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Discussione: Special Trained II -Sardinia Island 1989-

  1. #1
    Spina
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    Sardinia Island
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    28 Sep 2009
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    Predefinito Special Trained II -Sardinia Island 1989-

    Eccoci finalmente a casa dopo un week end passato tra gioie, dolori, pioggia e sole nel bel mezzo della Sardegna. Apriamo questo post per darvi l'opportunità a tutti voi che siete stati la Special Trained di raccontarci le vostre sensazioni, le vostre emozioni e sopratutto i vostri consigli e pareri per il futuro. Quindi ragazzi, avanti con i post e i deb.Noi rimaniamo in attesa. Per ora non mi rimane che farvi le mie congratulazioni. COMPLIMENTI A TUTTI.

    Altre poche parole ma veramente di cuore mi sento di esprimerle per un amico vero, moderato, sincero, onesto e sempre educato. Il suo nome è Rozzilla.

    Barone
    Sardinia Island 1989
    Ultima modifica di BARONE S.I.; 05/03/2013 a 21:55

  2. #2
    Spina L'avatar di tino
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    Ecco quanto scritto appena rientrato...

    "Mamma mia!!! Per il momento e tutto
    Complimenti e un abbraccio a tutti quanti.
    Sarà difficile togliermi dalla testa la Special Trained.
    Un plauso ai Sardinia Island."

  3. #3
    Spina L'avatar di Gilez
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    Zarruele SAT Saronno
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    Grande Barone! Un grazie sincero, a tutti voi, UN OSPITALITÀ' MAI VISTA!
    Un campo magnifico, forse meno il tempo con tutta quell acqua è stata veramente dura!
    Ogni evento, ogni giocata, ogni volta si cresce sempre di più!

    Grazie ancora, e a presto!

    ------ Post aggiornato ------

    http://www.facebook.com/media/set/?s...9935764&type=1

    Un anteprima delle foto!

    Altre arriveranno su www.zarruele.com

  4. #4
    Spina L'avatar di MICIOAK
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    Grazie, e ancora grazie a nome di tutto il BTJO, un esperienza unica come tutti gli anni. Il vero HSA e' questo, pattuglie motorizzate e a piedi a ogni ora nonostante un clima proibitivo, obj recon ben strutturati (e signori miei CHE STRUTTURE....da film), lunghe marce che ti costringono a rubare un mezzo di contro per risparmiare al team km di salite, bivaccare la prima notte sotto un diluvio e la seconda a -5C, effettuare una recon e fotografare i ragazzi del proprio team intenti a difendere il proprio HQ (aahhhaaaaa che goduria)...e molto altro.
    Seguira a breve un DEB dettagliato della pattuglia interdizione BTJO.
    Micio.

  5. #5
    Spina L'avatar di 1STMARSOCANACONDA
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    1st MARSOC
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    28 Dec 2012
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    Comincio ringraziando organizzazione e partecipanti per la bella e completa esperienza fatta.
    Ringrazio per averci dato fiducia, spero ben riposta.
    Evento concepito con criterio e intelligenza, con pattuglie di contro ben gestite e ben disposte.
    Obj posizionati in modo ottimale, scenografici e laboriosi.
    Territorio splendido, immenso e favolosamente vario.
    Tempo, li non dipendeva da voi, perfetto, perché non c’è meglio del peggio per mettersi alla prova.

    Evento riuscitissimo, unica pecca (per quello che può essere) le reti di cinta per il campo, ma ho sentito che la Sardegna è tutta cosi, quindi ci sta.

    Ora il nostro report missione:
    REPORT MISSIONE Mine 9 - 1stMARSOC ANACONDA UNIT – STII 2013
    infiltrazione di mine 9 dalla zona sud del campo da coordinata 32s 0511274 4413918.

    alle 15,45 si ricogniva il capo base Georgiano,
    dopo una lunga osservazione di mezzi in arrivo e in partenza e di pattuglie dentro e fuori dei fabbricati, due op di M9 raggiungevano il centro della postazione avanzando a sbalzi grazie alle comunicazioni degli operatori in osservazione fissa. Dopo aver analizzato l’obj in ogni sua parte disinnescavano la testata nucleare inserendo il relè nell'apposito comparto (n.b. l'impianto non era alimentato forse per la forte pioggia). L’esfiltrazione avveniva separatamente, con una coppia da sud e una da est.

