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Discussione: Forze Speciali Italiane (FS-FOS-COS)

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    Post Forze Speciali Italiane (FS-FOS-COS)

    Le Forze Speciali italiane sono le unità delle forze armate italiane appositamente designate a condurre operazioni speciali. In Italia gli appartenenti a queste unità hanno la qualifica di "Incursore".Nella dottrina italiana le "Forze Speciali" (FS - TIER 1) sono il 9º Reggimento d'assalto paracadutisti "Col Moschin" dell'Esercito Italiano, il G.O.I. della Marina Militare, il 17º Stormo Incursori dell'Aeronautica Militare ed il G.I.S. dell'Arma dei Carabinieri, cui si affiancano le "Forze per Operazioni Speciali" (FOS - TIER 2) e le "Unità di Coronamento per Operazioni Speciali" (COS - TIER 3).

    Storia:
    Le prime forze speciali in Italia furono gli
    Arditi, speciali reparti d'assalto del Regio Esercito costituiti nel 1917, durante la Prima guerra mondiale. In quel conflitto nacquero anche i gruppi di incursione subacquea: gli incursori della Regia Marina utilizzarono mezzi come i MAS e le "mignatte" (una sorta di siluro pilotato da un operatore che lo "cavalcava"). Nel1939 nacque poi la Iª Flottiglia MAS, poco dopo ridenominata Xª Flottiglia MAS, i cui eredi dal 1960 furono gli incursori del Comando Raggruppamento Subacquei e Incursori “Teseo Tesei.
    Gli
    Arditi Distruttori della Regia Aeronautica (ADRA), furono un reparto operante nella seconda guerra mondiale, soprattutto in Africa Settentrionale, con il basco color sabbia, oggi ancora simbolo del 17º Stormo incursori dell'AMI. POi fu denominato Reparto Incursori dell'Aeronautica Militare (RIAM). Nel 1954 nacque invece il Reparto Sabotatori Paracadutisti, di stanza a Pisa, che continuava la tradizione del Battaglione Paracadutisti "Fanti dell'aria" creato nel 1938, primo nucleo della 185ª Divisione Paracadutisti "Folgore" costituita nel 1941.
    Nel
    1964 all'Aeroporto di Alghero-Fertilia veniva costituita una Sezione Aerei Leggeri (S.A.L.) a supporto e dipendente dal Raggruppamento Unità Speciali (R.U.S.).
    Alla fine del
    1977 l'allora ministro degli interni Francesco Cossiga ordinò la creazione di quattro UN.I.S. (UNità interventi speciali) che si sarebbero dovuti specializzare in anti-terrorismo e furono chiamati a farne parte una quota del Col Moschin, una del COMSUBIN, mentre la Polizia creò i NOCS (che non fanno parte però delle forze speciali) e i Carabinieri, da una aliquota del 1º Battaglione carabinieri paracadutisti, il GIS, primo reparto antiterrorismo in ambito militare.
    Nel
    1992 il 39° Gr.Sqd.AVES "Drago" dell'Aviazione Leggera dell'Esercito fu il primo reparto che impiegò dei sistemi di visione notturna, cosa che, insieme all'altissima specializzazione ed esperienza del personale ha consentito l'impiego di uomini e mezzi del Reparto nelle Missioni Fuori area, contribuendo ad ampliare la capacità operativa notturna dei contingenti italiani.
    Nel
    2004 nasce il CO.F.S., il comando interforze per il coordinamento delle operazioni speciali.
    Dal
    2006 in Afghanistan, in ambito ISAF, opera la Task Force 45.

    Compiti:

    I principali compiti delle Forze Speciali italiane sono:
    - Azioni Dirette (sabotaggi, incursioni in ambienti controllati dal nemico e contro obiettivi strategici,ricerca e salvataggio di ostaggi in zone di guerra, eliminazione degli ostacoli e preparazione del territorio per l'invio delle forze convenzionali);
    - Assistenza Militare;
    - Ricognizioni Speciali;
    - Operazioni anti-terrorismo;
    - Evacuazione di connazionali da paesi a rischio;
    - Controproliferazione di materiale CNBR.

    Il Comando interforze operazioni Forze Speciali (CO.F.S.):
    Il
    CO.F.S. nasce nel dicembre 2004, al comando del generale Marco Bartolini, ha sede a Centocelle, ed è il comando interforze che si occupa della pianificazione delle operazioni speciali per tutte le Forze Speciali Italiane; è posto alla diretta dipendenza del Capo di Stato Maggiore della Difesa. Dal COFS dipendono operativamente le Forze speciali (TIER 1), e può essere richiesto ai rispettivi Stati Maggiori il temporaneo supporto delle Forze per Operazioni Speciali (TIER 2 e 3).
    Secondo quanto sancito da questo comando (vertice nazionale del comparto Operazioni Speciali) la traduzione NATO SOF è FS (Forze Speciali). Infatti come si evince dal sito ufficiale solo i quattro reparti menzionali FS sono sotto il comando operativo del COFS. I reparti di supporto operativo alle operazioni speciali delle FS sono 11° Rgt trasmissioni , il 26° REOS e il 9° Stormo. Le forze per operazioni speciali è una forzatura voluta da alcune unità italiane, ma che in realtà corrisponde alle forze con capacità di condurre operazioni speciali (al pari della fanteria leggera) o supporto al combattimento dedicato (riferimento AJP 3.5 NATO Special Operation doctrine). Tali forze possono essere inserite nel bacino TIER 2 e 3.

