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Discussione: 26/27/28 Giugno 2015 - FIRESTORM 4 - Музыка Чечни - Manziana (RM)

  1. #1
    Spina L'avatar di SPETTRO
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    Thumbs up 26/27/28 Giugno 2015 - FIRESTORM 4 - Музыка Чечни - Manziana (RM)

    il MAS1 di Roma e' lieto di poter annunciare la presentazione della 4° edizione di FIRESTORM
    Cecenia swing - Музыка Чечни
    Allegato 26645226/27/28 GIUGNO 2015 MANZIANA (RM)
    36 ORE DI PURA ADRENALINA!

    per info qui su SAM oppure sulla pagina FB dell'evento


    L'indirizzo email per porre questioni di carattere "privato" sull'evento è: firestormquattro@yahoo.it
    vi preghiamo di utilizzare quello e solo quello per tenere tutto ciò che riguarda l'evento in un solo contenitore.
    Ovvio che tutte le informazioni di carattere generale le troverete sul sito di Firestorm4 che stiamo aggiornando, quì su SAM e sulla pagina FB.
    Ultima modifica di SPETTRO; 10/12/2014 a 10:44

  2. #2
    Spina
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    BADLSA JOINT TEAM , presenti ed operativi.
    -Ade-
    Ultima modifica di ADE Bad Company; 04/12/2014 a 12:43

  3. #3
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    QUESTO E' UNO DEI RUOLI CHE VI SARA' RICHIESTO DI INTERPRETARE

    Per i russi sono degli eroi, per i ceceni dei massacratori. Non esistono mezze misure quando si parla degli Spetsnaz, i commandos del blitz di Mosca. E del resto neppure loro badano al sottile: uccidono o sono uccisi. I guerriglieri ceceni li hanno incontrati molte volte. Lungo i sentieri del Caucaso dove si combatte una «guerra sporca» e nelle prese d' ostaggio. Prima di loro li hanno assaggiati i mujaheddin afghani durante un altro conflitto terribile. «Gli Spetsnaz sono gli unici soldati russi che possono agire su loro iniziativa e decidere rapidamente», ricordava Abdul Haq, uno tra i più celebri capi della resistenza afghana. Lui insieme al leader Ahmed Massud erano le prede degli Spetsnaz, ma sono riusciti sempre a sfuggire alla caccia. I due sono invece morti - ironia della sorte - per mano degli estremisti islamici. Quegli stessi estremisti che hanno poi finanziato i loro fratelli ceceni. Nati all' epoca della guerra fredda per operare dietro le linee Nato, gli Spetsnaz (acronimo per Spetsialnoe Naznachenie, compiti speciali) rappresentano la punta di lancia delle unità d' élite. Nel 1974 l' allora direttore del Kgb, Yuri Andropov, ordina la costituzione di un reparto con compiti anti-terrorismo. E' il «gruppo Alfa». Cinque anni dopo, nel dicembre del 1979, i commandos effettuano la prima operazione a lungo raggio. Sono loro ad attaccare il palazzo presidenziale di Kabul assassinando brutalmente il capo dello Stato Hafizullah Amin. «Sembravano killer professionisti, si muovevano come automi sparando con armi silenziate», è la testimonianza di un afghano. Non è una