    Ricongiungimento in punto abbandono zaini avvenuto prima dell’avvicinamento al primo OBJ.

    alle 18,30 si ricogniva la zona ove si riteneva fosse disposto un avamposto Georgiano (per noi rettangolo nuova Georgia).
    la zona, composta da più fabbricati, aveva un immobile adibito a trasmissioni radio e un immobile nel quale si trovava l'apparecchiatura per cambiare le coordinate del lancio del vettore missilistico.
    L’osservazione, effettuata divisi al di sopra del colle est posto accanto al raggruppamento di fabbricati risulta un po’ difficoltosa dato il subentro dell’oscurità.
    Traviati dall’antenna decidiamo di avvicinarci prima a tale avamposto, notando il fumo dal camino ci prepariamo ad eventuali ingaggi, certi che l’obbiettivo è quello di non fare alcun rumore.
    Giunti al di sotto ella finestra ove è posta l’antenna, notiamo che i cavi entrano in casa dal serramento.
    Quasi strisciando entriamo nella stanza e eliminiamo i 2 operatori senza sparare, notiamo che non vi è ombra del pannello per il cambio coordinata e usciamo per entrare in un altro manufatto.
    Dopo aver trovato e cambiato la coordinata, incrociamo un’altra pattuglia che ci apre il fuoco, un colpito, blu su blu, noi senza aprire il fuoco, raduniamo i nostri e via.

    Le condizioni meteo e la visibilità prossima allo zero ci costringono a scegliere di fermarci per proseguire in un secondo tempo.
    Ci troviamo a valicare nel buio più totale una zona boscata intricatissima, con acqua alle ginocchia e rovi ovunque, sul gps abbiamo caricato una zona pianificata per eventuali situazioni di questo tipo.
    Giunti in loco, tra dune di sabbia, detriti e laghetti troviamo diversi manufatti chiusi a chiave, una tettoia in pessime condizioni e un pollaio stranamente asciutto e confortevole.
    Camuffiamo l’entrata per evitare sorprese, barrichiamo all’esterno un fuoco per scaldarsi ma che non fosse visibile dall’esterno, mettiamo la roba ad asciugare, ci cambiamo, facciamo il risotto e dormiamo 3 ore.
    Al risveglio sono le 6.30, piove ancora, probabilmente un po’ aveva smesso nel frattempo, un po’ del nostro materiale si era asciugato, un po’ era ancora zuppo.
    Decidiamo di attendere ancora un po prima di rimetterci in marcia, rivediamo le mappe, pianifichiamo la giornata con puntiglio.
    Alle 9.00 comunichiamo alla D.e. che vorremmo ricevere le missioni ausiliarie e ci viene assegnato di recuperare un progetto e di mappare delle chiuse, due in mano all’Ossezia e una alla Georgia.

    Ripartiamo verso la miniera, giriamo attorno al settore per arrivarci da nord senza essere visti.
    Dettiamo punto d’osservazione su una pietraia non molto distante, mappiamo una pattuglia sul piazzale delle vasche principali, una che si sposta sulla strada sopraelevata che tange l’accesso alla miniera ed una a fondo valle che conduce alla casetta dove è situata la valigetta famosa.
    Sulla strada di fondo valle vi è anche traffico di Jeep.
    Decidiamo di dedicarci prima ai progetti, per non tornare indietro dopo, non ci è ben chiaro dove siano e dall’osservazione il sito non è visibile. Scendiamo e incontriamo facce amiche, una coppia di Seal che scende allo stesso nostro sito.
    Dopo frettolosi saluti. Ci addentriamo nel sito minerario. Una coppia di noi si posizione in zona soprelevata per avvisarci di eventuali pattuglie, due di noi cominciano a girare attorno al grosso capannone posto all’ingresso del complesso.
    Dopo un po di ricerca troviamo, sotto a un manufatto esterno in cemento, un sacchetto contenente i progetti tanto ambiti, prendiamo il nostro e raggiungiamo la coppia in osservazione senza alcun contatto.

    Ora l’obbiettivo è la valigetta, saliamo fino alla parte alta della zona edificata, osserviamo la coppia di ronda all’accesso della miniera che si sposta verso il piazzale quindi proseguiamo. Prima dell’imbocco della caverna, una scala che scendo a destra ci conduce alla strada sottostante.

