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Discussione: OP. PROMETHEUS EVOLUTION - "TITAN FALL" - 19/20 sett. 2015 - Ascoli P.

  1. #1
    Spina L'avatar di giulk
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    Predefinito OP. PROMETHEUS EVOLUTION - "TITAN FALL" - 19/20 sett. 2015 - Ascoli P.

    Apro il post per pubblicare i Vs debriefing e le foto relative ad OP. PROMETHEUS EVOLUTION - "TITAN FALL"

    A voi la palla!

  2. #2
    Spina
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    Ancora a qualche giorno di distanza, a sangue freddo, le emozioni sono vive dentro me. Partecipare a questo tipo di gare ti riconciglia con un mondo, quello del softair, troppo spesso infestato da fantomatici "professionisti" senza il minimo senso di aggregazione e "istruttori" di turno.
    Passare 24h intense, vere, senza la minima polemica per il preso o non preso, è cosa sempre più rara purtroppo. Per quanto riguarda l'organizzazione che dire, praticamente perfetta, e dal punto di vista operativo e dal punto di vista logistico, un campo base così sinceramente non l'avevo mai visto con acqua diretta, bagno, corrente, 3 pasti caldi: sahpò.
    Senza dilungarmi troppo dunque ci tengo a ringraziare a nome del GOA Softair Monterotondo (Roma) tutto, Giulk, gli Indians Ascoli e tutti coloro che affrontando l'evento con il giusto spirito hanno permesso tutto ciò.
    Evviva "IL CIRCUITO"

    Fabio "Joker" Di Nino

  3. #3
    Spina L'avatar di giulk
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    Ecco le mie impressioni a ruota libera, scritte di getto e senza filtro come sempre. Come sempre piene di errori, imprecisioni, ripetizioni e dimenticanze… Però scritte veramente con il cuore in mano. A voi la lettura.


    Investito da un uragano... Ecco come mi sento.
    Lunedì mi sono alzato dal letto e sembrava avessi addosso i postumi di una di quelle sbronze colossali che a quaranta anni (e oltre) ti porti appresso per giorni. La testa che gira, le gambe molli, i pensieri confusi...
    Mi ritrovo con i piedi nudi sul pavimento, seduto sul bordo del letto e le mani appoggiate alle ginocchia. Gli occhi ancora chiusi per non far entrare troppo di botto le luci del giorno e non essere costretti a svegliarsi del tutto. Nella testa si inseguono vorticosi i pensieri ed i ricordi degli attimi vissuti poche ore prima. Emozioni diverse e contrastanti si alternano nella mia testa e si fa fatica a focalizzare tutto.
    A fatica mi alzo e mi preparo per andare al lavoro schivando anfibi e mimetica ancora sul pavimento. Li ho indossati per tre giorni consecutivi ed ormai fanno parte di me.
    In moto arrivo in ufficio e mi posiziono davanti al PC con l’intenzione di lavorare ma la testa ancora corre al fine settimana ancora appena passato.
    Sensazioni forti che solo un evento come Op. Prometheus può darti.
    Come ho detto molte volte è stata la cosa più difficile che abbia mai messo in piedi ed è stato possibile farlo soltanto grazie all’aiuto indispensabile dei miei ragazzi che mi hanno supportato e sopportato in questi lunghissimi mesi di preparazione. Ognuno di noi ha sacrificato qualcosa per Op. Prometheus, il tempo con la famiglia, le domeniche al mare, le ore di sonno… I miei ragazzi sono stati perfetti! Loro sono Op. Prometheus! Dedizione, sacrificio, attaccamento alla nostra associazione… Sono cose che la stragrande maggioranza dei Presidenti di ASD si sogna di avere ed io sono un eletto ad avere al mio fianco gente come loro. Le difficoltà ci sono state ma le abbiamo affrontate e risolte insieme, avete stretto i denti quando vi chiedevo “ancora di più”. Le domeniche di luglio ed agosto passate in magazzino fra zanzare e segatura sono state faticose ma rimarranno per sempre impresse nella mia mente. Partendo da un pezzo di carta ed una mia idea folle e strampalata abbiamo costruito un TEL SCUD che mai si era visto sui campi da softair. Qualcosa che rimarrà impresso nella mente dei partecipanti ad Op. Prometheus.
    Si, sono un eletto, uno che può contare su persone talmente folli da seguirti anche in capo al mondo se glielo chiedessi. Facciamo parte di una seconda famiglia che è la nostra associazione e che per me rappresenta moltissimo. Io l’ho costruita, l’ho assemblata e la tengo insieme… Ma senza il collante della nostra amicizia e senza la vostra voglia di fare tutto questo non avrebbe nessun senso. Spesso mi sono chiesto se fossi più pazzo io o chi mi segue conscio della mia follia… Devo dare ancora una risposta a questa mia domanda.
    Oltre ai miei ragazzi voglio ringraziare i Col Moschin SAT di Sant'Omero TE che hanno messo a disposizione il fantastico campo da gioco, sono stati dei perfetti padroni di casa e mi sento di dire che senza di loro Op. Prometheus non avrebbe visto la luce. Fra tutti loro desidero ringraziare il loro presidente Nicola che mi ha dato un aiuto fondamentale con la logistica, con i permessi, con i contatti locali… Abbiamo lavorato con una sintonia che raramente si vede fra persone che si frequentano poco. Voglio ringraziare anche Tony che prima o poi ammazzerò (lui sa il perché) per l’aiuto che mi ha dato, Rasta, Mario e tutti gli altri che hanno dato tanto affinché la manifestazione avesse successo. Mi sento di dire che sarebbe un team che avrebbe tutte le carte in regola, testa e cuore compresi, per affacciarsi nel rutilante mondo del Il Circuito.
    Già… Il Circuito! Una creatura voluta da due individui che, quasi per gioco, hanno messo in piedi un movimento che è unico nel suo genere nel panorama del softair italiano. Una realtà che muove gente in giro per l’Italia con il solo scopo di divertirsi senza inseguire coppe, classifiche, trofei… Dimostrando che ci si può divertire senza regolamenti di cinquanta pagine, senza cariche elettive, senza tutte quelle caratteristiche che hanno contraddistinto tantissimi progetti analoghi che sono naufragati nel tempo e dei quali ormai si è perso anche il ricordo.
    Grazie ad Ansia e Rozzilla, una coppia di svitati che ci hanno tirato dentro un progetto che, sono convinto, nemmeno loro si aspettavano arrivasse ad un successo simile. Hanno creduto in valori che nel softair si ritenevano scomparsi da tempo. Hanno creduto nella lealtà, nella sincerità, nell’amicizia, nella sportività… Nella voglia di sacrificarsi per far divertire gli altri nell’ottica poi di ricevere lo stesso trattamento quando si fossero invertiti i ruoli di organizzatori e partecipanti.
    Op. Prometheus è stato il primo vero evento de Il Circuito al di fuori delle manifestazioni organizzate da Zarruele e 17^ Rangers, il primo evento che ha visto una nuova macchina organizzatrice al lavoro e che doveva necessariamente confrontarsi con quella, diabolicamente efficiente, vista e rivista alle varie Punto 0. Le aspettative di tutti erano altissime ed ho sentito fortissime su di me le pressioni e la paura di non essere all’altezza.
    Dover concepire un tipo di gioco che non fosse un clone di Punto 0, che fosse diverso ma al contempo intrigante, dover dimostrare a chi ha creduto in noi Indians che eravamo all’altezza di quanto i team si aspettavano da noi… Queste aspettative, unite alla fatica fisica dei preparativi che via via si accumulava, mi hanno caricato di una quantità di stress tale da farmi pensare più di una volta di abbandonare il progetto. L’avvicendarsi dei giorni e le cose da fare che sembravano non finire mai, i giorni dei preparativi sul campo, il montaggio delle scenografie iniziate la settimana prima... Il dover pensare a tutto, anche ai particolari, unito agli inevitabili problemi dell’ultima ora mi hanno fatto arrivare al sabato mattina in una situazione carica di tensione che però sono contento di essere riuscito a gestire nel migliore dei modi.
    Il primo approccio alla vera e propria Op. Prometheus è arrivato con il briefing della contro interdizione. 17 associazioni provenienti da tutta Italia, circa 140 persone ad ascoltare quello che avevo loro da dire. Tutta gente NON di primo pelo, con decine di eventi simili alle spalle, con km e km nelle gambe fatti con gli zaini in spalla. Un età media piuttosto alta rispetto a quanto si vede normalmente sui campi di softair. Ho visto già dalle prime ore del mattino un assaggio di quello che sarebbe stato il prosieguo di Op. Prometheus vista dalla parte della contro interdizione. I team presenti hanno assistito con pazienza e attenzione al briefing tenuto dal sottoscritto. Se si potesse parlare di professionalità quando si parla di un gioco potrei dire di avere avuto l’onore di gestire 140 professionisti. Mai un ritardo in un cambio, mai uno scazzo, mai qualcuno che non si sia svegliato. Il sistema che avevo ideato per i cambi con le designazioni dei turni, degli obj di destinazione e del relativo mezzo che li avrebbe accompagnati ha funzionato alla perfezione soprattutto perché chi ne era destinatario (la contro tutta) ne ha fatto tesoro e lo ha messo in pratica. Un evento dove la contro è stata operativa ed allerta per tutta la durata della manifestazione, una roba da Punto 0. Posso dire con certezza di essere stato fortunato ad avere a che fare con le persone che ho avuto in contro interdizione, di questo non ringrazierò mai abbastanza tutti i presenti. E stato eccezionale rivedere “vecchi” amici che ormai hanno appeso quasi l’asg al chiodo ma che tornano puntualmente ai tuoi eventi ed averne incontrati tanti nuovi che si sono dimostrati persone splendide.
    Mano a mano che le ore passavano e che la giocata prendeva forma la tensione dei giorni precedenti si affievoliva. Complice anche la presenza di Rozzilla al comando che mi dava il necessario supporto, iniziavo a godermi la mia creatura. Con l’arrivo dei primi prigionieri da interrogare ho messo completamente da parte le ansie e le paure dei giorni precedenti e mi sono dedicato anima e corpo agli interrogatori. Devo dire che mi sono calato bene nella parte, mi sono divertito ed ho forse scoperto una parte di me che sapevo di avere ma non avevo mai sfruttato… Chi c’era sa di cosa parlo e di quale spettacolo divertente ho offerto (tirate fuori ‘sti cazzo di video e mandatemeli per favore)!!!!
    La notte è arrivata, forse anche troppo in fretta, come un giro in giostra che rallenta proprio sul più bello quando inizi a divertirti.
    Con la notte è arrivata la stanchezza e nel cuore della notte anche Giulk “colui che si crede indistruttibile” ha mollato e si è sdraiato sulla panca di legno vicino alla radio. L’attività e la vita di Op. Prometheus però non ha mai rallentato, le pattuglie erano tutte al proprio posto, le FIR in giro per il campo un vero orologio svizzero messo in piedi per rendere difficile la vita degli interditori. Durante la notte alcuni amici mi sono venuti a trovare per parlare di progetti comuni, di cose da fare, di come continuare a crescere… Mi scuso se non ho dato loro tutta l’attenzione che meritavano ma in quei momenti la stanchezza ha preso il sopravvento. Avremo modo di riprendere quei discorsi con un po’ più di calma. Grazie per la comprensione.
    Anche la notte passa e dopo aver dormito pochissimo e malissimo mi rimetto in piedi. Lavata veloce alla faccia ed ai denti per cercare di svegliarsi del tutto e sono di nuovo perfettamente operativo.
    L’alba porta con se i profumi del mattino, i colori del giorno e… nuove preoccupazioni! Oggi è il 20 settembre e si apre la stagione di caccia in quella zona. Abbiamo avvisato tutti, abbiamo affisso cartelli, abbiamo parlato con i cacciatori ma mi aspetto da un momento all’altro qualche casino… Anche stavolta grazie all’aiuto di Nicola e di Tony dei Col Moschin tutto fila via liscio ed archiviamo la pratica cacciatori con insperata facilità.
    Il sole comincia ad alzarsi sull’orizzonte e via radio arrivano le richieste di esfiltrazione dei team a cui chiedo di avvicinarsi al campo base. Quello che vedo mi consola… Si perché vedo nella maggior parte dei volti il sorriso, il sorriso di chi si è divertito ed in quel momento è l’unica cosa che voglio vedere. Certo c’è qualcuno che fa qualche osservazione, qualche consiglio ma tutto è detto con lo spirito di crescita, di un lavoro corale per raggiungere uno scopo comune.
    Alle 10.00 di domenica 20 settembre Op. Prometheus viene ufficialmente dichiarata conclusa. I team sono tutti esfiltrati ed inizia la macchinosa procedura di smontare tutto e caricare i furgoni per portare tutto in magazzino mentre i team vengono riaccompagnati alle auto per poi dirigersi tutti verso il pranzo di coesione finale che è il momento più significativo di queste manifestazioni.
    Smontiamo e carichiamo tutto in fretta e furia mentre i team di contro interdizione smontano il loro campo base.
    Alle 12:30 siamo nella piazza di Floriano di Campli per il pranzo, purtroppo con un ora di ritardo che mi costerà il non poter fare il de briefing con tutti i team, questa cosa non me la posso perdonare e chiedo ancora scusa a tutti i presenti per l’accaduto.
    Durante il pranzo ho un crollo importante. La tensione accumulatasi durante i mesi precedenti ed amplificata dalle ultime 24 ore si è fatta sentire tutta di colpo ed ha messo a dura prova la tempra da duro che fingo di avere. Mi sento svuotato, stanco, parzialmente insoddisfatto per il ritardo accumulato e per qualche cosa che avrei voluto fosse andata diversamente… Ho bisogno di stare 10 minuti da solo. Mi alzo dal tavolo e me ne vado… Devo tornare in me. Ci sono ancora cose da fare e non posso mollare adesso, non devo mollare adesso.
    Trascorro qualche momento insieme a Giulk (gradevole personaggio anche se va preso a piccole dosi) e riesco a ricompormi il necessario per affrontare le ultime ore di Op. Prometheus. Riesco a parlare con qualche team e mi danno la loro versione della missione appena conclusa, mi fanno notare le difficoltà incontrate e parliamo di come hanno vissuto il film che gli avevo cucito addosso.
    Purtroppo il tempo scorre tiranno ed alcuni team mi si avvicinano dicendo che a malincuore dovranno andare via vista la distanza che hanno da percorrere. Bam! Saltano anche gli ultimi programmi fatti e mi trovo ancora una volta ad infierire sui miei ragazzi per allestire in 5 minuti netti il tavolo per la premiazione.
    Tavolata pronta, maglie e spille ricordo pronte, premi pronti. Si inizia con la premiazione.
    Innanzi tutto un saluto a Nazzareno visto che anche quest’anno Op. Prometheus era intitolata alla sua memoria. Un saluto alla sorella Daniela ed al cognato Roberto che ci hanno offerto l’abbondante colazione che abbiamo consumato domenica mattina. Poi gli immancabili ringraziamenti e saluti che riproporrò alla fine di questo “breve” scritto… Poi ancora via di corsa con la consegna delle maglie ricordo alle squadre di contro interdizione e di interdizione e con la consegna delle targhe ideate e realizzate da noi e dal mitico Miccetta degli APSocom. Grazie alle targhe il nome di Nazzareno sarà in 14 città diverse a fare bella mostra di se sui trofei di Op. Prometheus – Titan Fall.
    E’ finita, è finita per davvero… Gli ultimi saluti e gli abbracci con i team che prendono la strada di casa. Qualche foto, gli immancabili arrivederci e Op. Prometheus è archiviata anche per il 2015. Non mi sembrava possibile ma sono sopravvissuto anche questa volta.


