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Discussione: Tenuta da Combattimento per Climi Rigidi, Marina Militare

  1. #1
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    A.R.E.S. Formia
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    Predefinito Tenuta da Combattimento per Climi Rigidi, Marina Militare

    TENUTA DA COMBATTIMENTO PER CLIMI RIGIDI, MARINA MILITARE




    PANORAMICA

    Molti anni fa, giusto per curiosità, scrissi su Google Immagini “parka San Marco”. Tra centinaia di risultati non attinenti, su un sito di un collezionista asiatico, sbucò la foto di quello che sembrava essere un parka col mimetismo San Marco e il tipico taglio della tenuta da navigazione verde della Marina Militare. Un po’ perché al tempo non mi ero dato alla collezione di parka in Gore-Tex, un po’ perché non ne sapevo praticamente nulla, lasciai perdere nell’approfondire. Ma la pulce ormai mi era entrata nell’orecchio. Vari anni più tardi iniziarono a spuntare fuori alcuni pezzi scoordinati di questo completo e, dopo mille difficoltà, identificai attraverso una fitta ricerca due contratti di esso: il 2002 (SA.KA. Confezioni S.r.l.) e il 2005 (LAMA S.N.C di Rellini Luca & Marco), che differivano soltanto per piccoli particolari che esamineremo in seguito. Non si chiamano propriamente versione “2002” e “2005” - la denominazione è uguale per entrambi, le ho ribattezzate io così per comodità. - Tale parka non è altri che il modello policromo (simile nel taglio alla tenuta da navigazione verde) con differente colorazione. Infatti i parka recensiti si collocano in una serie di equipaggiamenti che vennero prodotti in mimetismo San Marco nei primi anni del 2000, al fine di uniformare alcune parti dell’equipaggiamento, che per ragioni sconosciute venivano prodotte in Policromo (vedi ad esempio poncho, tutone o AP98). Questa timida e tardiva operazione uniformativa, ebbe vita breve a causa di quello che poi sarebbe stato il passaggio unificato al Vegetato, processo al quale la MM ha cercato di resistere più di tutti gli altri dipartimenti. Detto ciò, la mia ipotesi è che non fossero stati realizzati a titolo sperimentale, ma pezzi che non hanno mai avuto la possibilità di ricevere un’adeguata distribuzione. In ogni caso il completo Policromo, seppur affiancato nella metà degli anni 2000 a quello in questa sede recensito, ha goduto fino all’ultimo di maggiore diffusione, probabilmente perché prodotto in maggiore quantità di pezzi ed avendo occupato il ruolo operativo più durevolmente.


    Nelle due foto, da sinistra: 2005 e 2002.

    COMPONENTI

    Entrambi i completi sono composti (come da etichetta ufficiale) da:

    - “Tenuta per climi rigidi con termofodera” (giacca con cappuccio).
    - “Gilet in pile con maniche staccabili per tenuta per climi rigidi” (in realtà si tratta della fodera imbottita della giacca, non è in pile, non ha maniche: è stata utilizzata per errore la stessa etichetta del completo in pile facente parte del set).
    - “Tenuta per climi rigidi con termofodera” (pantaloni con bretelle).
    - “Guanti mimetici per climi rigidi”.
    - “Copricapo mimetico con corpi orecchie, tipo norvegese per climi rigidi”.
    - “Gilet in pile con maniche staccabili per tenuta per climi rigidi”.
    - “Pantalone in pile per tenuta per climi rigidi”.


    Nelle due foto, da sinistra: 2005 e 2002.

    Ci sono un paio di osservazioni abbastanza importanti da fare. La prima è che di questi completi, finché non sono riuscito a metterne insieme alcuni, in giro si sapeva poco e niente, persino all’interno del suo stesso ambiente! Solo dal momento in cui ho potuto toccare con mano e vedere con occhio alcune sue parti ed etichette, sono riuscito a dare il via ad una serie di ricerche correlate. Non è stato affatto facile avere un quadro abbastanza chiaro sulla sua composizione, ergo sul fatto che si trattasse di un set. Nonostante abbia contattato diverse persone che ne avevano avuto uno in dotazione, nessuna di queste ha saputo essere d’aiuto nel fornire informazioni sufficientemente utili, a parte dirmi che in pochi l’avevano ricevuto e che non è stato utilizzato quasi mai (poveri contribuenti!). A conferma di ciò, posso testimoniare che, essendomene procurati circa sette (anche per poter stabilire la questione del contratto unico), non ho riscontrato usura su nessuno di questi. Erano nuovi, intonsi o addirittura ancora cartellinati. Aggiungo io, molti Fanti di Marina hanno ricevuto solo parti casuali della tenuta, poiché i magazzini avevano consegnati i pezzi a consumazione, il che spiega come mai di solito si trovi in vendita scoordinato.


