Già da tempo mi frullava per la testa l’idea di prendere una PRC 343 Selex/Marconi e renderla utilizzabile per le frequenze PMR ed LPD inserendovi all’interno la scheda madre di una radio generica, vuoi per non portarsi dietro una radio inutilizzabile nel setup, vuoi per perdere un po’ di tempo sul banco di lavoro. L’uscita della replica Vanaras mi aveva fatto desistere dall’opera, ma la difficile reperibilità della stessa ed un po’ di tempo a disposizione mi ha fatto tornare la voglia. Senza contare che cosi almeno non avrei tra le mani una replica, ma una radio vera vera, anche se cannibalizzata allo stremo. Per prima cosa quindi, mi sono procurato la Selex rigorosamente rotta per abbattere i costi, ma completa di tutte le parti:
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e smontate le parti esterne come lo sportellino per il vano batteria, i pomelli dei potenziometri e l’antenna. Via anche il modulo PTT di cui mi occuperò dopo:
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La parte più difficile è venuta ora. La prc non ha viti di accoppiamento, ma le due parti sono incastrate ed incollate con non poca colla al cianoacrilato. Non sono andato per il sottile visto il costo esiguo e la foga di aprire, pertanto in alcuni punti sono riuscito a scollare con utensili ed aria calda, in altre ho dovuto usare il caro vecchio dremel. Un punto si è rotto ma poco male, sistemerò dopo con stucco per plastica, e comunque una volta inserita nella sua custodia non si noterà nulla. Ecco come si presenta l’interno una volta tolta la scheda madre. Successivamente toglierò anche i potenziometri con i relativi flat, di cui non avrò bisogno:
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A questo punto passiamo alla radio che presterà le sue interiora per il trapianto. La scelta è andata sulla Baofeng 888, non certo per le sue eccelse qualità, anche se devo dire che l’interno è molto molto simile alla Midland G11 che costa 4 volte tanto, ma per i seguenti motivi che vado ad elencare in ordine di importanza:
1- La disposizione delle parti. Antenna, potenziometro volume, potenziometro canali si trovano esattamente negli stessi punti di quelli della Selex. Anche i canali impostabili sono 16, come sulla Selex.
2- L’assenza del display e l’annuncio in cuffia del canale selezionato, proprio come sulla Selex.
3- Il costo. Una radio nuova si trova a 15 euro. Non male vista la fine che farà ed il rischio che si possa rompere durante la lavorazione.
4- La possibilità di essere programmata sulle “nostre” frequenze. Il cavetto costa pochi euro ed è compatibile con molte altre marche di radio.
5- Le dimensioni ridotte. Mi serve una scheda più piccola possibile per inserirla nella Selex.
6- Alla fine la radio sarà di backup e per lo più scenica, non mi serve che abbia una trasmissione perfetta, ma che sia comunque funzionale.
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Smonto tutto, apro ed arrivo alla scocca principale che devo modellare per farla entrare nella Selex. La scocca funge da telaio della radio, supporto antenna, supporto della scheda madre e schermatura della scheda madre. A me interessano le ultime due funzioni, quindi dopo un “attento e misurato” taglia e cuci con il Dremel, arrivo a questo risultato:
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Ed a questo punto il primo innesto. Procedo quindi alla verifica di allineamenti e quote. Nel frattempo ho già saldato sulla scheda madre il cavetto per l’alimentazione e quelli del PTT da portare al modulo della Selex, anche se poi li ho rimossi perché ho optato per un’altra soluzione:
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E’ arrivato il momento dell’antenna. Volevo lasciare il più possibile fedele la “replica”, per cui ho deciso di utilizzare l’antenna originale della Selex. E’ stato un rischio perché non sapevo se avrebbe potuto funzionare su altri tagli di frequenze, ma il rischio è stato ripagato. Nelle prove in casa funziona bene, poi si vedrà. Al limite riapro e metto l’antenna originale della Baofeng:
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Ora tocca ai pomelli dei potenziometri. Quelli della Selex hanno fori più piccoli, quindi il Dremel torna di nuovo protagonista, ed ecco il risultato:
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Ed ora la batteria. Rimossa la cover di plastica l’ho posizionata al meglio controllando gli spessori, e collegata. I fili che vedete in basso serviranno per la ricarica: in pratica montato un connettore, questo sarà nascosto nello sportellino porta batterie originale della Selex. Per ricaricare si apre lo sportellino e si collega al caricabatterie da tavolo Baofeng che dovrò modificare. Una rapida caricata “al volo”, e via alla prova di accensione:
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Nella foto precedente si vede il modulo PTT montato. Precedentemente è stato svuotato da tutte le sue parti, lasciando solo il connettore LEMO ed il tasto PTT. Utilizzando il connettore a due pin della Baofeng, quello dell’auricolare in pratica, ho rifatto tutti i collegamenti interni portando le uscite dei due jack alla controparte del LEMO, rispettando le posizioni di collegamento della cuffia Bowman. In pratica, collego il connettore a due pin alle uscite originali lasciate sulla scheda Baofeng e chiudo il modulo PTT. Per programmare faccio la cosa inversa, stacco il modulo PTT, scollego il connettore a due pin e inserisco quello del cavo di programmazione. Semplice, veloce e senza troppi fili in giro. Anzi nessuno: l’unico filo che esce dal modulo PTT Selex è quello del connettore a due pin. Purtroppo non ho una foto del lavoro ultimato, mi sono scordato! quindi accontentatevi di queste:
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Prova di funzionalità: dopo un attimo di panico durante la prova di trasmissione/ricezione con un altra radio, ho risolto il problema. In pratica le radio Baofeng che si trovano in commercio non sempre sono programmate sulle frequenze PMR, anzi quasi mai, dipende da chi le vende. Questa non lo era, quindi sono passato in programmazione e tutto funziona correttamente. Ero titubante sulla funzionalità della Bowman, vista la differenza di impedenza con la controparte Baofeng, ma a mia sorpresa funziona bene. Al limite sarebbe bastato una piccola modifica ai collegamenti del PTT, niente di che. In attesa della prova sul campo, questo è il risultato finale. Spero che la mia pazzia vi sia piaciuta e tanti saluti!
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