Con domenica 12 Aprile verso le 09:00 del mattino termina Rebellio dopo circa 39 ore di gioco e poco meno di quattro mesi di preparativi. Finisce un'avventura o è iniziata una storia? Bhe, lasciamo a voi partecipanti l'ardua sentenza!!
A parte gli scherzi, ci aspettiamo i vostri sinceri feedback perché se come Brigata Bengasi abbiamo organizzato ancora eventi GST, Rebellio è stata la nostra prima manifestazione aperta ad un pubblico ampio. Ci siamo accorti di alcune lacune e di alcuni aspetti da migliorare proprio durante il gioco, imprevisti che ci hanno fatto imparare alcune lezioni utili, ma il modo migliore di migliorare è quello di ascoltare le critiche di chi ha vissuto l'evento come partecipante.
Ringraziamo con tanto d'inchino tutti i partecipanti, che, dall'una o dall'altra parte, si sono calati nella parte ancor prima di mettere piede sul campo, immedesimandosi nel proprio ruolo, tanto da personalizzare la trama, in modo eccelso. Abbiamo avuto il piacere di vedere personaggi e squadre che con tanto di materiale preparato o argomentazioni valide hanno bonariamente costretto noi organizzatori a prenderne atto e seguire gli sviluppo della situazione che loro stessi stavano creando, con cognizione di causa, grazie all'onestà da loro stessi dimostrata. Per noi questo è un grande onore e pregio, interagire con persone che dimostrano intelligenza.
Prima di lasciare la parola a voi faccio un brevissimo sunto di come sono andate le cose e di come è terminata Rebellio permettendomi un piccolo ma fondamentale appunto. Se Rebellio aveva comunque una trama di accadimenti previsti, l'andamento degli stessi e soprattutto il finale della giocata sono stati lasciati aperti perché fossero frutto delle azioni e dei risultati ottenuti dai partecipanti. Qui sotto ci siamo permessi di coreografare cinematograficamente il racconto degli eventi che noi abbiamo preparato ma che voi stessi avete realizzato portando ad un finale da noi non previsto.
"Venerdì verso le 18:00 è giunto in paese di un nutrito gruppo di operatori PMC ingaggiati da Eurofor per dare man forte al contingente Eurocorps a presidiare e mantenere in sicurezza personale e obiettivi sensibili. Contemporaneamente, mischiati ai turisti giunti per la manifestazione "La Montagna e Noi", organizzata dalla stessa Eurocorps per dare una visione di riappacificazione con la popolazione, sono arrivati gruppi misti di mercenari dell'est e infiltrati della brigata partigiana Avesani che già operava in zona con atti di sabotaggio. Dopo circa due giorni di attentati, sequestri, consegna clandestina di armi, arresti, posti di blocco, rastrellamenti, attacchi e scoop giornalistici il Capitano Fal, comandante dell'Eurocorps divenuto ormai un disertore e ricercato (a seguito della scoperta da parte di alcuni giornalisti di una fossa comune in cui sono stati gettati i corpi della famiglia Bertoletti e dello stesso maggiore Carli che ormai non spalleggiava più la dura linea del capitano) ha tentato la fuga assieme ai suoi fedelissimi e alla complicità di alcuni mercenari.
Contemporaneamente altri mercenari non contenti dei milioni di euro racimolati in maniera disonesta dall'una e dell'altra parte, assaporando un boccone prelibato, hanno tentato un attacco al deposito delle armi dell'Eurocorps approfittando del momento di confusione. Il contingente Eurocorps, seppur impegnato a rimediare alla fuga del proprio comandante è riuscito a respingere l'attacco, prelevare alcune delle armi più pericolose (una parte è caduta nelle mani dei mercenari) e scortarle sino ai depositi di Caprino Veronese. Mentre molti soldati cadevano per difendere il prezioso carico, in una valle racchiusa da dirupi impietosi si consumava il capitolo finale della vicenda. PMC sotto ordine di Eurofor e militanti della brigata partigiana Avesani braccano il Capitano Fal difeso da pochi soldati corrotti e da mercenari senza scrupoli. Nella valle riecheggia il fragore delle armi e le urla dei feriti e quando ormai sembra che per il Capitano sia finita, ecco spuntare un elicottero che in pochi istanti si appresta a prelevare il Capitano e i suoi due uomini sopravvissuti. Sia l'elicottero che il Capitano vengono raggiunti da alcuni colpi di arma da fuoco e quest'ultimo si accascia sanguinate sul piano di carico proprio mentre l'elicottero prende quota. Il velivolo viene colpito ripetutamente ma riesce comunque ad allontanarsi a scomparire oltre il monte Baldo. Dietro di se lascia una scia di fumo bianco e l'incertezza di quanti rimangono a terra. Sarà morto il Capitano Fal? Riuscirà l'elicottero a portarlo abbastanza lontano da quanti lo cercano?"
Senza di voi tutto ciò non sarebbe stato possibile partecipanti e collaboratori, un'ennesimo grazie da tutta la Brigata Bengasi ai nostri amici che ci hanno supportato e sopportato al di là di ogni aspettativa:
Global Defence Initiative
Alpine Recon Commando
ed a tutti voi!! :
Asd Gati Salbeghi Sat
I Selvi Softair
Band of Brothers Sat
Gruppo Softair Stalkers
N.B.C. Softair Team
Asd The Broken Bullets
Asd Fox Hound Softair
The Black Sheeps Roma
Scarecrow Softair Club
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P.S.
Appena possibile caricheremo un pò di foto (sopratutto quelle dei giornalisti), spero di vedere anche le vostre