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Discussione: 12/13/14 maggio 48H REBELLIO "Pontem at Ade" -VR-

  1. #1
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    Predefinito 12/13/14 maggio 48H REBELLIO "Pontem at Ade" -VR-

    Ciao Ragazzi, apriamo lo spazio per le vostre impressioni/critiche su quest'ultimo appuntamento, sviluppato su 48H, di una saga iniziata nel 2012, quasi per scherzo. Appena possibile posteremo il nostro debriefing e un sunto di come si è evoluto lo scenario, che ha sempre ricalcato una situazione attuale, non cosa lontano ad un eventuale sviluppo della crisi vissuta nel nostro paese. Comunque: la cosa che più ci preme è ringraziare tutti i partecipanti di quest'edizione, e delle precedenti, da parte della Brigata Bengasi e GDI Team Verona per la fiducia, pazienza, collaborazione, interesse e buon senso che abbiamo riscontrato sul campo, persone veramente in gamba!!!
    Una 48H milsim con la componente di gioco di ruolo che determina l'evoluzione dei fatti esclude automaticamente uno scenario combat pronunciato, i possibili continui scontri lasciano lo spazio ad altri eventi, che però a nostro avviso aiutano molto di più il giocatore a calarsi nella parte e a mettere del suo per tirare l'acqua al proprio mulino, oltre che sentirsi più determinante per l'evoluzione dei fatti.
    Grazie ancora!!
    E' estremamente doveroso un inchino di ringraziamento ed un abbraccio fortissimo per la collaborazione e il culo che si sono fatti a:
    - Alpine Recon Commando ASD Verona;
    - ASD Sentinelle del mincio Mantova;
    - F.O.G. Softair Team Verona.

    Braviiiiiii !!!!!!

    a Voi ora
    Ultima modifica di Faso; 16/05/2017 a 12:40

  2. #2
    Spina
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    REBELLIO “Pontem at Ade”
    Ferrara di Monte Baldo, 12-13-14 MAGGIO 2017


    21 Sentinelle del Mincio hanno partecipato all’evento, formando il Battaglione “Lupi” della Brigata Partigiana “Avesani”.

    Ho avuto il privilegio e l’onore di esserne stato il comandante e, quello che segue, è il resoconto, redatto seguendo lo spirito del gioco di ruolo, componente essenziale di questa avventura.




    Battaglione “Lupi” – Brigata Partigiana “Avesani”
    Diario di guerra

    3 aprile

    dopo l’arrivo delle truppe aviolanciate americane, abbiamo perduto diverse posizioni chiave nel territorio di Ferrara di Monte Baldo.
    Il Comandante Fal, mi ha informato della decisione di ritirare il grosso della brigata in val Basiana, vale a dire nella valle che da oltre tre anni i miei lupi difendono con le unghie e con i denti.

    Sono combattuto da sentimenti contrastanti, la consapevolezza della gravità della situazione, l’orgoglio per la fiducia accordata al Battaglione “Lupi” che ho l’onore di guidare, la preoccupazione data dalla responsabilità di dover garantire la sicurezza della valle e dal sapere che, se non dovessimo riuscire nel nostro compito, metteremmo a rischio l’intera brigata e, in buona sostanza, l’esistenza stessa della Ribellione in quest’area cruciale del Paese.

    Venerdì, 12 maggio

    oggi si è completato il trasferimento in val Basiana dei resti Brigata “Avesani” e del comando di Brigata.
    Il comandante Fal mi ha dato carta bianca per organizzare il dispositivo di protezione dell’intera valle; ai miei Lupi l’onere e l’onore di garantire un servizio di sorveglianza h24, senza interruzioni.

    Dopo tre anni di dure lotte, il Battaglione “Lupi” è oramai tale solo di nome, nonostante l’arrivo di nuovi volontari, gli effettivi ci consentono di armare solo cinque branchi (questo il nome dato alle singole squadre di operatori).

    Soprattutto negli ultimi tempi, abbiamo perso non solo dei fratelli in arme, ma anche degli ottimi combattenti e, purtroppo, un eccellente capo branco: il mitico “Lupo”.

    Il morale degli uomini (tali sono, anche se, in realtà, alcuni non arrivano a 16 anni) è comunque alto. Tutti desiderosi di liberare l’Italia dai vecchi e dai nuovi nemici (in particolare le truppe occupanti USA).

    Con l’aiuto fondamentale del mio braccio destro, Aquila, viene predisposta una tabella di servizio che, spremendo gli uomini fino in fondo, ci consente di garantire un presidio continuo degli accessi nord e sud della val Basiana, oltre che del fortino che chiude l’accesso da est.

    Sono consapevole che sto chiedendo molto ai miei lupi, con turni di guardia di 4 ore, seguiti da 4 ore di pronto impiego al Comando (di notte, 4 ore di guardia e 4 ore di riposo, quest’ultime da trascorrere sempre armati e pronti a muovere su allarme), ma non ci sono alternative.

    Oltre al comando di Brigata, la valle ospita anche quanto resta della Brigata Avesani e gli ultimi nuclei di volontari russi, tutta gente forgiata da anni di dure battaglie.

    Uno dei miei capi branco, Crazy, è anche un buon trombettista, per cui gli chiedo di squillare la tromba, con un accenno dell’inno nazionale, in modo da dare un degno inizio alla giornata.
    La cosa dà gli effetti sperati e il morale della brigata sale alle stelle!.

    I turni di guardia si susseguono per tutto il giorno, con falsi allarmi ma nessun nemico in vista.

    Riva, uno dei ragazzi più giovani, dall’altro di una torretta di osservazione individua il campo base americano; l’informazione, importantissima, viene passata al comandante Fal e, dal quel momento, non smetteremo di tenere d’occhio i movimenti in entrata e in uscita dalla base USA.

    Luke, il nostro esperto “ELINT” (“ELectronic-signals INTelligence”, ovvero “spionaggio di segnali elettronici"), tiene monitorate le conversazioni avversarie, riuscendo a carpire diverse informazioni particolarmente “paganti”, come i dettagli di un trasferimento di un importante carico d’armi e gli spostamenti sul territorio di vari plotoni USMC.

    Verso sera veniamo investiti da pioggia e vento che proseguiranno per tutta la notte.
    La temperatura scende drasticamente; i ragazzi indossano giacconi impermeabili e panni pesanti.

    Le ore notturne trascorrono lente, il vento, la pioggia e un freddo intenso continuano a tormentarci; penso ai miei ragazzi, vorrei poter alleviare in qualche modo la loro fatica, ma non posso far niente, se non restare sveglio, assieme all’insostituibile Aquila, per essere loro vicino via radio e quando, nei cambi turno, passano a darci un saluto nella tenda comando di Battaglione.

    Nessun avvistamento nemico.

    Sabato, 13 maggio

    Al mattino la pioggia finalmente smette di cadere e, col passare delle ore, la temperatura si alza sino a consentirci di smettere i panni pesanti.

    I turni di guardia e di pronto impiego si susseguono, senza interruzioni.

    Il servizio informazioni ci comunica un probabile attacco nemico, per cui mettiamo in allarme tutti i branchi, facendo saltare i turni di riposo.

    Le ore passano senza che accada nulla, per cui, quando il Comando di Brigata mi richiede un branco da inviare per rinforzare la difesa della stazione di “radio Libertà”, appena riconquistata, acconsento.