    La coppia di ronda li sale su un mezzo e si reca alla casetta posta in fondo alla strada, li contiamo nel mezzo e rimaniamo in osservazione.
    Dopo poco li vediamo ripassare e uscire dal comparto, sul mezzo ci sono tutti, la casetta e senza presidio.
    Velocizziamo la marcia e arriviamo alla casa, una coppia dall’alto controlla che sia vuota, la seconda entra e sottrae i documenti. La provetta da usare per sabotare l’arma chimica è quella rossa.

    Pronti a risalire alla miniera. Le pattuglie ripartono e noi rimaniamo in osservazione a metà pendio tra le due strade, vediamo le ronde che si salutano e che si recano una alla casetta e una lontano dalla galleria. Finiamo la salita e entriamo. Troviamo l'impianto chimico e notiamo subito un sistema di allarme a contatto che disinneschiamo con un elemento contrapposto. inserito il reagente, il prodotto da arancio diventa trasparente e inefficace, lavoro eseguito.

    fatto questo si e' partiti per ricognire il campo dell'Ossezia.
    Decidiamo di salire per la strada carrabile con l’intento di poter trovare risposte sulla questione delle chiuse, poco chiara in corso d’opera.
    Rumore di auto a metà del pendio, nessuna via di fuga a causa delle reti su entrambi i lati, decidiamo di sequestrare il mezzo con un assalto.
    L’auto arriva, due di noi nascosti dietro una curva, due in bella vista, mezzo nostro.
    Ci facciamo portare in cima al pendio, il mezzo si ferma 300 m prima e ci dice che non va oltre, capiamo che non ha digerito l’idea del sequestro e che vuole 300 m di salita per avere il tempo di riprenderci.

    Appena il mezzo parte con la discesa facciamo 150m di corsa e poi scavalchiamo una rete posizionandoci in attesa sotto una balza erbosa. Il mezzo come previsto ripassa due volte ma non ci trova.
    Alla terza passata si ferma proprio sopra di noi, e fra la pisciata dell’autista e le chiacchiere tra loro, cominciamo a capire come funziona la questione delle chiuse, capiamo la questione del contendersele tra O e G e comprendiamo la loro collocazione vaga sulla carrabile che collega i due HQ.

    Ora il nostro obbiettivo però è ricognire io campo dell’Ossezia.
    Appena in cima alla carrabile ci mettiamo in osservazione della valle sottostante, come immaginavo, i picchi di osservazione segnati precedentemente per tale scopo diventano inutili a causa della vegetazione troppo fitta e senza varchi.
    Decidiamo che l’unico modo per fare un buon lavoro è arrivare dalla carrabile nord e infilarci nello sporco.
    Il buio ci è d’aiuto, strisciamo fino a dove il bosco si fa un po’ più rado e ci permette di osservare in copertura, cominciamo a mappare le pattuglie e mentre rientrano nella tensostruttura una coppia si avvicina, compensa e prende la coordinata del campo 32s0513883 4411961.
    Riprendiamo la posizione e di nuovo due di noi si riavvicinano trovando un punto di osservazione coperto.
    mappiamo 2 pattuglie a piedi, una in movimento da nord a sud con accesso sulla carrabile, una fissa nel sito. passaggi di pattuglia dotate di m4 e torcia alle 19.00 e poi cosi ogni 10 primi.
    auto in arrivo e partenza ogni circa 20 primi. Alle 18,45 lancio di bengala rossi illuminano il celo e noi rimaniamo in copertura. alle 19,05 una pattuglia motorizzata esce dal sito per rientrare alle 19.22.
    dalle 19,10 una sirena a intermittenza squarcia il silenzio e continua a tratti mentre, dopo 5 primi si sente il rumore di pezzi di artiglieria o di un attacco di contraerea.
    Il campo, posto a sud di una strada sterrata, risulta composto per lo più da un tendone illuminato da impianto alimentato da un generatore a scoppio.

