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Discussione: Collaborazione gestione Urbano

  1. #1
    Spina L'avatar di Paulthecer
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    Ciao a tutti, vi scrivo perchè la nostra associazione ha la possibilità di instaurare una collaborazione con il proprietario di un complesso industriale di circa 36000 mq.

    In sostanza lui ha espresso la preferenza nel percepire una quota, in base alle persone che si riesce a portare su questo campo grazie ad eventi, tornei, manifestazioni ecc ecc, piuttosto che un canone di affitto.

    Ovviamente quello che dovremo chiarire è appunto se la mole di persone che siamo in grado di portare noi come associazione aderisce alle aspettive del proprietario.

    Mi sarebbe piaciuto però, in fase di trattative, presentarmi con una controproposta relativa alla collaborazione. Da qui la mia domanda... C'è qualcuno tra voi che ha instaurato rapporti del genere con proprietari di stabilimenti? Se sì, che tipo di accordi avete stipulato?

    Grazie mille a tutti per l'aiuto!

  2. #2
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    Attenzione, premesso che le forme attraverso le quali si possa formalizzare un accordo sono un pò "nebulose" in quanto vi sono una serie di aspetti non secondari da valutare (agibilità, adeguamento 626 ecc) vorrei farti notare che nel caso da te esposto due sembrerebbero le forme ipotizzabili: la prima la locazione e qui mi fermo per quanto scritto sopra, la seconda, consistente in quote mi parrebbe più da attribuire a livello di gestione alla proprietà o a suo incaricato
    In genere, vista una serie di problematiche sempre dovute, in generale, all'inadeguatezza dell'immobile alle norme sopra accennate, l'operazione si configura come atto di liberalità tra proprietario e associazione senza in genere formalizzazioni e, almeno apparenza, flussi economici.
    Spero di essermi spiegato .....
    L'ESPLOSIONE E' IL SOLO MODO CON IL QUALE UNA BOMBA TI COMUNICA CHE HAI SBAGLIATO MESTIERE (rif.G.A.PS) SEMEL ERRARE LICET

  3. #3
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    Quote Originariamente inviata da zerosoft Visualizza il messaggio
    Attenzione, premesso che le forme attraverso le quali si possa formalizzare un accordo sono un pò "nebulose" in quanto vi sono una serie di aspetti non secondari da valutare (agibilità, adeguamento 626 ecc) vorrei farti notare che nel caso da te esposto due sembrerebbero le forme ipotizzabili: la prima la locazione e qui mi fermo per quanto scritto sopra, la seconda, consistente in quote mi parrebbe più da attribuire a livello di gestione alla proprietà o a suo incaricato
    In genere, vista una serie di problematiche sempre dovute, in generale, all'inadeguatezza dell'immobile alle norme sopra accennate, l'operazione si configura come atto di liberalità tra proprietario e associazione senza in genere formalizzazioni e, almeno apparenza, flussi economici.
    Spero di essermi spiegato .....
    Grazie Zero... Considera che in termini di agibilità e adeguamento 626, il proprietario ha già predisposto tutti gli interventi e le azioni necessarie affinchè lo stabile venga dichiarato conforme alle varie normative.
    Detto questo, ed escluso l'accordo su locazione, volevo approfondire il discorso "gestione alla proprietà o a suo incaricato".
    Se ho capito bene la società (o la persona fisica) che fa capo al proprietaro dovrebbe gestire l'attività di creazione eventi e delle giocate softair... Non avendo le conoscenze e il know how per farlo, ingaggia un'associazione sportiva.

    Come dovrebbe essere formalizzato il rapporto tra proprietario e associazione?

    A mio avviso le soluzione potrebbero essere:

    1- Un membro dell'associazione dovrebbe farsi "assumere" o trovare una forma di collaborazione con il proprietario, con il ruolo di gestore dell'attività ludica impegnandosi, a fronte di un compenso, nell'organizzazione di tornei, eventi amichevoli ecc ecc... La società del propetario (essendo già esistente) emette poi la ricevuta ai vari giocatori (tramite il gestore). Tutto quello che riguarda poi gli accordi tra proprietario ed associazione rimango puramente "verbali" e non formalizzati.