    Forze Speciali in Italia (FS - Tier 1):
    -
    9º Reggimento d'Assalto Paracadutisti "Col Moschin" (Esercito Italiano);
    -
    G.O.I. - Gruppo Operativo Incursori del COMSUBIN - Raggruppamento Subacquei ed Incursori "Teseo Tesei" (Marina Militare);
    -
    17º Stormo Incursori (Aeronautica Militare);
    -
    G.I.S. - Gruppo Intervento Speciale (Arma dei Carabinieri).

    Forze per Operazioni Speciali (FOS - Tier 2):

    Forze con capacità di condurre Operazioni Speciali (FOS):
    Le forze di supporto al combattimento "dedicate" ("F.O.S" per l'esercito), ossia il cosiddetto secondo ristretto cerchio delle Forze per operazioni speciali. Tali reparti, composti esclusivamente da personale volontario altamente addestrato ed equipaggiato, sono delegati a compiti militari di sensibile valore strategico/tattico, di supporto ad operazioni speciali, ad Acquisizione degli obiettivi, a compiti di fanteria leggera ad elevato rischio e ad azioni dirette.Le forze di supporto al combattimento "dedicate", oltre ad essere altamente preparate ai compiti già descritti, posseggono alcune importanti specializzazioni operative, quali l'"acquisizione obiettivi" del 185º Reggimento R.A.O., e la significativa preparazione in ambito montano dei "Ranger Alpini Paracadutisti" del 4º Reggimento Monte Cervino.
    Le forze di supporto al combattimeto "dedicate" italiane ("FOS" - TIER 2) sono:
    -
    4º Reggimento Alpini Paracadutisti "Monte Cervino" (Esercito Italiano);
    -
    185º Reggimento Paracadutisti Ricognizione Acquisizione Obiettivi "Folgore" (Esercito Italiano).

    Le Unità di Supporto Operativo per Operazioni Speciali (SOOS):
    Il supporto operativo delle Operazioni Speciali presuppone la disponibilità di unità di volo dedicate ad ala fissa e rotante, nonché di specifiche risorse per il comando e controllo e per le comunicazioni: pertanto necessitano di "Unità di supporto operativo" (SOOS - TIER 2):
    -
    11º Reggimento Trasmissioni (Esercito Italiano);
    -
    26º R.E.O.S. - Reparto Elicotteri Operazioni Speciali (Esercito Italiano)
    -
    9º Stormo "Francesco Baracca" (Aeronautica Militare).

    Le Unità di Coronamento per Operazioni Speciali (COS - Tier 3):
    Oltre alle "Unità di Supporto Operativo" il COFS si può avvalere, nella pianificazione delle missioni delle FS, anche dei reparti disponibili sul teatro operativo, scelti in base al grado di operatività o livello di addestramento dal cosiddetto TIER 3.
    Ecco che, ad esempio, per pianificare un'azione diretta delle Forze Speciali si possono inserire nella missione delle "Unità di coronamento"come: un plotone di CC del
    Tuscania, la Compagnia Operazioni Speciali "Bafile" del Reggimento "San Marco" o un plotone Esploratori Anfibi dei Lagunari per gli ambienti operativi navali.
    In mancanza anche parziale, in un teatro operativo, del TIER 2, si può attingere quindi dal terzo livello (o TIER 3).
    Le Unità di Coronamento per Operazioni Speciali italiane (COS - TIER 3) sono:
    -
    Plotone esploratori paracadutisti 183º Reggimento Paracadutisti "Nembo" (Esercito Italiano);
    -
    Plotone esploratori paracadutisti 186º Reggimento Paracadutisti "Folgore" (Esercito Italiano);
    -
    Plotone esploratori paracadutisti 187º Reggimento Paracadutisti "Folgore" (Esercito Italiano);
    -
    Plotone esploratori anfibi del Reggimento Lagunari "Serenissima" (Esercito Italiano);
    -
    Compagnia Operazioni Speciali "Bafile" del Reggimento "San Marco" (Marina Militare);
    -
    1º Reggimento Carabinieri Paracadutisti "Tuscania" (Arma dei Carabinieri).

    Unità Speciali delle Forze dell'Ordine italiane:
    Le seguenti unità non sono Forze Speciali, bensì
    Unità Speciali delle Forze dell'Ordine sia ad ordinamento militare sia civile. Infatti, gli operatori di queste unità non conseguono alcuna qualifica né di "operatore FOS" né, tanto meno, di "incursore", ma ricevono un addestramento la cui specificità è in stretta correlazione con i compiti assegnati alla singola unità ed, in senso lato, al corpo o all'arma a cui appartengono. Inoltre, non tutte le unità speciali si occupano di operazioni di antiterrorismo nazionale, ma operano in precise situazioni, sia ad alto rischio sia non, che, tuttavia, richiedono una preparazione specifica che un agente, un carabiniere o un finanziere convenzionali non posseggono. Queste unità sono dette speciali poiché rappresentano l'elitè nell'ambito delle competenze specifiche del corpo a cui appartengono. Il fatto che gli operatori di un'unità speciale "indossino un passamontagna" non significa che facciano parte delle Forze Speciali. Infatti, queste ultime si occupano, invece, di operazioni non convenzionali in territorio nemico e nei maggiori scenari di crisi mondiale, salvo rarissime eccezioni come l'utilizzo di tiratori scelti del 9° Reggimento D'Assalto Paracadutisti "Col Moschin" al G8 di Genova del 2001 nei pressi dell'aeroporto. Le Unità Speciali delle Forze dell'Ordine sono:
    -
    N.O.C.S. - Nucleo Operativo Centrale di Sicurezza (Polizia di Stato);
    -
    R.O.S. - Raggruppamento Operativo Speciale (Arma dei Carabinieri);
    -
    AT.P.I. - Antiterrorismo Pronto Impiego (Guardia di Finanza);
    -
    G.O.M. - Gruppo Operativo Mobile (Polizia Penitenziaria);
    - N.O.S. - Nucleo Operativo Speciale (
    Corpo Forestale dello Stato);