    Indietreggiati ora abbiamo solo da mappare le chiuse prima di poter esfiltrare.
    Cominciammo a percorrere la carrabile che collega i 2 HQ con la speranza di non avere compagnia, appena usciti dal campo troviamo la n.5 posta su un incrocio, la mappiamo.
    Proseguiamo sulla strada, spostandoci di continuo tra il battuto e lo sporco fino a incontrarne un'altra, la n.4. (entrambe sicuramente in mano dell’Ossezia).
    Proseguiamo, di nuovo un bagliore fuori dalla strada, oltre la recinzione, è la n.3, mentre stiamo per scavalcare la rete da una scala posta in loco si avvicinano dei farei da lontano. Non abbiamo vie di fuga e il mezzo sopraggiunge veloce. Decidiamo di infilarci, per quanto possibile, nei due canali di scolo della strada e aspettare che passi, sperando di non essere visti.
    Il suv scuro rallenta in corrispondenza della chiusa e riteniamo (sbagliando) di essere stati individuati.
    Per radio corre l’ordine di uscire e sequestrare il mezzo. Il celo ormai notturno e le luci spianate tolgono visibilità. Usciamo ad armi spianate ai 4 angoli della macchina urlando “giu dal mezzo”, a quel punto il buio è squarciato da un lampeggiante blu e dalle scritte catarifrangenti CARABINIERI.
    Poco male, dopo i complimenti per l’attacco e i ringraziamenti nostri per non aver aperto il fuoco con le 9mm mappiamo la chiusa 3 e ripartiamo.
    Ora ne abbiamo 3 dell’Ossezia, ma ancora nulla delle Georgiane.
    Arriviamo in vista della chiusa numero 2, presidiata da 2 torce visibili, a sprazzi ingaggi sul posto.
    Sempre nessuna via di fuga a causa delle reti perimetrali. Decidiamo che essendo sotto ingaggio la loro attenzione sarà altrove e quindi proseguiamo. Arriviamo fino alla chiusa, la mappiamo e, nostro malgrado entriamo in ingaggio, dopo pochi minuti siamo a terra colpiti, oltre alle 2 torce ve ne erano altre due nel buio.
    Ora siamo prigionieri, sempre su una chiusa che, anche se contesa, è dell’Ossezia.
    Comunicano per radio che saremo portati in prigionia, ciò significava tornate in dietro di qualche km.
    Colpo di scena, la Georgia comincia l’attacco e elimina il presidio, ora la chiusa è loro e noi loro prigionieri.
    Ci tengono per poco, poi ci fanno andare, in tempo per mappare la prima chiusa e uscire dall’AO.
    Esfiltrazione a 32 ore dall’infiltrazione. OBJ Pr. E Sec. Al sicuro.
    coordinate:
    chiusa 1 32s 0511967 4414122
    chiusa 2 32s 0512539 4413524
    chiusa 3 32s 0513138 4413272
    chiusa 4 32s 0513694 4413022
    chiusa 5 32s 0513721 4412403

    In nostre mani
    copri innesti relet di testata e modulo cambio coordinate.
    fiale non adatte al sabotaggio chimico e fiala rossa vuota
    progetti
    foto osservazione zona miniera
    foto modulo testata nucleare.

    Percorrenza totale 38.8 km in 32 ore.
    Chiudo ringraziando di nuovo e sperando di rivedervi tutti in una nuova avventura.

    1st MARSOC, over!

  6. #6
    Spina L'avatar di mama
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    Debriefing SEAL TEAM – MINE 11


    Il campo immenso e la tipologia di approccio richiesto, blitz fulminei e movimento stealth, ci hanno portato a considerare fin da subito l’opzione di dividere il team da 4 elementi in due sezioni indipendenti ed autonome. Nel caso dovesse rendersi necessario un assalto su OBJ ci si può sempre ricongiungere.

    La sezone MAKO 1, composta da Lima 4 e Lima 1 aveva il compito di neutralizzare il sito missilistico sito a Nord–Ovest e il centro di controllo radar sito nella parte Sud-Ovest di A.O procedendo poi con una ricognizione sommaria della zona a Nord dell’ippodromo, apparentemente senza obj.

    La sezione MAKO 2, composta da Lima 5 e Lima 15, aveva il compito di sabotare la produzione di agenti chimici nella miniera sita a Nord-est è d’individuare e ricognire, secondo una direttrice Nord – Sud , il comando osseto sito a Sud est.

    L’A.O si presentava come un campo molto eterogeneo, la zona Nord presentava forti dislivelli, fitta vegetazione e fiumi rigonfi dalle incessanti piogge , la zona sud invece quasi interamente pianeggiante, era caratterizzata da radure alternate a macchia mediterranea e boschi.