    Adesso è giunto il momento di ringraziare tutti quelli che hanno contribuito a rendere speciale questa manifestazione sperando di non fare la cazzata di dimenticare qualcuno:
    - I MIEI RAGAZZI. Anima e cuore di tutto. Instancabili ed inesauribili. Ho già detto tanto su di loro ma non sarà mai abbastanza. Insieme ai ragazzi vorrei ringraziare le loro famiglie, mogli e fidanzate alle quali mi sono sostituito per alcuni mesi e che ora mi odiano come mai. Spero che gli passerà prima o poi!
    - I COL MOSCHIN. Nicola, Tony, Rasta, Mario, Mib (con il bimbo che stava male) e tutti gli altri dei quali non ricordo il nome perché sono un rincoglionito. Come ho detto anche prima, senza di loro Op. Prometheus non avrebbe visto la luce.
    - GLI APSOCOM nelle persone di Stefano, Manuel, Mirko, Mattia, Alfredo e Simone. Vorrei ringraziare in modo particolare Stefano, Manuel, Mirko e Mattia per averci dato una mano nell’allestimento del venerdì e in modo ancora più particolare Stefano e Manuel che hanno avuto un ruolo determinante per l’aiuto datomi al comando. Avete potuto vedere cosa si nasconde dietro l’organizzazione e la gestione di un evento come quello del fine settimana passato. Sono sicuro che ne farete tesoro. Ancora una parola di ringraziamento a Stefano per l’aiuto datoci con le targhe ricordo e con il sale (lui sa…!!!).
    - GLI ZARRUELE, che hanno rinunciato “volontariamente” in toto alla partecipazione nelle fila dell’interdizione per darmi una mano con le pattuglie di contro interdizione. Non vi sarò mai abbastanza riconoscente ragazzi, non odiate troppo Rozzilla a causa mia. Menzione particolare a Rozzilla che mi ha affiancato al comando e con i quale ho potuto condividere momenti spettacolari e che mi ha dato la possibilità di condividere con lui alcune decisioni prese durante l’evento.
    - Il COMUNE DI CAMPLI per averci messo a disposizione le strutture che hanno ospitato il campo base. Voglio ringraziare gli abitanti delle frazioni limitrofe al campo da gioco che ci hanno sopportato. Soprattutto gli abitanti delle frazioni di Paterno e Molviano che hanno ben tollerato la nostra pacifica invasione.
    - PARENTI ED AMICI che sono accorsi per aiutarci con la cucina da campo. Mio padre e mia madre, mio suocero e mia suocera, Gina e Filippo, mia sorella, mia cognata, Marika e Chiara. Hanno trattato tutti come figli (parole dette dai partecipanti che si sono sentiti trattati come tali) e sono stati ripagati dalla educazione e cortesia dei ragazzi che, pur affamati, non hanno mai preso un bicchiere d’acqua senza dire grazie (parole riferite dallo staff della cucina). Mi hanno liberato di un peso importante che era quello della cucina e dei pasti e lo hanno fatto in modo egregio.
    - I “RAGAZZI” DEL NOLIMITS 4X4, miei grandi amici guidati dall’ancor più grande Tullio, che hanno assicurato il trasporto e l’intervento delle FIR, persone completamente estranee al mondo del softair ma che ne sono rimaste affascinate.
    Mi ha fatto immensamente piacere avere con me al campo base parenti ed amici che nulla avevano a che fare con il softair. hanno potuto rendersi conto di persona di cosa sia il softair, di quale animo ci muove, di cosa ci spinge a fare km e km in giro per l’Italia solo per “sparare pallini di plastica”. Chi è venuto a contatto con i partecipanti di Op. Prometheus non ha potuto che rimanere sbalordito da questo strano sport.
    - I TEAM PARTECIPANTI in entrambi gli schieramenti in particolare ai team di contro interdizione per i motivi che ho elencato all’inizio e che ringrazio in modo particolare per aver lasciato piazzale e bagno puliti nonostante le tante persone presenti.
    - LA FAMIGLIA DI NAZZARENO che ci appoggia in questa nostra voglia di ricordarlo.
    - DUE BRUTTI CEFFI TOSCANI che si sono fatti quasi 5 ore di macchina per venire a salutare qualche amico e che hanno potuto vedere come è diventato il mondo che loro hanno contribuito a creare. Come ho già scritto la vostra presenza ha contribuito a dare un valore speciale al memorial per Nazzareno.
    - UN AMICO ROMANO, molto amico dei toscani di cui sopra, conosciuto tanti anni fa e che mi riempie di gioia avere alle mie manifestazioni.
    - TUTTI GLI AMICI che ho, loro malgrado, tirato dentro questa cosa. Pittori, elettricisti, fabbri, metalmeccanici, costruttori edili, che ho praticamente obbligato a contribuire alla manifestazione con materiali ed attrezzatura.
    Dovrei aver ringraziato tutti, sicuramente ho dimenticato qualcuno e per questa mia mancanza chiedo scusa in anticipo… Ma, ma, ma… Non ho ringraziato LEI…
    - MIA MOGLIE, il mio sostegno principale. Lei che si è sacrificata tanto quanto noi, passando da sola a casa i fine settimana d’estate mentre noi giocavamo al piccolo falegname in magazzino costruendo un camion a partire da un modellino di carta. Lei che mi ha visto stanco ed affranto e mi ha sempre incoraggiato, lei che mai mi ha fatto pesare il tempo che le ho rubato. Lei che si è unita a noi il venerdì, il sabato e la domenica per vivere dal di dentro Op. Prometheus. Senza di lei non sarei quello che sono.
    Op. Prometheus è conclusa, una nuova pagina nella storia degli Indians è stata scritta e chi era presente ne farà parte per sempre.
    Per concludere vorrei esprimere alcuni pensieri e condividere con voi cosa ho imparato da questa esperienza.
    Una manifestazione che fa parte del mondo de Il Circuito non può essere organizzata e gestita solo da una associazione. L’impegno che essa richiede trascende dalle capacità del singolo inteso sia come persona (la mia persona nello specifico) che come club. Le energie da mettere in campo sono talmente tante che c’è bisogno assolutamente di condividere lo sforzo. Altrimenti Il Circuito non avrebbe senso di esistere. Sarebbe come se gli Indians Ascoli organizzano una loro qualsiasi manifestazione e i club amici partecipano. Se non ci si supporta inviando personale e collaborando alla riuscita di queste manifestazioni abbiamo perso di vista l’obiettivo principale che ci siamo prefissati: COLLABORARE e CRESCERE.
    Ci vediamo alla prossima occasione, vi vediamo sui campi ma, soprattutto, ci vediamo intorno ad un tavolo per fare un primo bilancio di quello che è stato questo primo anno de IL CIRCUITO.