    Verso metà mattina, avvistiamo un convoglio nemico in arrivo presso l’ingresso sud della valle.
    Lancio l’allarme generale.

    Vengono segnalati una quindicina di attaccanti.
    Purtroppo, il grosso delle truppe della brigata è impegnato fuori area, compreso uno dei due branchi in prontezza operativa.
    Chiedo ad Aquila di inviare il restante branco a chiudere l’accesso sud del campo.

    Dalla torretta di osservazione comunicano che tutte le unità nemiche si sono infiltrate nel bosco sulle pendici della montagna, a ovest del campo e che paiono muoversi molto lentamente.

    Il comando di Brigata mette a disposizione una squadra che viene subito inviata a sul fianco ovest, direttamente sulla direttrice di avanzata avversaria.

    Il tempo scorre lentamente; le forze USA sembrano immobili.

    La squadra sul fianco ovest avanza sino a prendere contatto con l’avversario, subendo pesanti perdite; cadono anche due volontari russi.

    Decido di averne abbastanza, per cui affido ad Aquila due branchi, rinforzati ad alcuni volontari russi per avvolgere le forse USA con una manovra a tenaglia.

    Contatto via radio il branco posto alla difesa nord del campo e, pur consapevole del rischio di lasciare parzialmente sguarnito questo lato, gli ordino di raggiungere di corsa Aquila e di unirsi alla battaglia.

    Mi avvicino sino a una cinquantina di metri dallo scontro, piazzandomi nella postazione mortaio, in modo da poter avere una visuale migliore dello scontro e, eventualmente, essere pronto ad gettarmi nella mischia in caso le cose si dovessero mettere male.

    Per sicurezza e, soprattutto, per confondere il nemico, il Comandante Fal accetta il consiglio del capitano Faso e, accompagnato da questi, si allontana in macchina verso l’estremità nord della valle.

    Non ho più riserve, se non il presidio del Fortino, ultima e unica difesa contro un eventuale attacco nemico a nord. Avviso anche questi ragazzi di tenersi pronti a intervenire.

    Prendo contatto col branco di ritorno dalla stazione radio e gli ordino di raggiungerci il più presto possibile.

    Per fortuna, la manovra a tenaglia funziona e non appena i branchi si chiudono sui tre lati della posizione avversaria, le forze USA vengono annientate.
    Da parte nostra, contiamo due perdite, poche se paragonate a quelle nemiche, ma pur sempre estremamente dolorose.

    Comunico il cessato allarme ed informo il Comandante Fal, inviando anche un branco a scortarne il rientro al campo base.

    Questo si rivelerà l’unico tentativo americano di attaccare il nostro campo.

    Un attacco diversivo lanciato sulla base USA da parte di un piccolo gruppo di Avesani, con l’obiettivo di alleggerire la pressione, si rivelerà devastante, causando pesantissime perdite fra gli avversari, i quali, pensando di stare subendo un attacco massiccio (in realtà i nostri erano solo in sei, appartenenti ai volontari SAF), arriveranno addirittura ad esfiltrare il comandante americano. Dal quel momento in avanti, le forze USA si concentreranno sul rafforzare le difese della loro base, lasciandoci mano libera sul territorio.

    Cadranno sotto il nostro controllo, non solo la stazione radio, ma anche il deposito munizioni del contingente USMC; non solo, ma le forze partigiane continueranno ad utilizzare, indisturbate, una stamperia clandestina e, di fatto, circoleranno liberamente per tutto il territorio di Ferrara di Monte Baldo (posso permettermi persino di inviare un intero branco in centro paese, a fare rifornimento di viveri, alla luce del sole…)

    Terminato lo scontro in valle, riorganizziamo i turni di guardia; purtroppo, sono saltati i turni di riposo, ma questo fa parte della durezza della guerra.

    Al calare del sole il freddo torna a mordere, ma per fortuna non piove.

    Tra le 22.00 e le 23.00 dormo un’oretta, lasciando ad Aquila la responsabilità del comando.


    Domenica, 14 maggio


    Verso l’una e mezza di notte, lascio andare Aquila a riposare. Il ragazzo ne ha bisogno, avendo dormito circa due ore nelle ultime 36 ore.

    I turni massacranti a cui ho sottoposto i miei lupi hanno lasciato il segno. Due elementi lamentano forti dolori ai ginocchi, uno ha preso una storta alla caviglia; gli altri non si lamentano, ma la stanchezza traspare dai loro volti.
    All’una e mezza di notte, chiedo supporto al comando di brigata che mi mette subito a disposizione alcuni volontari russi.
    Grazie a questi impagabili volontari, posso concedere tre ore di riposto a quattro branchi su cinque.

    La difesa del campo è ora garantita da un branco composto da quattro lupi, al comando di Mako, oltre a cinque volontari russi e tre lupi di branchi diversi che non ne vogliono sapere di andare a risposare.

    Restringo il perimetro difensivo, portandolo a circa 100 metri dal comando di brigata.

    Le ore trascorrono con una lentezza esasperante.

    Si cerca di contrastare il freddo pungente con un misero falò che stenta a restare acceso.

    La nebbia sale e avvolge il campo. Ci si conforta l’un l’altro, dandosi quella forza che, da soli, verrebbe a meno; se non fosse per il sonno e il freddo che non mollano mai la presa, l’atmosfera sarebbe magica.

    I rumori e i fantasmi della notte generano di continuo falsi allarmi, ma gli americani non si fanno vedere.

    Alle quattro e mezza vengo raggiunto da Aquila e posso così andare a dormire per un paio d’ore.

    All’alba il campo si rianima.

    La mattinata trascorre senza alcuna minaccia, sino a quando il comandante Fal ci comunica di aver ricevuto una chiamata radio da parte del comandante del contingente USA.
    Questi avrebbe chiesto la nostra resa, ricevendo una sonora risata come risposta; abbiamo il controllo della valle e di tutti gli obiettivi strategici dell’area, mentre gli americani sono chiusi nella loro base….

    Il comandante USA chiede allora un incontro, in zona neutrale, al sacrario dei caduti, proprio all’ingresso nord della nostra valle.

    Tutta la brigata si muove, nascondendosi nei boschi che circondano il sacrario, pronta a reagire ad un eventuale colpo di mano americano.
    Manteniamo, tuttavia, due branchi a protezione dell’ingresso sud della val Basiana.

    In un’atmosfera carica di tensione, i due comandanti si parlano e concordano una tregua per consentire ai rispettivi comandi generali di poter trattare una pace che venga incontro alle legittime aspettative della Ribellione.

    I termini della tregua prevedono il mantenimento, da parte della Brigata Avesani, sia della valle che di tutti i punti strategici strappati al controllo USA, mentre per quanto riguarda gli americani, viene loro concesso di poter entrare ed uscire dalla loro base senza pericolo.

    Solo due giorni fa, temevano una sconfitta generale, mentre ora possiamo vantare se non una vera e propria vittoria, per lo meno un grande vantaggio strategico e, certamente, una bella vittoria morale.

    I reparti della brigata si riuniscono al campo base e, dopo aver cantato l’inno del Piave accompagnati dalla tromba suonata dal nostro Crazy, ci abbracciamo festeggiando l’inattesa vittoria.