    Formazione degli Operatori:

    Esercito:

    Selezione:
    I candidati al reparto vengono scelti attraverso un iter selettivo della durata di due settimane, e attraverso un lungo ciclo addestrativo, della durata di circa due anni. La selezione e l'addestramento iniziale vengono svolti insieme ai candidati per il 185º Reggimento Paracadutisti Ricognizione Acquisizione Obiettivi "Folgore", per il 4º Reggimento Alpini Paracadutisti "Btg Monte Cervino" e per il 26º Reparto Elicotteri per Operazioni Speciali REOS, per poi proseguire la formazione specifica presso i loro reparti di destinazione.
    Per tentare le selezioni bisogna fare domanda attraverso il bando Domanda per il Bacino FS/FOS. Di norma ogni anno escono due bandi (dipende dalla disponibilità di personale e di fondi). Nella domanda si possono mettere in ordine di preferenza le tre FS/FOS dell'Esercito: 9º Reggimento d'Assalto Paracadutisti "Col Moschin", 4º Reggimento Alpini Paracadutisti “Btg. Monte Cervino” e 185º Reggimento Ricognizione Acquisizione Obiettivi "Folgore", oltre al 26° REOS. La domanda può essere presentata da ufficiali (del grado di sottotenente e tenente), sottoufficiali (sergenti o marescialli), VSP e VFP-4, di qualsiasi reparto e incarico.
    Durante l'anno selezionatori dei reparti FS/FOS girano le caserme delle varie unità e scuole dell'Esercito Italiano, come la Scuola Sottufficiali di Viterbo e la Scuola di Applicazione dell'Arma di Torino, presso le quali cercano i candidati per il bacino delle FS/FOS. Nelle ultime settimane del "corso palestra" (per il conseguimento del brevetto di paracadutismo), presso il Centro Addestramento Paracadutismo (CAPAR) di Pisa si recano rappresentanti dei diversi reparti FS/FOS per presentare le Forze Speciali dell'Esercito e individuare gli interessati (sempre tramite la domanda).

    Chi supera le pre-selezioni fisiche ritorna ai reparti, per poi essere chiamato al 9º Reggimento per partecipare, presso la 101ª Compagnia Allievi, al Tirocinio di Selezione, seconda fase dell'iter selettivo, che ha luogo due volte l'anno nei mesi di maggio-giugno oppure ottobre-novembre.
    Il tirocinio di selezione svolto dagli aspiranti incursori dell'E.I., dagli aspiranti ranger e dagli aspiranti acquisitori, della durata di due settimane, mira ad accertare non solo le caratteristiche psico-fisiche e la resistenza fisica e mentale allo sforzo prolungato del candidato, ma anche le sue qualità morali e caratteriali, le motivazioni profonde che lo spingono ad affrontare pericoli e disagi e la loro capacità di reagire con calma e lucidità alle difficoltà, anche in presenza di forti fattori di stress, e a dare comunque il massimo di sé. Per effettuare questi accertamenti i candidati sono mantenuti, sin dai primi giorni, sotto costante pressione fisica e mentale, dormono poco, accumulano progressivamente stanchezza ed un forte stress, che dovranno imparare a sopportare e a gestire nel corso della selezione, senza avere reali possibilità di recupero, subendo una costante alterazione dei cicli naturali di attività e riposo.
    Per tutto il periodo, i candidati sono mantenuti all'interno delle strutture militari, non possono fruire della libera uscita né raggiungere familiari ed amici. Sono isolati con se stessi, ed ogni attività è regolata dagli istruttori, che alternano gradualmente gli orari e la durata dei periodi di riposo, in modo da provocare vere e proprie crisi di sonno. Tutte le prove fisiche, come le marce zavorrate, sono alternate da periodi d'addestramento al combattimento, lavori tattici, test fisici e di cultura generale e tecnico-professionale, durante i quali si deve dimostrare lucidità, capacità operative, resistenza mentale e ferrea volontà di non cedere alla stanchezza. Sono frequenti le esercitazione continue, che coprono almeno parzialmente l'arco notturno, ed ai candidati sono date poche possibilità di recuperare il sonno perduto.