    Prima di chiudere diamo un po’ di numeri per far capire come ho strutturato questo Evento.
    14 team in interdizione per un totale di circa 80 persone
    17 team in contro interdizione per un totale di circa 120 persone
    Personale al comando circa 15 persone
    Personale di cucina circa 10 persone
    Totale circa 225 persone coinvolte
    4 furgoni per il trasporto dei team di contro agli obiettivi assegnati
    1 camion con gru per il trasporto delle scenografie
    6 fuoristrada (4 di FIR e 2 in assistenza)
    2 radio da campo (1 di backup a disposizione)
    1 comando operazioni con 3 pc, stampante e collegamento internet per tutte le 24h
    1 magazzino attrezzato di tutto
    3 wc funzionanti all’interno del comando
    1 cucina attiva per tutte le 24h
    Campo base della contro con parcheggio auto limitrofo dotato di illuminazione, lavabo da campo con 8 rubinetti ed acqua corrente, bagno funzionante e con acqua corrente, punto di ricarica per cellulari.
    Nel nostro piccolo abbiamo coinvolto Agriturismi, Ristoranti, B&B ed abbiamo portato un piccolo contributo alla comunità di Campli che ci ha accolti e che ringraziamo.


    Qui Spartan Leader- Over

  4. #4
    Spina L'avatar di - flash -
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    Innanzitutto volevamo ringraziarvi a nome dell’a.s.d. “9° Incursori Soft Air” di Roma per averci permesso di prendere parte a questo magnifico evento MilSim. Come squadra impegnata nella controinderdizione non ci soffermeremo più di tanto sulla parte combat, quella la lasciamo ai Team che hanno così tanto sudato per portare a termine la missione. Volevamo invece soffermarci sulla parte organizzativa che a nostro avviso è stata impeccabile. Non una sbavatura, non un intoppo, non un problema. Tutto si è svolto nella massima precisione, merito certo anche di tutti i club che hanno interpretato al meglio il ruolo assegnatoci, ma su tutti la vostra competenza. Ci ha meravigliato positivamente la partecipazione di chiunque sia stato sfiorato direttamente o indirettamente da questa due giorni. A partire dai ragazzi dell’offroad, agli stessi cittadini che passavano tranquillamente salutandoci, ai proprietari dell’agriturismo che hanno messo a disposizione la struttura, ai fantastici genitori/suoceri di Giulk che ci hanno viziato per tutto il tempo con cibo ottimo e abbondante e caffè caldo a qualsiasi ora della notte e del giorno. Lo storyboard è stato molto coinvolgente e credibile oltre che ben scritto. Una volta riportato sul campo si è snocciolato fluidamente dando vita ad un “film” molto ben organizzato e coinvolgente. Lo è stato per noi della contro, immagino lo sia stato ancora di più per gli interditori (almeno a giudicare dai visi stravolti visti domenica mattina).
    Il nostro Team è stato come tutti diviso in tre brick e questo ci ha permesso di far gruppo con membri di altre associazioni e di avere sempre un punto di riferimento a cui chiedere (un grazie particolare a “Puma” per la competenza); non tutti abbiamo avuto l’occasione di incrociare team avversi, sia per la loro bravura sia perché magari un particolare obj era stato già visitato da tutti. Questo non incide però sul risultato finale: sia chi ha “sparato pallini” sia chi è rimasto a pattugliare posti “morti” ha avuto la sensazione di far parte di un ingranaggio che funzionava benissimo ed in fondo proprio questo è lo scopo delle MilSim recon.
    Degna conclusione dell’evento è stato lo splendido palcoscenico del pranzo finale. È stato bello vedere tanti club interagire e scambiarsi commenti e pareri, vedere tante maglie con stemmi diversi, scambiare patch o cappellini. Peccato per quei club che sono andati via prima per scelta o necessità: hanno perso un bel momento di aggregazione.
    Il nostro club non è certo nuovo ad eventi del genere, abbiamo alle spalle 10 anni di attività con 90 tornei fatti, MilSim in giro per l’Italia e l’Europa ( 4 volte al Berget in Svezia) e siamo i campioni provinciali in carica nel circuito CSEN SOFTAIR ROMA. Questo per dire che, malgrado la nostra esperienza, raramente abbiamo trovato tanto impegno, passione, professionalità e coesione nel portare avanti una torneo così impegnativo fino alla fine. A volte accade che, complice la stanchezza, l’evento si “sbraghi” ma in Op. Prometheus – Titan Fall questo non è avvenuto.
    Concludo rinnovandovi i complimenti, nella speranza di essere di nuovo chiamati a partecipare agli eventi de “Il Circuito” perché, come primo approccio, lo abbiamo trovato veramente come ce lo aspettavamo, ossia estremamente interessate e questo ci ha entusiasmati.
    Se avrete ancora bisogno noi ci saremo.
    A presto
    9° Incursori SoftAir Roma

  5. #5
    Spina L'avatar di Pazzo Mavericks
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    Eccomi qui, cosa dire? Per noi Mavericks è stata una vittoria ed un* grande onore aver partecipato ad un evento del "Circuito", il battesimo più bello non poteva che chiamarsi Prometheus.
    Per chi non lo sapesse la nostra associazione ha appena 2 anni di vita, abbiamo partecipato solo a tornei FIGT, quindi siamo abituati a determinate cose tipo l'omino denominato arbitro e a tempi di ingaggio, quindi provare una 24h senza queste cose ci ha lasciati un pò spiazzati. Inizialmente ero un pò titubante, pensavo alle varie scorrettezze e ai casini che potevano accadere senza una figura che controllasse, però poi ho pensato <sto giocando nel circuito, è tanto rinomato per la qualità delle squadre> e non appena ho avuto il primo ingaggio tutti i pensieri che mi bloccavano sono spariti, finalmente abbiamo passato 24h di gioco senza arbitri e senza disonesti, un fine settimana pulitissimo e pieno di divertimento. Mi dispiace solo di aver avuto uno screzio la notte con la contro avanti allo Scud (altra cosa mostruosamente bello), noi non sapevamo della possibilità di ripiegare e chiudere l'ingaggio. Infatti un consiglio che do ai "vecchi"...per voi determinate cose sono consolidate e scontate, ma se invitate team nuovi un regolamento non guasterebbe o un indottrinamento.
    Una cosa troppo troppo troppo troppo bella è stata la libertà di movimento e il tempo infinito per gli obj. Avere la possibilità di fare una recon senza avere la preoccupazione dell'orologio ci ha fatto immedesimare molto di più nella parte operativa. Tutti i miei ragazzi sono rimasti soddisfatti e io pure, sono riuscito a testare metodi e persone che in una competitiva non avrei mai potuto fare. Spero ci saranno altre occasioni, così da poter avere la possibilità di giocare ancora con voi. Un abbraccio a tutti... Pazzo.

  6. #6
    Spina
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    Ecco il mio debriefing, spartan06, lupi grigi murmansk