    Doc
    Comandante Btg "Lupi"


    Nota del 16 maggio:
    Il Comandante Fal mi ha informato che tra gli obiettivi in possesso della nostra Brigata, c'era anche Fonte della Teja, aperta sabato (all'estremo est del campo)... Uno dei punti più lontani e riserva strategica d'acqua. In pratica, tutti gli obiettivi strategici sono caduti in mano nostra: radio Libertà, deposito munizioni, stamperia clandestina, val Basiana e Fonte della Teia

    Ultima modifica di denethor; 17/05/2017 a 12:15

  3. #3
    Spina L'avatar di vitoplus
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    Ciao a tutti, sono Alessandro *Vito Vitali, caposquadra per questo evento di Hotel 2 – Doom Troopers.
    Ecco il mio debriefing, seguirà anche quello del mio presidente.



    Personalmente è la prima Rebellio a cui ho partecipato e dal video di presentazione, dal sito dedicato, dalle numerose informazioni storiche e dagli articoli dell’Eco del Baldo mi ha subito appassionato. Mi sono buttato tra i mille documenti per ricostruire una storia che dura da diversi anni per essere preparato ad identificare i personaggi di spicco e capire i lati oscuri degli eventi.


    Arrivati sul campo americano niente da dire, bella scenografia e area ben gestita… senza parlare dello stupendo panorama.
    Abbiamo iniziato col turno di riposo a cui abbiamo dedicato circa un ora di sonno, a seguire 5 ore di carraia al campo base in cui non si è mossa foglia.


    Alle 24.00 ci siamo messi in viaggio con i mezzi per andare a dare il cambio ad un plotone che era in difesa di uno stazione radio. Una volta arrivati abbiamo preso consegne dall’ufficiale presente sul posto e ci siamo preparati e disposti per tenere il fortino fino alle 5.00. La pioggia, a tratti intensa, ci stava tenendo compagnia. Col nostro ufficiale abbiamo concordato di disporre i nostri due allarmi sonori sui due angoli “bui” dell’edificio… fino alle 2.45 niente... poi… ALLARME!!
    Un allarme sonoro scatta, ci mettiamo in allerta, luci accese ad illuminare il prato circostante e mando due per un giro di controllo ma niente… diamo la colpa al vento e riposizioniamo l’allarme. Un po’ di adrenalina ci voleva!!
    Nel buio della notte mi riposiziono alla finestra con lo sguardo che a tratti vacilla… alle 3.15 mi sembra di vedere un'ombra tra i prati…. Illumino e urlo “Fermi fermi allarme!!!”… adrenalina a 1000! Una squadra ci aveva già quasi circondato ed io sparo un paio di colpi in direzione dell’operatore individuato. Questi però iniziano a urlarci che non potevamo sparare da dentro la casa, che essendo circondati dovevamo arrenderci, che il regolamento impedisce di sparare dentro gli edifici, che hanno vinto l’ingaggio. Tutti discorsi che a me non risultavano… ma potrei sbagliarmi… chiedo ordini al mio ufficiale che è nascosto a 3 metri da me… silenzio. Richiedo direttive ma niente, nessuna risposta… intanto da una seconda finestra mi puntano la torcia in faccia e mi danno il colpito (anche se da regolamento non è previsto) e per buon senso mi dichiaro. L’indecisione regna nell'abitato e per alcuni minuti non si sa se si ci si deve arrendere o no… ai miei compagni posizionati al piano sotto viene detto che non possono sparare perché hanno parcheggiato i mezzi troppo vicini e devono soltanto arrendersi… tutto molto strano…
    La prima cosa che penso è “Avrò capito male il regolamento… qua ci sono due ufficiali delle due fazioni… se non sanno loro quali siano le modalità corrette…”. Terminiamo l’ingaggio arrendendoci e perquisendoci non trovano niente, neanche la mia radio appoggiata al muro che era rimasta accesa sul canale del comando… il mio ufficiale l’aveva giustamente spenta prima del loro ingresso.
    Faccio presente agli avversari che non mi risultava questa modalità di ingaggio e loro dicono che è stato un ordine del loro comando… “Ci hanno detto di venire qui e conquistare lo stabile senza ingaggiare. E’ uno stabile per il solo gioco di ruolo.” Mah…
    Rientrati al campo mi rileggo il regolamento e, non trovando risposta, andiamo a chiarire la situazione al nostro comando… anche li indecisione… metà dicono che dovevamo ingaggiare, l’altra metà dicono che forse era stato inteso come obbiettivo pubblico, quindi riservato al gioco di ruolo… si impegnano a chiarire il dubbio al ritorno di Bablo.


    Sono le 5.00 del mattino e con l’amaro in bocca andiamo in branda per il nostro turno di riposo.


    Dopo il turno di carraia, in cui abbiamo respinto un attacco, ci viene detto di preparaci a partire nel primo pomeriggio assieme a Hotel 1 per Cavallo di Novezza, non ci è chiaro cosa andremo a fare ma col rischio di passare 5 ore tra pioggia vento e gelo carichiamo l’impossibile per caffè, te’ e teli di protezione. Arrivati a Novezza ci viene detto che dovremmo marciare e assaltare un campo nemico… alleggeriamo il carico e partiamo a piedi. Dalla distanza osserviamo le truppe di russi e facciamo una conta… l’ufficiale di Hotel 1 tiene i contatti col comando e valuta il da farsi. Dopo 15 minuti di fermo mi propongo per fare la strada più scomoda ed arrivare al campo dall’alto, proposta accettata. Ci avviamo e raggiungiamo la parte alta del boschetto in cerca di un punto coperto dal quale passare una pista da sci controllata a vista dai russi. Qui ci viene detto di fermarci ed aspettare l’ufficiale ed HOTEL 1… ci comunicano che stanno arrivando anche altri rinforzi. In attesa noi ci allarghiamo e cerchiamo un punto di passaggio più in alto… dopo altri 20 minuti mi offro per risalire il ripido bosco fino al punto di passaggio più nascosto… qui passeremo la pista da sci senza essere visti … accordato. Fatta la nostra manovra l’ufficiale con Hotel 1 ci raggiunge passando dal campo aperto in vista del nemico… perché??
    Ci allarghiamo a pettine lungo il bosco e rimaniamo in attesa altri 40 minuti. Intanto mi viene chiesto di fare un azimut improbabile verso il campo nemico che, a causa del bosco, non è in vista… mi chiedo il perché ma lo faccio. Dopo quest’ultima attesa ritorno dall’ufficiale di Hotel 1 e chiedo quali siano i problemi… non riescono a far capire ai rinforzi la nostra posizione. L’ufficiale non ha ne una cartina con cui dare punti di riferimento ne gps… io tiro fuori uno dei 3 gps che abbiamo in dotazione e gli fornisco le coordinate del nostro punto poi scappo a riprendere i miei per iniziare l’ingaggio… sembra che i russi si stiano per allontanare.
    Finalmente HOTEL 1 e 2 inizia l’ingaggio, dopo più di uno ora e mezza di attese e qua ci divertiamo!! Stona solo sentire l’ufficiale di Hotel 1 urlare parolacce per tentare di gestire un attacco che, dati i suoi modi, non riuscirebbe mai a gestire. Abbattiamo diversi nemici e recuperiamo informazioni utili al comando da un colpito nemico. Essendo stati colpiti tutti ci raduniamo dai morti e rientriamo al campo base.


