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Discussione: GHOST RECON 8, Hotel Monterrey - 12/13 settembre 2015 - 24h - Vicenza

  1. #1
    Spina L'avatar di Yoko
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    Predefinito GHOST RECON 8, Hotel Monterrey - 12/13 settembre 2015 - 24h - Vicenza

    Anche l'edizione 8 della serie Ghost Recon è terminata,
    tanta fatica per gli organizzatori e spero tanto divertimento per i partecipanti.
    di seguito mettete i vostri commenti, i vostri pareri, i vostri ricordi e le emozioni vissute in questo viaggio nella terra messicana, nel mezzo della lotta tra polizia federale, narcotrafficanti e antidroga americana!

    un ringraziamento speciale lo devo fare a chi, assieme a me, ha reso possibile questa GR, a tutti i GatiSalbeghi che mi hanno aiutato a "ricreare" la città di Monterrey, ai titolari del campo da gioco che da anni ci permettono di svolgere la nostra attività sportiva, alle 3 "bariste" che hanno allietato la serata al bar "El gran chapparal", ai ragazzi della "NCS Nuova Cooperativa Sociale Onlus" che hanno prestato il servizio di emergenza (per fortuna non servito), al ristorante che ci ha ospitato per il pranzo finale (cosa che noi Gati riteniamo parte integrante dell'evento), e ovviamente a tutti i club che hanno partecipato e che come ogni edizione, hanno reso possibile il nostro film!
    Tutti sanno ormai che la serie "GHOST RECON" dà degli spunti, degli input iniziali, il come si evolve la storia, viene "deciso" dai giocatori stessi, e quest'anno, l'interpretazione di ogni giocatore è stata superba!

    complimenti e grazie a tutti!

    Yoko
    Presidente della ASD Gati Salbeghi sat
    Organizzatore e ideatore della GR8

    ------ Post aggiornato ------

    Purtroppo non posso non citare lo spiacevole evento accaduto a fine manifestazione.
    Questo voglio sia come monito e ricordo per chiunque ami vivere a stretto contatto con la natura, al di là del praticare il Softair.
    Voglio anche sia reso pubblico, non che resti in sordina, perché fatti del genere meritano i riflettori puntati.
    Il parcheggio era punto di stazionamento per tutte le vetture dei club partecipanti ed è un appezzamento di terreno di proprietà di uno dei titolari del nostro campo da gioco, del quale abbiamo espressamente chiesto l'autorizzazione per usarlo appunto come parcheggio. Gli unici 2 vincoli erano tagliare l'erba e non lasciare immondizie. Al primo punto ci abbiamo pensato noi, al secondo (sebbene sui vari book spediti fosse stato sottolineato) pensavo ci pensassero i partecipanti. Invece non è stato così. Ovviamente c'è da sottolineare che solamente alcuni partecipanti sono "incriminati" e non tutti, ma, "per colpa di qualcuno non si fa credito a nessuno" pertanto non dirò mai chi è il colpevole, ma voglio che si metta una mano sulla coscienza e pensi a quello che è successo.
    In sostanza, al parcheggio abbiamo trovato una infinita di salviettine umidificate e persino un assorbente.
    Noi siamo tornati al campo lunedì sera (domenica eravamo troppo stanchi) per dare un occhio allo stato del campo e ci siamo trovati la "vicina di casa" inviperita e l'amara sorpresa.
    siamo veramente sconcertati da questo fatto, non abbiamo davvero parole per descrivere il nostro stato d'animo.
    Voglio dire solamente che i colpevoli cerchino, per i prossimi eventi a cui parteciperanno, di tenere un sacchetto in auto, e mettere le proprie immondizie al suo interno, per non inquinare inutilmente i campi da gioco.
    Ho già inviato un sms a tutti i partecipanti, e qui mi ripeto dicendo che non voglio messaggi di scuse, commenti o discolpe, ma che ognuno pensi al propio comportamento e cerchi di migliorarsi un po.
    Purtroppo, dopo mesi (da febbraio che ci sto lavorando su) di fatiche per organizzare un evento nel quale gli invitati si possano divertire, organinizzato solo ed esclusivamente per passione, sacrificando tempo alla famiglia (e alle volte al lavoro), fatti di questo tipo fanno perdere la voglia di impegnarsi ancora per un nuovo evento.
    Ribadisco il mio concetto, che in 10 anni di attività ho sempre rispettato, ognuno porti a casa sua i rifiuti che produce.
    Spero davvero che non ci sia una seconda volta...
    Ultima modifica di Yoko; 18/09/2015 a 15:49