    Sulla carta sembrava essere un zona semplice, niente di più sbagliato.

    Le forti piogge infatti avevano trasformato la piana in un dedalo di fiumiciattoli impetuosi nati dal nulla, paludi e laghetti ristagnanti, trasformando i punti di accesso in A.O in veri e propri pantani insuperabili senza jeep, se a questo poi aggiungiamo una serie infinita di muretti, reti e filo spinato il quadro si delinea completo.

    Team MAKO 1 (Lima 01, Lima 04)


    Infiltrazione ore 20.00 da Sud per sabotaggio sito missilistico ubicato nel vecchio ippodromo dopo aver portato la sezione 1 nei pressi del confine nord est e aspettato invano che calasse l’intensità della pioggia.
    Dopo aver allestito una cache comprensiva di tenda nel fitto del bosco, provvidenziale vista la pioggia incessante e vista l’assenza di costruzioni nella nostra zona, ci siamo diretti verso il nostro obj.

    L’avvicinamento al sito non è stato facile vista l’assenza di luce lunare e gli innumerevoli fiumiciattoli, localizzato fortunosamente il buco di accesso nell’alta recinzione abbiamo avuto non poche difficolta nel bypassare il fossato pieno d’acqua prospicente la rete, le ronde a piedi e le fir motorizzate non hanno facilitato il compito ma dopo quasi due ore di tentativi e stand –by siamo riusciti nell’intento.

    Un plauso a Lima 1 che assistito da me, facevo da spotter dall’esterno della rete , sabotava con successo e senza allertare la difesa il missile. Da qui ci siamo diretti verso il comando Radar, anche in questo caso l’avvicinamento non è stato per nulla semplice anche a causa nostra, un errore del programma utilizzato per tracciare i wp infatti ci ha complicato non poco l’intera navigazione costringendoci di fatto a ritracciare “live” quasi tutti i wp in rotta.
    Raggiunto il centro Radar verso le 02.00 abbiamo dapprima mappato la parabola nel mezzo della radura e poi con un movimento stealth nel fitto del bosco attaccato il centro radar.

    Il blitz ha avuto successo e dopo aver eliminato la sentinella all’esterno e la piccola guarnigione all’interno della casa abbiamo proceduto al sabotaggio dell’apparato radar. Braccati dalla Fir , prontamente giunta, siamo scappati tronca macchia , incastrandoci e affettando i nostri goretex tra fili spinati e recinzioni ma riuscendo nell’intento di non farci “beccare”.
    Alle 04.00 stanchi e infreddoliti abbiamo raggiunto la cache per un meritato riposo fino a nuovo ordine.


    Alle ore 09.00 , come da Opord , contattiamo la D.E per avere i nuovi obj, scopriamo che dobbiamo individuare due chiuse lungo la pipeline, simulata dall’unica strada asfaltata che attraversava per intero A.O , e recuperare dei documenti in zona miniera.


    Vista la nostra estrema lontananza dalla miniera lasciamo il compito documenti alla sezione 1 che si trovava in zona e ci dedichiamo alla ricerca delle 2 chiuse.


    L’avvicinamento alla zona che presumevamo essere pagante sembrava facile rivelandosi ovviamente l’esatto contrario, strade inesistenti, laghetti, paludi , wp sballati, l’inseparabile filo spinato e la vegetazione impenetrabile delineano il nostro avvicinamento , di fatto impieghiamo 4 ore per fare poco più di 1.5 Km

    Qui dopo graffi , bestemmie e “chi me l’ha fatto fare”, ci si apre un paesaggio da favola.

    Dune, laghi sabbiosi , canion e ruderi ci fanno tremare le gambe dall’emozione, sembra di essere in qualche teatro operativo mediorientale, invece siamo in una cava! Bonifichiamo l’intera zona in cerca di chiuse e nemici ma niente .

    Fortunatamente attraversando per la prima volta la “pipeline” la dove si incrociava con il confine Georgia /Ossezia e dopo aver bypassato una jeep individuiamo la presenza di due sentinelle , ipotizzando che delle sentinelle non difendono il nulla, prendiamo le coordinate del sito e dopo avergli scattato un paio di foto dall’alto dell’unico alberello presente decidiamo di proseguire altrove.
    Avevamo deciso fin dalla pianificazione di non procedere mai su strada , visto il fatto che la suddetta carrabile presentava reti da entrambi i lati e quindi nessuna possibilità di fuga, abbandoniamo la ricerca della chiusa rimanente concentrandoci nella ricognizione della zona a Est dell’ippodromo .


