WASP NEST DELTA
25-26 maggio 2013
L’avventura triestina inizia venerdì 24 maggio, con la partenza di otto Sentinelle per Trieste: Doc, Aquila, Wolf, Ranger, Shooter, Luke, Shotty e Dreed.
Arrivati in perfetto orario a Opicina (Ts), prendiamo possesso dei nostri alloggi e passiamo una serata in allegria, con una cena a base di pesce.
Il sabato mattina la sveglia suona alle 5.30 e alle 6.15 siamo già sul campo di gioco.
Arriviamo sul terreno con largo anticipo rispetto a quanto richiestoci dagli organizzatori, per cui ci carichiamo come somari di tutti i bagagli e, mappa alla mano, ci mettiamo in marcia alla ricerca del punto in cui dovrà sorgere il campo base.
Dopo poco meno di venti minuti di marcia, individuiamo il posto e, finalmente, scarichiamo l’attrezzatura a terra.
Aquila ha dimenticato a casa i pali della tenda di squadra, per cui ci troviamo a dover rimediare un ricovero di emergenza per quattro giocatori. Chiediamo a Shotty e Ranger di stringersi per ospitare Wolf, mentre per me, Aquila e Luke decidiamo di montare il “tarp” sopra un telone di plastica. In questo modo possiamo ripararci abbastanza bene dalla pioggia (tranne che per i piedi), ma non dal vento ….pazienza, vorrà dire che Aquila dovrà pagare una pizza con birra a me e Luke.
Abbiamo finito di montare il campo che arrivano anche gli altri operatori della FIR (Forza d’Intervento Rapido): una squadra degli LGM e una squadra dei SAT Tergeste, col Barba quale comandante.
Alle 8.00 si attiva lo scenario di gioco.
Siamo la FIR, nostro compito è pattugliare il territorio per ostacolare i movimenti avversari e intervenire rapidamente in caso di attacco a uno degli obiettivi posti nella zona di nostra competenza.
Aquila, con Ranger e Shooter controllano una zona fra gli obiettivi “Coccodrillo” e “Ornitorinco”, Luke viene momentaneamente distaccato a rafforzare la difesa fissa di Ornitorinco, Dreed viene aggregato a due ragazzi dei SAT Tergeste per una ricognizione a larghissimo raggio, Shotty assume il ruolo di operatore radio del comandante del campo base, Wolf e il sottoscritto iniziano a pattugliare il territorio a nord-est del campo base.
La prima ora e mezza scorre nella tensione dell’attesa; si pattuglia con molta circospezione, facendo attenzione a ogni minimo rumore. Restiamo a bocca aperta quando alcuni caprioli ci passano accanto.
Ad un certo punto, Shotty comunica per radio che il campo base è sotto attacco; quando io e Wolf arriviamo è già tutto finito, Barba è colpito mentre Shotty si è avviato verso “Ornitorinco”, probabile prossimo obiettivo degli avversari.
Ci mettiamo subito in moto e, dopo alcuni minuti, raggiungiamo Shotty; assieme arriviamo a “Ornitorinco” che, nel frattempo, è finito sotto attacco.
La squadra guidata da Aquila ha già colpito buona parte degli avversari; ci sono anche i ragazzi degli LGM e, tutti assieme, finiamo di eliminare gli attaccanti.
Veniamo comandati verso “Squalo”, finito anch’esso sotto attacco, ma non facciamo in tempo ad arrivare a metà strada che ci viene comunicato il cessato scontro, per cui torniamo indietro.
Si ritorna all’attività di pattuglia.
Su e giù, su e giù, potremmo quasi fare il percorso a occhi chiusi.
All’improvviso, viene lanciato l’allarme; “Coccodrillo” è sotto ingaggio. Io e Wolf ci dirigiamo rapidamente laggiù per dare una mano.
Arriviamo quasi contemporaneamente alla squadra formata da Dreed e dai due ragazzi del SAT Tergeste. Assieme, eliminiamo gli avversari, salvando l’obiettivo.
Trovandoci su “Coccodrillo”, il comando ci ordina effettuare una scorta ad una missione di trasporto munizioni.
Portiamo a termine l’incarico senza particolari intoppi, salvo il dover attendere per oltre mezz’ora due operatori alleati, in difficoltà nell’individuare l’esatto punto di rendez-vous.