  2. #2
    SAM Maniaco



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    cazzo..mi spiace, speravo di poter postare un deb divertente, per ringraziarvi del divertimento regalatoci...bene, cè niente da fare, non si guarisce dalle solite quatto stronzate..niente siam proprio dei bambocci.

  3. #3
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    Kam ben venga il tuo debriefing. Lo sfogo di Yoko è molto pacato ed educato, io mi sarei limitato ad utilizzare quanto ritrovato come oggetto di sevizie contro gli artefici di questo disastro. Ho fatto anche 72 ore in Sardegna e mi ricordo che abbiamo scaricato la monnezza in porto a Livorno. Non siamo rimasti offesi per questo comportamento. Ci sembrava giusto e basta. Non ci rovinato il viaggio di ritorno, tanto puzzavamo lo stesso

    Certo che un anno ti sgommano il campo, un anno ti lasciano "scoasse" nel campo...la prossima volta i proprietari ci lasciano senza campo !!!!

  4. #4
    Una sorpresa su cinque ..... sarò io!



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    De Brie – Faz. Sinaloa (N.O.C.S.; Marsoc, Max ten, Asaf)

    La pianificazione iniza ca. 40 gg prima dell’evento, decidiamo il capo fazione (Hope) e le varie operazioni preliminari: infiltrati, giornalisti e via dicendo.

    Alle 12.30 del Sabato ognuno ha il suo ruolo assegnato. Iniziamo subito a produrre il nostro “pane quotidiano”: decine e decine di pezzi di “droga” che dovremo essere bravi a far partire.

    Il cartello muove le sue pedine, ognuno con il suo preciso obiettivo. Io e un mio compagno di squadra ci dirigiamo in esplorazione in città, look da perfetti messicani, coltelli occultati alla ricerca del nostro contatto all’aeroporto.

    Scambiamo 2 chiacchiere con il barista, al momento giusto ci indica il nostro uomo, lo seguiamo in un vicolo e mentre il mio coppio controlla la situazione, mi accordo sulla ricompensa in caso di aiuto: le sue idee sono poche e confuse, il danno che ci arrecherà verrà altamente ricompensato.

    Veloce sopralluogo all’aeroporto, la nostra copertura regge, 2 passaporti messicani con nomi Israeliani. I nostri nonni sono arrivati in Messico fuggendo dalla guerra nel ’45, possediamo diversi appezzamenti nella Regione e qualcuno vuole installare la televisione satellitare, è nostro compito accertarsi che non sia sui nostri territori. La storia regge con la polizia e possiamo analizzare il punto migliore per arrivare in aeroporto.

    Rientriamo in HQ, facciamo report e ci organizziamo per la prima finestra utile per far decollare il nostro carico. L’avvicinamento e la procedura di decollo fila liscia come l’olio, prendiamo i soldi e ci allontaniamo.

    Incrociamo 3 tizi in giacca e cravatta che si dirigono verso l’aeroporto con troppa disinvoltura. Siamo armati, entro nella torre di controllo e, mentre li faccio uscire, scopro della droga. La loro copertura fa schifo, le loro parole e il tentativo di “intimidirci”, ridicoli, siamo indecisi se giustiziarli o no.

    Capiscono che non è il caso di prenderci per il culo, ci consegnano tutti i soldi e, per questa volta, li lasciamo vivere.

    Mentre rientriamo verso la nostra casa, veniamo ingaggiati dalla polizia, prima di soccombere nascondo i soldi in un punto sicuro, faccio il punto mappa e lo spedisco al nostro comandante, li recupereremo con il favore delle tenebre.

