Visualizzazione dei risultati da 1 a 5 su 5

Discussione: 27e28Maggio2017 BLACK FLAG DOWN

  1. #1
    Spina
    L'avatar di GI Jane
    Club
    -------
    Età
    52
    Iscritto il
    19 Oct 2006
    Messaggi
    308

    Predefinito 27e28Maggio2017 BLACK FLAG DOWN

    Black Flag Down
    •L'ultima battaglia di Besul• FACCIA A FACCIA COL CALIFFO

    L' a.s.d Shadows SoftAir Locorotondo in collaborazione con l'a.s.d Legio Phoenix di Polignano a mare ha il piacere di presentarVi la seconda tappa della tipologia "PATROL BRAVE" in data 27/28 Maggio 2017.
    Dettagli gara: -Tipologia pattuglia simulativa -Ambientazione: boschiva -Difficoltà gioco/terreno: medio -Durata max: 18H -Numero max operatori: 8 -Posti disponibili: 10 -Contributo di iscrizione: 250€
    -Area di gioco: Alberobello/Locorotondo
    -Spostamenti: Autonomi

    Per regolarizzare il contributo di iscrizione, sarà necessario versare l'intera quota sulla postepay intestata a:
    Consoli Leonardo
    5333 1710 3971 5343
    codice fiscale:
    CNSLRD84D01C741B
    entro e non oltre Mercoledì 10/05/2017.
    L'avvenuta pagamento dovrà necessariamente essere comunicato tramite sms al numero 3489184344 o messaggio privato su questo social network, specificando il team per cui si è effettuato il versamento. Numero di telefono info
    3932873720 ( Felice Daniele ) 3339243821 ( Giuseppe Carrieri ).