    Molti di questi esercizi vengono variati ad ogni corso, per evitare di far conoscere in anticipo ai candidati i particolari della selezione ed impedire che possano prevedere ciò che li attende. Non sono pertanto mai noti con esattezza i tempi entro i quali terminare una prova, o il punteggio minimo da conseguire in un determinato test. Questa insicurezza costringe i candidati a formare comunque lo sforzo massimo in ogni circostanza, impedisce loro di limitarsi al risultato minimo anche se sufficiente, e permette agli istruttori di valutare meglio le reali doti caratteriali dei candidati.
    Questa selezione iniziale determina una prima sostanziale "scrematura" dei partecipanti, anche se si cerca di far concludere le due settimane di tirocinio a tutti gli allievi, indipendentemente dall'esito finale, in quanto la permanenza al RAFOS rappresenta comunque un'eccellente occasione di arricchimento professionale. Il personale ritenuto non idoneo ritorna ai reparti d'appartenenza, senza che alcuna annotazione negativa accompagni il loro curriculum individuale. Solo chi supera con successo entrambe le fasi della selezione, la preselezione all'idoneità fisica ed il tirocinio, viene invece ammesso alla frequenza del corso Operatore Basico Operazioni Speciali (OBOS).


    Corso di Operatore Basico Operazioni Speciali (OBOS):

    Chi supera entrambe le fasi di selezione (preselezione fisica e tirocinio) viene ammesso alla frequentazione di uno dei quattro o cinque (anche in questo caso, in funzione della disponibilità di personale e di finanziamenti) corsi OBOS (Operatore basico operazioni speciali) organizzati annualmente dal RAFOS (Reparto Addestramento Forze Operazioni Speciali) del 9º Reggimento Col Moschin dell'E.I., completando il blocco di circa 25 allievi, tra aspiranti incursori E.I., ranger, acquisitori, e reparti di volo del 26º REOS.
    Ristrutturato di recente, ha ora una durata ti 24 settimane, contro le precedenti 31, ma i contenuti, razionalizzati sulla base delle esperienze maturate nel tempo e delle lezioni apprese nei teatri operativi, sono rimasti sostanzialmente invariati, attualmente include:
    - 4 settimane dedicate al conseguimento del brevetto di paracadutismo con la fune di vincolo, per chi non ne risulta titolare, presso il CAPAR di Pisa.

    - 5 settimane dedicate alla formazione teorico pratica sulla topografia, alle marce topografiche, all'apprendimento delle tecniche di orientamento e di navigazione terrestre.
    - 12 settimane sulle Procedure tecnico tattiche (PTT) delle FOS. La fase PTT per FOS costituisce il cuore della formazione OBOS ed è destinata all'addestramento individuale e di nucleo al combattimento e all'apprendimento delle tattiche e procedure operative standard delle minori unità FOS. Vengono curati nel dettaglio tutti gli aspetti relativi all'uso appropriato dell'equipaggiamento, le tecniche di mascheramento, mimetizzazione, movimento tattico, superamento ostacoli e mobilità verticale. Sono acquisiti i necessari automatismi nella predisposizione delle soste, dei bivacchi, nelle procedure di riordinamento e di reazione automatica immediata in caso di compromissione. Tre settimane sono dedicate alla ricerca, acquisizione e sorveglianza degli obiettivi, due invece alle azioni dirette su obiettivi tattici. Si prosegue con tattiche di combattimento e pattugliamento in ambiente urbano, predisposizione di zone di atterraggio elicotteri e tecniche di ricerca ed inganno.
    - 3 settimane di addestramenti tecnici specifici: sulle trasmissioni, sulle procedure di pronto soccorso e medicina tattica con la frequenza di un corso che ricalca il BLS (Basic Life Support) statunitense, su come intervenire tempestivamente in caso di ferite d'arma da fuoco, sulle manovre salvavita e sulle procedure di rianimazione cardio-polmonare, approfondimenti su armi e tiro (diurno e notturno) e pianificazioni delle operazioni militari.
    Il corso si conclude con una esercitazione continuativa di due settimane e con degli esami finali. Gli allievi ritenuti idonei (meno del 50% degli aspiranti iniziali) iniziano la fase di specializzazione, diversa per ogni reparto di destinazione finale.Dopo aver superato con successo il corso Operatore Basico Operazioni Speciali – OBOS, i futuri incursori rimangono al RAFOS per iniziare l'addestramento specialistico.

    Marina:

    Selezione:
    I requisiti per partecipare al corso sono pubblicati su Foglio D'Ordini Marina (FOM) edito tra i mesi di settembre e dicembre.
    Al corso possono partecipare i militari che alla data di inizio del corso non abbiano superato il ventisettesimo anno di età, inquadrati nel ruolo Marescialli, nel ruolo Sergenti (Capi) e ruolo Truppa in Servizio Permanente (Sottocapi, raramente i Comuni) di tutte le categorie (incluso Infermieri), ed il personale in ferma breve triennale per i corsi specificati nel FOM.
    I candidati dovranno risultare idonei alla visita medica per l'ammissione alla componente subacquea (categoria Incursori).

    Corso Ordinario Incursori:
    Si svolge al Varignano presso la Scuola Incursori; insegna il silenzio, la tenacia, la pazienza. Il suo è un programma di addestramento della durata di circa un anno che finisce con la consegna dell’agognato "basco verde" e il conseguimento dell’obiettivo di essere un operatore delle forze speciali della Marina Militare. Il corso inizia nel mese di maggio ed è suddiviso in un periodo di accentramento, in tre fasi addestrative ed una fase finale.