    La produzione di droga continua, più di quella che riusciamo a spedire, tentiamo un’incursione nell’accampamento dei nostri rivali ma lo scontro si fa lungo e decidiamo di abbandonare, ritorneremo a farvi visita nella notte.

    Le partenze degli aeroplani si susseguono veloci, respingiamo un attacco della polizia e “negoziamo” degli aiuti. La situazione è completamente nelle nostre mani. Siamo tutti svegli, carichi e con in testa un obiettivo ben preciso: far capire chi comanda in Messico.

    Alla 1.30 di mattina decidiamo il grande colpo. Il carico di droga più grande mai fatto partire dal Sudamerica. Raggruppiamo gli uomini migliori, decidiamo per un percorso lungo ma sicuro e nel momento preciso dell’attivazione dell’aeroporto siamo pronti con il nostro regalo.

    La quantità trasportata è spaventosa, contrattiamo un prezzo complessivo. I gato pesos sono talmente tanti che il rischio di essere intercettati è altissimo.
    Ripercorriamo la strada al contrario, 1 ora e siamo al sicuro e passiamo alla storia come il carico più imponente mai realizzato.

    La situazione è sotto controllo. Qualcuno riposa per quello che sarà l’unico epilogo possibile.

    All’alba scopriamo che quell’infame del capo della polizia, incorruttibile secondo lui, si è venduto la fuga del leader avversario, probabilmente ha capito la nostra superiorità e ha pensato bene di non sfidarci.

    Gliela faremo pagare.

    Coordiniamo un attacco in “gran stile” alla città: gente infiltrata con armi, colpi di mortaio dall’esterno, gas lacrimogeni e tutto quello che il nostro arsenale comprende.

    Meno di 20 minuti e tutta la polizia è eliminata.

    Prendiamo completo possesso della città. E’ giunto il momento di farla pagare ai traditori.

    Attiriamo il nostro contatto all’aeroporto in città con una banale scusa e lo giustiziamo in piazza, nel peggiore stile Messicano.

    Che tutti sappiano chi comanda e che il Messico è completamente in mano al nostro cartello.

    Ora e per sempre.


    Considerazioni:
    La Mil Sim mi è piaciuta molto, ognuno poteva interpretarla come preferiva, se volevi sparare potevi farlo, se non volevi potevi stare tutto il tempo in “civile” e divertirti lo stesso.
    Impeccabile l’organizzazione dei “GATI”. Situazione sempre sotto controllo.
    Ottimo anche il comportamento delle persone che ho incontrato (non commento il discorso dei rifuti), selezionare i partecipanti, almeno dal punto di vista, del gioco paga sempre.
    Ottimo e graditissimo sia il pranzo finale che lo spuntino in città.


    Note “negative”:
    A mio avviso c’è sempre troppa gente che riposa “troppo” durante questi eventi, il bello potrebbe avvenire di notte, ma se non ci sono “avversari” è molto riduttivo.
    Avrei preferito, appunto per questo motivo, qualche missione in più notturna, magari facoltativa, ma che avesse dato l’opportunità, a chi voleva farla, di variare un po’ dalla “routine”: aeroporto, laboratorio, città.

    Evento comunque promosso a pieni voti che, se ci vorranno, sarò contentissimo di rifare.

    Ringraziano tutti i compagni di avventura: c’è stato un affiatamento fantastico, iniziato con la pianificazione e concluso con azioni che tutti ci ricorderemo.

    Ringrazio la disponibilità dimostrata da tutti e l’esecuzione, perfetta, degli ordini da me impartiti in quei pochissimi momenti in cui mi è “toccato” prendere in mano la situazione.

    Grazie a tutti,
    Somalo – Cart. Sinaloa
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    Ultima modifica di Somalo; 22/09/2015 a 12:37

  5. #5
    SAM Maniaco



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    ...ma poverino..
    Il capo della polizia, era incorruttibile...solo che a gestire il Z42 non era lui..con tutte le rotture che gli avete dato, ha concesso al team DEA, L'intera gestione del soggetto, il suo recupero, il suo trasporto in mezzo a voi, la sua detenzione in città..nel Hotel e ovviamente la sua esfiltrazione al alba..quando la gente dormiva ronfando.

