senza maniche al sacco per dormire).

    una volta aperto il secondo involucro si perde il sottovuoto e di conseguenza le ridotte dimensioni, ma come avete visto dalle foto pur senza il secondo involucro, se non aperto manualmente, il jacket tende a mantenere il suo stato di confezionamento.
    dopo l’utilizzo è consigliato riporre la giacca ad asciugare in ambiente asciutto e poi rimpacchettare in un contenitore quale una utility pouch.
    in alternativa si può provvedere da soli alla sistemazione sottovuoto ex-novo oppure tramite la stessa ditta che offre il servizio di re-packing…e il jacket è pronto a viaggiare con voi per altre migliaia di chilometri…fino alla prossima emergenza!

    purtroppo il clima mite della mia zona non mi ha permesso di testare a fondo questo strumento, mi sono limitato a testarlo in una passeggiata notturna a circa 5-7°c in abiti civili (camicia, felpa, giacca personale+jacket) e in assenza di vento per un percorso di circa 4km (2salita+2discesa)…il caldo è assicurato!



  2. #2
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    carino molto carino


    è usa e getta?

    poi mi chiedevo anche le maniche sono isolanti?nel senso si possono chiudere sui polsi?

    grazie mille della novità veramente molto utile

  3. #3
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    ciao bobo, ho inserito l'ultima versione corretta della recensione, quindi ridacci una letta.

    come scritto nella rec, non è assolutamente usa&getta ma può essere addirittura reimpacchettata sottovuoto.

    le maniche sono di materiale plastico leggero e non prevedono la chiusura ai polsi...cosa che, come hai notato giustamente tu, in caso di forte vento potrebbe raffreddare l'interno del jacket.
    ---edit---
    considera però che stiamo parlando di situazioni di emergenza, quindi, se il vento fosse proprio forte, potresti fare un nodo alle maniche e tenere le braccia all'interno, ho provato e lo spazio c'è tutto.

  4. #4
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    si infatti poi ti gonfi come una mongolfiera.

    grazie per le puntualizzazioni

  5. #5
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    se è una situazione di emergenza credo basti dare una nastrata intorno ai polsi, per evitare quell'effetto mongolfiera^^ , senza esagerare però

  6. #6
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    si costa meno prenderlo a 39 euri che dal regno unito!
    oggetto curioso!

  7. #7
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    davvero un ottimo articolo....

    ci farò sicuramente un pensierino l'anno nuovo

  8. #8
    teocrazia
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    veramente bello per evitarsi una ipotermia, gran oggetto, peccato sia inutilizzabile su eventuali "terzi" immobilizzati, in quel caso la coperta rimane la cosa migliore

  9. #9
    Veterano L'avatar di Seal1
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    Quote Originariamente inviata da teocrazia Visualizza il messaggio
    veramente bello per evitarsi una ipotermia, gran oggetto, peccato sia inutilizzabile su eventuali "terzi" immobilizzati, in quel caso la coperta rimane la cosa migliore
    infatti questo jacket è fatto ovviamente per la protezione e uso individuale, per un infortunato ovviamente l'uso di questo presidio si dimostrerebbe molto laborioso (per quanto non impossibile).

    esistono comunque delle varianti, come il sacco a pelo, costruiti con la medesima tecnologia e materiali, che potrebbero venir bene al posto di una coperta isotermica.

  10. #10
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    bha, credo che comunque l metallina sia sempre la soluzione migliore per un infortunato.
    isola da terra, e mantienre il calore interno.

    certo, è un pò lenta a scaladare..però poi...

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