    Il resto delle ore di gioco si sono limitate a carraia al campo base e la scena conclusiva al monumento dei caduti.


    Sulla scena conclusiva mi permetto di dire un mio personalissimo parere: legare un così importante monumento ai caduti ad un gioco come il nostro lo reputo sbagliato. Va bene milsim ma, sempre a mio avviso, sarebbe bene tenere staccate sia le rievocazioni storiche che qualsiasi legame ad vittime reali di guerre reali… molto probabilmente famigliari delle vittime potrebbero sentirsi offesi.
    Detto questo non posso negare che all’urlo di “Libertà!” degli Avesani, che dall’alto dei monti ci circondavano, mi siano tremate le gambe e mi sia venuta la pelle d’oca. Un momento veramente toccante (pensando alla storia dell’evento) che mi aveva fatto venire voglia di togliere la divisa ed unirmi agli Avesani.



    Nonostante i vari eventi accaduti durante il game è un evento a cui riparteciperei però dalla parte degli Avesani.



    Sulla base degli eventi a noi accaduti posso dire che non mi è piaciuto:

    - il modo di porsi che ho visto negli americani puntando tanto sulla fiducia di diritto data dal grado più che sulla fiducia guadagnata dalle azioni e dai modi
    - nonostante mi fossi studiato la storia non è mai stato fatto un aggiornamento con i vari sergenti dei plotoni perdendo quindi qualsiasi evoluzione della storia nelle 48 ore di gioco
    - la poca chiarezza da parte di diversi ufficiali sul regolamento/interpretazione delle regole
    - il luogo scelto per concludere l'evento


    Trovo invece molto interessante e bello:
    - il ruolo dato all’Eco del Baldo ed a tutti i suoi reporter ed il lavoro che stanno continuando a fare sulla pagina dedicata nonostante sia terminato l'evento
    - la scelta di affidare ad ogni plotone un ufficiale che, accompagnando il club nelle missioni, aveva anche il compito di verificare il corretto comportamento in game e contatto col comando (anche se quelli avuto non ha saputo lavorare in questo senso, non so gli altri)


    Grazie a tutti!!

    *Vito

  4. #4
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    Integrazione al Debriefing del capo Plotone Hotel 2
    Dopo essermi concordato con il mio compagno di club e letto il deb. scritto ho deciso di essere sintetico e di integrarlo con le mie impressioni.
    Avendo già partecipato alla Rebellio di due anni fa tra le file dell'Eurocorps ho mantenuto la tradizione iscrivendo la nostra associazione ( 5 Doomtroopers) fra le file dei regolari americani (Marines).

    La prima edizione nonostante la staticità del mio plotone mi aveva convinto per realismo e storia e divertito per l'attacco notturno a Novezza.
    Ma veniamo all'edizione di quest'anno... Arrivati al campo nella tarda mattinata concordo per la bella scenografia, per la gestione dell'area e per il panorama stupendo. Inoltre avendo , finalmente , il campo base attaccabile possiamo dare un aiuto concreto alla base e un senso stesso alla difesa. Difatti portiamo al seguito generatore e 4 fari alogeni perimetrali.
    Con la prima missione operativa partiamo per andare a difendere la stazione radio che funge anche da posto di osservazione diretto sulla nostra base.
    In sintesi , dopo qualche ora veniamo attaccati da forze Avesani , che dopo essere rimaste in osservazione per diverso tempo , ( un plauso a loro per l'avvicinamento con le condizioni atmosferiche presenti) assaltano la postazione intimandoci la resa e che da regolamento , essendo circondati non potevamo rispondere al fuoco dall'interno della casa. Ovviamente dalla mia postazione al piano di sotto rispondiamo a suon di pallini ( il nostro ufficiale e referente arbitrale non aveva ancora comunicato nulla )ma con le prime urla decidiamo con il buon senso di fermare l'ingaggio . A chiusura obiettivo chiediamo spiegazioni ma c'è completa confusione, il nostro ufficiale ci dice che chiederà spiegazioni al comando.

    Osservazioni:
    ottima idea quella di aggregare un “ufficiale” come elemento dell'organizzazione e comandate dei plotoni;
    Nella stessa maniera l'ufficiale , deve risolvere le questioni sul campo come giudice ultimo applicando il regolamento di gioco e non attendere o chiedere al comando a fatti avvenuti;
    Lo stesso regolamento probabilmente non studiato a fondo dai partecipanti , l'esempio del sottotiro al mio compagno di gioco è lampante;
    Il fatto di non chiarire immediatamente snatura a mio avviso la dinamica di gioco.

    Durante il turno di carraia difendiamo la base da un attacco nemico che si rileverà poi (dal Debriefing della fazione avversaria) veramente esiguo ma efficace. Quasi tutti i plotoni durante l'attacco sono all'interno della base, non ho dubbi sulla vittoria, ma essendo così tanti, moltissimi sono i casi di Blu su Blu.
    Osservazioni:
    Il regolamento di gioco, con ingaggio senza limite di tempo, ha favorito senza dubbio continui assalti formati da piccole unità. . Il nostro comando , ( mia impressione personale) preferiva assalti concentrando più unità cercando forse nel numero un vantaggio tattico ma la difesa era sempre più avvantaggiata...In più le unità concentrate su un attacco venivano poi tolte ad altri incarichi nel settore sguarnendo importanti Obj.
    Mi sarei aspettato , come fazione americana, almeno un vantaggio tattico o di equipaggiamenti come nella realtà come l'atteggiamento di cautela utilizzato dalle nostre forze..




    Successivamente, con Hotel 1 ci prepariamo e partiamo per presidiare il Cavallo di Novezza. Conoscendo il territorio ci portiamo dietro l'impossibile siamo armati e vettovagliati per restare sul campo diversi anni.
    Prima di arrivare a destinazione ci informano che il passo è presidiato da forze ostili, quindi ci fermiamo nei pressi del parcheggio impianti e prepariamo l'equipaggiamento.
    I nostri ufficiali ci informano che forze nemiche sono state avvistate nei pressi di alcuni edifici, probabilmente non sanno che il vero obiettivo è molto più in alto, nella zona delle trincee. Tramite il mio responsabile di plotone comunico che conosco molto bene la zona. Probabilmente non vengo ascoltato perchè a manovre già iniziate non è chiara ancora la strategia di attacco . Nell'attesa di impostare un qualche tipo di strategia veniamo avvistati dal nemico che ancora in quel momento contava forse una decina di operatori.
    Dopo aver proposto al nostro ufficiale una manovra a tenaglia passando per la parte alta della montagna ci muoviamo , ma ci fermiamo spesso . Le continue comunicazioni con il comando rallentano tutta l'azione di attacco. Copiando le comunicazioni Avesane scopriamo che stanno rinforzando il passo con tutto quello che hanno e che ascoltano le nostre comunicazioni regolarmente .
    Comunichiamo all'ufficiale di ridurre le comunicazioni o di usare sottocanali perchè il nemico traccia costantemente la nostra posizione. L'ufficiale ci comunica che ha richiesto rinforzi al comando...
    Dopo altro infinito tempo in attesa ci muoviamo per l'attacco. Il nemico ovviamente , conoscendo bene i nostri movimenti , ci attende ben fortificato e abbatte numerosi dei nostri durante l'assalto iniziale. Anche il plotone di Rinforzo arrivato dalla cima più alta viene decimato. Contro ogni aspettativa sfondiamo la prima linea e avanziamo lungo il fianco.
    Con un'ottima difesa in profondità però le nostre riserve si esauriscono in fretta e l'attacco perde di slancio ed efficacia. Anche se per poco, il passo rimane in mano nemica.