    Clicca sull'immagine per ingrandirla

Nome:   FB_IMG_1492084132828.jpg 
Visite: 34 
Dimensione:   76.4 KB 
ID: 307022

    ------ Post aggiornato ------

    *BLACK FLAG DOWN*

    L’ULTIMA BATTAGLIA DI BESUL FACCIA A FACCIA COL CALIFFO

    ANTEFATTO

    Il razzo Rpg arriva all’improvviso, con un sibilo mortale, tracciando nell’aria una scia rossa. Per fortuna schizza sopra le nostre teste e va a schiantarsi in mezzo alla strada ad una settantina di metri con un boato fragoroso. Le bandiere nere stanno perdendo la madre di tutte le battaglie, ma non mollano.
    Besul brucia con alte colonne di fumo nero che si alzano all’orizzonte su tutta la parte occidentale della città, dove le truppe itriane avanzano da domenica in una brutale battaglia.
    Nel girone dantesco della Stalingrado del Califfo raggiungere la prima linea è un’impresa ardita. Le truppe d’assalto hanno superato la grande arteria che porta in Martinistan e taglia Besul ovest. Un fuoco d’inferno ci accoglie ed un colpo di mortaio piomba maledettamente vicino. La granata è esplosa dall’altra parte del muro dove tiravamo il fiato assieme alla polizia itriana. Se fossimo stati in campo aperto saremmo stati tutti morti.
    Un blindato protegge i giornalisti con la sua corazza avanzando lentamente per farci passare la strada verso il Martinistan. Gli elicotteri martellano dal cielo le postazioni dello Stato islamico con una scarica micidiale di razzi.
    Nonostante la valanga di fuoco che li investe i miliziani jihadisti combattono metro per metro. In una casa usata come base quattro cadaveri dei seguaci del Califfo sono mezzi bruciacchiati. “I corpi speciali italiani, che ci hanno addestrato ripetevano sempre: ‘Quando attaccate non date tregua al nemico. Non lasciate che si riorganizzino’. È quello che stiamo facendo” spiega orgoglioso il capitano Abdul Wahad. La sua unità, gli Scorpioni, è un reparto d’élite della divisione di reazione rapida, che sostiene il grosso dell’offensiva.
    I corpi speciali italiani hanno addestrato cinquemila uomini della divisione secondo il comandante, generale Thamer al Husseini. L’alto ufficiale spiega che l’unità d’assalto “ha l’appoggio logistico italiano”. In pratica droni e intelligence garantiti da una modesta presenza di corpi speciali italiani. I nostri, però, hanno l’ordine tassativo da Roma di stare lontani dal fronte, almeno 7 chilometri. Diversi soldati itriani addestrati dagli italiani portano sulla giubba lo stemma degli incursori del 9° reggimento Col Moschin. E quando ti incontrano dicono subito: “I love Italy”.
    A Besul ovest i razzi itriani fendono l’aria come una fiammata con una parabola che va a finire sulle teste dei combattenti jihadisti esplodendo in nuvole di fumo nero.
    I blindati sparano con mitragliatrici e cannoncini per coprire l’avanzata degli Scorpioni, i Rambo itriani. In certi momenti non si sente niente per il crepitare furioso delle mitragliatrici. I proiettili delle bandiere nere li riconosci dal sibilo troppo vicino. Un’esplosione più forte delle altre fa tremare l’aria. La nuvola enorme di fumo bianco si alza verso il cielo un isolato più in là. E tutti gridano “macchina minata, macchina minata”. Un drone, un caccia o un elicottero hanno individuato il kamikaze che stava arrivando verso le linee itriane al volante del “mostro” d’acciaio imbottito di tritolo facendolo saltare in aria.
    Nella strada parallela alle nostre spalle un altro suicida del Califfo è stato centrato alla testa prima di immolarsi per Allah. Il corpo giace ad un passo dalla macchina corazzata artigianalmente e ancora zeppa di esplosivo.
    L’obiettivo dell’avanzata sul fronte centrale è la sede del governatore di Besul trasformata in centro di comando e controllo dello Stato islamico. Nella notte fra lunedì e martedì i corpi speciali itriani l’hanno preso d’assalto. Il giorno dopo si combatte ancora, ma la palazzina bucherellata di colpi è praticamente caduta. L’obiettivo ha una grande importanza simbolica e strategica. Anche il museo archeologico distrutto dalla furia iconoclasta dello Stato islamico è stato liberato. Pure dalla chiesa di Santa Maria del perpetuo soccorso le bandiere nere si sono ritirate davanti alla travolgente avanzata itriana.
    Attorno al palazzo del governatore sono ancora annidati i cecchini jihadisti. I tiratori scelti dei corpi speciali gli danno la caccia piazzati dietro le finestre della corte talebana del Califfato. Ogni colpo ci fa scoppiare i timpani. Lungo la strada un soldato itriano ci mostra le piccole, ma micidiali granate, che le bandiere nere sganciano dai droni usati a centinaia per cercare di fermare l’avanzata. Una casa utilizzata come base dagli artificieri che preparano le macchine minate è una trappola. Fili quasi invisibili sono collegati a proiettili d’artiglieria e mortaio. Se non li vedi sei morto.
    In mezzo alla strada verso il palazzo del governatore una bomba d’aereo ha provocato un enorme cratere inghiottendo asfalto e automobili ridotte a lamiere contorte e carbonizzate.
    Poco più avanti un civile barbuto spunta dall’uscio di casa bucherellato dalle schegge. “Per 10 giorni con 22 familiari siamo rimasti tappati in cantina fino alla liberazione poche ore fa”. Abu Mohammed racconta che i miliziani jihadisti controllavano la lunghezza della barba, almeno un palmo di mano. “Fra gli stranieri dello Stato islamico dell’IS ho visto anche occidentali, europei con gli occhi azzurri ed i capelli biondi” spiega il sopravvissuto. La moschea Al Nuri, dove Abu Bakr al Baghdadi ha proclamato il Califfato, è a soli 2 chilometri dal fronte dell’avanzata delle truppe itriane.