  6. #6
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    Beh insomma... Poverini proprio no... Avevamo più soldi noi di tutti gli altri presenti.....

    ..tra l'altro noi, da buoni trafficanti, i nostri mezzi "illegali" li abbiamo usati per comprarlo (a quanto sembra con i gatopesos che ha accettato per vendersi noi ci accendavamo i sigari), soldi e informazioni interessanti, se poi, ricevuta la sua "parola" che ci avrebbe avvertito un' ora prima del trasporto.. Questo non avviene.... Onore a chi è stato più convincente di noi...(forse essere un diretto superiore in qualità di DEA ha qualche merito in più)...

    Concludo dicendo che, magari, se ci aveste dato la possibilità di intercettarlo, il vostro successo nell'impedircelo sarebbe stato molto più eclatante che tenerlo rinchiuso dove noi non avremmo mai potuto entrare... IMHO...

    Grazie comunque della spiegazione che, come sempre, accenda la luce in alcuni buchi neri....

  7. #7
    Spina L'avatar di Yoko
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    in realtà la possibilità era programmata...
    all'inizio volevo tenere Z42 sempre dentro la prigione, poi il capo della polizia (rientrante in minima parte in DE) mi dice che vuole fare un trasferimento, dal parcheggio alla prigione.
    Mette fuori la voce e ovviamente gli animi si scaldano... il trasferimento è previsto per le 19.00. Alle 18.55 (TUTTA la polizia si stava muovendo per fare il trasferimento) la città viene attaccata dagli Zetas (che palesemente hanno sbagliato tempismo, poverini). Quindi il trasferimento salta.
    Dopodichè entra in gioco Kam che "convince" il capo della polizia a stare al suo gioco, e a fotterlo...

  8. #8
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    Ci sta tutto Yoko, ci mancherebbe.

    Come ripeto mi sono divertito moltissimo, ho incontrato persone correttissime e ho trovato un'organizzazione impeccabile.

    Promuoverò sicuramente i vostri eventi a chi mi chiederà informazioni.

  9. #9
    SAM Maniaco



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    somalo..il Poverino era rivolto al Capo della polizia...e noi non avevamo alcuno Aiuto in più, considerando che il governo messicano non ci voleva in mezzo alle balle, categoricamente dovevamo evitare di spacciarci da Gringos in vacanza, saremmo finiti cadaveri in fondo ad un fosso data la corruzione della polizia.
    per i soldi...Soldi..vi sembra che gli Stati uniti d'america abbiano bisogno di Soldi? (Cit) obbiettivi differenti, noi alla fine volevamo lasciare lì'intero pacco al capo della polizia, per la collaborazione..ma poi son spariti come neve al sole..chissà..forse a qualcuno è comparsa una bella piscina in giardino..o una Hellcat Charger.
    Ultima modifica di kamchaaka; 24/09/2015 a 16:27

  10. #10
    Spina L'avatar di jungle.
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    Questo è il debriefing dei 25;17*Bastardi senza gloria di Perugia, a parlare è "Jungle".
    La nostra avventura inizia alle 02:30, orario della partenza; alle 08:30 circa siamo sul posto. Appena arrivati ci assegnano il nostro posto all'interno di Monterrey; sistemati i bivacchi siamo pronti per la Ghost Recon8, nel ruolo di Policía federal.
    Nel breve briefing a seguire, tutte le squadre operative come Policía sono suddivise dai superiori in varie squadre Delta, con Flash come vice comandante e Cronos in qualità di comandante e coordinatore. Nella nostra squadra Q (a causa di un problema al ginocchio) affianca il generale, io e Bracons siamo assegnati a Delta4, mentre Zamu e Nard-One in Delta5. Viene formata anche una squadra Ros, composta da 4 membri, tra cui Tax, scelto tra i nostri; il loro compito è una recon e trovare un Hq ostile.
    A inizio del gioco ai Delta4 sono concesse due ore di libera uscita, per cui era possibile restare a Monterrey *o cambiarsi in abito civile (rigorosamente in stile contadino messicano). Io e Bracons cogliamo l'occasione e in abiti civili usciamo da Monterrey per iniziare a perlustrare l'area di gioco. Mentre girovaghiamo siamo bloccati dalla Policía, che con modi ruvidi ci sbatte con le spalle al muro iniziando a perquisirci e farci domande. Pronti a recitare, li mettiamo in difficoltà tanto che decidono di portarci in caserma. A quel punto gli rivelo che sono anche io un poliziotto infiltrato e che se non mi liberano subito avrei parlato con il mio superiore e li avrei condannati a fare la gavetta in cucina pelando patate fino alla pensione; subito verificano quanto ho detto chiamando in centrale e ci lasciano poi andare con una risata.