    Dopo aver bonificato una stalla abbandonata , vista l’assenza di movimento nemico nella zona e dopo aver sentito la sezione 1 decidiamo di procedere con l’esfiltro .


    Attraversiamo per la seconda e unica volta la “pipeline” in senso contrario e procediamo verso la macchina, uscendo di fatto dall’A.O 24 ore dopo il nostro ingresso ma rimanendo a disposizione per l’esfiltro della sezione 1.


    Scopriremo poi che la sezione 1 nell’intento di recuperare i documenti era stata fatta prigioniera ma che una volta liberati, sulla strada verso il comando osseto, ultimo obj a loro rimasto, individuava e ricogniva la seconda chiusa , di fatto completando la nostra parte di missione.


    Team MAKO 2 (Lima 05, Lima 15)


    Infiltrazione da Nord-Est, 1 km circa dalla miniera.
    Veniamo lasciati sul posto verso le 17:00 circa, proseguiamo per 300mt ma decidiamo di congelarci fino alle 18:45 circa per aspettare le tenebre.

    Piove a dirotto.

    Cominciamo quindi il movimento verso il punto in cui si trova la valigetta. Non riusciamo a trovare un sentiero che scenda (ce lo siamo probabilmente lasciato alle spalle), e a causa della fitta vegetazione a nord dell’OBJ decidiamo di procedere seguendo la strada.

    Ci infiltriamo nel complesso della miniera alla prima casa che incontriamo e da lì torniamo indietro verso l’obiettivo. Ci addentriamo quindi nel complesso di sentieri che si sviluppa a mezza costa tra la strada e gli edifici della miniera e che appunto era un tempo usato per accedere ai tunnel.

    Avvistiamo una pattuglia di contro interdizione, aspettiamo che passi. Procediamo e arriviamo fino alla strada sterrata che ci porterà alle casette in cui si trova la valigetta.

    Arriva una FIR, ci nascondiamo e la facciamo passare. Procediamo verso l’obiettivo che viene acquisito 10 minuti dopo.

    Torniamo quindi sulle nostre tracce per entrare nella miniera. Facciamo quello che dobbiamo fare e uscendo incontriamo un altro team di interdizione.
    Li salutiamo, procediamo ed avvistiamo dei movimenti nella nostra direzione. Non potendo scappare decidiamo per un agguato, che riesce bene: “Buh!” per fortuna sono altri ragazzi in interdizione: Loug e i nostri amici Pathfinders. Ci scusiamo per lo spavento. Salutiamo e procediamo.

    Scendiamo fino al guado per risalire. Terminiamo la risalita verso le 00:30, quando abbiamo finalmente raggiunto l’altopiano (nel frattempo evitiamo altre 2 FIR).

    È nostra intenzione procedere verso il campo dell’Ossezia, ma preferiamo aspettare che spiova. Ci aspettiamo che l’obiettivo opzionale che verrà assegnato sarà verso sud. Niente di più sbagliato.

    La pioggia continua incessante, decidiamo di passare la notte in un edificio trovato in zona (sono le 01:00).
    Sono le 9 di mattina, arriva l’ordine di tornare giù alla miniera. Alle 14:00 spiove e decidiamo di tornare giù, muovendoci sempre nello sporco.
    Arriviamo alla miniera, perquisiamo buona parte del complesso senza trovare nulla. Sono le 16:00, l’idea è di aspettare l’oscurità in uno degli edifici in zona ma il tempo preme (dobbiamo ancora tornare su, ricognire il campo Ossezia ed esfiltrare), perciò decidiamo di continuare a cercare l’edificio contenente i documenti. Durante questa operazione veniamo ingaggiati e catturati (siamo 2 contro 5).

    Veniamo interrogati e poi rilasciati dopo circa un’ora. Torniamo ai nostri zaini su in costa.

    Aspettiamo le 19:15 e ci muoviamo. Evitiamo un paio di FIR ed arriviamo in prossimità campo Ossezia verso le 21:00. Nel frattempo troviamo una chiusa, la numero 5.

