Eccoci qua, team Mike-12, al secolo TVS TrevisoSoftair, alla prima mil-sim (e alla seconda 24h della nostra storia...) Evento alquanto complesso, con un notevole impegno fisico ma soprattutto psicologico. Molte informazioni d'intelligence da digerire nei briefing pre-torneo, alcune ovvie ed evidenti, altre da "leggere tra le righe" del book. Il tutto per far spremere non solo i monofilari (con relativa corsa all'acquisto!) e le gambe ma anche le meningi dei novelli contractors, alle prese con milioni di domande e dubbi.

Scarsi di mezzi e con ancor meno esperienza di mil-sim, decidiamo (per dirla alla McNab) per l'inserimento "green option", cioè con le mimetiche di squadra e asg pronte. Prepariamo comunque una storia di copertura valida un po' con tutte le fazioni (pure con i talebani, se mai avessero voluto leggersi la pappardella della finta risoluzione del Consiglio di Sicurezza ONU), "sorpresine" varie infilate in tutti gli orifizi (del tattico!) per scampare ad eventuali perquisizioni e un paio di travestimenti simil-afgani per operazioni sotto copertura (con relativa formazione sull'islam e i suoi precetti...un po' di cultura non fa mai male...cultura che, avremmo scoperto nel debriefing, avrebbe pagato)
Con due della squadra che sarebbero arrivati direttamente alla mattina con poche ore di sonno alla spalle, meteo che minacciava pioggia, un'occhiata alle curve di livello della carta e considerata la nostra incerta prestanza fisica, decidiamo di valutare un'eventuale pausa notturna in base alla situazione che si prospetterà.

Fase di intelligence fuori dall'a.o. un po' incasinata con vari trasferimenti in auto, l'idea non sarebbe stata niente male (l'aereo sarebbe stato fighissimo!) ma con tutte le squadre che semplicemente attendevano il proprio turno sembrava più una scena da sala d'attesa (sarebbe stato meglio scaglionarle in più momenti e magari in punti diversi, con rv finale uguale per tutte le squadre in una certa finestra oraria)
Dopo un primo "alleggerimento" al checkpoint afghano (maledizione, non ci eravamo ancora preparati con i documenti di copertura! eravamo già in-game, errore mio...), infiltriamo verso le 13:30. L'idea è quella di salire il prima possibile e stando in quota girare grossomodo in senso antiorario su tutte le recon, cercando di effettuare gli rv con gli informatori (considerati secondari). Fa caldo e gli zaini sono ancora belli carichi, si suda e a uno dei ragazzi inizia a sanguinare il naso (uno stoico rattoppo alla meglio e via)

Appena divisa la squadra per andare sia in recon sia dall'informatore, sfortuna vuole che veniamo beccati da una contro, la nostra coppia viene impallinata subito ma poi i talebani si fanno fregare seguendo uno dei nostri verso il basso e vengono abbattuti dall'alto. Primi soldi guadagnati e primo approccio alla "teatralità" della mil-sim con i talebani della contro che, da bravi afghani, cercano di contrattare sul pagamento...
Riprendiamo le due direzioni di marcia e secondo (mio) tragico errore della giornata, cerchiamo di discendere una stretta vallata che a neanche 200m ci dovrebbe portare dall'informatore...andiamo giù sparati per un bel sentiero che porta...al nulla cosmico, rami, rovi e alberi bloccano la strada...dobbiamo riguadagnare tutta la quota perduta e saltare l'appuntamento. Attenderemo il resto della squadra che, verremo a sapere poi, viene catturata dai talebani su una recon ma un po' con la fortuna e un po' con le "sorpresine" nascoste riesce a liberarsi.

Le recon sono tutto sommato abbastanza facili (forse potevano esser rese più interessanti se avessero avuto un disinnesco o un qualche genere di informazione utile, magari da decrittare o unire ad altre) ed arriviamo all'appuntamento con l'infiltrato con largo anticipo. L'obiettivo è il campo di addestramento taleb presidiato da un vip. Siamo perfettamente dentro la finestra oraria assegnataci, attacchiamo e veniamo subito individuati dai difensori che in realtà sono...una squadra indipendente della Nato! Nella confusione e nell'oscurità che avanza inizia uno scontro fratricida e in breve l'obiettivo è perso. Anche qui, l'aspetto mil-sim si fa sentire, il team leader della squadra Nato era del tutto all'oscuro della nostra missione e riteneva di esser libero di attaccare i taleb (un po' come noi...) Rapido contatto con la direzione gara, ci viene concesso di ripetere l'obj subito e per una finestra oraria di mezz'ora al posto di un'ora! Senza tempo per pianificare, andiamo dentro tirando sulle ombre. Obiettivo preso anche se non a punteggio pieno, ma comunque sono bei punti e la vittoria regala una certa soddisfazione.