    Arrivati alla zona dell'aeroporto, notiamo persone del luogo che, dopo un breve scambio di saluti e domande, ci dicono di essere tecnici che stanno lavorando là per montare una rete wifi. La cosa ci insospettisce, perciò li salutiamo, decidendo di tenerli comunque d'occhio e continuiamo il nostro giro. Ci inoltriamo in alcuni sentieri, fino ad arrivare ad un punto dove si intravede una grande parete di roccia in lontananza; sopra di essa vediamo dei movimenti, decidiamo così di tornare a Monterrey. Sulla strada del ritorno vediamo nella zona del parcheggio, vicino all'autoambulanza, 3/4 ostili armati infiltrarsi nel bosco; segnalo la cosa a dei poliziotti lì vicini e questi, titubanti, vanno a controllare. Tornati a Monterrey, faccio rapporto a Q e ai miei colleghi di team Zamu e Nard-One. Zamu mi comunica che il gioco inizia a svilupparsi; nel paese sono arrivati molti visitatori, frati messicani, reporter televisivi e presunti geometri, io gli faccio presente di controllare anche i presunti elettricisti dell'aeroporto.

    Finito il nostro turno di libera uscita ci rimettiamo gli abiti da poliziotti e iniziamo a pattugliare e mantenere la calma nel paese; Zamu e Nard-One preferiscono restare in abiti militari e reperire più informazioni possibile dentro il paese.
    Zamu mi comunica un guasto al suo fucile; proseguirà poi il gioco con il fucile rotto, minacciando soltanto senza sparare. Nel frattempo rientra anche Tax; dopo due ore i Ros avevano concluso con successo la loro missione. Verso le 16 mi chiama il mio vice comandante*(Flash) e mi comunica che io e altri dieci poliziotti dovevamo andare in un villaggio a controllare se era tutto a posto. L'ordine mi sembra molto sospetto perché mi sembrava ingiustificato dover lasciare la mia squadra.

    Lungo il sentiero che ci porta al villaggio, Flash mi comunica che sarei stato il suo vice durante quella missione. Arrivati lì, il luogo sembra tranquillo e senza l'ombra di ostili, solo tende. Procediamo ancora e vediamo un gazebo in lontananza, ci avviciniamo e troviamo i presunti geometri che poco prima erano a Monterrey, con delle mappe e dei lavori che apparentemente avrebbero svolto in zona, nulla ci dà motivo di sospettare e, dopo avergli chiesto di controllare i documenti, lasciamo la zona. Poco lontano dal villaggio ci scontriamo con degli ostili, allora mi metto in protezione del mio superiore e io e altri tre veniamo colpiti. Dopo piccoli ingaggi*Flash decide di fare una trattativa con il capo del cartello, loro accettano e si allontanano designando un altro vice al mio posto. Dopo venti minuti ritornano, proponendo un patto: se non li avremmo intralciati, loro ci avrebbero fornito un'importante informazione, oltre che un buon quantitativo di gatopesos*a ogni poliziotto che avrebbe tenuto la bocca chiusa. I sette poliziotti rimasti vivi più il vice accettano la trattativa, macchiandosi di corruzione.

    Si decide allora di ritornare a Monterrey, ma il viaggio di ritorno si rivela un inferno. Avanzando troppo lungo il sentiero ci ritroviamo nella fitta*boscaglia e perdiamo la via. Dopo tanti tentativi e grazie ai GPS, arriviamo ad uno spiraglio di luce e ci accorgiamo di essere arrivati ad una ripidissima parete rocciosa, quella di Cengia, da qui riprendiamo il sentiero e torniamo in paese. Tornato dai miei mi viene chiesto di far rapporto ma io, come da regolamento, essendo stato colpito non dico nulla.