    Il nostro torneo parte con la decisione cruciale sul pernottamento del venerdi: tenda o agriturismo? Fortunatamente, la comoditá prevale e, da lupi navigati, scegliamo una cuccia con piscina.
    Rv fissato alla immancabile funerals per le 12 di venerdi: "Puntuali, alla 12 chi c'é c'è" ricorda il comandante lupin. E difatti, ci presentiamo nell'ordine: joker e snake, che stanno gia facendo lavare le macchine a Gonzalo, sfruttato dipendente di snake, e poi io, asso e benza stracarichi sulla mia punto. Del comandante nemmeno l'ombra. La scusa è sempre il fantomatico posto di blocco che non esiste.
    Caricate le macchine, ci avviamo verso Campli.
    I 500km che ci separano dall'agriturismo scorrono veloci tra le cazzate lgm, mantenute al completo della pattuglia grazie alle radio tra le due auto.
    Arrivati in zona, il paesaggio è collinare, con campi coltivati sparsi ovunque e poche pendenze. Apperò, quanti campli a Campli. :
    "Non ci sono grossi dislivelli" dice qualcuno. Ma la pagheremo, ah se la pagheremo.
    Scaricati velocemente i mezzi, ed avvistato un esemplare notevole della fauna locale, la locandiera Alessandra, voliamo in piscina, mentre un altro team, con monocolo, mappe e appunti mantiene alta la serieta sul torneo. É lo stesso team che a cena, si divide meticolosamente le olive ascolane mentre sul tavolo lgm scorrono metri di affettati, pirofile di gricia, kg di arista e bottiglie di vino bianco rosso e rosè. Hanno gia capito tutti di che pasta siamo fatti.
    La ginziana come ammazzacaffe chiude la serata... Tranne per qualcuno. Si narra che versi gutturali provenissero da un bagno dell'agriturismo: mangiato pesante eh? Decisamente si.
    La sveglia del mattino non conclude la digestione ma, seppur con le solite tempistiche lgm, ci prepariamo e dopo la foto di rito stavolta con la bella locandiera, ci avviamo verso l'infiltro designato.
    Il piano prevede di infiltrarsi in quota nella zona nord est del campo, prendere velocemente un obj li vicino, che abbiamo supposto essere un ponte da minare, e recarci poi al centro dell'ao per creare un punto di osservaxione in posizione centrale rispetto ad altri 3 obj.
    Qualche check radio e partiamo, scendendo verso valle, in direzione del fiume. Mentre proseguiamo accostati ad un filare di alberi, udiamo il rumore di una jeep. Ci fiondiamo verso un cespuglio e guadagnamo il primo ferito: benza inciampa in una radice, e cade rovinosamente a terra, spelandosi il gomito e strappandosi l'orecchino col calcio del fucile. Chi ben comincia...
    Riprendiamo la marcia verso il fiume e siamo costretti a percorrere dei campi arati, con zolle secche spacca caviglie che battezzeremo "campi di patate".
    Arrivati a fondo valle, il letto del corso d'acqua si presenta secco come il resto del terreno e, considerata la quantità di campi aperti presenti, lupin decide correttamente di usarlo come passaggio coperto.Arriviamo in fretta all'obj, che risulta essere davvero il ponte, mentre le sentinelle sono di ronda. Miniamo e ce ne andiamo veloci. È stata questione di minuti, difatti allontanandoci scorgiamo la ronda di ritorno. Troverà la nostra sororesa.
    Si prosegue per la solita direttrice, ma sembra tutto troppo liscio e difatti, dove il fiume si incrocia con una carrabile, ci imbattiamo in un checkpoint fisso. Siamo lunghi in formazione per provare una ritirata e gli scout asso e benza vengono falciati. Le fir arrivano toste sull'ingaggio e perdiamo presto anche snake. In tre rimasti ripieghiamo indietro e ci imboschiamo in una apertura sull'argine del fiume. La contro ci cerca, ci passa avanti, sopra, vicino,, ma non ci trova. Bellissimo.
    I tre caduti vengono caricati e portati in prigione per esser interrogati. Spiattelleranno la storia di copertura, si fingeranno inglesi grazie alla parlata anglosassone di fabrizio (What's??? ;D ;D) , i documenti falsi e i dossier preparati a tavolino. La storia è credibile e verranno rilasciati poco dopo mentre altri team vengono giustiziati.
    Io lupin e joker intanto, attendiamo che le acque si calmino e decidiamo di spostarci a nord in modo da recuperare gli altri ed aggirare gli obbiettivi arrivando al punto di osservazione dalla quota.
    La salita è impervia ed è solo grazie allo zaino del comandante che riusciamo a farci strada.
    La coperura non è delle migliori: da una parte un costone ripido e dall'altra la carrabile percorsa dalle jeep. Salendo riusciamo a congiungerci con il resto della pattuglia, presso un incrocio. È una scelta, la strada da percorrere, che condizionerà le prossime ore. Se avessimo preso l'altra direzione, saremmo arrivati direttamente sull'obj.
    Certe volte la fortuna non ti aiuta.
    Seguendo il sentiero che si inerpica nel bosco, arriviamo al limitare di un grosso campo aperto circa nel centro della zona segnata come possibile obj. Non abbiamo copertre e quindi fuori il monocolo per cercare di capire dove l'obj sia posizionato. C'è un casolare in lontananza e le colline coprono la visuale di altre zone. Non v'è certezza.
    Si attraversa di nuovo il campo aperto per avvicinarci ma la strada é sbarrata da una gola con folta vegetazione.
    Ci abbiamo anche provato ad attraversarla, ah se ci abbiamo provato, ma in alcuni punti era talmente fitto che restavamo a galla sulla vegetazione anziche poggiare i piedi a terra.
    Non è fattibile, si torna indietro e mentre siamo rivolti al costone da cui provenivamo, vediamo uomini della contro, ben lontani ed in quota che ci guardano. L'obj è la, dall'altro lato dell'incrocio che abbiamo preso prima.
    Veloci ripercorriamo i nostri passi, torniamo alla svolta e ci dirigiamo verso la cime del costone. Ben presto scorgiamo i simulacri di una postazione missilistica: dobbiamo minarlo con panetto di c4.
    Separati in due brick per giungervi da due lati diversi, abbiamo la fortuna di imbroccare di nuovo il momento del cambio della guardia. avvisteremo la contro soltanto in zona sicura.
    manca poco al tramonto, e sfruttando il momento di cambio della luce, il cmd decide per la prima vera sosta. Chi sgranocchia qualcosa, chi invece si prepara un pasto caldo e chi "stende" i vestiti bagnati di sudore.
    Scendendo dall'obj appena preso, abbiamo visto nell'altra vallata una luce lampeggiante, simbolo di un altro punto di interesse. Scrutando col monocolo, ed approfittando delle tenebre appena calate, ci facciamo strada verso valle.
    I passaggi sono un po obbligati, tra recinzioni e casolari con fioche luci alle finestre, e pare l'unica soluzione passare dal checkpoint che ci fu galeotto poco dopo l'infiltro.
    Questa volta l'effetto sorpresa è dalla nostra, e dopo aver neutralizzato le due sentinelle di guardia, sfiliamo via prima che giungano le fir.
    La strada verso l'obj lampeggiante è costeggiata da un lato da una recinzione e dall'altro dal fiume in secca. É facile intuire che avremo un attacco frontale e, dopo aver transitato su un altro checkpoint, arriviamo a pochi metri dall'obj.
    Sfortunatamente il momento è quantomai sbagliato: proprio mente una guardia smonta e l'altra si ferma a fare due chiacchiere, una fir si unisce al gruppetto.
    Ne segue uno scontro furibondo, in cui finiamo quasi i caricatori. É la postazione scud, dove si troverebbe una scheda per utilizzare una valigetta di lancio, ma i 15 operatori assestati ci falciano uno dopo l'altro.
    Veniamo scortati e rilasciati in un quarto d'ora ed l'idea è proseguire sulla stessa direttrice per arrivare ad un altro obj.
    La pattuglia comincia ad accusare i segni di stanchezza, asso tiene duro anche se si è infortunato poche ore prima, ma giungiamo a quello che pare essere l'obbiettivo prigione.
    Da opord, sappiamo che vi è un solo accesso a questa zona e difatti una recinzione circonda l'area. Lasciamo la carrabile per un campo erboso che sale verso la prigione, punteggiato da alberi qui e la.
    Mentre ci muoviamo le fir scorrono sulla strada, e insieme ai militanti della prigione, ci sventagliano le surefire a pochi cm dalla testa. Appiattiti nell'erba, l'adrenalina sale e non appena le torce si spengono, ci dividiamo ancora in due brick.
    Mentre io lupin e joker rasentiamo pa rete di recinzione, asso snake e benza scendono verso il cancello. Ma accade ancora l'irreparabile. Qualcosa fa scattare il lampeggiante del cancello e le asg iniziano a frullare. Sfortuna vuole, che ci siamo accodati inconsapevolmente ad un altro team di incursori che era sull'obj.
    Mentre lo scontro impazza, snake col visore riesce a penetrare nella prigione, ma proprio mentre cerca di chinarsi sul corpo di un dottore per recuperarne l'altra scheda di attivazione, viene freddato dall'ultimo difensore rimasto, appostato in posizione veramente velenosa per essere controinterdizione. Obj fallito, che pregiudica il recupero della scheda.
    Mesti, sgranocchiamo qualche barretta e ci spostiamo per decidere il da farsi.
    In zona, poco distante ma in quota, c'è un'altra zona calda.
    L'alternativa tra aggirare facendo la carrabile e tagliare la salita, verte verso quest'ultima e, campo di patate a parte, la pattuglia zoppica sul primo dislivello importante.
    Le previsioni davano pioggia per stanotte, ed in effetti la luna é oscurata da nembi minacciosi e la volta celeste squarciata dai flash dei lampi in lontananza.
    Qualche maledizione tra me e me, ed arriviamo alla cima della collina, nel pieno dell'area calda. L'unica punto che sembra scottare é un casolare con le finestrelle illuminate dall'interno.
    Ci avviciniamo silenziosi strisciano nell'erba, e siamo talmente vicini da udire chiaramente i discorsi della contro e la portante delle loro radio che si apre.
    Ancora un po... Ancora un po.., ma strisciando l'inova di snake emette un bagliore:apriamo il fuoco all'unisono, e prima che se ne possano rendere conto, gli occupanti si illuminano del rosso delle loro luci colpito.
    Entriamo nella villetta in costruzione e vi troviamo mappe, documenti e la famosa valigetta che in qualche modo riusciamo a far partire. Ci mancano purtroppo le schede, quindi lasciamo un ricordo lgm minando col panetto di c4.
    Ripulita dall'azione la metà alta dell'ao, non ci resta che scendere a sud per ricercare i due obj rimasti: il radar e l'antenna. Nel primo dovremo sostituire un fusibile con uno in nostro possesso, mentre nell'altra é necessario inserire nel circuito una microspia che ci siamo costruiti seguendo le istruzioni della DE. La cosa si fa ulteriormente interessante.
    Dalla cima della collina in cui siamo, la carrabile procede verso sud inerpicandosi leggermente attorno ad una ulteriore altura, ma la strada da percorrere è abbastanza da considerare un altri punto di sosta. Dopo aver schivato un paio di fir, buttandoci per l'ennesima volta nei rovi a bordo strada, giungiamo nei pressi di un abitato.
    La pattuglia si ferma per un bivacco presso una rimessa semi abbandonata ma presto arriva un ospite a farci visita: un cagnolino, con le corde vocali di un tenore. 45 min siamo stati fermi, e 45 min ha abbaiato, senza osare avvicinarsi oltre qualche metro, per sua fortuna...
    Rifocillati ci rimettiamo in marcia, attreversando lesti le poche case sul nostro passaggio.
    Nel buio piu completo, tra campi coltivati e villette isolate, il radar auricolare del nostro team leader si attiva, scosso da un suono "è un radar che gira" afferma. La pattuglia ride "è una porta che sbatte col vento" lo schernisce qualcuno.
    Fatto sta che, tempo 20mt, ed incontriamo l'obj radar, con la parabola che gira!
    Restiamo un po ad osservare, ma l'area pare libera quindi io e lupin ci infiliamo sotto la struttura per trovare un quadro elettrico aperto il quale è possibile sostituire il fusibile. Il led si attiva e l'obj è preso.
    Torniamo veloci sui nostri passi, é notte inoltrata e possiamo prendercela comoda visto che ci manca solo un obj e ne approfittiamo per un sonnellino.
    Sfruttando le ultime ore di buio, ci dirigiamo verso la parte opposta per trovare l'ultimo obj, a cui giungiamo a luce diurna. Per arrivarci tocca passare da qualche campo di patate e scavalcare una rete, ma la figura dell'antenna si staglia dall'alto di una collina.
    Siamo presto su, e mentre gli altri fanno perimetro, io e il cmd raggiungiamo la struttura, sotto la quale si trovano una serie di scatole elettriche con i callsign dei team di interdizione. Estraggo il coltello, svito le viti e rimuovendo il coperchio ne esce un groviglio di fili. Che fare? Fantastico, pensiamo di spelare due cavi ed inserirvi la microspia coi morsetti... Voilà, il led si accende e l'obj è preso. Rischiudiamo veloce e ci allontaniamo.
    Una delle modalita di acquisizione obj piu belle che ricordi.
    È il momento di raggiungere l'rv prefissato dalla de per l'esfiltro, che dista circa 1,2km dalla nostra posizione... Si, in linea d'aria e senza dislivello per citare qualcuno
    Ed infatti tra noi ed il punto di esfiltro si interpone una valle con le coste a strapiombo. Tocca quindi aggirarlo, scendendo fino in fondo alla valle. I campi di patate reclamano il pegno e le gambe di gran parte della pattuglia sono alla frutta, quindi raggiunta la provinciale chiamiamo l'esfiltro.
    Si passa ai festeggiamenti, tra nuovi e vecchi amici, premiazioni, foto di rito ed il tavolo lgm che anche stavolta é sempre quello com piu birra.
    Ripartiamo in macchina, e non faccio in tempo ad uscire da campli che mi addormento, per destarmi qualche minuto dopo, lasciando il posto al sonno del comandante.
    Partiti con le macchine lustre, torniamo con le macchine lerce.... Gonzaloooo!

    Tritolo 2ic OVER

  7. #7
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    Debriefing Op. PROMETHEUS EVOLUTION “TITAN FALL” Contro interdizione - S.A.Tergeste

    Per prima cosa ci teniamo a ringraziare i ragazzi della Direzione Indians Ascoli per questo splendido evento a cui abbiamo avuto l’onore di partecipare come contro interdizione. Che dire, siamo rimasti veramente stupiti dalla precisione dell’organizzazione e da come il tutto sia filato liscio e senza nessun intoppo. Veramente bravi. Una scenografia di grandissimo effetto (lo SCUD era eccezionale) e un bellissimo e vario campo di gioco, una disponibilità impressionante di jeep e mezzi di trasporto che ha garantito un avvicendamento perfetto tra le varie pattuglie di contro, un campo base con tutte le comodità (wc, acqua corrente, pasti caldi – super apprezzati!) e un’ottima selezione dei team in contro. Mix perfetto per l’ottima riuscita dell’Op. Prometheus.
    Su tutto, però, ci teniamo a fare i più vivi complimenti a chi ha gestito la maglia radio. Comunicazioni puntualissime e chiarissime, canale sempre libero per contattare l’HQ, mai una sovrapposizione di ordini… veramente i più sentiti complimenti.

    Siamo venuti, da Trieste (un bel viaggio di quasi 1400 km tra andare e tornare), in 10 operatori. Complici impegni lavorativi abbiamo scaglionato la partenza delle 3 auto durante la giornata di venerdì, ma la sera, verso le 23.30, eravamo tutti sull’HQ. Il primo gruppo, arrivato alle 21.30, fa conoscenza con Giulk e riceve le indicazioni sul dove montare le tende. Dopo una pizza in paese ci mettiamo tutti in tenda pronti per l’evento del giorno successivo.