    Clicca sull'immagine per ingrandirla

Nome:   FB_IMG_1493070483422.jpg 
Visite: 24 
Dimensione:   91.5 KB 
ID: 307024

    ------ Post aggiornato ------

    Il primo ministro itriano, ieri a colloquio con il leader del Martinistan ha annunciato l’inizio di un’imponente operazione militare per riprendere il controllo della parte occidentale di BESUL, tuttora in mano ai tagliagole dell'IS: "è cominciata una nuova fase per la riconquista della città che ci ha portato a concentrare le truppe ad Alberaboush".
    Il leader itriano ha confermato la volontà di “liberare i cittadini ancora imprigionati nella città e vittime del terrore dello Stato Islamico”. Già dallo scorso sabato l’aviazione itriana aveva iniziato a lanciare volantini per avvertire i residenti di cominciare a prepararsi all’arrivo imminente delle truppe sotto il comando della Global Coalition Itrian in questo modo si è cercato di infondere un po’ di fiducia e speranza ai civili imprigionati nelle zone controllate dai miliziani del Califfo durante quello che si spera si riveli come l’ultimo assedio alla roccaforte dello Stato islamico in Itrian. In realtà su Besul sono stati lanciati diversi volantini. Secondo le fonti di Reuters alcuni – quelli rivolti agli innocenti cittadini in ostaggio – recitavano: “Le vostre forze armate stanno avanzando attraverso il lato orientale. Siate pronti ad accogliere i soldati e a cooperare con loro”. Su un altro, rivolto ai miliziani dello Stato islamico, c’era stampato l’avvertimento del ministero della Difesa itriano: “Deponete le armi e arrendetevi”.

    I tentativi di liberazione della città vanno avanti da quando Besul è caduta in mano alle milizie dell’IS nel giugno del 2014. Chi, con coraggio, da allora combatte strenuamente, sono le forze governative itriane coadiuvate dalla Global Coalition. L’ultima operazione militare di questo tipo era stata lanciata l'ottobre scorso e, dopo mesi di intensi combattimenti, le truppe itriane supportate dai bombardamenti statunitensi erano riuscite ad assicurarsi il controllo della parte orientale della città. Per questo motivo ora per completare la liberazione di BESUL le truppe itriane devono cercare di eliminare i jihadisti ancora arroccati nella fascia occidentale di questa che ormai da anni non è più una di quelle città testimoni dell’influenza del cristianesimo, ma l’avamposto delle bandiere nere, da loro battezzata capitale dello Stato islamico in Itrian.
    Secondo le stime delle Nazioni Unite ci sono ancora 750mila civili che vivono nella parte occidentale di BESUL sotto il controllo dei tagliagole dell’Is e ad aggravare la loro situazione già al limite del sostenibile pesano la mancanza di cibo, acqua ed elettricità, di cui la città è sprovvista da ormai troppo tempo.
    Clicca sull'immagine per ingrandirla

Nome:   FB_IMG_1493070662976.jpg 
Visite: 15 
Dimensione:   35.5 KB 
ID: 307025

    Clicca sull'immagine per ingrandirla

Nome:   FB_IMG_1493070671193.jpg 
Visite: 14 
Dimensione:   76.6 KB 
ID: 307026
    Ultima modifica di GI Jane; 02/05/2017 a 22:08

  2. #2
    Spina
    L'avatar di GI Jane
    Club
    -------
    Età
    52
    Iscritto il
    19 Oct 2006
    Messaggi
    308

    Predefinito

    Black Flag Down
    •L'ultima battaglia di Besul• FACCIA A FACCIA COL CALIFFO

    * * * ULTIME DAL FRONTE * * *

    Il dispositivo italiano è integrato con le forze di sicurezza ITRIANE all’esterno della rete dell'acquedotto di Alberaboush.
    “I terroristi hanno provato a colpire il ponte con attacchi suicidi e lanci di ordigni, ma con l’aiuto dei soldati italiani abbiamo sempre sventato i loro tentativi” spiega il colonnello MOHAMMED ABDULLAH, che comanda le forze itriane attorno al ponte. Il grande ponte dell'acquedotto sul fiume Pirri reggerà!