    Osservazioni:
    Rispettando i piani del nostro ufficiale abbiamo eseguito , credo ottimamente , gli ordini assegnati;
    In ogni caso la lentissima manovra di attacco, il non poter dividere i plotoni come richiesto inizialmente per un attacco alle spalle del nemico, comunicazioni non protette e il blocco dei loro rifornimenti ha permesso alle forze Avesane di rinforzarsi ;
    Sfruttare di più le conoscenze dei singoli club durante il gioco... il nostro come molti altri sono autonomi come cartografia e conoscenza del territorio , quindi maggiore autonomia durante le manovre;
    Il coordinamento durante gli attacchi tra i singoli plotoni non è stato mai argomento di discussione, sopratutto in un gioco così tecnico ( cioè senza medici e rientri). Nonostante avessi una mitragliatrice e quindi un certo vantaggio tattico non sono mai stato interppellato (insieme ad altri ) per offrire un vantaggio di fuoco.



    L'ultima azione del mio plotone si conclude al monumento dei caduti dove , schierati , rendiamo omaggio. La scena conclusiva, puramente milsim conclude le ostilità con una tregua fra le due forze in campo.
    L'urlo finale degli Avesani ( bellissima scena), mi ha emozionato, ma la contrario del mio compagno … avrei assaltato le loro posizioni alla baionetta!

    Concludo affermando che riparteciperei ad un evento come Rebellio .



    Osservazioni/ Consigli Finali
    Concordo con il mio socio che l'aggiornamento della storia durante l'evento è molto importante anche per capire nuove evoluzioni del gioco ;
    Confermo la poca chiarezza del regolamento da parte di diversi ufficiali;
    Estenderei l'uso dei monofilari alla loro reale capacità, 30 colpi in rapporto alle mitragliatrici sono veramente pochi, senza contare quelli che caricano più di 30 colpi...;
    utilizzo di specialità differenti per le fazioni;
    Non conoscendo la reale strategia americana, consiglierei di impegnare di più il nemico su tutti i fronti, dal loro debriefing la nostra fazione ha perso l'iniziativa fin da subito. Aumentare il numero di missioni disponibili non specifiche;
    Gestire con meno staticità le missioni in modalità Mil-sim all'interno dei centri abitati, dando più autonomia di indagine e libertà ai singoli plotoni.


    Grazie e alla prossima!



    http://www.doomtroopers.org/

    Presidente Doomtroopers (Fe)

  5. #5
    Spina
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    Quote Originariamente inviata da vitoplus Visualizza il messaggio
    Detto questo non posso negare che all’urlo di “Libertà” degli Avesani, che dall’alto dei monti ci circondavano, mi siano tremate le gambe e mi sia venuta la pelle d’oca. Un momento veramente toccante (pensando alla storia dell’evento) che mi aveva fatto venire voglia di togliere la divisa ed unirmi agli Avesani.

    Giovane marine,


    non saresti il primo a lasciare la divisa per unirti alla lotta per la libertà; la Ribellione ha sempre bisogno di uomini di fegato, meglio se con esperienza di guerra.

    Tuttavia, guarda bene dentro il tuo animo, perché si tratta di una scelta che non ammette ripensamenti; la strada per la Libertà è una via stretta e difficile, da cui non si torna indietro.

    L'unica certezza che possiamo darti è che combatterai e, forse, morirai per consentire ad un intero popolo di tornare ad essere libero.


    Contatta un centro di reclutamento del C.N.L., se verrai ritenuto idoneo (le spie vanno direttamente al campo santo), potrai fare domanda per essere assegnato alla nostra Brigata e, forse, al mio battaglione.


    Doc

    Comandante - Battaglione "Lupi"


    ------------

    p.s.: giusto per restare nel gioco di ruolo
    p.s.2: grazie per il debrief tuo e del tuo presidente, mi hanno aiutato a farmi un quadro più chiaro della situazione in campo
    Ultima modifica di denethor; 22/05/2017 a 16:46

  6. #6
    Spina L'avatar di Benedetti_Nicola
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    Ciao a tutti ! questa era la mia prima rebellio, mi sono presentato nella fazione russa io e un mio compagno di squadra con l'intento di metterci alla prova è stata in oltre la prima 48h , primo evento del genere e soprattutto prima volta che ci trovavamo a leggere una mappa e utilizzare un gps ( prestatoci la sera prima di partire )
    Detto questo quel che segue è ciò che ho vissuto e colgo l'occasione per precisare 2 cose dette poco sopra , senza alcuna malizia sia chiaro solo per sentire le due campane .


    Squadra: nova imperia
    Fazione: russi
    Numero operatori: 2 (binu e latte)


    Primo obj : recon e attivazione di "radio libertà"
    Il comando avesani manda noi nova e una squadra di russi sul territorio di "malga pissarola" , primo incarico accertarsi che l'edificio e la zona circostante non sia in mano al nemico .
    Costatato che la zona e la malga fossero libere, contattiamo il comando diamo via libera e attendiamo la squadra di 4 avesani con l'attrezzatura radio (una cassa di legno che al suo interno aveva 2 batterie da auto , mixer e microfoni il tutto sarà pesato 30/40 kg ) arrivati alla malga attiviamo "radio libertà" che inizia a trasmettere sul canale 57 !
    Il nostro compito adesso era difendere la radio da un eventuale attacco nemico e qua vorrei dire la prima cosa contrastante con quello letto sopra , nella malga non era permesso sparare , quindi tutti gli operatori tranne 2/3 che controllavano la radio e si scaldavano con del caffè, pattugliavano e perlustravano il perimetro della malga fino a quando il comando ci ha mandato il cambio , spieghiamo al cambio il funzionamento della radio e ci dirigiamo verso il nostro hq per il meritato riposo
    Durata prima missione : 6h


    Secondo obj: recon e recupero punto "hq americano"
    La sera al rientro dal primo obj facciamo il punto della situazione con il comando che ci esprime il bisogno di avere certezze sul punto esatto del hq americano, io e latte ci proponiamo per trovarlo e insieme a Faso consultiamo la mappa e decidiamo di agire alle prime luci dell'alba in modo da evitare di finire nei visori notturni di qualche americano . Ore 03.00 ancora non c'è luce io e latte ci muoviamo in auto fino alla zona "passo del casello" da lì iniziamo la recon con le prime luci del giorno , muovendoci verso la zona del "covo del comandante Fal" arrivati al punto più alto e perlustrando tutto il covo facciamo la prima chiamata a Faso confermano che la zona per ora era libera e nessuna traccia del hq . Continuiamo in direzione di "monte castelcucco" e accertato che anche quella zona era libera e senza hq lo comunichiamo al comando.
    Decidiamo di mangiare una Barretta, bere.
    Studiando la mappa decidiamo di dirigerci verso un punto di riferimento sulla mappa "serbatoio" , check al nostro comando e andando verso quel punto iniziamo a sentire voci e mezzi in movimento , proseguiamo quindi su una vecchia linea di trincea e ci muoviamo nel bosco molto lentamente facendo 30 metri uno alla volta , fino quando il vociare si fa chiaro e iniziamo a vedere chiaramente le varie tende e il tendone comando americano a 10m . Marchiamo il punto sul gps ma vediamo una pattuglia di guardia formata da 4 operatori muoversi verso di noi , sono due a destra e due a sinistra , siamo inchiodati , latte ingaggia e colpisce i due alla mia sinistra io i due a destra quasi contemporaneamente , scatta l'allarme del hq , evacuano il comandante, io e latte arretriamo di 50m contatto il nostro comando e confermo con una foto del gps via WhatsApp la posizione del hq Americano .
    Attendiamo l'ordine del comando in una zona sicura presi dalla gioia, riceviamo l'ordine di rientrare al nostro hq .
    Costeggiando un pascolo raggiungiamo il nostro mezzo e rientriamo in hq dove diamo indicazioni su come raggiungere il comando americano e coordinate gps alla squadra S.A.F. e al comando che da l'ordine ai S.A.F. di andare a disturbare hq nemico .
    Durata seconda missione : 7h