    Nei giorni precedenti la manifestazione ci è stato chiesto se eravamo disponibili a fornire due capi pattuglia, richiesta da noi subito accettata e che ci ha fatto sicuramente piacere.

    Sabato mattina sveglia presto, ci prepariamo e alle 08.00 partecipiamo al debriefing tenuto da Giulk con le ultime indicazioni e raccomandazioni per l’evento che sarebbe iniziato dopo poche ore. Ci mostrano dei fogli A3 con le tabelle dei turni, dei team, dei mezzi… appena viste sembravano incomprensibili poi, grazie alle delucidazioni dei ragazzi dell’organizzazione, ci siamo resi conto di quanto in realtà fossero banali e intuitive. Ci confrontiamo internamente e subito mettiamo in dubbio la tenuta degli orari previsti (cambi turni di 13 team per volta su di un campo così grande con trasporto tramite automezzi… eravamo convinti che si sarebbero accumulati sensibili ritardi)… abbiamo avuto poca fede! Tutto l’evento si è caratterizzato per la grandissima puntualità dei cambi e delle rotazioni, di nuovo un grandissimo plauso allo sforzo organizzativo degli Indians Ascoli e anche a tutti i partecipanti in contro per la serietà e puntualità. .





    Come S.A.Tergeste abbiamo la responsabilità di fornire due capi pattuglia, mentre gli altri 3 brick da 2 operatori saranno sotto il comando di altri club.

    Ci dividiamo nel modo seguente

    - Capo pattuglia BARBA, team TANGO 13, con Ciccio e 2 operatori BTJO (Iaco e Rafal)
    - Capo pattuglia HALO, team TANGO 22, con Fei e 2 operatori TNT (Giancarlo “Leon” e Giuliano)
    - Laky e Spina operatori di TANGO 5 con i Tunnel Rats al comando
    - Sten e Tara operatori di TANGO 14 con i Zarruele al comando
    - Vecio e Gas come operatori di TANGO 18 con i Camshot al comando



    Di seguito i debriefing dei due team sotto il comando di operatori S.A.T.

    DEB TANGO 13

    Ore 9:50 in partenza su ZULU 6 per Checkpoint 2. Ore 10:00 inizio game. Il primo turno prevede il presidio del Checkpoint. Stazioniamo lì come ci viene richiesto a scrutare il bel paesaggio nella speranza arrivi qualcuno. Inoltre come, detto da Giulk, mi siedo sui sacchetti di "sabbia" e osservo, peccato fossero leggeri e instabili e si distruggono sotto il mio peso!!! Ahahah, nessun problema, due minuti e tutto torna come prima. Vedo i ragazzi un po’ troppo attivi nell’uscire dal perimetro per scrutare la parte boschiva, li richiamo e capiscono senza troppi problemi che bisogna attenersi alle istruzioni. Rimaniamo stazionari sul punto da presidiare finché, un operatore del team che è andato a cercare un po’ d’ombra a pochi metri dal Checkpoint, sente dei rumori palesi. Lo faccio rientrare e vado a verificare. Faccio una piccola R.A.I. all’indietro per rientrare in sicurezza con Rafa (che mi sorprende conoscendo la procedura che solitamente usiamo nella nostra squadra e ho visto pochi giocatori della contro farla). Rientrati contatto immediatamente la F.I.R. che pochi minuti dopo arriva in loco. Indico il punto e vanno a verificare, ma niente! Probabilmente la squadra è riuscita a filarsela. Successivamente niente da segnalare tranne Ciccio (il mio coppio) che si è fatto fare una foto dove sembra affondare nelle sabbie mobili.





    Rientriamo al campo per il turno di riposo alle ore 12:10. Ora di pranzo. Restiamo in attesa, il pranzo tarda un po’ ad arrivare (cucinare, per 100 e passa persone del turno, non deve essere stato facile). Un pranzo comunque molto buono e molto apprezzato. Appena finito subito ripartiamo per il secondo turno di servizio. Siamo diretti per il turno su l'obj GOLF. Un'antenna radio da presidiare a intervalli regolari per un breve lasso di tempo e tutta una serie di sentieri diretti a questa da pattugliare nel tempo in cui bisogna lasciare sguarnito l’obj. In questo turno abbiamo avuto diversi avvistamenti e scontri, abbiamo richiesto anche alcuni interventi della FIR in nostro aiuto, fino al cambio successivo, lasciando la squadra con un avvistamento a una trentina di metri.


    Turno di riposo con la cena. Aspettando la cena scendiamo nel bar del paese per berci una Coca-Cola con ghiaccio (niente alcool durante l'orario di gioco). E' stato come essere in una vera libera uscita. Molto particolare come situazione, ad un evento non ci era mai successo. Cena squisita, si va in doppia, ma anche adesso il tempo per mangiare era stretto e si parte per il turno con la pancia stra piena e bisogna ancora digerire.


    Siamo a difesa dell'obj CHARLIE. Scendiamo dal furgone e diamo il cambio all'altro team a difesa e ci vengono passate le consegne. Ci troviamo davanti una scenografia pazzesca!!! Il clou dell'evento!!! Uno SCUD in scala 1:0.8 veramente fantastico. Un vero piacere difendere quell'obj. Partiamo per i tempi di pattugliamento e quelli di stazionamento. Abbiamo tre ingaggi di varia durata, il terzo durante un cambio turno. Veniamo riportati alla base e via in tenda a dormire il più possibile prima del turno successivo. Qui faccio affidamento sul compagno di tenda per la sveglia (non l'avessi mai fatto!!). Sveglia che doveva essere 25 minuti prima della partenza come il solito e invece mi trovo ROZILLA fuori dalla tenda che mi cercava per l'inizio turno!!! Come un fulmine mi precipito fuori e tempo 15 secondi sono pronto e sveglio gli altri. Questo ha portato a un ritardo al cambio turno di 15minuti circa e ci dispiace. Prossima volta due sveglie!




    Ora tocca ai missili, Obj BRAVO, con l'orario più infame di tutti, dalle 02:00 alle 06:00. Non finiva più, nessun rumore, nessun avvistamento e nessuno ha minato. Però la controinterdizione è anche questo e bisogna farlo seriamente e fino in fondo per permettere all'interdizione di divertirsi e permettere la buona riuscita dell’evento.
    Rientriamo dopo il cambio e di nuovo a dormire. Ci svegliamo con calma, facciamo colazione e si inizia lo smontaggio delle tende in attesa del fine gioco. Ho avuto la fortuna di avere come compagni di squadra Iaco e Rafal che sono sempre stati precisi e puntuali, due ragazzi seri e preparati.

    Enrico “BARBA”, 1ic TANGO 13

    DEB TANGO 22

    I turno, 12.00 – 14.00, obj FOXTROT. Mezzo: ZULU 7
    Le prime due ore siamo allocati in HQ avendo il primo turno di pattuglia che inizia alle 12.00, non male, un po’ di relax prima di iniziare a “ballare”. Subito dopo il debrifing di Giulk facciamo conoscenza con i due operatori dei TNT che faranno squadra con noi per le prossime 24 ore, Giancarlo e Giuliano. Prima di descrivere i fatti salienti che abbiamo vissuto durante l’evento voglio ringraziare entrambi, sia Giancarlo che Giuliano, per la disponibilità dimostrata. Sappiamo tutti che definirli veterani del soft air è riduttivo, ma fa sempre enorme piacere vedere come giocatori con la loro esperienza si calino perfettamente nella parte assegnata e siano disposti a collaborare secondo quanto previsto dal book con operatori molto più giovani di loro. Ovviamente è stato estremamente facile il compito di comandare il team tanto più che tutte le decisioni e procedure per i vari assegnamenti li abbiamo decisi insieme in pochi minuti. Perciò ringrazio entrambi ancora una volta anche per le belle chiacchierate fatte e per il tempo trascorso insieme.
    Il primo compito che ci spetta è il presidio dell’obj FOXTROT e il pattugliamento dei sentieri circostanti. Arriviamo in orario a dare il cambio al team che ci precedeva che ci passa le consegne. L’obj è una villetta in costruzione con all’interno dei computer, mappe e casse di munizioni. Decidiamo di organizzare il turno presidiando per una decina di minuti l’obj e di muoverci sull’unico sentiero disponibile per una ventina di minuti, così per tutto il tempo. Complice il fatto che l’obj si trova in una parte centrale del campo non abbiamo nessun contatto né nessun avvistamento nelle prime due ore, almeno ci siamo goduti il bellissimo panorama. Con precisione svizzera, alle 14.00, riceviamo il cambio e torniamo in HQ dove ci aspetta il pranzo, buonissimo e molto apprezzato

    II turno, 17.00 – 20.00, FIR 2. Mezzo: ZULU 4

    Dopo tre ore scarse passate in HQ ci prepariamo per il turno di tre ore come forza di intervento rapido. Montiamo servizio su ZULU 4 e ci dirigiamo nella zona assegnata. Giriamo un po’ con la jeep e dopo circa un’ora riceviamo la prima chiamata per intervenire sull’obj GOLF. Ci dirigiamo a tutta velocità sul punto, ma al nostro arrivo la pattuglia di interditori è già stata catturata, un due chiacchiere e ripartiamo. Riceviamo varie chiamate, ma tutti gli interventi o sono tardivi, o l’interdizione è brava a sganciarsi oppure sono falsi allarmi. Avvistiamo in lontananza varie pattuglie di interditori, ci schieriamo in checkpoint improvvisati su incroci strategici per costringere gli interditori a cambiare direzione di marcia e proseguiamo l’attività di pattugliamento sul mezzo. Giunti quasi alla fine del turno senza nessun ingaggio ci segnalano da Spartan Base (ancora vivi complimenti per la gestione della maglia radio durante tutto l’evento!) la presenza di interdizione sulla strada asfaltata. Ci fiondiamo sul punto indicato e ingaggiamo due interditori che riescono a rompere l’ingaggio e a fuggire. Alle 20.00 ci dirigiamo verso il campo base. Al rientro ci aspetta un’ottima cena.

    III turno, 23.00 – 02.00, CHECKPOINT 2. Mezzo: ZULU 9
    La jeep ci deposita, sempre in perfetto orario, su Checkpoint 2, un punto strategico segnalato da un faro alimentato da un generatore all’incrocio tra due strade e nelle vicinanze di un piccolo fiume. Il punto è caratterizzato da un grande pratone su un lato, che sale fino a delle colline poco distanti, e dal fiume in secca che corre sul lato opposto, ricco di vegetazione.

    Ci schieriamo a presidio, mantenendo sempre almeno una torcia accesa, rimanendo, come da ordini, statici sul Checkpoint. Il turno passa tranquillo senza nessun ingaggio, abbiamo solo dei contatti visivi (probabili visori o torce rosse sulle colline davanti a noi) che però non si avvicinano, complice il fatto che il faro posizionato sull’obj mette in guardia le possibili pattuglie di interdizione.
    Finiamo il turno e veniamo recuperati dai mezzi che ci riportano in HQ. Filiamo subito in tenda per dormire un paio d’ore in vista del turno dell’indomani mattina

    IV turno, 06.00 – 10.00, obj CHARLIE. Mezzo: ZULU 6
    Come al solito ci prepariamo con largo anticipo e alle 06.00 siamo depositati presso CHARLIE a dare il cambio ai ragazzi che l’hanno presidiato durante la notte. Ci passano le consegne e ci segnalano che sull’obj pare siano passate pochissime squadre e che la zona è molto calda, perciò di prepararci a possibili scontri. Ragazzi, che dire di CHARLIE? Wow! Scenografia incredibile. Ci troviamo davanti a uno SCUD praticamente a grandezza reale, rifinito nei minimi particolari. Veramente complimenti!