    Accentramento:
    L'accentramento al corso occupa due settimane. L’aspirante allievo deve sostenere delle visite mediche presso l’infermeria di Comsubin ed affrontare i primi ostacoli del corso: le prove fisiche e di acquaticità. Superate queste prove l’aspirante allievo può iniziare l’addestramento vero e proprio.

    Prima Fase (Combattimento a terra):

    La prima fase dura 12 settimane. Gli allievi sono sottoposti ad una progressiva ma intensa preparazione fisica, con allenamenti nella corsa, ginnastica a corpo libero, nel nuoto e iniziati al combattimento terrestre ed alla topografia. Le attività diventano sempre più impegnative mano a mano che le settimane passano. Gli allievi parteciperanno a prove settimanali di marcia veloce (prima in scarpe da ginnastica e quindi in tenuta operativa), percorso di guerra, scramble, marce topografiche ed operative.

    Seconda Fase (Combattimento in acqua):
    Dopo aver completato la prima fase, l’allievo ha dimostrato agli istruttori di essere in grado di approfondire l’addestramento. La seconda fase dura 13 settimane. In questo periodo, l’allenamento fisico continua, ma l’attività è dedicata essenzialmente al nuoto di superficie ed a quello subacqueo con l’impiego dell’autorespiratore ad ossigeno. Dalle prime sedute di istruzione tenute in vasca operativa gli allievi imparano a nuotare in coppia in immersione. La capacità di effettuare il nuoto operativo mette l’allievo in grado di portare a termine missioni di attacco navale, capacità questa che distingue gli Incursori della Marina Militare dagli operatori di altre forze speciali.

    Terza Fase (Combattimento anfibio):
    La fase dura 12 settimane e l’attività preminente è incentrata sulla navigazione di superficie, sbarco, presa di terra ed infiltrazione nelle varie tipologie di costa, ivi compresa quella rocciosa, mentre continua l’addestramento nella navigazione campale, nelle pattuglie. Vengono impartiti addestramenti all’impiego degli esplosivi, delle armi e all’esecuzione di ricognizioni e attacchi ad obiettivi terrestri. La preparazione fisica continua e gli allievi vengono testati nell’esecuzione di brevi ma intense esercitazioni.

    Quarta Fase (Esercitazioni finali):
    L’ultima fase dura 15 settimane e gli allievi sono impegnati nella preparazione ed esecuzione delle esercitazioni finali, eseguite nel massimo realismo, e negli esami di fine corso. Ai promossi viene consegnato con una cerimonia il "basco verde", suggello del brevetto di Incursore della Marina Militare.
    Dopo il corso ordinario, i neo-brevettati incursori, non ancora considerati "combat ready", conseguono il brevetto di paracadutismo con la fune di vincolo presso il CAPAR di Pisa, effettuando un corso della durata di 4 settimane quale preludio al successivo corso per il conseguimento della qualifica "combat ready" presso il gruppo operativo: il corso integrativo incursori.

    Aeronautica:

    Selezione:
    L'accesso alla specialità incursori avviene per concorso interno all'Aeronautica Militare e per concorrere bisogna essere in servizio permanente nei seguenti ruoli:
    - Ruolo delle armi normale o speciale (A.A.r.a.n/A.A.r.a.s) per gli ufficiali;
    - Ruolo marescialli con qualsiasi categoria/specialità;
    - Ruolo sergenti con qualsiasi categoria/specialità;
    - Ruolo della truppa in servizio permanente con qualsiasi categoria/specialità.
    Il tirocinio di selezione svolto dagli aspiranti incursori dell'A.I., della durata di due settimane, mira ad accertare non solo le caratteristiche psico-fisiche e la resistenza fisica e mentale allo sforzo prolungato del candidato, ma anche le sue qualità morali e caratteriali, le motivazioni profonde che lo spingono ad affrontare pericoli e disagi e la loro capacità di reagire con calma e lucidità alle difficoltà, anche in presenza di forti fattori di stress, e a dare comunque il massimo di sé. Per effettuare questi accertamenti i candidati sono mantenuti, sin dai primi giorni, sotto costante pressione fisica e mentale, dormono poco, accumulano progressivamente stanchezza ed un forte stress, che dovranno imparare a sopportare e a gestire nel corso della selezione, senza avere reali possibilità di recupero e subiscono una costante alterazione dei cicli naturali di attività e riposo.
    Per tutto il periodo, i candidati sono mantenuti all’interno delle strutture militari, non possono fruire della libera uscita né raggiungere familiari ed amici. Sono isolati con se stessi, ed ogni attività è regolata dagli istruttori, che alternano gradualmente gli orari e la durata dei periodi di riposo, in modo da provocare vere e proprie crisi di sonno. Tutte le prove fisiche, come le marce zavorrate, sono alternate da periodi d’addestramento al combattimento, lavori tattici, test fisici e di cultura generale e tecnico professionale, durante i quali si deve dimostrare lucidità, capacità operative, resistenza mentale e ferrea volontà di non cedere alla stanchezza. Sono frequenti le esercitazione continue, che coprono, almeno parzialmente l’arco notturno, ed ai candidati sono date poche possibilità di recuperare il sonno perduto.
    Questa selezione iniziale determina una prima sostanziale “scrematura” dei partecipanti. Il personale ritenuto non idoneo ritorna ai reparti d’appartenenza, senza che alcuna annotazione negativa accompagni il loro curriculum individuale. Solo chi supera con successo entrambe le fasi della selezione, la preselezione all’idoneità fisica ed il tirocinio, viene invece ammesso alla frequenza del corso Operatore Basico Incursori Aeronautica Militare (BIAM)