E' calata la notte, si marcia tra i campi e bisogna star attenti a dove si mettono i piedi, al filo spinato delle recinzioni (invisibile nel buio) e soprattutto a dove si scende. Considerando il tempo a disposizione e che verremo pagati solo se arriveremo al campo Nato, salteremo il terzo appuntamento con l'infiltrato per esser sicuri di finire il giro delle recon. La pioggia prevista alla fine arriva, l'ultima tratta è abbastanza schifosa, discesa infida tra rocce ricoperte di muschio bagnato nel bel mezzo di un bosco, con relativi ruzzoloni. Arriviamo al campo Nato e dopo un cazziatone da parte del maggiore Mitchell (anche lui ben calato nel ruolo di comandante irascibile e un po' pazzo) sulla simbologia, veniamo infine pagati.

Il nostro obiettivo principale è stato raggiunto, la stanchezza inizia a pesare e siamo fradici. A ranghi ridotti avremmo poche possibilità su un obj, e magari potremmo perde una parte dei soldi faticosamente guadagnati. Decido di saltare il quarto e ultimo appuntamento con l'informatore e chiediamo accesso al posto di controllo afghano. Ovviamente, l'ingresso dev'essere come al solito "contrattato" con il soldato afghano alla sbarra, all'interno ci troviamo una splendida sistemazione a 5stelle (un telo 3x3m e a una brandina subita occupata in 4, tutti rannicchiati in pose assurde, mentre gli altri due si piazzano per terra come funghi). Sistemazione che capita comunque a fagiolo, visto il ritorno della pioggia durante la notte, e al fatto che siamo a neanche 200m dal villaggio afghano dove, stando alle notizie arrivate dal comando Nato, ci sarà il tanto atteso scambio con la partecipazione del vip oggetto del torneo.

All'alba, ci travestiamo da bravi commercianti afghani e riusciamo a passare la perquisizione delle guardie talebane. All'arrivo, il capo villaggio sta tenendo un sermone sul Corano e inizia a far domande sui precetti islamici ai vari presenti. Temo possa saltare la copertura e inizio a blaterare su quello che un buon musulmano dovrebbe fare, attirando ancor di più l'attenzione e finendo per doverli dire tutti per evitare sospetti (la cosa ci darà, in maniera inattesa, un bonus nel debriefing). La finzione prosegue con la preghiera (anche qua, tutti giù in ginocchio verso la Mecca per non destar casini). Infine, dalla stradina arrivano dei pickup con il russo e il vip per il previsto scambio.
Scattiamo foto finchè ci viene permesso, delle casse vengono portate nel villaggio e cerchiamo di seguire loro e i vip ma la sorveglianza ce lo impedisce. I vip tornano verso le auto, a un certo momento una delle guardie del corpo del russo balza fuori dall'auto con la pistola e viene freddato dai talebani, inizia una baraonda, intervengono altre squadre che erano in appostamento sulla collina e la sparatoria si fa indiscriminata. Con una delle nostre "sorpresine" letali non trovate durante la perquisizione il mio compagno afghano riesce a far fuori un paio di guardie rimaste a controllare le casse, ma viene sgozzato da una terza. Attendo che la situazione si calmi, prendo la macchina fotografica dal compagno morto e guadagno (vivo!) l'uscita dal villaggio, ignorando (ultimo errore della giornata...) i fogli lanciati in aria dal maggiore Mitchell sopraggiunto nel parapiglia. Alla fine, esfiltriamo tutti assieme...

Un rapido bilancio? Ci siamo divertiti, abbiamo sfaticato e patito tutti insieme a livello di squadra, abbiamo conosciuto tanti nuovi amici di pallino dai quattro angoli d'Italia e abbiamo completato la nostra 24h senza incidenti. E abbiamo avuto un assaggio di una modalità di gioco a noi finora inconsueta, in cui non esiste una storia definita fino a minimi dettagli ma in cui le vicende si possono "creano da sole" e che permette a ognuno di improvvisare la propria strategia. Un ringraziamento a tutte le squadre Mike, ai vari "talebani" e afghani che hanno bene interpretato la loro parte, a tutti gli operatori che hanno partecipato on e off game e al buon Wolf, sempre pronto a sopportare le nostre domande e a tenere le fila dell'evento…alla prossima!!!