    Ci organizziamo di stazionare in zona SCUD una decina di minuti per poi spostarci per i successivi 15 minuti lungo la carrabile che passa a fianco, facendo una volta il sentiero in salita per fermarci a qualche centinaio di metri e una volta il sentiero in discesa, stazionando alla fine della discesa davanti una casa privata lì presente.
    Dopo il primo giro, rientrando sull’obj vediamo un operatore dell’interdizione vicino al mezzo. Ci avviciniamo velocemente e questo si arrende in quanto la sua asg non funzionava. Lo prendiamo in custodia, ci disponiamo a difesa cercando il resto del team e dopo qualche minuto anche il suo coppio si arrende (era a pochi metri da noi, probabilmente vistosi in inferiorità numerica ha preferito non ingaggiare). Gli operatori sono di SPARTAN 2, dopo aver aggiornato l’HQ ci comunicano di tenerli fermi una decina di minuti e poi liberarli.
    Proseguendo i pattugliamenti vediamo vare squadre di interditori che si muovono in prossimità. Sul nostro sentiero passa spesso una jeep delle FIR che indirizziamo verso le zone calde per cercare almeno di infastidire i vari team in attacco.
    Dopo un ulteriore passaggio nella zona obj intravediamo degli operatori, apriamo il fuoco ma questi si sganciano e scompaiono.
    Nelle varie ronde che facciamo, circa a metà del turno stazioniamo ai piedi della discesa a circa 300 metri dall’obj che non è in vista. Dalla parte opposta, lungo la strada, vediamo un gruppo di operatori che camminano, convinti sia controinterdizione li salutiamo dalla distanza ma questi, appena ci vedono, partono per ingaggiarci. Erano interdizione! Lo scontro si risolve in poco tempo a nostro favore poiché eravamo ben appostati dietro a delle coperture e la squadra attaccante ci ha caricato in campo aperto, una piccola Balaclava… Prendiamo i nominativi, SPARTAN 4, li abbiamo intercettati mentre stavano esfiltrando. Contattiamo il comando e li lasciamo andare.
    Continuiamo a pattugliare la zona e secondo gli ordini ricevuti allunghiamo i turni in cui rimaniamo distanti dall’obj per facilitare i team di interdizione. Quando manca ormai neanche un’ora alla fine del turno e dell’evento passiamo per lo SCUD a controllare se qualcuno ha fatto l’obiettivo (durante le quattro ore di nostra competenza vari team l’hanno minato o recuperato la card, bravi!) e mentre siamo schierati intorno al camion vediamo un gruppo compatto di persone salire candidamente per la strada. Anche qui non apriamo subito il fuoco convinti che possa trattarsi di FIR o altra contro, invece si palesano come interditori. Inizia un lungo conflitto a fuoco e purtroppo la FIR non è disponibile, complice il fatto che abbiamo potenziali contatti anche nella direzione opposta e pertanto almeno uno dei nostri deve presidiare anche quella zona, uno a uno veniamo colpiti e il team, SPARTAN 8, può prendere l’obiettivo.
    Si fanno le 10.00 e sgomberiamo il bellissimo obj CHARLIE e torniamo alle tende dove sistemiamo le cose, smontiamo le tende e ci laviamo alla meglio prima del pranzo e del (lungo) viaggio di ritorno.

    Lorenzo “HALO”, 1ic TANGO 22



    CONSIDERAZION

    Come detto all’inizio grazie ancora per questo bellissimo evento. L’organizzazione è stata impeccabile sotto tutti i punti di vista e non possiamo far altro che rinnovare i nostri complimenti e sperare di incontrarci a breve ad un prossimo evento. È bello vedere e conoscere tante persone che vivono e giocano il soft air così come lo intendiamo noi e questo CIRCUITO è sicuramente il movimento aggregante e più rappresentativo. Ha pagato anche il lavoro di selezione delle squadre di contro perché a quanto abbiamo potuto vedere tutti gli operatori si sono calati nel ruolo, hanno seguito le istruzioni e sono sempre stati puntuali.

    Grazie ancora, alla prossima S.A.Tergeste


  8. #8
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    In fase di pianificazione si era deciso di divedere il team in 3 brik, R1 composto da aker e maverick, R2 da ansia e mappa e R3 da tecniko e bob, suddividendo il campo di gioco in 3 settori operativi così composti: a R1 zulu alpha e zulu bravo a R2 zulu delta e zulu foxtrot e a R3 zulu golf e zulu hotel.
    Già in fase di pianificazione avevamo individuato alcuni obj che erano zulu alpha era il ponte, zulu delta la prigione e zulu hotel l’antenna.
    Visto che così si era deciso si è partiti dai propri settori all’ora prestabilita.
    Brik R1 ci siamo infiltrati nel lato nord dell’area operativa, la vegetazione risultava e’ scarsa e siamo circondati solo da campi, ci muoviamo verso EST per raggiungere quello che avevamo identificato come A1, dove speravamo di avere visuale su ZULU ALFA (ponte), alle 11.15 raggiungiamo A1 ma non abbiamo visuale. In compenso abbiamo un ottima visuale sulla strada bianca di fondo valle, che risulta percorsa frequentemente da mezzi della contro-interdizione: un defender bianco, un defender verde e un ducato bianco. Alle 12.50 siamo su A2 da dove speriamo di avere visuale sul target, negativo!
    Vista l’impossibilità ad avere info su ZULU ALFA decidiamo di raggiungere il letto del fiume per fruttare la vegetazione per raggiungere il ponte.
    Alle 14.20 notiamo un passaggio nella vegetazione e decidiamo di attraversarlo per provare ad avere una visuale da sud, dell’obj, purtroppo anche in questo caso il ponte risulta essere nascosto torniamo indietro e proseguiamo nel letto del fiume.
    Ore 15.55 siamo a 60m dal target, ma lungo la strada maverick individua la pattuglia di contro che si dirige verso il ponte e siamo costretti a ripiegare, ci nascondiamo e attendiamo 20 minuti, Riproviamo l’avvicinamento, ma alle 16.35 abbiamo il primo ingaggio di giornata fortunatamente riusciamo a sganciare e a portarci in zona sicura. Contattato Ansia e gli comunico che desistiamo e proseguiamo verso ZULU BRAVO, l’altra zona sensibile nel nostro settore.
    Purtroppo siamo costretti a tornare indietro sui nostri passi lungo il percorso che abbiamo seguito per raggiungere ZULU ALFA, perché la vegetazione e’ veramente scarna. Siamo in ritardo e lontani da ZULU BRAVO.
    19.55 Mi squilla il telefono. Ansia mi aggiorna sulla situazione, mi da brutte notizie. Noi siamo ancora più
    in ritardo e Bob si è fatto male, ha messo male un piede ed e’ costretto ad esflitare. Dobbiamo raggruppare. Ci accordiamo sul randez-vous e ci salutiamo.
    Abbandoniamo la recon su Zulu Bravo e Con Maverick ci dirigiamo verso il letto del fiume, ci sembra il modo migliore per fare tanta strada in poco tempo. Il nostro entusiasmo viene smorzato circa 500mt dopo, da un checkpoint posto a controllo della strada bianca di fondo valle. Siamo costretti ad allontanarci dal percorso prescelto e spostarci più in quota.
    La vegetazione è cambiata fitta e impenetrabile, proviamo ad aggirarla e sfruttare gli spazzi che si aprono sui campi lavorati. Riscendiamo verso la carrabile per tentare di velocizzare il percorso, ma il risulta veramente trafficata. Ci congeliamo nell’erba alta ci accorgiamo di essere circondati. Un defender fa avanti e indietro e una pattuglia appiedata controllava attentamente ogni angolo. In lontananza scoppia un ingaggio, la zona è veramente caldissima. Siamo costretti ad allontanarci e riportarci in quota e provare o a scollinare o a riscendere più avanti.
    00.45 Scollinare è impossibile, la carrabile “superiore” è percorsa da mezzi che si alternano nella due direzioni, percorriamo circa 500 metri nella vegetazione fitta, andare oltre è impossibile, dobbiamo riportarci a fondo valle nella speranza di essere più fortunati. Priama però dobbiamo rifocillarci e riposare un po.
    01.30 In marcia, gli altri ci attendo e noi siamo sempre più in ritardo. Finalmente un varco, riusciamo a fare un po’ di strada. Torniamo al nostro piano iniziale e sfruttiamo il letto del fiume. Dopo 500 mt siamo nuovamente bloccati. Un altro checkpoint. La cosa ci insospettisce: 2 checkpoint 2 pattuglie e un mezzo.
    La zona deve nascondere qualcosa di veramente sensibile, ma bobbiamo proseguire per il randez-vous controlleremo dopo.
    La vegetazione peggiora e non riusciamo a muoverci, il tempo passa e abbiamo ancora troppa starda da percorrere.
    4.00 Le forze cominciano a mancarci, chiamo Ansia e gli do la brutta notizia: sta notte non ci incontreremo.
    Facciamo un bivacco improvvisato, dobbiamo riposare, abbiamo fatto tanti chilometri e concluso poco.
    E’ l’alba, e’ ora di controllare cosa si nasconde tra i 2 checkpoint, sperando che la zona sia meno affollata.
    Decidiamo di sbucare più o meno a metà, facciamo qualche centinaia di metri sulla carrabile e Maverick mi guarda sbigottito, il TEL (in scala 1 a 1) …. Rimango basito anche io! E’ valsa la pena rischiare! … ma le sorprese non sono finite … la pattuglia fa capolino, Maverick si nasconde e io ripiego, sono disarmato, durante la notte a causa di un caduta ho spaccato l’ASG. Mi allontano ma alle mie spalle compare la FIR motorizzata. Non abbiamo scapo! R1 viene catturato!
    Sbrighiamo le “pratiche” di rito e veniamo liberati.
    Per noi la missione è conclusa ci dirigiamo verso l’esfiltrazione dove attenderemo R2 e R3.
    AKER
    Bric R2 si è infiltrato alle 10.30 in area operativa, costeggiamo in campo arato e subito ci imbattiamo in zona ottimale per la ricognizione di un obj sensibile su carta denominata MASSERIA DE ANGELIS subito notiamo 4 operatori che pattugliano l’area circostante alle strutture un capannone e due stabili più piccoli la pattuglia di contractors armata con carabine r15 che muovevano sul sentiero da est a ovest ogni 20 minuti ricomparivano davanti al capannone, ore 12.45 vediamo comparire un defender verde acido con 4 operatori a bordo di cui uno con la valigetta metallica e lo vediamo scomparire nello stabile ore 13 risalgono sul mezzo e spariscono in direzione ovest e la pattuglia di ronda torna al suo percorso.
    Ore 13.45 vediamo ricomparire nuovamente il defender e rifare la stessa identica cosa, alle 14.00 assistiamo al cambio turno e la pattuglia che segue non è più regolare come la precedente, stiamo ancora 2 ore per cercare di capire cosa nascondeva la struttura ma niente.
    Alle 16 decidiamo di muoverci per l’obj successivo ipotizzato da noi come obj prigione.
    Alle ore 18.00 mentre costeggiamo l’obj Masseria de Angelis ,noto sullo sfondo una sagoma di un vettore di medie dimensioni, blocco Mappa e mi avvicino alla sagoma e gli confermo di aver trovato i Rapier
    Segno sul gps la coordinata e decida di dare un occhio in sicurezza.
    Rimaniamo un pò in osservazione ma nessun movimento, comunico a mappa di rimanere in copertura mentre provo ad avvicinarmi al vettore. Mi avvicino cauto e passo affianco al Rapier ma prima di farlo brillare, decido di dare un occhio alla zona, nulla l’area è completamente libera e non c’è nulla che possa interessarci, avviso Mappa che faccio
    brillare l’obj e veloci proseguiamo verso la prigione per cercare di sfruttare le ultime luci del giorno per capire come la pattuglia difende l’area.
    Arrivati in zona Recon Mappa prende lo spotting scope e nota subito 3 operatori fare avanti e indietro sul viale antistante alla prigione quando all’improvviso vediamo comparire un defender colore tan percorrere il viale che si ferma davanti allo stabile con 3 operatori e uno con il camice bianco a bordo, dalla distanza a cui eravamo non riuscivamo a capire chi poteva essere, e lo vediamo scomparire all’interno della struttura.
    Subito dopo scoppia un ingaggio all’ingresso del viale,ormai la visibilità è quasi nulla l’ingaggio dura alcuni minuti e poi vediamo accendersi una luce lampeggiante che indica la presenza di un allarme a difesa della prigione.
    La struttura non è illuminata e le pattuglie non sono visibili e non riusciamo a capire bene i loro movimenti così decidiamo di andare al rendez-vous .
    Comunico ai 2 bric su quale RV diriggersi e ci muoviamo verso di esso.
    Al buio si sà che non è facile orientarsi e muoversi, la nostra rotta sembra facile...basta andar giù, ma subito ci accorgiamo che ci siamo sbagliati.
    Pensavo di aver visto tutti i tipi di vegetazione nei miei vent’anni di attività….mi sbagliavo!
    Appena dentro alla macchia ci troviamo in una vera giungla cosi fitta che mi viene difficile anche da raccontare ”posso solo dire di aver perso la mia ASG e di essermene accorto solo appena fuori”
    Usciti dall’incubo mi sento chiamare ( R2 R2 DA R3 BOB E’ FUORI USO COLPA DI UNA BRUTTO STORTA)
    Mi giro e vedo Mappa scuotere la testa in segno di sconforto.
    Contatto nuovamente Tecniko e gli chiedo la loro posizione,controllo la carta e vedo che sono a 950m da noi, nel frattempo R3 avevano già contattato Giulk per il recupero di Bob, li ricontatto via radio e gli ordino a Tecniko di rimanere su strada e attendere che lo andassimo a recuperare,guardo Mappa e gli indico la direzione mentre incominciamo la salita contatto R1 e gli chiedo a che punto erano e Sento Aker un po provato dalla difficoltà di trovare un varco per sganciarsi dalla loro area di competenza,l’amarezza si fa sempre più presente ma cerco di nasconderla.
    Riusciamo a raggruppare con Tecniko e sono le 01.30 decidiamo di fermaci per fare il punto della situazione e mangiare qualcosa mentre contatto Aker per capire le loro posizioni,ma non riusciremo mai a raggruppare quella notte.
    ANSIA
    All’ora prestabilita Bric R3 muoveva verso il settore di propria competenza vista la particolare difficoltà ad avanzare a causa della fitta vegetazione so procedeva molto lentamente.
    Finita la vegetazione boschiva si aprivano davanti a noi campi completamente aperti costeggiati da strade carrabili. Per evitare di essere visti dalle forze di contro interdizione procedevamo con cautela e lentezza verso w1.
    Dopo alcune ore si riusciva a raggiungere tale punto dal quale purtroppo nulla di significativo risultava essere visibile. Di conseguenza si procedeva verso il successivo punto prestabilito, ma vista la presenza di forze ostili e di altri gruppi di interdizione si deviava verso un altura vicina possibile buon punto di osservazione.
    Una volta giunti in posizione si notava la presenza di forza ostili supportate da mezzi meccanizzati sulla collina davanti a noi in prossimità dell’obj denominato zulu golf. La zona risultava essere particolarmente calda per le successive 6 ore, durante le quali si è assistito a svariati ingaggi e un continuo movimento sia di forze ostili che di interdizione.
    Durante la fase di ricognizione abbiamo individuato un mezzo di colore scuro con a bordo 5 uomini armati vestiti nello stesso modo e un sesto uomo disarmato e vestito diversamente.
    Ogni nostro tentativo di procedere risulta vano, la fortissima presenza delle forze ostili che presidiano la cresta davanti a noi rende vano ogni tentativo di aggiramento.
    Allo scadere della sesta ora decidiamo comunque di procedere ma il pronto intervento di una fir motorizzata ci fa ripiegare immediatamente una volta tornati al punto di osservazione ci coordiniamo con gl altri brik per raggrupparci.
    Arrivata la prima oscurità riusciamo ad attraversare per convergere sul punto prestabilito purtroppo dopo poche centinaia di metri bob si infortuna.
    TECNIKO
    Conclusioni:
    Ogni evento ha una sua Storia e ogni team intraprende un modo per affrontarlo, c’è chi cerca di pianificare tutto, c’è chi la prende così come viene….. ma alla fine quello che conta sempre è la fortuna di trovarti in quel punto in quel determinato momento.
    Per noi l’importante è sempre come lo si vive, ogni film lo viviamo con la stessa passione e che vada bene o male riesce sempre a regalarti emozioni uniche e se poi riesci ad analizzarlo nel profondo riconoscerai che ti ha insegnato molto!
    le mie impressioni su Prometheus :
    Ho sentito molte opinioni a caldo su questo Evento ma l’unico che le racchiude tutte è “ STUPENDO” Questo sinonimo racchiude tutto quello che io adoro di più! ( difficoltà,innovazione,passione,voglia di mettersi in discussione) e per il nostro modesto parere posso dire che op.Titan fall è stato l’evento più bello dell’anno 2015.
    ANSIA
    Ultima modifica di aker; 13/10/2015 a 14:47