Riprendiamo il pattugliamento, rinforzati dall’inserimento di Dreed.
Siamo così abituati a non vedere nessuno nella zona a noi assegnata che quando avvistiamo tre avversari facciamo quasi fatica a crederci.
Ci acquattiamo velocemente, ma non abbastanza in fretta da non farci individuare.
Lancio l’allarme al campo base.
Ci allarghiamo per evitare di farci aggirare, ma mentre noi siamo allo scoperto, i nostri avversari hanno il vantaggio di potersi riparare dietro a dei muretti di pietra.
Vengo colpito da un pallino isolato e la situazione pare precipitare, ma per fortuna arrivano i rinforzi e, nel giro di pochi minuti, lo scontro si risolve a nostro favore.
Non passa troppo tempo che veniamo chiamati in soccorso di “Coccodrillo”, investito da una squadra avversaria.
Arrivati sul posto, troviamo i ragazzi guidati da Aquila che ingaggiano i tango sul fianco sinistro; decido quindi di restare al centro e di inviare Dreed e Wolf sulla destra, in modo da chiudere gli interditori in una morsa.
Vengo colpito dal solito pallino volante, ma la manovra riesce e gli avversari vengono eliminati.
Chiedo al comando il permesso di riunire la squadra per consumare assieme la cena.
Inizia a piovere intensamente e la temperatura si abbassa notevolmente.
Indossiamo micropile e parka.
Sotto un telone appositamente fissato fra gli alberi, prepariamo una pasta all’amatriciana, accompagnata da fette di pane fatto in casa; il tutto viene letteralmente divorato.
Cala la sera e la pioggia non accenna a smettere.
Aquila e Dreed si offrono volontari per affiancare “Barba” in un’azione di pattugliamento.
Dopo avere difeso il campo da un attacco, anch’io e Luke usciamo sotto l’acqua per andare a presidiare “Ornitorinco”.
Dopo alcuni falsi allarmi, Luke si accorge che qualcosa non va e, infatti, poco dopo veniamo investiti da una raffica. Nel buio e sotto la pioggia, gli avversari sono solo ombre indistinte.
Arrivano in soccorso anche gli LGM e, dopo parecchi minuti, colpiamo due tango.
Tutto inutile, gli attaccanti sono riusciti a piazzare un “panetto esplosivo” alla base della batteria missilistica, a meno di dieci metri dalle nostre posizioni…complimenti, davvero bravi!
Io e Luke diamo il cambio agli LGM e iniziamo a pattugliare il settore ovest, sempre sotto una pioggia incessante. I sentieri si sono trasformati in grandi pozze d’acqua e fango; abbiamo i piedi fradici e la stanchezza inizia a farsi sentire.
A mezzanotte rientriamo al campo, efficacemente presidiato da Wolf, Ranger e Shooter.
Barba ci avvisa che la sveglia sarà alle 4.30…
Mi infilo sotto il tarp, ma la pioggia arriva a bagnarmi i piedi, per cui decido di restare vestito e di avvolgermi attorno il sacco a pelo come se fosse una coperta.
Alcune gocce filtrano dal tessuto del tarp.
La stanchezza prende il sopravvento, mi pare di sentire Aquila tremare per il freddo, ma cado in una specie di dormiveglia agitato.
Mi sveglio numerose volte, forse per i piedi intorpiditi, forse per il vento gelido appena smorzato dal tarp, o magari per le gocce di pioggia che mi bagnano il viso; non vedo l’ora che arrivi l’alba per mettere fine a tutto questo…
Al mattino si riprendono le operazioni di pattugliamento; per fortuna la pioggia finisce, ma il freddo è ancora intenso.
Con Luke, vengo eliminato nel corso di un attacco su “Ornitorinco”, poi interveniamo in difesa di “Coccodrillo”; passiamo il resto della mattina a tallonare e dare la caccia una squadra avversaria avvistata nei pressi di “Coccodrillo”.
L’avviso di “fine gioco” arriva quasi in contemporanea con lo sbocciare di una bellissima giornata di sole…
Il pranzo assieme agli amici del SAT Tergeste e a tutti gli altri giocatori, seguito da un’escursione al sacrario di Redipuglia, sono la splendida conclusione di una bellissima ventiquattrore.
Doc
Sentinelle del Mincio


Portale
Lo staff