    Nelle due foto, da sinistra: 2005 e 2002.

    FATTURA E COMPOSIZIONE

    Sempre considerando la sua generazione e il fatto che gli indumenti ad uso militare hanno comfort differenti da quelli civili, reputo questo uno dei migliori parka Italian issued che abbia mai avuto il piacere di esaminare. Nonostante i primi parka militari in Gore-Tex e molti che seguirono, fossero dichiaratamente progettati per il freddo estremo, in realtà erano soltanto il coronamento finale di una serie di accorgimenti per affrontare tale condizione climatica. Inoltre, se si va ad esaminare il pezzo di sopra di un tipico parka militare in trilaminato, nel più dei casi ci si accorge che è stato progettato con l’occhio rivolto a farne anche una giacca da indossare per servizi, quindi con accorgimenti e comfort concepiti per esigenze di tutti i giorni. Con la tenuta per climi rigidi non stiamo parlando di una soluzione all-purpose - che fronteggi a buon mercato condizioni climatiche eccezionali e allo stesso tempo l’esigenza di un giaccone non troppo elaborato per ottemperare ai servizi di caserma - piuttosto di un vero e proprio sistema di combattimento per climi rigidi, che presenta accorgimenti di prim’ordine per la difesa contro il freddo estremo e problematiche derivanti da esso. Tutte le aperture sono sigillate almeno due volte e ci sono soluzioni che denotano un alto livello di cura nei dettagli. E’ vero: il peso e l’impaccio di tutto ciò ha una certa rilevanza, ma bisogna considerare che, fino a poco tempo prima, il cotone e la lana svolgevano lo stesso compito al costo di una discreta zavorra, limitata liberta di movimento e traspirazione assente.


    2005 fronte e retro.

    Fermo restando che, salvo ove specificato, mi riferirò alle versioni 2002 e 2005 come se ce ne fosse una sola, le differenze tra loro sono:

    - Tessuto. La versione 2005 è interamente in Gore-Tex, con opportuni marchi e cartellini promozionali (sfortunatamente non presenti sul cappello, ma il tessuto e il contratto sono gli stessi). Appare di ottima fattura, morbido e robusto allo stesso tempo, e si ha lì impressione di indossare un indumento tecnico molto affidabile. La 2002 invece non è marcata Gore-Tex (a parte che sui guanti): è un trilaminato generico di buona qualità, ma non al top della gamma. Risulta di poco più duro al tatto e alla vestibilità. E’ più scuro e maggiormente tendente al fruscio.
    - Minuteria. I pomellini di regolazione, lacci, cerniere, cinghiette, fibbiette, bretelle e velcri, sono lievemente diverse tra le due versioni. In ogni caso sono difformità ininfluenti e soltanto manifatturiere.
    - Design. Alcuni pochi punti dei parka sono diversi tra di loro, come ad esempio gli orli dei guanti. Senza usare i parka nell’habitat per il quel sono stati progettati, è difficile poter dire se queste differenze trovino riscontro nell’ergonomia.
    - Reperibilità. Per quanto entrambe rare e sporadiche da vedere in vendita, la versione 2002 lo è di più.



    Del perché esistano due contratti di questo parka, senza che siano quasi mai stati usati e tantomeno abbia goduto di una diffusione degna di nota, non ne ho idea. Sembra semplicemente che la Marina Militare, dopo il primo lotto del 2002 (probabilmente molto più piccolo del secondo, vista la difficoltà di reperimento che ho avuto), abbia comprato il secondo (2005) per rimpolpare i magazzini e, come a volte accade quando si realizzano diversi lotti dello stesso pezzo, ci siano stati dei cambiamenti a causa della disponibilità dei componenti da parte dell’azienda fornitrice. Oppure, visto che la versione 2005 si può definire complessivamente perfezionata, aggiornata e più diffusa rispetto alla 2002, può essere che le differenze fossero migliorie intenzionali. O perché no: magari entrambe le ipotesi sono giuste allo stesso tempo!