    Corso Operatore Basico Incursori Aeronautica Militare (BIAM):
    Nato nel 2010 e svolto con cadenza annuale al 17° Stormo con i mezzi e uomini di reparto, il corso BIAM cura oggi la formazione basica degli incursori dell'Aeronautica Militare (in passato gli allievi incursori venivano inviati presso il RAFOS del Col Moschin) ha una durata di circa un anno. Il corso ricalca la formazione degli incursori dell'E.I. Gli istruttori che curano tale fase, in servizio al GA (Gruppo Addestramento) provengono:
    - da personale Soccorritore, impiegato per le attività legate all’addestramento alla sopravvivenza nei vari ambienti (marino, montano, desertico ed ostile);
    - da personale Incursore con qualifica di Istruttore (brevettato al 9° Col Moschin), volto ad addestrare e preparare i giovani allievi;
    - da personale specializzato nel settore EOR (riconoscimento di ordigni esplosivi), EOD (disinnesco di ordigni esplosivi) e IEDD (disinnesco di dispositivi esplosivi improvvisati).
    Al momento non ci sono notizie ufficiali sulla durata dei vari moduli dei corso BIAM, essendo però tale corso nato dall'esperienza maturata al RAFOS sicuramente comprenderà i seguenti moduli:
    - 4 settimane dedicate al conseguimento del brevetto di paracadutismo con la fune di vincolo, per chi non ne risulta titolare, presso il CAPAR di Pisa.
    - 5 settimane dedicate alla formazione teorico pratica sulla topografia, alle marce topografiche, all'apprendimento delle tecniche di orientamento e di navigazione terrestre.
    - 3 settimane di addestramenti tecnici specifici: sulle trasmissioni, sulle procedure di pronto soccorso e medicina tattica con la frequenza di un corso che ricalca il BLS (Basic Life Support) statunitense, su come intervenire tempestivamente in caso di ferite d'arma da fuoco, sulle manovre salvavita e sulle procedure di rianimazione cardio-polmonare, approfondimenti su armi e tiro (diurno e notturno) e pianificazioni delle operazioni militari.
    - Sopravvivenza, evasione e fuga, resistenza agli interrogatori, della durata di 3 settimane, che insegna su come sopravvivere in qualsiasi ambiente, le tecniche di evasione e fuga, e di resistenza agli interrogatori. Sono tre settimane molto impegnative, che determinano spesso l’eliminazione di chi aveva superato senza problemi il corso OBOS. Gli allievi sono proiettati in un ambiente sconosciuto, in assoluta solitudine, per affrontare prove di sopravvivenza che inducono un profondo senso di insicurezza e di isolamento. Si svolge sia nel Lazio, in Toscana e in Sardegna e prevede anche una fase di sopravvivenza in mare. Un ulteriore periodo, in genere affrontato successivamente al reparto, riguarda la sopravvivenza in ambiente montano innevato ed in zone di clima rigido. La fase di sopravvivenza è affidata a istruttori con qualifica di Soccorritore.
    - Corso Operatore Radio e Trasmissioni per Forze Speciali, della durata di 3 settimane, che abilita all'uso dei vari e sofisticati apparati per le comunicazioni in dotazione, impiegati dal Reggimento, diversi da quelle in dotazione ai corpi convenzionali.
    - Corso maneggio esplosivi, della durata di 8 settimane, che insegna le tecniche e le procedure di maneggio degli esplosivi, sulle tecniche di sabotaggio e di demolizione speditiva. La completa formazione di tutti gli operatori in questo specifico settore viene visto dagli ufficiali del Reggimento come un fattore di flessibilità ed un motivo di vanto nella comunità internazionale delle forze speciali.
    - Procedure tecnico tattiche per Forze speciali, tale fase è destinata all'addestramento individuale e di nucleo al combattimento e all'apprendimento delle tattiche e procedure operative standard delle minori unità FOS. Vengono curati nel dettaglio tutti gli aspetti relativi all'uso appropriato dell'equipaggiamento, le tecniche di mascheramento, mimetizzazione, movimento tattico, superamento ostacoli e mobilità verticale. Sono acquisiti i necessari automatismi nella predisposizione delle soste, dei bivacchi, nelle procedure di riordinamento e di reazione automatica immediata in caso di compromissione. Tre settimane sono dedicate alla ricerca, acquisizione e sorveglianza degli obiettivi, due invece alle azioni dirette su obiettivi tattici. Si prosegue con tattiche di combattimento e pattugliamento in ambiente urbano, predisposizione di zone di atterraggio elicotteri e tecniche di ricerca ed inganno. Terminata tale parte del modulo si accede all'approfondimento delle procedure del distaccamento operativo incursori nelle situazioni tipiche d’impiego. Il corso include una serie di addestramenti specialistici della durata di una o due settimane. Due sono dedicate alla mobilità per FS, per l’apprendimento delle tattiche d’impiego e di sicurezza della pattuglia motorizzata, il cui utilizzo è divenuto preminente nelle missioni più recenti, e le predisposizioni da attuarsi in caso di contatto (RIA sui mezzi). Due ulteriori settimane approfondiscono le modalità di aerocooperazione per FS, con particolare riguardo all’impiego degli elicotteri; due riguardano le azioni dirette e gli interventi di antiterrorismo; due le procedure di scorta e protezione ravvicinata di personalità (close protection e tiro istintivo); due infine le tecniche di mobilità e combattimento in montagna per forze speciali.
    - Addestramenti specifici di una settimana che toccano i temi delle operazioni in ambiente NBC (Nuclear Biological Chemical – Nucleare Biologico Chimico), della medicina tattica avanzata per FS, della ricognizione speciale e delle procedure Humint (Human Intelligence) di raccolta informativa per forze speciali. Nelle restanti viene approfondita la conoscenza di tutte le armi leggere in dotazione al reparto e gli allievi frequentano un ciclo di lezioni sulla fotointerpretazione delle riprese aeree.

