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Discussione: Trousers, Combat, Windproof old style

  1. #1
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    Trousers, Combat, Windproof old style (SF)




    Quello che mi accingo a recensire è forse il primo modello di pantalone windproof entrato in servizio nell'esercito britannico, anche se probabilmente venne assegnato, specie al momento della sua comparsa, alle sole SF.
    Dalle origini piuttosto misteriose, pare essere rimasto in produzione per diversi decenni ed è possibile che, come replica, lo sia ancora oggi. Il suo uso è comunque attestato ufficialmente per la prima volta all'inizio degli anni '80, visto che era in dotazione ad un numero ristrettissimo di reparti già alle Falklands.
    Per la mia rece non ho potuto basarmi su di un esemplare di quell'epoca e ho dovuto far ricorso ad un pezzo prodotto negli anni '90 (modificato peraltro dal suo utilizzatore) e ad un altro di fabbricazione forse ancora più recente, sospettato peraltro di essere una replica (e quindi non-issued, ma fedele all'originale).


    Stando agli esperti della rivista Combat & Survival, che riuscirono a mettervi le mani sopra in occasione di uno speciale dedicato alla Campagna delle Falklands, l'etichetta originale riportava la dicitura TROUSERS, MENS, CAMOUFLAGE, WINDPROOF. L'etichetta dell'esemplare anni '90 in mio possesso è sfortunatamente assolutamente illeggibile, mentre quella della presunta replica definisce il pantalone come TROUSERS, COMBAT, CAMOUFLAGE, WINDPROOF, WOODLAND, DP. Un bel mix, non c'è che dire..e manca ancora il termine ARCTIC, presente, ad esempio, sugli smock windproof coevi. Il NATO Stock Number riportato sull'etichetta più recente li individua come 8415-99-138-0806.. codice ( pare istituito nel 1991) che corrisponde a un tipo di TROUSERS, COMBAT all'interno di una sezione CLOTHING, SPECIAL PURPOSE, sicuramente i primi esemplari avevano un altro codice.. ammesso che lo avessero!




    La caratteristica che più contraddistingue questo modello è il sistema di chiusura, concepito per essere talmente regolabile da rendere inutile l'uso di una cintura, tanto che sul capo non sono presenti passanti.
    Al di sopra della classica patta anteriore, fermata da 5 piccoli bottoni a 4 fori, il girovita è chiuso e regolato dall'incrocio di due lunghi cinturini in tessuto, le cui estremità, munite di una serie di 7 fori, vanno ad impegnare una fibbia metallica con ardiglione, posta sul fianco opposto a quello di partenza. Il cinturino che parte dal lato destro incrocia il suo omologo passando in un'asola rinforzata posta alla base dello stesso. Le fibbie metalliche laterali sono fissate al pantalone tramite una fettuccia abbottonata, di modo tale da poter essere facilmente rimosse in sede di lavaggio. [i bottoni utilizzati negli esemplari più moderni, di forma lenticolare, non hanno alcuna relazione con quelli usati nelle versioni precedenti e non rispettano alcuno degli standard conosciuti].



    Il sistema non è di per sè una novità per il British Army, in quanto era già presente su certi pantaloni tropical OD distribuiti all'epoca dell'Emergenza Malese; pare che fosse stato studiato per adattarsi alle rapide e drastiche variazioni di peso (e quindi di girovita) a cui andavano soggette le truppe impegnate nei pattugliamenti nella jungla.
    Per il resto il pantalone ha un disegno abbastanza classico: due tasche in vita, cargo pockets a soffietto con patta abbottonata (il bottone, a 4 fori, diametro 19 mm, è simile a quello impiegato nelle serie 68 e 84/85) e, a differenza dei trousers windproof di epoca successiva, la caviglia non è apribile ma solo regolabile con il classico laccetto (cosa che impedisce di indossarli senza togliere gli anfibi).



    Il sottile (e fragile) tessuto in cotone gabardine, a trama molto fitta, è raddoppiato solo sul retro, dalla cintura al cavallo: sfruttando questo rinforzo sono state ricavate 2 tasche con patta abbottonata.



    Esattamente come gli smock della stessa serie, anche questo genere di panta veniva tenuto in grande considerazione da parte dei fortunati proprietari: probabilmente prodotti in un numero limitato di esemplari, assegnati solo alle SF o a reparti scelti (forse RM in Norvegia), non venivano certo dismessi al primo strappo.. non è raro trovare esemplari con estese riparazioni (eseguite peraltro con una certa cura, in alcuni casi veri e propri rammendi che ricostruiscono il tessuto mancante) e segni di uso intensissimo.



