Apro questo debriefing dopo la conclusione del torneo Vietnam Op. Fish Hook. Inizio subito con il ringraziare tutti i partecipanti ,venuti un pò da tutt'Italia, per una buona riuscita del torneo, in particolar modo a Dionisio e ai suoi ragazzi della mitica squadra Iena Korps di Bologna, per la pazienza avuta durante la preparazione dell'evento,per il lavoro svolto nella realizzazzione dei costumi da guerriglieri Vietcong e per l'ottima compagnia. Un ringraziamento al mio Presidente d'associazione Fabio -Leader- Benedetti per l'aiuto dato nellla preparazione e ai ragazzi del 5°Delta per la manovalanza data nella creazione della Fob usato nella partita. Un grazie enorme a Fabio -Zorba- Zoboli per il tempo e la PAZIENZA che mi ha concesso e per ultimo ma non per importanza un ringraziamento ultraspeciale ai ragazzi del gruppo di rievocazione Brothers in Vietnam, ai ragazzi del WGG e a tutti i partecipanti che hanno condiviso con me questa esperienza, che speriamo abbia un seguito a breve. Fatti i ringraziamenti, passerei al debriefing. L'Op. Fish Hook inizia sabato mattina con un qualche ritardo per colpa del tempo,anzichè procedere al montaggio delle tende alla Fob come da programma si è preferito stabilire l'accampamento in uno stabile in caso di tempeste monsoniche come da previsione di qualche metereologo iettatore. Una volta pronti gli americani sono stati trasferiti nella Fob tramite elicottero (furgone) e da lì sono stati assegnati alle rispettive squadre.Mentre si stava eseguendo alcuni lavori di rinforzo al campo, tre Vietnamiti sono giunti al campo chiedendo aiuto medico perchè nella notte alcuni vietcong hanno sparato ai suoi abitanti del villaggio.Partiti subito le Special Force per portare aiuto medico al villaggio, la squadra Bravo (capitanata dal tenete Paolo-Wells- Pozzi) è stata allertata e mandata in appoggio, ma la LZ si è dimostrata subito calda e lo scontro ha richiesto tempo e rinforzi vari. Purtroppo i VC si sono dimostrati tenaci e hanno causato forti perdite sia alle forze statunitensi che agli abitanti. Dopo il rientro in Fob la squadra Alfa (capitanata dal tenente Giuseppe Natalicchio) è stata mandata fuori in una classica missione Search and Destroy. Appoggiata e rinforzata dalla Bravo e dalla Charlie (special Force comandate dal tenente Fabio-Leader- Benedetti), sono stati rinvenuti alcuni depositi e l'ingresso a un tunnel, scoperto grazie a un prigioniero ferito. Le unità VC presenti in zona hanno cmq dimostrato una ottima strategia causando rallentamenti alle pattuglie coinvolte (gli scout erano veramente titubanti alle volte ad addentrarsi nel bosco)e facendo vedere agli invasori Yankee che non hanno ancora abbassato la testa. La terza missione dopo una piccola pausa per potersi rifoccillare e riposare ha visto impegnate ancora una volta la Alfa e la Bravo a dare la caccia a un mortaio che attacca la base proprio mentre alcuni Giornalisti stanno intervistando le truppe appena tornate dalla missione precedente.Mentre la Alfa parte a piedi da dietro la Fob, la Bravo viene portata in un'altra posizione, per poter tagliare la strada e la ritirata ai VC, ma purtroppo l'elicottero precipita e porta La squadra dall'altra parte del campo. Dopo alcuni scontri con i formidabili guerriglieri di Zio Hò le due squadre riescono a ricongiungersi e tornare alla base. Purtroppo appena rientrati ci viene comunicato che il nostro informatore è in pericolo ,quindi appena finito di riempire i caricatori e le borracce tutte e tre le squadre si troveranno a dover ritornare in mezzo alla giungla in fretta. La missione si dimostrerà impegnativa e gli americani si troveranno a dover fronteggiare un nemico che non vuole cedere. Una volta riusciti a liberare l'informatore, tutte e due le fazioni si ritireranno nei propri "alloggi" per poter riposare e mettere qualcosa sotto i denti. Verso le 22.00 un piccolo manipolo di americani torna in Fob dopo aver ricevuto dal comando un dispaccio, dove venivano segnalati alcune attività nemiche in zona.L'attacco alla base da parte delle unità VC sarà breve ma intenso, dove le unità americane si troveranno a combattere un nemico che riuscirà ad arrivare sui terrapieni del bunker comando e riesce a resistere grazie a tanta fortuna. Mentre si torna verso gli "alloggi" per la notte qualche goccia indica che la bellissima giornata è giunta al termine. Domenica mattina purtroppo il risveglio è caratterizzato dal rumore della pioggia e dopo alcune decisioni si sceglie di non giocare a causa maltempo, quindi la giornata è utilizzata per smontare il campo (grazie a Talpa e Picco) e dalla preparazione per la partenza.Dopo la consegna dell'attestato di partecipazione e una scorpacciata di pizza calda è giunto purtroppo il momento dei saluti,ma con la speranza di poterci vedere tutti al più presto.
Arca