    Terzo obj: "presidiare con i lupi avesani in nostro hq"
    Dalla zona di avvistamento torretta vediamo un mezzo che arriva a "malga Basiana" scendono degli operatori in woodland armati e si spostano nel bosco in direzione del hq avesani , io e latte ci mettiamo a difesa del hq ma dopo più di 50 minuti di attesa senza vedere nessuno un gruppo di avesani , decisi a difendere casa loro si muove in linea perlustrando tutto il bosco che costeggia la "val basiana " fino ad arrivare a un contatto visivo col nemico , premetto che io e latte eravamo appena tornati dal secondo obj e eravamo molto stanchi, io cerco di vedere il nemico ma come un pollo esco al pulito e vengo "cecchinato" a singolo in pieno naso da un super tiratore nemico , mi metto a terra con le mani alzate dicendo "COLPITO" tempo di finire la parola un secondo bb sempre a singolo mi piglia ancora in faccia piena , ricordo di essere colpito , agitando la fascia alta visibilità ( un panno rosso 70x70cm ) niente la mia faccia a quanto pare è appetitosa, vengo colpito per la terza volta a singolo in faccia e li mi iniziano a girare, tirando in causa nostro signore dio , ricordo che sono colpito , mi alzo deciso per togliermi dalle palle e niente un altro colpo singolo in faccia . Nello stupore ritiro in causa dio , va be li mi sento pure dire dal nemico di levarmi dal cazzo è non rompere i coglioni , ma adesso viene il bello , ero a 15 m piu indietro del mio compagno e assisto alla scena più bella di sempre , un nemico in woodland con un balzo felino fa una capriola verso latte che gli fa la sagoma dall'inizio alla fine con tanto di suono di pallino sul tattico e questo come se nulla fosse gli spara ! latte si dichiara incredulo chiedendo chiarito se solo lui fosse stato colpito . A scontro perso ci dirigiamo increduli verso il nostro hq . Qua faccio una precisazione, non mi interessa prendere un bb in faccia, se si è in uno scontro può capitare se poi si spara a raffica non parliamone , ma 4/5 bb a singolo tutti in volto vuol dire che stai mirando e se sei al pulito perché devi mirare uno in faccia? Discorso onestà non entro nemmeno in merito, episodio penoso e esilarante che non tocca minimamente il mio appagamento dell'evento e preciso che gli altri nemici sono stati tutti onesti.
    Durata terza missione : 2h


    Quarto obj : recon "presidio nord usmc cavallo di Novezza"
    Partiamo in auto io e latte verso "cavallo di Novezza" lasciamo il mezzo nei pressi della centrale elettrica e iniziamo a perlustrare la zona dietro la prima linea di trincea, prendiamo i punti gps dei 3 picchi più alti del presidio e contattiamo il comando che nel frattempo ci ha mandato a supporto 3 avesani bergamaschi (numeri 1) vedendo che nessuno era presente in zona decidiamo di appostarci sulla prima linea di trincea dove la visuale era ottima , carrabile e vari accessi erano visibili a differenza del presidio , arriva anche la squadra dei restanti russi (10 se non sbaglio) nel frattempo vediamo mezzi nemici che arrivano nei pressi delle partenze delle piste da sci , passa parecchio quasi un ora e vedo una squadra che si sgancia nel bosco , poco dopo scopro una vedetta nemica a metà della prima pista da sci che ci osserva , nessuno si muove , facendo zapping tra i nostri canali e quello di radio libertà incappiamo nel canale principale della fazione americana e capiamo che stanno mandando una trentina di operatori sulla nostra posizione , nel frattempo il nostro comando ci manda altri 4 avesani . decidiamo di fare un tranello al nemico tutta la squadra russa resta sulla linea di trincea e noi 2 nova i 3 avesani di Bergamo e i 4 avesani arrivati per ultimi ci mettiamo sui picchi più alti del presidio . Nel frattempo avvisto una squadra di 6 operatori , che scende spensierata dalla pista da sci credendo di aggirare gli altri russi restati alle trincee . Finalmente dopo una attesa interminabile e conversazioni radio esilaranti , si sentono gli ingaggi alle trincee si sentono parecchi colpiti contatto via radio la squadra russa, ma come un babbeo non mi accorgo che la mia radio era sul canale americano e capiscono che stiamo ascoltando il tutto , game over..... invece no! L'operatore che stava comunicando dice "fai un salto canale" di conseguenza lo faccio pure io e continuo a ascoltare le conversazioni confuse e troppo "militari" alle tante in 3 io latte e un ragazzo di Bergamo decidiamo di aggirare verso la carrabile il nemico , in 3 facciamo 8 operatori che stavano aggirando il presidio super onesti e seri , il restante degli avesani eliminerà gli operatori che stavano scendendo dalla pista da sci e che erano diretti verso la linea di trincea , comunichiamo al comando che l'attacco è respinto . tutto si conclude tra i complimenti degli americani rimasti alle trincee due chiacchiere e una sigaretta in compagnia . avevamo ancora 2 ore di turno eravamo rimasti con pochissimo munizionamento , se ci fosse stato un altro assalto saremo stati perduti ma fortunatamente gli americani hanno rinunciato e gli avesani con i russi hanno continuato a avere in pugno l'accesso più a nord del campo . Alle 20.00 è arrivato il cambio e le munizioni alle 21.00 circa siamo rientrati in tenda .


    Quinto obj: presidio sentiero principale per hq avesani e scorta al comandante avesani all'incontro nel "Sacrario del Baldo"
    04.00 io e latte diamo il cambio a delle sentinelle avesani sulla strada che porta al nostro hq è domenica Mattina e la stanchezza si sente , i fantasmi della notte si fanno sentire e vedere , ombre suoni incasinano tutto ma fortunatamente la luce sale velocemente e finalmente ci arriva la notizia dell'incontro tra i due capi al "Sacrario del Baldo" . Ci piazziamo sul perimetro del bosco per evitare un eventuale attacco americano , noi 2 russi siamo in supporto alla squadra S.A.F. e ci godiamo lo spettacolo dal bosco , l'ultima azione è il grido libertà !! che ha echeggiato per tutta la valle in memoria di tutti quelli che a loro volta hanno gridato libertà sacrificando la vita per renderci veramente liberi e padroni a casa nostra .