    Da sinistra: 2002 e 2005.

    Per quanto riguarda le taglie, sono senza statura e ne ho viste soltanto in un range compreso tra M e XL. Non so se esistano la S o la XXL. Per quanto riguarda la 2002, non posso azzardare alcuna ipotesi sulle taglie, poiché ho trovato solo un set (non tutto in una volta sola, comunque). I numeri progressivi della 2005 invece non vanno oltre il 400 circa (quindi stimo che sia questo il numero delle unità prodotte) e i primi numeri hanno come taglia la M - ammesso e non concesso che i progressivi si associno alle taglie con un criterio crescente.



    Riguardo i guanti della versione 2002, va fatto un appunto. Ne ho trovato un tipo regolarmente etichettato 2002, con gancetti di accoppiamento asimmetrici e copertura del polso pronunciata, in più a un altro tipo senza etichetta (a parte un’unica spartana lettera per identificarene la taglia), con ganci simmetrici e copertura ai polsi poco pronunciata. Il tessuto è sicuramente lo stesso. Non oso azzardare alcuna ipotesi, anche se è molto rara come circostanza: sembra essere un miglioramento approntato nel mentre di un unico contratto.



    PARTI



    Giacca

    La giacca e i pantaloni sono composti da uno strato esterno Gore-Tex e una fodera interna in fibra di poliestere (ove è presente una tasca). Si chiude con una grande cerniera lampo, divisibile da due cursori autobloccanti e due finte sovrapponibili, anch’esse foderate. Su ciascuna finta è applicata una fila di bottoni automatici, non visibili esternamente a giacca chiusa e, ai margini di essa, vi è una tasca verticale omerale nascosta. Internamente, all’altezza della vita, è presente una coulisse nella quale scorre un cordoncino con un pomello regolatore alle estremità. Le tasche esterne inferiori non possiedono cerniera, in compenso sono dotate di pattine molto ampie, bloccate da una striscia di velcro che le percorre per intero (ciò per consentirne facilmente l’utilizzo con guanti da neve). Il cappuccio è del tipo a scomparsa, ripiegabile nel colletto; può essere regolato superiormente tramite una cinghietta e inferiormente da due cordoncini con pomelli. Al collo si chiude con due alette dotate di varie strisce velcrate, regolabili secondo la taglia. Va segnalato che tenendo il cappuccio chiuso nel colletto, quest’ultimo diventa abbastanza scomodo. Sono presenti dei rinforzi sulle spalle e sui gomiti, caratteristica che difficilmente si può apprezzare su altri parka coevi. Il fondo delle maniche è chiuso internamente da un restringimento elastico ed estramente da un cinturino stringi-polso. Anche in questo caso, è difficile trovarne altri così, generalmente si utilizza una sola delle due soluzioni. Sull’ascella è presente una apertura con cerniera, tale apertura e sigillata da due lembi addoppiati (tenuti chiusi da una striscia di velcro), della lunghezza di ben 4,5 cm e, in più a questi, il percorso della cerniera viene seguito interamente da due lembi coincidenti.



    Gilet

    All’interno della giacca si trova un gilet imbottito privo di maniche, che può essere apposto nella giacca o utilizzato in singolo tramite i medesimi bottoni automatici di cui è provvisto. L’etichetta presente su questo componente reca una dicitura sbagliata. In poche parole: è stata utilizzata erroneamente quella della tuta in pile.



    Sovrappantaloni

    I pantaloni, anch’essi foderati come la giacca, sono caratterizzati esternamente da grandi bretelle e tasche cargo. Hanno delle spaccature sui fianchi (regolabili) e delle aperture a soffietto con cerniera all’orlo inferiore, per essere indossati celermente e senza dover togliere le calzature. Alla caviglia sono presenti dei cinturini regolatori. Possono essere notati degli ampi rinforzi sulle ginocchia e sui glutei.



    Pile Superiore

    Il completo in pile è molto caldo e di ottima qualità. Il busto non è foderato, affinché possa essere indossato confortevolmente a contatto con la pelle, mentre le maniche invece lo sono, essendo più a contatto con l’umidità. Le maniche sono staccabili per consentire all’occorrenza una maggiore libertà di movimento. Sono presenti tasche esterne, dei rinforzi sui gomiti e un cordino di regolazione inferiore.



