Operazione Spartaco 2
10/07/2016 Coniolo (AL)
Un sole rosso, che pare dilatato, si leva lento dalla caligine del mattino estivo, annunciando una giornata afosa.
La squadra controlla l’attrezzatura per l’ennesima volta in attesa dell’ordine di infiltrazione, allacciando i tattici sui toraci robusti, stringendo i lacci degli scarponi, tarando ottiche e fucili e ripassando il book.
E poi si inizia, ricordo con esattezza il primo degli innumerevoli passi fatti in queste oltre sei ore di divertimento e fatica, con la forza che sfugge intrappolata in mille rivoli di sudore che ti strappano liquidi ed energie, fiaccando gambe e fiato, togliendo lucidità di pensiero, al punto che verso la fine ogni metro percorso è un calvario, ogni ragionamento diventa complesso.
Il sole che picchia come un martello sulle teste e le zanzare che come uno sciame di vampiri si attaccano ad ogni centimetro di pelle scoperta e pungono anche attraverso la mimetica, non fanno altro che aggiungere disagio al disagio.
Il terreno all’apparenza agevole si dimostra un inferno di rovi fitti, di tratti sabbiosi dove i piedi affondano, e di insidiosi acquitrini dove un passo in più significa sprofondare fino alle ginocchia nel fango denso e puzzolente.
La squadra che ho visto in campo è stata senza dubbio la migliore di cui ho avuto l’onore e il privilegio di fare parte, abbiamo condiviso sofferenze e disagi, ci siamo scambiati la poca acqua disponibile, ci siamo sostenuti e incitati a vicenda, a volte con una spinta, a volte con uno sguardo o un sorriso, o con una ricca bestemmia.
Abbiamo messo a frutto tutte le ore passate a macinare chilometri nel bosco, ma anche quelle passate a contare i millimetri sulle cartine, abbiamo raccolto i frutti di anni di lavoro, che hanno formato, insieme alla passione per questo sport, alcune figure di vera eccellenza che hanno trascinato il resto della squadra verso il risultato ottenuto.
Perché del risultato non si è ancora parlato, ma si sa, la vittoria si conquista nell’allenamento, al torneo si va solo a ritirare il premio.
Perché questa volta, dopo qualche delusione passata, abbiamo conquistato di nuovo il gradino più alto del podio, e abbiamo urlato, abbiamo gioito, abbiamo saltato, abbiamo dato coronamento a tutto il lavoro fatto, al tempo speso e alla fatica sopportata.
L’ultimo, ma non meno importante, pensiero va a chi ci ha permesso di metterci alla prova e di passare una giornata splendida, che ricordo vividamente a distanza di pochi giorni, con le punture di zanzara che prudono ancora, con le gambe indolenzite e con la schiena dolorante, e che ricorderò per sempre.
Agli amici della Brigata Fantasma vanno i nostri ringraziamenti più sinceri, avete organizzato con molta cura un evento ben riuscito, le difese erano agguerrite e oneste, gli obiettivi allestiti con fantasia e attenzione, sono stati rispettati i tempi di infiltrazione e avete calcolato il punteggio velocemente e con precisione.
La prossima volta, se riuscite, mettete meno zanzare e dieci gradi in meno…
Quando un evento è organizzato con serietà e passione, per far divertire e non per fare cassa, il risultato è sempre un successo.
Bravi ancora Fratelli.
Il vostro modo di vivere il softair è il nostro e anche se la patch sulla spalla è diversa, la passione nel petto è la stessa, porteremo con fierezza la vostra spilla e porteremo con fierezza il ricordo della giornata trascorsa con Voi.
Bullwinkle – Red Phoenix