    Conclusioni :
    Evento unico ! Incredibile girare in auto giocare in paese, in posti ricchi di storia selvaggina ( avvistati camosci ,cervi in calore) . Quando ero alle trincee ho provato a mettermi dentro e guardare da uno dei cunicoli dove una volta si aspettava la morte in molti casi , in condizioni disumane mangiando nulla coperti con stracci ! Ho provato una sensazione incredibile che non avrei mai provato se non avreste creato questo evento incredibile!
    Ringrazio Nito per avermi consigliato e spinto a partecipare !
    Una gestione del hq impeccabile , chiari e umili con una bevanda calda sempre pronta , super premurosi sulle condizioni fisiche , comunicazioni radio , telefono chiarissime , avete creato un bel gruppo tra tutti gli avesani e russi .
    Un ringraziamento va alla squadra russa e ai ragazzi di Bergamo che sono stati spesso gradita compagnia !


    Che dire ! Complimenti e spero di poter partecipare ai prossimi eventi !


    Benedetti Nicola NovaImperia

  7. #7
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    Dopo l'esperienza dello scorso anno abbiam deciso di tornarci ed è stata un esperienza ancora più appagante dell'anno prima.
    Eccovi il nostro Rapporto di fine missione (calandosi sempre un pò nella parte).


    REPORT DETTAGLIATO:



    Alle 14.00 il campo base è allestito, riunione alla tenda di comando per le indicazioni varie e presentazioni.
    Viene organizzata una Turnazione a turni da 5 ORE, per cui il primo turno sono tutti operativi, dal secondo turno iniziano ad essere affidati i turni di riposo. A noi viene assegnato l’ULTIMO turno di riposo, ovvero abbiamo 15 ORE operativi prima di poter rientrare in tenda (riposo dalle 5.00 alle 10.00).
    Prima missione RECON alla ricerca del Presidio USMC sopra FdmB (Ferrara di Monte Baldo), abbiamo indicazione che si trovi sul monte a Sud Est del paese.
    Seguendo due operatori NBC a noi affidati battiamo la zona, entrando per fitti boschi, da Ovest a Est, poi da Sud a Nord, ma nulla. Incontriamo su una carrabile un mezzo militare, ci defiliamo in modo da non essere individuati.
    Successivamente per il rumore del mezzo abbandoniamo di fretta e furia la carrabile e nel farlo Fabrizio si sloga una caviglia e cade piantandosi nel naso il sistema di puntamento del suo fucile (tra l’altro progettato da Renzo Piano con l’intenzione di realizzare la struttura ottica più alta del mondo).
    Dopo esserci sincerato che fosse ancora vivo avendo uno zoppo sanguinante, optiamo per riprendere la carrabile e scendere di quota (non avendo trovato il presidio USMC) così da permettere a Fabrizio di rientrar alla macchina.
    Il pomeriggio è praticamente andato, il primo turno da 5 ore finito, ma visto che siamo in zona iniziamo subito il secondo turno e ci rechiamo sul Monte Cor, dove dovrebbe trovarsi il deposito munizioni USMC.
    Bellissima pineta, attraversata da una strada forestale, così battiamo tutto il Monte Cor da Nord a Sud sfruttando la forestale, arrivando al crinale a Sud non trovando nulla nemmeno qui.
    Saliamo in quota e ribattiamo tutto il monte verso Nord, questa volta però stando in cresta e troviamo una Trincea ben tenuta con fortino annesso, in cui si notano delle ombre (il sole sta per tramontare) decidiamo di entrarvi, troviamo due sentinelle USMC che abbattiamo prontamente.
    Non vi si trova materiale però (Munizioni o quant’altro), in pratica un deposito un po’ sfigato con due poveri tipi abbandonati in loco che son stati tirati giù subito (eravamo in 9 noi). Scopriamo poi solo in seguito che dovevano ancora arrivare le munizioni, e che per sfiga nostra abbiam "mancato l'appuntamento" per qualche decina di minuti.
    Riprendiamo la marcia fino a rientrare alle macchine, dove ci attende Fabrizio che è costretto a gettare la spugna, rimaniamo quindi in 6 Operativi.
    Nel frattempo è calato il sole e arrivano i primi scrosci d’acqua, rientriamo alla Base a fare rapporto, e ci viene assegnato un nuovo compito: andare in paese, in abiti civili, a dar man forte ai nostri compagni per recuperare gli ufficiali Eurocorps che sono presi in custodia dai Marines.
    Si tratta di far “numero” e far aperitivo al bar, e mettere un po’ in subbuglio le squadre USMC di stanza a FdmB.
    Rientriamo alla base per mangiare mentre inizia a piovere più insistentemente (mezzanotte) e ci viene affidata una nuova missione RECON a Cavallo di Novezza. Dopo aver divorato le Salcicce dello Chef Mutty, mentre il temporale ha rallentato in 3 partiamo per la RECON (gli altri purtroppo ci lasciano per problemi fisici).
    Arrivati a Novezzina in auto, si muoviamo poi a piedi tra gli alberi controllando i movimenti di truppe nemiche, una squadra ben organizzata pattuglia la zona di Cavallo di Novezza, ma non riusciamo a veder chiaramente il loro campo, per cui rientriamo.
    Essendo rientrati alle 4, alle 9.00 siamo già operativi, ci viene affidato il compito di fare un attacco di sondaggio forze nemiche direttamente al loro HQ, ovvero il presidio USMC che abbiamo cercato tutto il pomeriggio prima, che si trovava in pratica 100m più a Nord dell’area battuta, contrassegnata come operativa USMC.
    I Recon Russi ci forniscono coordinate e informazioni, sembra che all’alba avessero solo una decina di difensori, ma che stiano rientrandone almeno il doppio, ci aspetta un bel carnaio, ma a Noi sta il compito di romper le uova nel paniere all’avversario in modo da creargli una situazione di crisi nelle sue linee difensive, e la cosa ci piace.
    Parcheggiamo a 300m dall’OBJ, prendiamo una traccia che nel bosco ci porta velocemente in quota, in modo da poter assaltare l’HQ nemico da posizione favorevole.
    Dopo 20 min di avvicinamento si avvistano le prime sentinelle, ci disponiamo in formazione aperta per fronteggiarli e li ingaggiamo, ne abbattiamo due e danno l’allarme, arrivano i rinforzi, continua l’ingaggio, Io cado colpito, dopo di che altri due dei miei, ma nel frattempo ne abbia già tirati giù una decina. Fanno convogliare su quel lato anche diverse pattuglie Recon USMC, rimangono in 3 in mezzo a due squadre di USMC, sebbene che circondati, vogliamo questa cosa a nostro favore, il nemico infatti fatica a capire chi è con lui e chi contro di lui, tant’è che a volte si sente “Attenti che fate BLU SU BLU” o “Ma siamo AMERICANI” e ovviamente i nostri non si fanno impietosire.
    Viene colpito un altro mio socio, ma nel frattempo gli ultimi nostri due uomini riescono a divincolarsi dalla morsa delle due squadre USMC e arrivare a due passi dalle tende avversarie, qui cade il penultimo mio soldato, mentre l'ultimo tiene testa ancora per un pò, fino a quando circondato viene abbattuto anche lui.
    Alla fine dell’ingaggio gli USMC ci lasciano andar via "tutti morti" senza cercar di raccimolar informazioni su di noi, ma siamo dei morti molto soddisfatti visto che in 6 gli abbiamo abbattuto una ventina di Operatori (in parte con il loro aiuto).
    Soddisfatti abbandoniamo la posizione per recarci alla nuova missione: Presidiare Radio Libertà.
    Questa si trova sul versante Ovest della Valle, in una baita a 1250m di altitudine, da raggiungere a piedi su una stradina abbastanza ripida, prendiamo posizione, trasmettiamo musica e incitamento ai nostri partigiani per un paio di ore e non si vede nemico alcuno.
    Riceviamo l’ordine di Esfiltrare la RADIO, il problema è che si tratta di un cassone di 40kg, ci studiamo una barella e da li partiamo per scendere mentre ci mandano un gruppo di Lupi di supporto. Arrivati all’ultimo tornante arrivano i Lupi a cui cediamo il piacere di portare la cassa per gli ultimi 100m fino alla loro auto, così da caricarla e riportarla al campo.
    Rientriamo anche noi (15.00) e pranziamo, altro giro di salamelle per noi e la tenda di comando.
    Viene avvistata una pattuglia nemica nel monte del Fortino, sopra il nostro campo base, ci uniamo alla FIR e partiamo per battere tutto il versante del monte, in cui troviamo una coppia di ricognitori avversari, intercettati e ingaggiati, poi rientriamo alla base.
    Missione pomeridiana sotto copertura, raccogliere informazioni in paese, direttamente al centro di comando USMC. Ci rechiamo sul posto e proviamo a tempestare di domande i militari, sfruttando la nostra copertura di speleologi, ma di fatto non otteniamo particolari informazioni.
    Nuova missione, dare il cambio e presidiare la Fonte del Teja, un nostro punto importante in messo ad un bosco scosceso, in cui si trova una sorgente con dei ruderi.
    Arriviamo in loco che la zona è sotto ingaggio, scarichiamo subito 3 operatori in modo da dare supporto ai nostri Partigiani sotto ingaggio, mentre proseguiamo a parcheggiare le macchine a distanza.
    Vinto l’ingaggio dai nostri predecessori manteniamo posizione, mentre tramonta nuovamente il sole ed il bosco si fa buio, nel frattempo la squadra nella parte bassa del bosco avvista una pattuglia avversaria, ne scaturisce un ingaggio, uniamo le forze, squadra alta e bassa (eravam divisi di 3 operatori ognuna per aver sotto controllo le due parti del bosco), facendo un'unica linea difensiva al di sopra della fonte e qui vi rimaniamo immobili per almeno 40 minuti, senza più sentire nulla.
    Nuovo ordine: recarsi a Cavallo di Novezza a dar supporto ad una squadra bloccata.
    Ci muoviamo e arriviamo sul posto, troviamo un folto posto di blocco, ma che per nostra fortuna ha gia una macchina ferma per cui ci lascia passare, contattiamo la squadra bloccata sul canale radio assegnato e cerchiamo di localizzarli. Purtroppo il canale radio è corrotto, quindi il nemico ascolta tutte le nostre parole e laddove indicavamo di muoverci subito puntavano i fari dei mezzi a loro disposizione. Dopo un ora a evitare le torce delle pattuglie nemiche e i fari dei loro Defender, gli USMC mollano la presa e rinunciano a cercarci, per cui appena smobilitato il posto di blocco rientriamo alla base a far rapporto.
    Turno di riposo 2.00-7.00.
    Per cui dalle 7.00 siamo attorno al fuoco a scaldarci dall’umidità della notte a disposizione del comando.
    I Marines tentano la via diplomatica, organizzano un incontro coi nostri comandanti, direttamente presso il sacrario del Baldo (a 10 min dal nostro campo base) per cui ci organizziamo per l’incontro istaurando una cintura di sicurezza attorno a tutta la zona, prendendo sotto controllo tutte le vi di comunicazione, pronti ad intervenire nel caso le vie diplomatiche vadano male.
    La SAF prende posizione sull’angolo a Est, pronti a chiudere la via d’accesso al Sacrario sulla strada che va verso Spiazzi.
    L’incontro fila tutto liscio, con Marines che porgono gli onori alla nostra bandiera, alla conclusione dell’incontro viene dato l’ordine di gridare il nostro motto e così facciamo, mentre la truppa avversaria è nel grande prato del Sacrario, tutti i monti attorno riecheggiano del nostro grido LIBERTA’ (un tocco di romanticismo finale ci stava).
    Rientriamo alla base e teniamo l’ultima posizione prima di smontare e recarci al rifugio degli alpini per il rancio finale.
    Ultima modifica di nito; 29/05/2017 a 12:36