  9. #9
    Kin
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    Qui di seguito il debriefing della Spartan 10.
    Il tutto inizia con un analisi approfondita del territoriocon relativa possibilità di posizione degli obj.
    Avendo ricevuto il materiale a metà agosto ci scambiamoopinioni via WA, siamo tutti al mare o in villeggiatura, ma già al rientrovogliamo avere una idea di massima su come svolgere la missione.
    Dopo un paio di briefing, viste le dimensioni del campo e la tipologia di missione optiamo perdividerci in due sezioni da tre uomini, con compiti specifici per coprire almeglio l’AO.
    Purtroppo nel giro delle 36h pre-missione abbiamo duedefezioni (tra cui chi doveva fare da riserva). Inoltre al sabato mattina Nemboè out non sta bene, e restiamo operativi in 4. Facciamo due buddy team, estoicamente Nembo si mette a disposizione per infiltrarci con il mezzo e farcida TOC, finchè gli regge il fisico….
    Come sempre diamo priorità assoluta a non essere intercettati ecerchiamo di analizzare il tutto con occhi il più possibile reali, cioè in unasituazione reale in 4 cosa faremmo?

    Dalla nostra analisi e dalle richieste di missione, diamo precedenza alla distruzione del ponte per evitare che il SAM lasci la zona operativa eall’individuazione del radar e missili per ridurre capacità difensiva aerea della zona per poter chiamare eventuale CAS.
    Inoltre tramite Goggle Earth avevamo individuato il trasmettitore, che diventa un obj da fare possibilmente nelle prime 12 ore per dare possibilità al nostro comando di intercettare comunicazioni nemiche. Troviamo un po’ complicata e rischiosa per la nostra incolumità la procedura esposta dal comando per la distruzione del missile Sam, per quanto obj primario decidiamo di acquisirlo a discrezione, cioè solo se individuiamo la zona in cui è nascosto, procedendo tramite C4.

    Formiamo i due team Blu e Giallo con Matrix (Nembo) che ci fa da TOC, e ci portiamo nelle relative zone di inserimento/osservazione alle 09.30.
    Blu (Taker-Snake) sul lato nord in un poa esterno al campo,in osservazione costante sulle aree Foxtrot, Delta, Bravo, e sul fondo valle.
    Giallo (Red-Kilo) si fanno inserire da Matrix nella zona sud-ovest dell’ao per procedere a recon ravvicinata della zona Golf. Matrix si riposiziona sul POA 1 (esterno al campo) e incrocia visuale su AO con BLU, e fa ponte radio con giallo.
    Dalle osservazioni BLU e Matrix individuiamo vari checkpoint, movimenti di mezzi tra bravo e delta e anche in fondo alla valle.Individuiamo alcuni casolari che riteniamo essere obj “attivi” e una sezione di missili antiaerei (zona Delta). In particolare nella zona Foxtrot individuiamoun casolare con recinto pattugliato costantemente con tempistiche precise, per noi è la casa di Ibrahim. Inoltre nel fondo valle ( zona Delta) vediamo movimento vicino ad un casolare che potrebbe (per struttura e conformazione) essere la prigione.
    Alle ore 14.34 Blu viene inserita da Matrix nella zona NE del AO e procede per distruzione Alpha con supervisione di Matrix. Obj acquisito alle 14.50 in modalità stealth, poi Blu procede per area Foxtrot. Individuiamo entrambi le coppie di missili antiaerei (uno è nella zona Bravo),mentre Matrix torna al poa iniziale.
    Giallo ha nel frattempo individuato nella zona Golf il radar fortemente presidiato e dopo vari avvicinamenti lo acquisisce alle 18.10 in modalità stealth(tra l’altro era presente anche la valigetta).
    Ore 18.30 Matrix (Nembo) è cotto e rientra all’agriturismo.(graziedi tutto Bro)
    Blu dopo aver fatto osservazione su la zona Foxtrot da ovest per avere conferma che fosse casa di Ibrahim, procede a fare RV con Giallo in zona nord di Trinità, avvenuto intorno alle 20.00.

    Analizziamo i dati in nostra mano, e decidiamo di acquisire con calma prima il ripetitore nella zona Hotel che avviene alle 22.35 (nelletempistiche che ci eravamo prefissati), e poi procediamo all’acquisizione della casa di Ibrahim (Foxtrot) che speravamo ci avrebbe rilevato la pozione del MAZ 543P e altre informazioni.
    Il tutto avviene senza intoppi, e alle ore 00.25 procediamo con SSE della casa di Ibrahim.
    Dalla mappa fotografata all’interno possiamo verificare che il Missile MAZ si trova circa 500mt sotto la nostra attuale posizione.Decidiamo di dividerci, Giallo va a minare il MAZ con cautela mentre Blu procede alla distruzione dei missili antiaerei (anche se diventati obj diopportunità vista la manomissione del radar).
    Blu arrivata in zona Delta e più precisamente in zona prigione ritiene che l’attività in area è troppo intensa e decide di bypassare i missili antiaerei, anche perché alle 04.15 il Maz viene distrutto da Giallo in modalità stealth.
    Visto che fino a questo punto è andato tutto bene senza intercetti decidiamo per RV in zona Foxtrot per esfiltro, che avviene regolarmente alle 07.00 nell’area segnalata dal comando.