    Nel frattempo i miei hanno fatto un ottimo lavoro al paese; iniziano i primi arresti, perquisizioni presso le "case",*svariate persone segnalate sospette, blocchi all'aeroporto e piccoli ingaggi*presso il paese sono stati respinti senza problemi da parte di tutta la polizia. Nel tardo pomeriggio
    Io e *Bracons iniziamo a prepararci con abbigliamento civile in stile messicano, Tax si veste da turista americano con tanto di documenti mentre Nard-One e Zamu restano in abbigliamento da poliziotti; ora il nostro scopo è di riferire a Q tutte i retroscena che pian piano iniziavano a venire a galla.

    Tutti noi Bastardi siamo di nuovo poliziotti in servizio, quando alle 22 la situazione iniziava a scaldarsi; i vari cartelli iniziavano ad entrate in paese e a far baldoria con musica a tutto volume e schiamazzi e, in allarme per questo comportamento ci mettiamo a presidiare il paese. Come sospettavamo, finita la confusione siamo stati attaccati,colpo di scena: i presunti elettricisti, frati, messicani iniziano a sparare, ognuno con obbiettivi ben precisi…scopriamo che fanno tutti parte della DEA! Numerose sono le perdite tra i poliziotti. A questo punto effettuiamo un piccolo briefing con i nostri superiori al termine del quale viene deciso di entrare in collaborazione con la DEA.
    In seguito respingiamo alcuni piccoli attacchi dentro Monterrey ma poi la situazione sembra calmarsi; all'01:00 di notte controlliamo alcune "case" trovando alcune armi, ma niente di particolare.
    Dopodiché il nostro generale (Cronos) ordina a me e Zamu di andare all'aeroporto a fare un controllo. Arrivati sul posto ci accorgiamo che era partito un carico di droga, così torniamo in paese e lo comunichiamo a Cronos. Nel frattempo Q, Bracons, Nard-One e Tax si vanno a riposare due ore, mentre io e Zamu rimaniamo per assistere al processo del mio ex vice comandante Flash, accusato di corruzione. Ben interpretata la scena, tra avvocati, giudici, testimoni (purtroppo io non ho potuto confermare le parole di Flash pur essendo stato presente al momento del reato perché essendo stato colpito dovevo tacere). Finito il processo si torna alla normalità.

    Intorno alle 02:30 chiedo al nostro superiore se è possibile impegnarsi in una missione alternativa e questi acconsente; dovevamo andare nel villaggio di Los Zetas e piazzare del C4 con scritto "Saluti Policía federal" se trovavamo qualche cosa di sospetto. Chiamo a raccolta il Tax, che si era appena riposato 1 ora e Zamu. Decidiamo di partire più leggeri possibili, perciò lasciamo i fucili portando con noi solo le pistole e partiamo. Lungo il sentiero che portava al villaggio ci imbattiamo in una sagoma in penombra che ci lascia passare; era la DEA. Insospettiti passiamo oltre, fino ad arrivare al villaggio di Los Zetas. Tutti dormono; con circospezione controlliamo attorno alle tende ma non ci appare nulla di sospetto.

