M200 Beta Project
La scatola si presenta anonima
Aprendola troviamo il fucile smontato in due parti e la dotazione di serie che comprendo il caricatore monofilare da 100bb, il classico tubicino di carica, la chiave a mezza luna per il fissaggio della ghiera ed un manuale molto ridotto su come montare la replica, sulla regolazione dell’hop up, ed un esploso della replica stessa (in timbro viene riportato che la pala del calcio regolabile è presente solo nel modello A1)
Andando nello specifico ad esaminare la replica si può notare come il lavoro di rifinitura sia ben lontano dal modello Ares; ciò nonostante, si può anche notare come i pezzi, il design siano i medesimi.
La T hop up si innesta nella canna esterna e viene tenuta in sede da due vitine a brugola, la cosa interessante è che non è possibile mandare fuori asse la canna interna avvitando troppo o troppo poco le due viti.
La replica viene fornita con un tappo arancione di plastica a vite, il rompi fiamma in alluminio cnc (almeno questo è quanto riportato sul manuale) è in un sacchetto di plastica a parte nella scatola; il tappo si svita agevolmente e l’innesto del rompi fiamma è semplice e senza intoppi tipo: filetti storti o fatti male.
Nel dettaglio la dotazione di serie composta da caricatore 100 bb, la chiave per la ghiera, il tubicino ed il manuale: cosa interessante nel manuale non viene riportato nessun indirizzo o link per la visione di ulteriori modelli o parti di ricambio.
Analizzando il corpo centrale della replica si può notare che tutto sommato non è fatta poi tanto male, gli incastri sono precisi e saldi, non ci sono giochi strani o pezzi che ballonzolano in modo improprio, come riportato sul manuale, sembrerebbe che l’intera replica sia fatta in alluminio cnc, e per quanto non sia rifinito come l’Ares è una replica di tutto rispetto, in alcuni punti la verniciatura non è perfetta e si nota che hanno steso solo una mano di colore.
Dando un occhiata al calcio l’unica cosa che salta all’occhio è che la pala non è regolabile in altezza (come sottolineato sul manuale), poi la placca di gomma non è perfettamente saldata alla pala e la vite, la vite a pressione per il rilascio del piedino di supporto a scomparsa della pala ha bisogno di una stretta (nulla di che, ma è meglio darla), l’anello per una (a mio parere) improbabile cinghia di trasporto è molto lasco e non perfettamente chiuso, niente che un piccolo colpetto in morsa non possa risolvere, ma ho ritenuto giusto segnalarlo.
Come dicevo qualche riga più a monte la verniciatura non è delle migliori ma nulla di che; qui possiamo vedere l’innesto della canna esterna e hop up nel corpo centrale che replica in modo fedele il meccanismo del fucile vero, e permette un trasporto più agevole della replica.
Arriviamo ora all’otturatore:
come nel fucile vero il cilindro viene tenuto fermo da un piccolo perno esterno, basterà svitare la vite a brugola e tirare leggermente che potremo estrarlo
La lavorazione in questo caso è buona ed i materiali solidi, ora per estrarre il finto otturatore basterà alzare la leva di armamento ed tirare indietro tutto il cilindro
Come da solito uso cinese lowcost, il cilindro ed il suo alloggiamento sono affogati nel grasso e necessitano di una buona pulizia, il cilindro sembrerebbe fatto in ottone verniciato di grigio, mentre la testa cilindro in acciaio
Per smontare il gruppo aria basterà svitare la testa cilindro che è composta da due parti: una esterna (la parte grigio scuro) ed una interna (grigio chiaro lucido)
Fatto questo potremo far uscire il pistone, la molla ed il guida molla; il pistone sembra esser stato ricavato dal piene, la lavorazione non è male ed è un pezzo unico, la testa pistone non è antivuoto e ha un piccolo spessore di gomma incollato sopra (in modo da ridurre il rumore) la tenuta sembra essere buona, il guida molla è in due pezzi, la lavorazione è buona e precisa; la molla è più piccola sia per diametro che lunghezza rispetto a quella di un asg normale, ma è più grande di quella del L96 Marui
Le dimensioni della molla sono:
Lunghezza: 13,8 cm
Diametro: 1,15cm
Diametro del filo: 0,9mm
Cilindro:
Lunghezza: 16,4cm (codino escluso)
Diametro: 2,2 cm
Spessore: 1,5mm
Particolare del codino:
in teoria dovrebbe essere separabile dal cilindro e svitando le tre vitine a brugola si dovrebbe riuscire nell’intento, questo almeno secondo l’esploso, io non i sono riuscito ma devo anche ammettere di non averci messo molto impegno
Per smontare la leva di armamento basta ruotare il disco di disco di ancoraggio, in teoria con una chiave torx, nel mio caso anche a mano. Fatto questo possiamo dividere i 4 componenti: cilindro, prima ghiera, leva di armamento, e disco di ancoraggio.