    Un’ultima settimana è dedicata agli esami conclusivi del corso.

    Carabinieri:

    Selezione:
    Trattandosi di un'unità d'elite, il percorso che i candidati devono compiere per accedervi è particolarmente duro e selettivo fin dalla prima fase che prevede colloqui e visite psicofisiche.
    Il bando di concorso (interpellanza in gergo) è stato aperto, dal 2011, agli appartenenti all’Arma che non abbiano compiuto il 33º anno di età. Non sono previsti per il momento corsi per operatori del rango di ufficiali. Non è quindi più condizione indispensabile l’essere effettivi al 1° Rgt Tuscania.
    Il corso è denominato “Operatore G.I.S.- con brevetto militare d’incursore”, poiché alla fine dell'iter formativo il militare riceve il brevetto militare di incursore, così come avviene nelle altre tre Forze Speciali Italiane già citate.
    I carabinieri, che fanno domanda vengono inviati presso il 1º Reggimento Tuscania dove iniziano il durissimo percorso selettivo. La prima fase di selezione per il GIS prevede un colloquio con un alto ufficiale dei GIS che ne verifica le motivazioni, un elemento chiave per entrare a far parte del reparto. Poi sono esaminati da psicologi e medici. Questa prima selezione è superata dal 40% dei candidati.

    Corso Paracadutisti (9 mesi):
    I superstiti iniziano quindi un durissimo iter formativo presso il Tuscania di circa 9 mesi (tale addestramento è pressoché identico a quello che effettuano i carabinieri paracadutisti del Reggimento Tuscania,pertanto coloro che provengono da quest'ultimo vengono direttamente immessi alla seconda fase, ossia quella specialistica per il GIS).
    Il corso comprendente:
    - corso di paracadutismo militare; (lancio con fune di vincolo);
    -
    addestramento all'impiego operativo di corde;
    - corso di primo soccorso operativo (CLS);
    -
    tecniche di orientamento e di navigazione terrestre;

    - corso difesa personale (Krav Maga);
    - corso NBCR sulle operazioni in ambienti contaminati;
    - tecniche di mascheramento, mimetizzazione, movimento tattico, superamento ostacoli, capacità di operare in sicurezza in ambienti montani e sopravvivenza in climi rigidi;
    - corso per operatore eliportato;
    - addestramento di pattuglia e di plotone: (procedure operative standard delle minori unità,operazioni anfibie, ricognizioni,acquisizione obiettivi, piantonamenti, tecniche di guerriglia, anti-guerriglia e operazioni speciali);
    - tecniche Sopravvivenza, Evasione, Resistenza agli interrogatori e Fuga;
    - addestramento all'impiego di armi e materiali speciali: (tiro con armi corte, medie, lunghe, utilizzo accessori vari, materiali esplodenti o speciali, piena conoscenza degli apparati per le comunicazioni, anche satellitari, in dotazione al reparto);
    - tecniche di combattimento e pattugliamento in ambiente urbano (MOUT/FIBUA/FIWAF);
    - tecniche di Polizia Militare, Counter-IED, HUMINT e all'impiego in unità e comandi multinazionali.
    I carabinieri che terminano il periodo addestrativo citato, circa il 30% rispetto ai candidati iniziali, sono ammessi alla frequenza di un corso di 45 settimane diviso in un Corso Base di 18 settimane (superato al più dal 50% dei candidati) ed in un Corso Specialistico di 27 settimane. Solo a questo punto si diventa membri operativi ed effettivi del reparto.