    In fondo a un campo troviamo un gazebo; era quello dei geometri. Ci avviciniamo e troviamo un fucile e un volantino di propaganda di Los Zetas accanto ai progetti. Prepariamo il C4 e riportiamo*l'orario 03:40, facciamo le foto e avvisiamo il comando, chiedendogli anche di avvisare
    la DEA che saremmo passati dietro le loro spalle a breve (la chiamata di avviso non è mai stata effettuata). Ritorniamo indietro e la DEA imboscata ci fa passare senza problemi. Arrivati al comando facciamo rapporto e ci viene assegnata un'altra missione; dovevamo minare il campo di Los Zetas. Ripartiamo sempre noi tre e chiediamo di nuovo di avvisare la Dea del nostro imminente passaggio (anche questa volta non viene avvisata). A passo veloce nei pressi di un sentiero ad un certo punto, la DEA alle nostre spalle ci ferma dicendo:<< Considerate che siete tutti morti!>>. Subito torniamo al comando e comunichiamo che la missione è fallita…non potevamo dire altro, il book lo proibiva. Ci viene allora assegnata un'altra missione; dovevamo trovare nei pressi del villaggio de Los Zetas lo stoccaggio della droga, ma prima di andarci gli serviva una scorta composta anche da altri poliziotti al parcheggio, perchè avrebbero trasportato il detenuto. Andiamo là con altri colleghi e vediamo il detenuto incatenato (un manichino spettacolare!!), poi chiudiamo la coda della pattuglia e ci allontaniamo, iniziando la nuova missione.
    Arrivati nei pressi del villaggio decidiamo di costeggiarne tutto il perimetro e notiamo così dell'erba calpestata in fondo a un campo; entriamo nel bosco e fortunosamente troviamo lo stoccaggio di droga. Prendiamo allora una scatola di droga e il resto lo facciamo saltare con dello C4; sono le 06:07 del mattino. Dato che comincia ad albeggiare, avvisiamo il nostro superiore e siamo pronti a ritornare a Monterrey.

    Lungo il percorso avvistiamo degli ostili; anche loro notano la nostra presenza ed inizia l'inseguimento. Troviamo riparo lungo un cresta di roccia, soffrendo il freddo pungente del mattino e chiamiamo Q che ci mandi subito una scorta. Dopo trenta minuti ci raggiungono e ci scortano fino al comando, dove facciamo rapporto, consegnando anche le foto e siamo pronti per un'altra missione. Questa volta si presenta un obiettivo più difficile: far saltare in aria, di giorno, il villaggio dei Sinaloa.

    Cronos ci indica sulla mappa il percorso da effettuare; io e Tax decidiamo di muoverci sempre con la sola pistola, lasciando Zamu, a causa del fucile rotto, a Monterrey e portiamo via al suo posto Nard-One armato di fucile. Dopo aver camminato per diversi sentieri ci ritroviamo sopra a Cengia ma ci rendiamo conto che il percorso che ci aveva consigliato il nostro superiore è troppo rischioso, ci saremmo fatti scoprire; decidiamo allora un percorso alternativo. Alla fine riusciamo ad arrivare comunque nei pressi del villaggio e ci appostiamo. Improvvisamente, dopo un certo tempo sentiamo urlare《2' E SI PARTE》; un intero cartello venire dalla nostra parte! ci sdraiamo sulla terra; questi passano uno ad uno vicino a noi. Dopo alcuni minuti ci alziamo e ci avviciniamo con cautela al villaggio; non si sentiva nessuno parlare e non vedevamo movimenti, perciò entriamo in azione. Piazziamo il C4 al centro del villaggio con l'orario, *le 08:40 e andiamo alla ricerca dello stoccaggio di droga. Sotto a un tavolo troviamo due taniche rosse di acido fenilacetico e dei camici da chimico; decidiamo di far saltare anche questi e ci allontaniamo velocemente. Avvisiamo subito Q e Cronos della missione compiuta e del nostro rientro a Monterrey per il rapporto. Nei pressi del paese incontriamo degli ostili, che però ci fanno passare come niente fosse, sembrava come se ci stessero aspettando. Entrati dentro vedo Q, Zamu e il Bracons seduti tranquilli, mentre hanno costretto noi tre ad inginocchiarci. Hanno sbraitato per tutto quello che gli avevamo fatto passare le ore prima*e ci hanno "torturato", poi hanno sparato ad uno ad uno alle spalle. Tra le altre cose, ci comunicano che Monterrey era stato preso dai Sinaloa, poi non sto a raccontarvi il seguito, che già sapete.
    La nostra avventura da parte dei Bastardi finisce qui. E'stato un evento spettacolare, molto vario e interpretato, come piace a noi. Complimenti agli organizzatori *e grazie per averci dato carta bianca. (In ultimo: il pranzo era spettacolare!)
    Ciao e alla prossima!

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