    Pile Pantaloni

    I pantaloni sono del medesimo materiale e presentano una foderatura in vita, ove si trova un cordino regolatore che funge da cinta. Possiede tasche, bretelle, un rinforzo sui glutei e una cerniera posteriore per espletare i bisogni fisiologici. All’estremità delle gambe, il pile è stato sostituito da 20 cm di tessuto impermeabile, orlato con un potente elastico, per evitare che bagnandosi l’acqua penetri e impregni il vestiario sottostante.



    Guanti

    I guanti sono rivestiti esternamente in Gore-Tex e foderati in pile. Hanno un rinforzo sul palmo e dei ganci per essere abbinati. All’altezza del polso sono presenti un elastico e un risvolto chiudente, sul quale è cucita una fibbia in pelle che permette più agilmente di infilare il guanto.



    Berretto

    Il berretto alla norvegese è forse l’unica parte che lascia un po’ a desiderare. Considerata l’importanza di coprire la testa, avrebbe meritato maggiore attenzione. Nonostante possegga tutte le regolazioni e aggiustamenti applicabili su un copricapo di quel tipo, è scomodo e troppo piccolo (anche usando una taglia in più). Ma andiamo alla descrizione. E’ foderato in pile e ha la possibilità di escludere visiera e/o paranuca-orecchie (provvisto di un cordino per la regolazione). Sulla parte parietale è presente un cinturino con fibbia per il restringimento.



    CONCLUSIONI

    In questo completo c’è tutto quello che serve per combattere nel freddo estremo. Va ribadito che al livello progettuale non è nuovo, essendo semplicemente la riedizione in mimetismo San Marco del medesimo parka in Policromo (realizzato alla fine degli anno 90, a sua volta derivato dal parka da navigazione verde, ancora più vecchio), ma sicuramente si tratta di quello che sarebbe stato il parka d’ordinanza BSM definitivo, se il Vegetato non ci avesse messo il dito. Ovviamente, visti gli sviluppi degli ultimi anni con l’abbigliamento tecnico, ad ora tale completo è sicuramente superato, soprattutto in quanto a peso ed ingombro, ma si difende ancora bene. I vari rinforzi nei punti giusti e la cura che c’è nel sigillare ogni punto apribile, mettono in luce una lodevole cura nei dettagli. Altresì, per chi è un amante del BSM e/o dei parka, è un must, qualcosa da avere assolutamente nella collezione. Personalmente lo trovo eccezionalmente bello e non mi stanco mai di guardarlo.



    Peccato di non averlo potuto ammirare sul campo, rimanendo confinato per la maggior parte del tempo in armadi e depositi. Ho avuto la fortuna di vederne alcuni (mischiati col policromo) in alcune piccole foto della Task Force Pantera, operante in Afghanistan tra il 2005 e il 2006. Se oggi dovessi attribuire degli aggettivi a questo completo, lo definirei dimenticato o addirittura sconosciuto.



    E’ difficile dare un valore a quest’oggetto. E’ raro e di sicuro non si trova dietro l’angolo, ma non è nemmeno un pezzo entrato nel collettivo collezionistico e quindi particolarmente ricercato. Non è abbastanza conosciuto né eccessivamente ambito (sperando che questa recensione posso conferirgli una maggiore visibilità), quindi credo che ognuno gli assegni il valore che ritiene più opportuno, sempre rimanendo su una fascia di prezzo di un certo livello. Alcuni operatori che me l’hanno venduto, hanno affermato che non l’hanno utilizzato una volta decaduto dal servizio perché “troppo bello per essere rovinato”: tirate voi le somme!

    Ultima modifica di Charly Driver; 07/06/2018 a 19:54

  2. #2
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    bellissima e dettagliata rece. BRAVO!

  3. #3
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    ottima rece , però non funzionano i link purtroppo

  4. #4
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    A.R.E.S. Formia
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    Ripristinate!

  5. #5
    Perché non provate a localizzarvi il pi****o, lo montate, timbrate la garanzia e cominciate a usarlo!

    L'avatar di BERSERK-SAN MARCO
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    Quanti ricordi!!!!

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