    L'esemplare “anni 90” in mio possesso, altre ad essere oltremodo scolorito e rattoppato (probabilmente venne dismesso solo a seguito di un esteso strappo in zona inguinale, che ne comprometteva un successivo sicuro utilizzo) presenta anche un'interessante update personale del precedente proprietario, tanto grezzo quanto funzionale: le fibbie laterali sono state infatti rimosse, i rispettivi agganci in tessuto, aperti e brutalmente incollati al girovita (in modo talmente affrettato da aver lasciato in sede il bottone di chiusura). Sui fianchi, al di sopra di questa “devastazione”, è stata cucita una larga striscia di velcro femmina, mentre il corrispondente lato maschio, tagliato più stretto, è stato fissato sul lato interno dei due cinturini con larghi punti irregolari. In questo modo la chiusura risulta più semplice da azionare (anche con i guanti), più precisa nella regolazione e priva di fastidiose sporgenze sui fianchi, sicuramente d'intralcio nel momento in cui la belt della buffetteria si trovasse a scaricare il peso sul girovita.




    Reperibilità: gli originali anni '80 temo che siano introvabili e, salvo colpi di fortuna, assolutamente fuori mercato (anche nei prezzi.. si parla di poche centinaia di pezzi prodotti).
    La versione “anni '90” è scarsamente reperibile e i pochi esemplari trovati sono ridotti allo stato di grade 2 quando non peggio.
    Esemplari più recenti sembrano disponibili da surplusandautdoors.com: sono ribattezzati “vintage” ed il venditore ne spiega la provenienza asserendo “Made by Cooneen Watts and Stone for the MOD”. Il prezzo si aggira intorno alle 30 GBP.

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    Trousers, Combat, Windproof, Arctic.



    Alle volte è difficile stabilire un'esatta “successione cronologica” nelle uniformi da combattimento britanniche del dopoguerra: la compresenza di più contratti, la distribuzione a reparti diversi, l'improvvisa comparsa di elementi “retrò”, le differenze di tessuto o di caratteristiche cromatiche su uno stesso modello, particolari dell'etichetta dipendenti da scelte del produttore per il singolo lotto, possono portare a fraintendimenti o al permanere di incertezze.
    Il modello di pantalone windproof che mi accingo a recensire dovrebbe rappresentare una sostanziale evoluzione di quello precedente, ma non è assolutamente da escludere che per diverso tempo (forse anche un paio di decenni) le due tipologie abbiano pacificamente convissuto, in reparti e con diffusione diversa.
    Il tessuto utilizzato è sempre il cotone gabaldine a trama fitta, sottile e fragile, ma rapido nell'asciugatura; il taglio è quello classico ed in linea con la produzione degli anni '80.
    Lo schema mimetico non è già più il DPM68: i toni sono più scuri, più simili a quelli del Para smock (che, ricordiamo, nasce a fine anni '70). La chiusura è classica: cerniera (già con i denti in plastica) e bottone a 4 fori “68 style” ma verde smeraldo. La regolazione del girovita avviene tramite fettuccie laterali abbottonate e sempre con lo stesso sistema si chiudono i 6 larghi passanti per la cintura. Coppie di bottoni incavati (sempre di color verde smeraldo, come quelli usati sulle ultime serie della tropical 68) formano, all'interno, i 3 punti di aggancio per le bretelle.



    Sul fronte, in zona inguinale, troviamo la Field Dressing Pocket (mutuata dai trousers temperate 68 e non più presente sui pantaloni “ordinari” dopo il 1984). Le tasche in vita sono chiuse da patte, fissate da piccoli quadrati in velcro alle due estremità; poco sotto si trovano le usuali cargo pockets a soffietto, con patta abbottonata. Anteriormente, nel tratto che va dal cavallo fino a 25 cm circa sopra l'orlo inferiore della gamba, il tessuto è raddoppiato, mentre posteriormente il rinforzo è invece presente dalla vita fino al cavallo. In tale tratto è ricavata un'unita tasca, posta a destra, abbottonata ma senza patta.



    Un velcro chiude l'ultima parte della gamba, consentendo di indossare i pantaloni senza togliere gli anfibi.



    L'etichetta in stoffa è ormai quasi illeggibile, ma riporta le misure metriche



    Reperibilità: decisamente più diffusi del modello "da SF", prodotti in un discreto numero di esemplari (ne verrero dotati RM e Para Regiment, ma non solo e, specie a partire dagli anni '90, incontrarono una discreta diffusione "trasversale" ) sono reperibili sulla baya, anche se a prezzi non proprio popolarissimi (tra 30 e 60 GBP, a seconda di taglia, stato di conservazione e epoca presunta di produzione) e non sempre in buone condizioni. Da non confondere con la versione attuale, che si differenzia per tipo di tessuto, per l'uso dei bottoni canadesi e per l'assenza di field dressing pocket.

  2. #2
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    Aggiungo 2 foto di un altro esemplare: notare il nastro adesivo posto sui fili di cucitura dei bottoni e la differente sfumatura assunta dal colore del tessuto della Field Dressing Pocket (in particolare il marrone), probabilmente ricavata da stoffa di un diverso lotto produttivo.


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