  8. #8
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    Bodark A.S.D.
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    Vi scrivo un veloce debriefing di tutto l'evento. Mi collego al deb di Nicola in quanto quasi tutto l'evento l'abbiamo trascorso insieme. Non scrivo nulla in merito alle operazioni vere e proprie. Abbiamo partecipato all'attivazione di Radio Libertà ed al suo presidio (questo il venerdì). Il sabato abbiamo difeso subito il campo base da un tentativo americano di attaccarlo. Prontamente respinto. E poi ovviamente la cosa più bella l'abbiamo fatta a Cavallo di Novezza. Abbiamo fatto credere agli americani di aver rinforzi in arrivo. La realtà era ben altra e qualcuno è rimasto anche stupito. Le comunicazioni che intercettavamo erano abbastanza divertenti, hanno aiutato a far passare il tempo (a proposito, ne manderemo qualcuna da far sentire ehehe). Io giocavo da cecchino e nonostante il fottuto vento son riuscito pure a far danni tra le file nemiche, cosa abbastanza difficile con le condizioni ambientali che c'erano, personalmente un momento di gloria che ricorderò a lungo. Il resto è stato come diceva Nicola, ronda notturna e incontro al Sacrario ben congegnato.
    Di cose positive se ne son dette veramente tante e le condivido tutte.
    Per quanto riguarda gli aspetti negativi parlo solo dell'aspetto ludico dell'evento. Come squadra russa inserita nella storia, avremmo voluto fare qualcosa di più a livello tattico, qualche recon che avrebbe dato più senso alla nostra presenza non sarebbe dispiaciuto.
    Guardandolo dalla nostra posizione mi sarei aspettato qualche sortita in più da parte degli avversari. Comprendo che la tipologia di milsim non comporta la ricerca dello scontro necessariamente ma in un evento lungo, dar la sveglia ogni tanto alle meccaniche delle repliche aiuta anche a riattivare l'interesse che in certi momenti può scendere. Solo per intenderci, se il sabato notte, anche solo qualche coppia di americani avesse provato a rompere le scatole non sarebbe stato male. Tutto questo per dire che buttarci dentro qualche operazione, anche improvvisata, tanto per, nel game non sarebbe guastato.
    chiudo dicendo che l'impegno, la dedizione che tutta l'organizzazione ha messo nella creazione di questo evento merita un encomio da parte di tutto il mondo del softair italiano. Son state persone veramente speciali, un vero onore averle conosciute. Sia per'edizione passata che per questa grande conferma.
    Grazie ragazzi e a presto speriamo per un nuovo grande evento

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