    In conclusione: siamo molto soddisfatti di come abbiamo pianificato e svolto la missione acquisendo l’obj primario e indebolendo le strutture difensive dei “terroristi”, dando possibilità di intervento ad una forza più adeguatadi poter completare la missione.

    Ancor più soddisfatti siamo per l’organizzazione eccezionale nell’allestimento degli obj (e non solo), nella bellezza e durezza del campo,di una controinterdizione mai doma e sempre presente nei tempi e modi giusti.

    Un Grazie a te Giulk, a Nicola e a tutti i club che hannopartecipato e ci hanno fatto vivere l’ennesimo bel “film”.

    Spartan 10(Nembo,Kilo,Taker,Red,Snake)

    “Silent out, over”

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    Ultima modifica di Kin; 14/10/2015 a 22:48

  10. #10
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    Doc
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    Ogni volta è sempre la stessa storia arriva la tanto attesa busta e subito si scatenano un turbine di emozioni: gioia , ansia , curiosità , impazienza.

    Si cerca sempre di trovare un giorno che vada bene a tutti tra i mille impegni vari, ed eccolo trovato decidiamo di riunirci un lunedì nella nostra sede si accende il pc e si dispongono i vari documenti sul tavolo. Iniziamo col leggere lo storyboard e segnarci i punti più utili per la creazione della copertura e lo svolgimento generale, fatto ciò si passa agli obj nello specifico e a confrontarli con le arie di interesse su mappa con l'aiuto di google heart e cercare di farsi un'idea sulla possibile posizione dei vari obj.
    Alla fine siamo giunti alla conclusione che l'itinerario si sarebbe dovuto svolgere in questo modo: infiltrazione ad est di Zulu Hotel, vicino a Località Colli, e proseguire in quest'ordine: Golf, Delta, Foxtrot, Bravo e Alpha.
    Ci salutiamo spartendoci i vari compiti chi incaricato della costruzione dei materiale per obj c4, microspia, fusibili stampa le carte chi prenotare l'albergo , stilare storia di copertura e vario materiale da confrontare alla prossima riunione.

    Dopo una settimana ci siamo rivisti e abbiamo riconsiderato il punto di infiltrazione e abbiamo cercato un parcheggio tramite google earth, il nuovo l'itinerario si sarebbe svolto così: infiltrazione ad ovest di golf, procedere verso delta, foxtrot, bravo e poi ci saremmo divisi in due team: Yoda01 con Sklero,Sbocco e Manu e Windu03 Soul e Omerix e ci saremmo divisi i restanti obj alpha e hotel; abbiamo approfondito insieme la storia di copertura stabilendo gli ultimi dettagli.

    Purtroppo la settimana prima dell'evento, uno dei nostri operatori Mat ( il cartografo), ha avuto un'incidente stradale per fortuna senza riportare gravi conseguenze, ma ha dovuto rinunciare all'evento.


    Ci ritroviamo come deciso venerdì nel primo pomeriggio, abbiamo stracaricato la macchina e ci siamo messi in marcia, dopo circa sei ore siamo giunti all'hotel dove abbiamo cenato e dormito he fatto una piacevole incontro i ragazzi della 17 reangers e degli zarruele; al mattino ci siamo preparati con tutta calma e ci siamo diretti al punto d'infiltrazione ad ovest di zulu golf, da qui comincia la nostra missione.

    Ore 10.00
    Abbiamo iniziato a ricognire l'area di zulu golf, ma ci siamo dovuti congelare per un paio di ore a causa di un problema tecnico, ne abbiamo approfittato per dare un'altra occhiata all'itinerario, ed individuare il canale radio della contro (lpd1) dopodiché abbiamo ripreso e controllato un paio di edifici senza successo, infine siamo riusciti ad individuare una pattuglia, ci siamo diretti verso d'essa ... In prossimità della zona calda abbiamo ritenuto opportuno mandare due operatori,in osservazione, in modo da garantire l'approccio in maniera stealth dato la scarsa presenza di coperture.

    Doc,Sklero:
    Abbiamo tentato l'avvicinamento ad est attraverso il frutteto costeggiandolo, raggiungendo il traliccio elettrico in prossimità della zona dove avevamo visto la pattuglia.
    Via radio sentiamo chiamare la fir a quel punto vediamo partire un paio di operatori seguiti da altri due dirigersi in direzione dell campo che avevamo attraversato, sentiamo partire l'ingaggio nel frattempo arriva la fir sentiamo il veicolo fermarsi poco distante da noi ma tuttavia non riusciamo ad individuarlo ma per precauzione ci occultiamo ulteriormente,Finito l'ingaggio il veicolo carica i prigionieri e parte, poco dopo c'è stato il cambio della guardia restiamo un'ora in osservazione senza veder nessun tipo di movimento allora decidiamo di cambiare posizione andando sotto il traliccio a 5mt di distanza, in modo d'aver maggiore visibilità. Appena iniziato l'avvicinamento, ci individuano ed iniziammo a ripiegare velocemente senza sparare un colpo e ci ricongiungiamo al resto del team nella fretta della ritirata Sklero perde la radio che fortunatamente recupereremo a fine evento.



    Sbo,Soul,Omerix:
    Eravamo congelati in copertura, mentre i due operatori si avvicinano all'obj.
    Poco dopo che ci siamo separati, mentre eravamo acquattati in fondo al frutteto sentiamo dietro di noi i rumori di un ingaggio.

    Siamo stati congelati per altre 2 ore, riuscendo ad assistere anche ad un cambio guardia finchè i nostri esploratori non si sono spinti fino al punto di essere intercettati, provocando la fuga a un rally point sottostante.
    Passati una decina di minuti, ci siamo decisi ad aggirare l'obj e vedere se fosse stato possibile acquisirlo da sud ovest, così siamo tornati sui nostri passi, mentre ci stavamo avvicinando al nostro nuovo punto di osservazione l'obj è stato nuovamente ingaggiato.
    Abbiamo raggiunto un casolare abbandonato a sud ovest dell'obj, due operatori si sono messi in osservazione sul lato del casolare mentre il resto del team è rimasto congelato pronto a fornire copertura in caso di ritirata.
    Soul,Sbo:
    Abbiamo provato ancora una volta a fare osservazione con gli strumenti a nostra disposizione, seguendo i movimenti della pattuglia ci siamo accorti che la loro attenzione era attirata sempre più dal casolare nei pressi del quale eravamo occultati.

    Vedendo quindi la pattuglia avvicinarsi sempre più abbiamo deciso di non rischiare oltre, e abbandonare il Poa.
    Mentre ci stavamo ritirando la difesa ha chiamato il supporto della fir su di noi per un contatto a 500 metri cosa che ci ha spinti ad allontanarci ancora di più.
    Siamo stati ancora nei pressi dell'obj (vicino ai pannelli solari) a fare osservando un altro paio di squadre tentare di prendere l'obbiettivo con la forza.
    Avendo poi capito che non si trattava dell'obiettivo «prigione» e vedendo gli esiti degli ingaggi delle altre squadre abbiamo deciso che non potevamo perdere ulteriore tempo ed energie su un obj al momento fortemente presidiato.
    Mentre ci dirigevamo sugli obj Delta e Foxtrot intercettiamo la comunicazione di Spartan base " mi raccomando a tutti gli obj di lasciare la propria posizione ad intervalli regolari per garantire il giusto funzionamento dell'evento".


    Ore 18.00 circa
    Nel tragitto verso delta e foxtrot abbiamo avvisato un veicolo della fir nei pressi «pianacci di Campli» che presidiava un'incrocio.
    Abbiamo cercato un modo per raggirala attraversando uno dei molti campi arati, per poi raggiungere e attraversare una strada asfaltata. Poco dopo abbiamo raggiunto un perfetto POA ( punto di osservazione) che ci dava un'ottima visibilità su tutta la parte nord del campo, così decidiamo di aspettare il buio per garantire maggior sicurezza negli spostamenti.

    Allestito il Poa con lo spotting scope, un paio di operatori iniziano a fare osservazione sulle aree delta, golf, bravo e alpha, individuando a grandi linee dove si potevano trovare gli obj grazie alle comunicazioni radio, ai movimenti delle fir e cambi turno.

    ore 19.30 circa
    avvicinamento a delta attraverso un sentiero che scendeva verso valle, vediamo dei fari nel fondovalle e una jeep che scambiamo per FIR, passando anche per un checkpoint (info dedotta tramite radio),

    ore 21.00 circa
    Decidiamo nuovamente di separarci, facendo scendere tre componenti in deep recon, mentre due rimanevano in quota e comunicavano i movimenti di contro e mezzi.

    Sempre per radio siamo riusciti a capire che eravamo anche vocini all'obj denominato «echo» che corrispondeva allo scud, dato che l'osservazione non ci aveva permesso di identificare nessun obbiettivo a vista.


    Sklero, Doc, Sbo:
    ore 01.00 circa
    Dopo circa 4 ore di congelamento nelle vicinanze dell'Obj, decidiamo di far scendere gli operatori rimasti in quota e raggrupparci.

    Durante il tempo trascorso sull'obj(prigione in questo caso) infatti eravamo riusciti a assistere a un'infinità di ingaggi da parte di altri team e ci eravamo convinti della necessità di avere ogni operatore disponibile per l'ingaggio che sarebbe seguito.
    A questo punto iniziamo a disporci per entrare: un paio di operatori raggiungono la recinzione intorno alla casa per fornire copertura, mentre gli altri si acquattano sulla strada vicino al cancello di entrata. Stiamo aspettando una jeep, che infatti, dopo poco, entra sull'obbiettivo. Purtroppo la scambiamo per un'altra Fir, forse siamo stati troppo rumorosi durante l'avvicinamento. (scopriremo alla fine che si trattava di un trasporto con l'ostaggio da recuperare a bordo).
    Decidiamo di abbandonare anche questo obj e dopo aver osservato Scud, anch'esso fortemente presidiato, e non riuscendo a trovare un'opportunità per entrare ci fermiamo a discutere.
    Ore 03.00 circa
    Ci rimangono poche ore di buio e da quanto siamo riusciti a vedere sul campo gli obj sono tutti fortemente presidiati, con bassissime possibilità di essere presi senza dover rischiare un ingaggio, il terreno circostante concede ancora meno margine di errore, pochissime coperture e una visibilità di alcune centinaia di metri nella maggior parte dei casi.
    Ma non siamo stati ancora intercettati, le forze nemiche non conoscono ancora la nostra presenza sul campo.
    Così giudichiamo infattibile poter proseguire nella missione con dei rischi accettabili, decidiamo di riposare un paio d'ore e riportare al comando il nostro giudizio.
    Ore 10.00 circa
    Siamo esfiltrati, stanchi ma felici come sempre.


    Ringraziamo tutti gl'indians per aver creato un ottimo evento, ci dispiace solo non aver visto di persona lo scud che capolavoro avete tirato fuori chissà quanto tempo vi ha rubato la sua creazione, direi che è l'emblema del vostro impegno non aggiungo altro. Non vedo l'ora di riabbracciarvi al prossimo evento un saluto ed un grazie da Doc.
    Debrefing scritto da Soul,Doc,Sbo.

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