    Arrivati al campo, prendiamo nota del numero approssimativo di operatori e di fir, e prendiamo il punto.

    A questo punto non ci è possibile procedere oltre, in quanto Lima 15 ha seri problemi di crampi (se li è trascinati coraggiosamente per almeno 4 ore stringendo i denti, e praticamente zoppicando per l’ultima ora e mezza). Impossibile procedere per lo sporco verso l’esfiltro (2 km di rovi in linea d’aria) e insensato muoversi sull’unica carrabile, un “tunnel” di reti a destra e sinistra, perlopiù arteria principale degli scontri tra le due fazioni. Prendo quindi la decisione di presentarci al comando Ossezia per Medevac.

    Considerazioni finali:


    Pro: campo stupendo, simulacri fantastici, organizzazione come al solito impeccabile, storia plausibile e reale, grande l’idea di far giocare anche la contro creando le due fazioni e pranzo da favola!


    Contro: Il tempo, le reti (troppe!!!), il fatto di non aver messo obj nella zona a nord dell ‘Ippodromo o nella cava , veramente un peccato, e il fatto che non avevamo la minima idea di che forma avessero le chiuse (comunque non individuabili di giorno), forse una foto sarebbe stata utile.


    Saluti a tutti


    Nembo “L04” e Mama “L05” Seal Team S.A.C
    Ultima modifica di mama; 07/03/2013 a 18:36

  7. #7
    Spina L'avatar di @less@ndro
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    bellissimo evento nonostante un tempo molto poco clemente, brrr che freddo. pur avendo avuto delle difficolta' di vario genere, tipo equipaggiamento non adeguato, asg sgranate, qualche incidente fisico etc non posso non avere un ottimo ricordo di questa giocata, paesaggio veramente incredibile, ottima organizzazione e soprattutto un ospitalita' degna di questo nome, grazie ragazzi. a breve conto di postare un debriefing del nostro gruppo.

    ps. solo il ristorante vale il viaggio in sardegna!

  8. #8
    Spina L'avatar di cicciomondo
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    Ho avuto l'onore di partecipare a questa edizione, operando con il BTJO nellla fazione dell'Ossezia!
    E devo dire di essere rimasto entusiasta, è stato tutto perfetto...paradossalmente anche il clima duro ha fatto da contorno ad un evento straordinario che per me non ha nulla da invidiare ad altri esistenti sul panorama nazionale ed internazionale (e ne ho vissuti tanti....)!
    Le location di gioco erano state attrezzate in maniera impeccabile per garantire divertimento ed adrenalina, ed anche la gestione delle operazioni sono state perfette, tutto è filato liscio grazie all'impegno incredibile ed infaticabile dei Sardinia....
    Appena arrivati al nostro campo base stava cominciando a diluviare e prima sorpresa un tendone box al di sotto del quale poter mettere le nostre tende per maggiore protezione dalle intemperie....onestamente senza di esso sarebbe stata dura.........grandi
    Poi la possibilità di usufruire di pasti caldi presso una apposità zona ristorazione, con un servizio di livello altissimo sia per qualità che per quantità, per non parlare di simpatia e disponibilità... il tutto ovviamente sempre condito da ottimo vino, caffè ed ammazzacaffè.... come chiedere di più?
    Eccezionali i ragazzi della Fir motorizzata...ancora ho il c.... che mi duole per le buche prese a PALLA in pieno stile operativo....
    Un abbraccio ai ragazzi dei Falchi e dei Ricognitori grazie per le numerose sorsate di acqua ......Vite e per le risate condivise.....
    Un abbraccio a Ivan Murgia e a Tony Benedetto .... che dolci avete portato ragazzi...., amici non vedo l'ora di poter stare ancora una volta con voi.....
    E in ultimo ma non meno importanti un abbraccio ai miei compagni del BTJO....
    Grazie ai Sardinia per tutto quanto siete veramente eccezionali....un abbraccio e a presto.....

  9. #9
    Spina L'avatar di giulk
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    Ragazzi, se ne avete voglia trovate il mio "breve" de-briefing nel nostro sito web a questo link. http://www.indiansascoli.com/articoli/133.html

  10. #10
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    eccoci quà anche noi
    ecco il deb di MINE 2 17a RANGERS SAT
    buona lettura
    http://www.17rangers.it/Rangers/inde...l-trained-2013

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