esagerazione. Secondo i marescialli dell' Armata Rossa, gli Spetsnaz dovevano eliminare, in caso di guerra, personalità e generali della Nato. Il colpo di mano a Kabul apre la strada all' occupazione sovietica dell' Afghanistan e inaugura un capitolo di storia mai chiuso. Da quel giorno non c' è evento importante della storia russa che non sia segnato dalla presenza degli Spetsnaz. Nel ' 91 si rifiutano di partecipare al golpe anti-Gorbaciov, nel ' 93 solo una piccola unità è coinvolta all' assalto al parlamento di Mosca. Una ricostruzione addomesticata sostiene che i commandos avrebbero obbligato alla resa i ribelli con la semplice frase: «Questo è il gruppo Alfa, arrendetevi o uccidiamo tutti». In realtà ci fu un massacro. Nel ' 95 le teste di cuoio intervengono in un' altra clamorosa presa d' ostaggi. Duecento separatisti ceceni occupano un ospedale facendo prigioniere 1500 persone. L' unità Alfa, insieme ai team gemelli, dipende dai servizi segreti. Un controllo militare e politico. In caso d' emergenza possono rappresentare lo scudo estremo a protezione dei leader del Paese, in tempi normali sono il reparto di rottura. L' addestramento è feroce. I commandos devono saper fare di tutto. Chi viene dalla sezione militare è stato allenato ad operare da solo, a comportarsi come un agente in sonno, ad usare come armi le sole mani o oggetti «civili». Il corso si chiude con una prova infernale. La recluta deve lottare contro tre o quattro Spetsnaz in uno scontro dove tutto è permesso. «Se non reagisci, ti possono anche ammazzare», ha raccontato un soldato. Il reparto è composto da 200-300 uomini, che si aggiungono a un contingente preparato per fronteggiare il terrorismo nucleare. L' armamento è composto dal fucile d' assalto Ak-47 (il Kalashnikov), dal fucile per cecchini Svd Dragunov, da mitragliette occidentali. Una società russa ha prodotto per loro un' arma speciale: un pugnale-pistola. Nell' arsenale non mancano le flash bomb, ordigni assordanti inventati dagli inglesi. Ma la vera sorpresa è venuta nella notte dell' attacco al teatro. I commandos hanno impiegato un gas paralizzante che - sostiene la versione ufficiale - ha neutralizzato gli estremisti. Le immagini tv hanno mostrato le donne-kamikaze riverse sulle poltrone del teatro, paiono addormentate. Molti gli interrogativi. Il gas è stato così letale da impedire loro di attivare le cinture esplosive? Come sono morte? Le autorità non hanno voluto fornire troppi particolari «per non aiutare i terroristi». Le teste di cuoio hanno poi usato un paio di piccoli robot radiocomandati, dotati di telecamera e fucile, per la prima ricognizione. Ma la tecnologia sarebbe stata inutile senza l' aiuto delle «talpe». I «Digger Underground», associazione che ha esplorato i sotterranei di Mosca, ha aiutato a realizzare un condotto, forse scavando un tunnel, con la quale i commandos hanno saturato l' ambiente prima del blitz finale.