    2- Si definisce un accordo tra proprietario e associazione, decidendo una percentuale che lui percepisce sul totale degli ingressi realizzati ogni domenica. Il proprietario, tramite il suo oggetto sociale, emette fattura all'associazione, l'associazione paga e registra sul libro cassa la spesa. In questo modo, di fatto, l'associazione è giustificata nel chiedere ai giocatori una quota e mette al riparo l'associazione da problemi fiscali.

    Che ne pensi?


  4. #4
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    Ohibò la cosa sotto certi aspetti si fa spessa, alleggerendosi però sotto altri.
    Da quel che leggo il proprietario, avendo a disposizione un'area immobiliare dismessa, sta esaminando l'opportunità di mettere "a reddito" l'immobile facendolo diventare un'area per softair.
    Non conosco le normative per il cambio destinazione uso che saranno in ogni caso incombenza della società ma a questo punto è dato per scontato che si tratti di attività economica e pertanto riconducibile ad una delle tante forme disciplinate dall'ordinamento.
    Se detta attività rientri o meno negli scopi societari della preesistente società è da vedere anche se penso di no.
    Le soluzioni più pratiche mi pare siano la costituzione di una forma parasociale a scopo di lucro, anche sotto forma di società di fatto, anche se da non commercialista tenderei a sconsigliarla, nella quale la società proprietaria dia in locazione l'immobile e quest'ultima si doti delle necessarie autorizzazioni per l'esercizio.
    Escludo invece categoricamente la soluzione 2 da te prospettata poichè presuppone un compenso economico a carico dell'associazione, cosa che necessita il cambio di ragione sociale (le asd sono senza scopo di lucro) l'associazione in quanto tale non può vendere a terzi l'uso dell'immobile
    Consiglio vivamente di rivolgersi a commercialista

  5. #5
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    Quote Originariamente inviata da zerosoft Visualizza il messaggio
    Ohibò la cosa sotto certi aspetti si fa spessa, alleggerendosi però sotto altri.
    Da quel che leggo il proprietario, avendo a disposizione un'area immobiliare dismessa, sta esaminando l'opportunità di mettere "a reddito" l'immobile facendolo diventare un'area per softair.
    Non conosco le normative per il cambio destinazione uso che saranno in ogni caso incombenza della società ma a questo punto è dato per scontato che si tratti di attività economica e pertanto riconducibile ad una delle tante forme disciplinate dall'ordinamento.
    Se detta attività rientri o meno negli scopi societari della preesistente società è da vedere anche se penso di no.
    Le soluzioni più pratiche mi pare siano la costituzione di una forma parasociale a scopo di lucro, anche sotto forma di società di fatto, anche se da non commercialista tenderei a sconsigliarla, nella quale la società proprietaria dia in locazione l'immobile e quest'ultima si doti delle necessarie autorizzazioni per l'esercizio.
    Escludo invece categoricamente la soluzione 2 da te prospettata poichè presuppone un compenso economico a carico dell'associazione, cosa che necessita il cambio di ragione sociale (le asd sono senza scopo di lucro) l'associazione in quanto tale non può vendere a terzi l'uso dell'immobile
    Consiglio vivamente di rivolgersi a commercialista
    Grazie mille again Zero... +rep per te per l'aiuto!

    Approfitto per chiedere un chiarimento... Quando si parla di associazioni senza scopo di lucro, cosa si intende per lucro?? Per quello che ne so io, se un'associazione incassa 50K € e ne reinveste 50K € nell'attività associativa, non costituisce lucro in quanto il bilancio e zero. Ho travisato la definizione di lucro?

  6. #6
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    no non l'hai travisata. Associazione senza scopo di lucro significa solo che gli utili dell'associazione non possono essere distribuiti ai soci

  7. #7
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    Quote Originariamente inviata da Spago.bro Visualizza il messaggio
    no non l'hai travisata. Associazione senza scopo di lucro significa solo che gli utili dell'associazione non possono essere distribuiti ai soci
    Spago, tu invece cosa ne pensi della soluzione 2, che ti riporto qui di seguito?