    Corso Basico G.I.S. (18 settimane):
    - Esercizi fisici ed arti marziali: oltre ad un intenso esercizio fisico, i candidati apprendono le arti marziali (soprattutto Judo, Wu-shue boxe thailandese) per disarmare, immobilizzare e, in generale, poter fronteggiare combattimenti corpo a corpo senza l'impiego di armi da fuoco;
    - Esplosivi: costruzione, impiego e disinnesco di ordigni esplosivi;
    - Armi da fuoco: uso di armi da fuoco lunghe e corte (pistole, pistole mitragliatrici, mitragliette, mitragliatrici, fucili, fucili d'assalto e fucili di precisione), scelta del tipo di arma e di munizionamento in funzione dello scenario operativo;
    - Equipaggiamenti speciali: uso di apparati elettronici di sorveglianza quali ad esempio visori notturni, telecamere a fibra ottica, microfoni, oltre a strumenti meccanici di intrusione quali quelli utilizzati per lo sfondamento di porte;
    - Tecniche di irruzione: modalità di irruzione in edifici, veicoli, aeromobili, ecc;
    - Tecniche di arrampicata e discesa: arrampicata in diverse situazioni utilizzando corde, scale ed altri strumenti; utilizzo della tecnica fast rope per la discesa rapida da edifici o elicotteri;
    - Tecniche fotografiche: tecniche di base di fotografia e uso di macchine fotografiche, videocamere, apparecchiature per la registrazione termica ed agli infrarossi, elaborazione di immagini. Chi sarà assegnato alla sezione degli esploratori/ricognitori approfondirà ulteriormente queste nozioni;
    - Valutazione degli obiettivi: raccolta di informazioni utili per la pianificazione di un'azione quali la robustezza ed il tipo di materiali di porte, finestre e strutture;
    - Tiro: esercitazione al tiro soprattutto contro obiettivi statici utilizzando sia un sistema noto come FATS (FireArm Training System), un sistema laser interattivo che proietta su uno schermo immagini e registra tutte le reazioni dell'allievo, sia prove di fuoco con munizionamento reale;
    - Attività di polizia: tecniche di arresto;
    - Inglese;
    - Scorta ad alto rischio sia da presso che a distanza;
    - Tecniche di primo soccorso.


    Fonti:



    Riviste specializzate, libri, siti internet, forum specializzati
    Ultima modifica di moses; 07/03/2013 a 23:04

  2. #2
    Soldataccio

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    In edicola: n°16 marzo/aprile 2013 Bimestrale annoIV €9 COMMANDOS ITALIANI tutte le azioni di Daniele Lembo, Delta Editrice.

    Aggiungo azioni della II° GM.

  3. #3
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    Moses mancano i cacciatori di sardegna!

  4. #4
    Perché non provate a localizzarvi il pi****o, lo montate, timbrate la garanzia e cominciate a usarlo!

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    Moses mancano i cacciatori di sardegna!
    non mancano...NON sono mica FS-FOS-COS!!!

  5. #5
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    Ciao bella iniziativa , ma il 9° ha anche un plotone di guastatori , ai miei tempi l'addestramento durava un anno e principalmente erano vfb .

  6. #6
    Perché non provate a localizzarvi il pi****o, lo montate, timbrate la garanzia e cominciate a usarlo!

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    Ciao bella iniziativa , ma il 9° ha anche un plotone di guastatori , ai miei tempi l'addestramento durava un anno e principalmente erano vfb .
    tutti gli incursori del 9° e delle altre Forze Armate prendono le stesse abilitazioni dei guastatori...non hanno bisogno di un plotone dedicato.

  7. #7
    Spina L'avatar di fabiomassimo78
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    tutti gli incursori del 9° e delle altre Forze Armate prendono le stesse abilitazioni dei guastatori...non hanno bisogno di un plotone dedicato.
    Io ero al 187° e quando mi sono informato per entrare nel 9° mi è stato detto che in caso avessi passato i vari step sarei stato dispiegato in Bosnia come guastatore , qualifica massima raggiungibile dai graduati di truppa. Passato effettivo , mi pare almeno sottoufficiale , avrei avuto la possibilità di fare le selezioni per diventare incursore . E' scontato che un incursore ha già la qualifica da guastatore .
    Alla fine non c'ho manco provato !
    E' cambiato qualcosa da allora ? ( 1998 /2001 )
    Fabio .

  8. #8
    Perché non provate a localizzarvi il pi****o, lo montate, timbrate la garanzia e cominciate a usarlo!

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    Io ero al 187° e quando mi sono informato per entrare nel 9° mi è stato detto che in caso avessi passato i vari step sarei stato dispiegato in Bosnia come guastatore , qualifica massima raggiungibile dai graduati di truppa. Passato effettivo , mi pare almeno sottoufficiale , avrei avuto la possibilità di fare le selezioni per diventare incursore . E' scontato che un incursore ha già la qualifica da guastatore .
    Alla fine non c'ho manco provato !
    E' cambiato qualcosa da allora ? ( 1998 /2001 )
    Fabio .
    io ero al SanMarco (2000-2010) quindi Marina e non so di preciso come funzionava...ma so che praticamente c'era una prima fase del corso fruibile da aspiranti incursori che però non voleva assolutamente dire far parte del Reparto.

    il Tutor dell'Area saprà spiegarci meglio.

  9. #9
    Soldataccio L'avatar di moses
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    allora fino al 2002 il personale non in servizio permanente prendeva la qualifica di aiuto incursore e veniva inquadrato in una specifica compagnia, ora anche il personale non in spe può diventare incursore.ad ogni modo all'epoca chi non passava l'80b (iter incursore) prendeva la qualifica di genio guastatore e rimaneva in forza al reparto, ora non è più così.

  10. #10
    Spina L'avatar di fabiomassimo78
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    Quote Originariamente inviata da moses Visualizza il messaggio
    allora fino al 2002 il personale non in servizio permanente prendeva la qualifica di aiuto incursore e veniva inquadrato in una specifica compagnia, ora anche il personale non in spe può diventare incursore.ad ogni modo all'epoca chi non passava l'80b (iter incursore) prendeva la qualifica di genio guastatore e rimaneva in forza al reparto, ora non è più così.
    Grazie del chiarimento , ricordavo un plotone ma in effettin, essendo il 9° un reggimento , e' diviso in compagnie non in plotoni ... Mi sto invecchiando .
    Fabio .

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