    Clicca sull'immagine per ingrandirla

Nome:   FB_IMG_1493394398608.jpg 
Visite: 9 
Dimensione:   64.1 KB 
ID: 307122
    Ultima modifica di GI Jane; 28/04/2017 a 17:58

  3. #3
    Spina
    L'avatar di GI Jane
    Club
    -------
    Età
    52
    Iscritto il
    19 Oct 2006
    Messaggi
    308

    Predefinito

    Clicca sull'immagine per ingrandirla

Nome:   17990234_10212719901216871_7226660247787894946_o.jpg 
Visite: 8 
Dimensione:   75.9 KB 
ID: 307205Clicca sull'immagine per ingrandirla

Nome:   18238866_10212778541282836_5025407661941299287_o.jpg 
Visite: 8 
Dimensione:   102.8 KB 
ID: 307206Clicca sull'immagine per ingrandirla

Nome:   18279017_10212778543362888_4485708399054299201_o.jpg 
Visite: 8 
Dimensione:   97.3 KB 
ID: 307207

    *** NUOVO AGGIORNAMENTO DAL FRONTE***

    •L'ultima battaglia di Besul• FACCIA A FACCIA COL CALIFFO

    IN UN NUOVO AUDIO IL CALIFFO INCITA I COMBATTENTI DI BESUL

    Nel messaggio il leader dell’IS chiede ai miliziani di compiere attacchi nel distretto di Alberaboush. Il sedicente Stato islamico ha pubblicato online un discorso audio del suo leader Abu Bakr al-Baghdadi, in cui il califfo incita i combattenti, in particolare quelli incaricati della difesa di Besul in ITRIAN, e chiede ai miliziani dell’IS di compiere attacchi in Alberaboush. L'ultimo messaggio di Baghdadi risaliva a quasi un anno fa e se la sua originalità venisse confermata metterebbe definitivamente a tacere le voci sulla sua morte.
    Secondo i servizi di intelligence, al Baghdadi si trova all’interno di BESUL, insieme ai miliziani rimasti a difendere la città. Fu nella principale moschea della città itriana che nel 2014 dichiarò il Califfato.
    Il discorso diffuso nelle ultime ore si intitola “Questo è ciò che Allah e il suo Profeta ci hanno promesso”. Nel messaggio, il leader dell'IS parla dell'offensiva su Besul come di una guerra contro i musulmani da parte dei 'crociati' e degli ebrei.
    “Resistere con onore è migliaia di volte più semplice che ritirarsi nella vergogna. Non arrendetevi. Questa guerra accresce solamente la nostra fede e, con la volontà di Allah, la convinzione che questo sia il preludio della vittoria finale”.
    Infine al Baghdadi ha cercato di fomentare le tensioni politiche in Itrian, affermando che gli occidentali stanno facendo “tutto quanto in loro potere” per prendere il controllo del paese e per questo l’IS è l’unico rimedio per bloccarli.
    L’esercito itriano, insieme ai peshmerga e alla coalizione internazionale hanno lanciato un’offensiva per riconquistare Besul, la più grande città controllata dal sedicente Stato islamico.
    Attaccato su vari fronti e da una moltitudine di nemici, l’IS nell’ultimo anno ha subito numerose sconfitte e perso terreno.


    ------ Post aggiornato ------

    COMUNICAZIONE IMPORTANTE A TUTTI I TEAM:
    L'ordine di iscrizione alla manifestazione OPERAZIONE BLACK FLAG DOWN assegnerà la PRIORITÀ' nella scelta della finestra temporale di un obiettivo che determinerà la vostra pianificazione dell'intera gara.
    Le modalità saranno esplicitate all'atto della consegna del materiale di gara! Comincia ora il countdown per le bandiere nere!