    2- Si definisce un accordo tra proprietario e associazione, decidendo una percentuale che lui percepisce sul totale degli ingressi realizzati ogni domenica. Il proprietario, tramite il suo oggetto sociale, emette fattura all'associazione, l'associazione paga e registra sul libro cassa la spesa. In questo modo, di fatto, l'associazione è giustificata nel chiedere ai giocatori una quota e mette al riparo l'associazione da problemi fiscali.

  8. #8
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    E come giustifichi gli incassi che percepisci da terzi per poter giocare e che tu (associazione) giri in percentuale alla proprietà ? quindi trattieni utili?
    Già se girassi integralmente gli importi l'ufficio delle entrate sarebbe "poco sensibile" a questi strani giri, figurati generando utili
    Oltre al fatto che come asd ho qualche dubbio che tu possa gestire i giochi di non associati, ma su questo non sono categorico

    Attenzione poi che un conto sono gli introiti provenienti dalle quote associative ed a copertura delle spese dell'associazione un'altro sono entrate generate da proventi economici per attività che esulino dette voci.
    Le stesse sponsorizzazioni sono viste con il microscopio da parte degli enti di controllo in quanto sempre sospettosi vi sia reddito sommerso
    Ripeto, parlatene con un commercialista, le sanzioni sono pesantissime

    grazie della rep
    Ultima modifica di zerosoft; 19/03/2013 a 12:44

  9. #9
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    Quote Originariamente inviata da zerosoft Visualizza il messaggio
    E come giustifichi gli incassi che percepisci da terzi per poter giocare e che tu (associazione) giri in percentuale alla proprietà ? quindi trattieni utili?
    Già se girassi integralmente gli importi l'ufficio delle entrate sarebbe "poco sensibile" a questi strani giri, figurati generando utili
    Oltre al fatto che come asd ho qualche dubbio che tu possa gestire i giochi di non associati, ma su questo non sono categorico

    Attenzione poi che un conto sono gli introiti provenienti dalle quote associative ed a copertura delle spese dell'associazione un'altro sono entrate generate da proventi economici per attività che esulino dette voci.
    Le stesse sponsorizzazioni sono viste con il microscopio da parte degli enti di controllo in quanto sempre sospettosi vi sia reddito sommerso
    Ripeto, parlatene con un commercialista, le sanzioni sono pesantissime

    grazie della rep
    Certo, sicuramente prima di imbarcarmi in qualsiasi iniziativa, farei validare il modello ad un professionista.

    Comunque dal mio punto di vista non la vedo cosi nebulosa perche:
    1- Società del prop emette fattura;
    2- Associazione paga e registra la spesa;
    3- Associazione riscuote le quote e emette ricevuto a giocatori;
    4- Il delta di incasso verrebbe comunque utilizzato per migliorare l'attività sportiva (es: acquisto materiali scenografici, predisposizione aree CQB, pagamento tasse utilizzo Radio ecc ecc)

    Totale: Bilancio = 0

    Se tutte queste movimentazioni sono documentate, gli organi di controllo possono pure passare il microscopio, ma di illecito ci trovano ben poco. Tutto sta nel capire fino a che punto un'associazione e titolata ad esigere quote da tesserati al di fuori della normale quota associativa.

  10. #10
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    Mi chiedo quindi partendo dal tuo ultimo punto: tutti quelli che verranno a giocare in urban verranno tesserati come soci, anche perchè nelle asd non ci sono differenziazioni (i soci onorari non esistono) ?
    Perchè li c'è uno degli incagli se non sono soci dell'asd a quale titolo versano?
    Nulla osta ai soci, versare oltre alla quota sociale importi che possono essere per acquisto beni comuni, così come quote per utilizzo di campi, cene sociali, ecc.
    I punti 1 e 2 sono ok è il 3 che mi lascia alquanto perplesso

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