    ------ Post aggiornato ------

    E QUESTO E' L'ALTRO RUOLO CHE VI SI CHIEDERA' DI INTERPRETARE

    L'ORDINE IN CECENIA
    Ci sono terre con un destino crudele, la Cecenia è una di queste. Il desiderio di indipendenza del popolo ceceno nei confronti della Russia si svolge attraverso una lotta di anni. Nel 1934 la Cecenia riesce a diventare una repubblica autonoma, ma 10 anni dopo Stalin deportò in Siberia 100.000 Ceceni, morti fra i ghiacci e i lavoro forzati. 100.000 è un numero che riempie la bocca, ma per capire cosa sia in verità, bisogna pensare che ora i Ceceni sono 60.000. Nel 1975 Brežnev autorizzò il rientro dei sopravvissuti. nel 1991, l’ex generale dell’armata rossa Dudajev rientra nelle sue terre natali e proclama l’indipendenza. La Russia reagisce con i carri armati e anche Dudajev viene ucciso. Comincia la guerriglia di resistenza. Nel 1997 Aslan Maskhadov, eletto presidente della Repubblica Cecena firma la pace con Mosca. In realtà la guerriglia per il ritiro delle truppe russe e per l’indipendenza vera non finisce mai, né hanno termine le atrocità dei soldati russi contro un popolo in miseria, armato solo di coraggio. Nel 1999 Putin mette al centro del suo programma elettorale “L’ordine in Cecenia” e proclama che li ucciderà ad uno ad uno a costo di affogarli personalmente nella sua vasca da bagno. dopo l’attentato alle Torri Gemelle si strinsero contatti tra alcuni gruppi di resistenza ceceni e le organizzazioni integraliste islamiche e vengono rinvenuti in Afghanistan liste con nomi di Ceceni arruolati da Bin Laden (per nostra curiosità segnaliamo che gli arruolamenti avvenivano anche a Milano e soprattutto a Torino). In realtà i gruppi islamici in Cecenia sono una piccola minoranza, ma questo fa buon gioco a Putin che ora può accusarli di terrorismo internazionale. Infatti, esprimendo solidarietà a Bush, il leader russo iniziò un parallelo fra il terrorismo di Bin Laden e la resistenza cecena e disse: “il nostro obiettivo comune è quello di sradicare il terrorismo”. Ma non tutti sono d’accordo con questa interpretazione. Molti pensano che se il popolo ceceno ha finito per accostarsi alla matrice del terrorismo islamico, lo ha fatto per disperazione e non si comprende l’ostinazione della Grande Russia contro un popolo così minoritario. Il filosofo francese André Glucksmann che a rischio della vita è riuscito ad entrare clandestinamente nel paese, per cui non si concedono visti, e dove nessun giornalista occidentale può entrare, parla di visi emaciati, povertà e disperazione e riferisce di avere assistito alle retate nei villaggi con cui l’esercito russo si impadronisce dei giovani. Giovani che poi vengono “rivenduti” alle famiglie. Esistono delle tariffe, esposte ufficialmente nei comandi militari. A secondo della somma che la famiglia riesce a recuperare, le vittime vengono restituite vive, o semivive, o torturate, o a pezzi, nel senso che il cadavere vie restituito un pezzo alla volta, con pagamento a rate. Ha assistito anche ai tristemente famosi “fagotti umani”. La truppa russa riunisce 20 o 30 persone di ogni sesso ed età, li lega assieme e poi li fa esplodere. Groznj, la capitale, è un cimitero di macerie semideserto. Sembra chiara la determinazione russa di annientare un popolo. Solo a Varsavia era accaduto qualcosa di simile, per mano di Hitler. Oggi, continua il filosofo, Putin agisce nello stesso modo e il mondo tace. Il pensiero di Glucksamn è condiviso da Gianni Vattimo che dalle pagine dell’Unità invita a stare attenti all’etichetta di terrorismo internazionale che può essere una facile copertura per operazioni di pulizia etnica o di guerre coloniali, condotte da governi assolutisti e senza scrupoli o nell’intento, come potrebbe essere per l’America, di imporre un proprio ordine mondiale. Supposizioni? O impostazione ideologica di sinistra? Comunque, e questo è un fatto, i Ceceni hanno occupato un teatro a Mosca e preso in ostaggio 850 civili. E, anche questo è un fatto, Putin li ha attaccati e sono morti con un gas sconosciuto e in modo orribile circa 200 ostaggi, e nessuno si era preoccupato di allestire prima dell’azione ospedali da campo e di procurasi gli antidoti. Ma Putin viene dal Kgb, e non ha il cuore tenero. Ora intende sfruttare al massimo, politicamente, i fatti di Mosca, parla di terrorismo internazionale, annulla un viaggio in Danimarca, che ha ospitato nonostante le pressioni contrarie di Mosca, il Congresso Ceceno. Proprio in Danimarca è stato arrestato, su istanza russa, Zakaev, uomo vicino al presidente Makadov che Putin ritiene il mandante del commando al teatro, ma che ha fama di essere un moderato aperto alle trattative. Trattative per ora interrotte. A Mosca le misure si inaspriscono, è strano che i territori che interessano tanto alcuni leader, siano sempre ricchi di petrolio. Certo noi siamo lontani, le opinioni contraddittorie, e in una situazione così complessa è difficile capire dove sia la verità, e poi oggi siamo al Governo, e a tutti è nota l’amicizia personale che lega Berlusconi a Putin, ma non possiamo dimenticare che uno dei temi fondamentali della Lega Nord, è sostenere l’autodeterminazione dei popoli.

  4. #4
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    K-TEAM
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    Il K-Team sarà ben lieto di partecipare e con molta probabilità prenderà parte all'evento forte di una solida e potente alleanza!

  5. #5
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    Flying Horses Tarquinia
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    .....Flying horses interessati....fazione Spetsnaz...non vediamo l'ora...

  6. #6
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    Lone Vipers
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    Ciao, i Lone Vipers potrebbero essere interessati. Non riesco ad accedere alla pagina dell'evento su FB però. C'è un sito internet?

    EDIT: Trovato tutto.

    Ne parlo in team e ti dico.
    Ultima modifica di delio_kr; 01/04/2015 a 01:45

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