  4. #4
    Spina
    L'avatar di GI Jane
    Club
    -------
    Età
    52
    Iscritto il
    19 Oct 2006
    Messaggi
    308

    Predefinito


    ** NUOVO AGGIORNAMENTO DAL FRONTE***

    •L'ultima battaglia di Besul• FACCIA A FACCIA COL CALIFFO

    LA GUERRA AL CALIFFO LA FANNO ANCHE GLI ITALIANI
    I PRIMI MILITARI TRICOLORE STANNO ARRIVANDO

    I primi militari italiani arrivano in Itrian per la missione di ricognizione, che sta preparando il terreno all’arrivo delle unità speciali e di addestramento per l’operazione Black Flag Down. Un mini contingente che darà man forte alle unità itriane nella guerra contro il Califfato. Oggi è atterrato nel distretto di Alberaboush un C 130 dell’aeronautica militare che ha trasportato un ingente equipaggiamento ed una mini avanguardia di sette uomini. “Dobbiamo attivare tutti i collegamenti sul posto sia come sistemazione logistica che per le attività sul terreno. Ci vorranno una decina di giorni. Poi la Difesa a Roma deciderà i tempi del dispiegamento della missione” spiega il Generale Hi Fi. L’ufficiale è stato il primo ad arrivare e sta girando per il nord dell’Itrian scortato dai peshmerga martinistani con l’obiettivo di individuare i contatti e le aree dove opereranno gli italiani.
    Le forze locali attendono soprattutto l’arrivo dei sistemi anti carro Folgore, un po’ obsoleti, ma che servono come il pane contro i blindati, ed i carri armati dello Stato islamico. I seguaci jihadisti usano spesso mezzi corazzati imbottiti di esplosivo per aprire brecce nelle postazioni fortificate.
    Le unità speciali della Task Force 37 sono state già selezionate e sono in contatto con l’intelligence che opera già a Besul Est. Il Team RAIDERS - TACTICAL SIMULATIONS TEAM a guida dello specialista Antonello Ricciardi, il Team A.S.D. 22° SAT Soft Air Team a guida del comandante Giuseppe Longo e la A S D "Compagnia Incursori Cerignola" soft air teamguidati dall’Ufficiale Gianni Reitani sono solo le prime conferme, ma il Comitato Regionale Puglia-Basilicata Figt-Asnwg assicura che altre unità speciali prenderanno parte all’operazione.
    Oltre alle unità di terra l’Italia sta schierando un velivolo di rifornimento in volo e due droni Predator. Il ministro della Difesa, ha annunciato l’ulteriore invio in teatro di 4 caccia Tornado “con esclusivi compiti di ricognizione”. Guai a bombardare come fanno gli americani ed altri paesi alleati. I Tornado, potranno solo sorvolare il Califfato per individuare obiettivi e raccogliere informazioni. Il lavoro pesante lo lasciamo fare, come sempre, allo zio Sam.







  5. #5
    Spina
    L'avatar di GI Jane
    Club
    -------
    Età
    52
    Iscritto il
    19 Oct 2006
    Messaggi
    308

    Predefinito

    Una volta si girava l'Italia per partecipare alle gare organizzate dai vari club sparsi sul territorio...
    Si ricerca a il realismo, il simulativa, il torneo più vicino alle situazioni reali... ci si facevano centinaia di km per poter raggiungere l'area di gioco e vivere il film che l'organizzazione stava mettendo in campo per noi...
    Ma oggi a distanza di 22 anni di attività mi pongo una domanda: cosa vuole oggi un giocatore di soft air per partecipare ad una gara?
    Oltre ad una location fantastica, un book scritto bene, una storia credibile, una tipologia realistica di gara che solo nelle milsim a "volte" riesci ad avere, scenografie realistiche alla storia....
    A questa gara potete pianificare, muovervi liberamente sul campo, acquisire obj senza neanche ingaggiare se riuscite ad essere chirurgici e letali come vere SF....
    Ma il softgunner di questa era si muove solo se riceve una invasione zombie????

Questa pagina è stata trovata cercando:

Tag per questa discussione

Licenza Creative Commons
SoftAir Mania - SAM by SoftAir Mania Community is licensed under a Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Italia License.
Based on a work at www.softairmania.it.
Permissions beyond the scope of this license may be available at http://www.softairmania.it.
SoftAir Mania® è un marchio registrato.