recensione classic army m24 socom civilian type
come sapete, questo è uno dei più famosi fucili di precisione oggi esistente. adottato dalle forze della marina statunitense (usmc) è tuttora usato nei più moderni teatri di guerra come fucile di precisione insieme al suo predecessore m40a1.
ma passiamo ora alla descrizione della sua controparte da 6mm, ovvero il modello prodotto qualche hanno fa dalla ormai famosa ditta cinese classic army.
i primi modelli erano caratterizzati da diversi problemi di tenuta, pescaggio e tiro, fortunatamente corretti con la 2° versione di questo fucile, tuttora in circolazione… quindi se volete acquistare un m24ca state tranquilli che non troverete mai più questi problemi, in quanto la 1° versione difettosa è stata subito ritirata dal commercio.
primo impatto:
appena estratto dalla scatola ci si rendo conto della magnificenza di questo fucile, ottimamente rifinito nei minimi particolari, ma anche del suo “notevole” peso (circa 3,6kg).
il fucile presenta una slitta da 20mm in metallo di serie ben ancorata al receiver sulla quale ci si possono montare tutte le ottiche oggi in circolazione. la caratteristica di questa slitta è che è “divisa” in 2 parti, collegate tra di loro tramite una specie di ponte… nella realtà questa soluzione è stata adottata per facilitare l’espulsione del bossolo.
il calcio della replica è regolabile tramite una ghiera rotante; una volta trovata la posizione ideale del calcio, basta avvicinare un secondo dischetto di ferro alla ghiera e avvitare quest’ultima nuovamente per far si che vada a toccarsi con il dischetto bloccando così la posizione del calcio.
tutto il calcio, l’impugnatura e il paracanna sono fatti in abs egregiamente rifinito (a guardar bene il fucile da vicino ci si accorge della superficie rugosa, ottima per una presa migliore).
le parti in metallo di questo fucile sono il receiver, la canna, la slitta, il sistema di estrazione del calcio, grilletto, guardia del grilletto, la leva dell’otturatore, l’otturatore e ovviamente tutta la meccanica interna del gruppo scatto.
sotto al fucile sono già presenti gli anelli per l’aggancio di una cinghia o di un bipede; uno è posto sotto il calcio, per l’aggancio posteriore della cinghia, mentre gli altri due sono in posizione avanzata verso la fine del sottocanna, adatti all’aggancio anteriore della cinghia o di un bipede.
il caricatore è posizionato in avanti rispetto alla posizione del caricatore del fucile reale, in quanto il pallino deve essere incamerato appena prima della camera dell’hop-up. in corrispondenza della posizione del caricatore reale c’è uno sportellino (apribile tramite una leva sulla guardia del grilletto, che nella realtà sarebbe la leva dello sgancio del caricatore) che permette di visionare la meccanica del gruppo scatto.
prova di tiro:
dopo aver montato l’ottica guarder 3-9x40 mildot ver.2006 su anelli alti accushot e il bipede mod. harris della ca (ehehe e qui il peso di tutto il fucile con gli accessori comincia a farsi sentire :d ) mi sono portato nella mia “area di tiro” (il mio giardino xd) per testare le prestazioni di questo mostro.
l’inserimento del caricatore nel fucile è abbastanza ostico, e se non si allinea perfettamente il caricatore è molto probabile che il caricatore non entri… il caricatore non entra neppure se si mette il 26° pallino, in quanto la molla del caricatore non riesce più a comprimersi e il caricatore non riesce ad entrare nel suo alloggiamento “dietro” il gruppo hop-up.
anche l’estrazione del caricatore non è delle più semplici: bisogna premere sulla parte avanti del caricatore in modo che la parte posteriore fuoriesca un po’ e poi bisogna tirare la levetta dello sgancio in modo che la parte movibile del caricatore faccia forza contro la parte inferiore dell’outer barrel e fuoriesca.
il caricamento dell’otturatore è molto “macchinoso” e se non caricato con decisione può capitare che il pistone non si agganci sull’apposito fermo (un “trucchetto” che ho scoperto per ovviare a questo “problema” è caricare l’otturatore ruotando non del tutto la leva dell’otturatore ma semplicemente fermandosi pochi mm prima della sua fine corsa).
lo scatto del grilletto è bello duro e la sua corsa è molto lunga, ma comunque regolabile per i più esigenti del campo… con questo fucile di certo non vi capiterà che vi parta un colpo perché avete sfiorato inavvertitamente il grilletto :d
la regolazione dell’hop-up (premettiamo che il fucile aveva già un gommino systema montato) è una delle cose più ostiche di questo fucile! per poterlo regolare è necessario togliere il caricatore e armare il fucile, in questo modo si potrà accedere ad un piccolo foro appena prima al gruppo hop-up dove c’è una piccolissima vite a frugola da ruotare per regolare l’hop-up. la regolazione richiede diverso tempo ma una volta regolato l’hop-up, state certi che non si muoverà più.
passiamo ora al test di tiro:
dopo aver tarato l’ottica e regolato l’hop-up, ho posizionato un bersaglio alla distanza massima della mia area di tiro (25mt). sparando una serie di 10 colpi il risultato è stato di una rosata pari a un disco di diametro 7-8cm: ottimo risultato!
la gittata massima invece con molla e canna originali è sui 40mt come tutti i fucili da softair (distanza calcolata molto ad occhio in quanto ho sparato contro la casa che ho di fronte, che per legge deve stare a 50mt, e il pallino ha colpito la casa pochi secondi dopo aver cominciato la sua discesa)
il “suono dello sparo” è molto più secco rispetto a quello di un vsr10, ma nonostante ciò inferiore sempre allo “sparo” di una asg elettrica… in un bosco con un sottofondo di rumori ambientali si farà molta fatica a cercare di percepire un “thud” emesso dal fucile.
in conclusione: con canna originale, gommino hop-up sostituito (systema), molla e cilindro originale possiamo dare un bel 9 come potenza e 9 come precisione, ma solo dopo aver sostituito il gommino.
prova di tiro editato.. niente OverJ..
conclusioni:editato.. niente OverJ
recensione a cura di:
..::solid snake::..
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