La lavorazione qui è precisa, i pezzi sembrano essere solidi e non ci sono giochi strani che possano compromettere la stabilità o l’integrità dei pezzi.
Arriviamo al gruppo scatto, non mi dilungherò nella procedura di smontaggio poiché la sconsigli caldamente, non tanto per la difficoltà nello smontare quanto in quella per rimontare, mi limiterò a dire che si divide il copro centrale in due parti, si svitano le due vitine che mantengono il gruppo scatto in posizione, si smonta la leva della sicura togliendo la graffetta di ancoraggio e si sfila il gruppo scatto dalla sua sede
Di seguito la comparazione al modello dell’Ares
Quello che per il momento posso dire è che la replica esce un poco oltre al J
Rispetto al fratello maggiore (Ares) gli è sicuramente inferiore come rifiniture ed accuratezza della lavorazione ma la progettazione è mooolto simile, al momento non voglio sbilanciarmi n paragoni ma….
In finale:
- Monta canne standard (inteso per quanto riguarda l hop up)
- La replica è quasi interamente in metallo ed è solida
- È abbastanza fedele all’originale
- Il meccanismo di sparo e di caricamento non danno problemi e sono fluidi
- L hop up si regola bene
- Il costo è molto contenuto rispetto a quello Ares
In conclusione con un paio di piccoli accorgimenti diventa un pezzo veramente splendido, mi limiterò a dare un 8\10 unicamente dovuto alla scarsa cura per i particolari come la verniciatura ad esempio.
Il suo costo comunque non trascurabile, la sua mole (più di 8 kg scarico) e l’ingombro fanno si che non sia comunque una replica per tutti, ciò detto, resta comunque un must che attira sempre tanti sguardi
Comparazione con il modello Ares
Come si può vedere l’estetica è perfettamente uguale, tuttavia ci sono un paio di cose che cambiano:
il colore:
Ares in tan e nero
Beta Project in senape e grigio topo
Altro punto di discordanza tra I due è il pulsante di rilascio del piedino di appoggio nella pala calco: nel modello Ares è più rifinito e sembra un bottone, mentre nel modello della Beta è una testa esagonale
Passiamo ora ad analizzare i due otturatori
Come si può vedere dalle foto anche questi sono perfettamente uguali; il grigio per il Beta ed il nero l’Ares, l’unica differenza è la molla molto più grossa per il Beta:
Ares
Lunghezza: 13,8 cm
Diametro: 1,15cm
Diametro del filo: 0,9mm
Beta
Lunghezza: 14,8 cm
Diametro: 1,25cm
Diametro del filo: 1 mm
Le due teste cilindro nel particolare
Per provare a verificare che i due gruppi siano uguali ho provato ad assemblarli invertendo i pezzi, e non ci sono stati problemi di sorta
Anche i caricatori sono uguali (colori a parte) le due case però danno una capacità differente: Ares (nero) 100 bb circa; Beta (grigio) 500 bb circa.
Passando alla canna ed al hop up, come per il resto sono perfettamente uguali: da notare la pinzatura sul modello della Beta, che come dicevo si riconosce per le rifiniture molto grossolane.
Ed infine la prova del nove: un ibrido Ares Beta che funziona senza nessun problema di compatibilità.
In conclusione tutto porta a pensare che la stessa macchina che produce il modello Ares Produca anche il modello Beta.