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Discussione: Helmet MK V

  1. #1
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    L'avatar di Tenmich
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    17 Feb 2007
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    Helmet, Mk V

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    Una lunga storia...
    L'elmetto che accompagnò il fante britannico dalla fine degli anni '50 alla metà degli anni '80 è l'ultimo discendente di una linea evolutiva che alcuni fanno risalire addirittura al tredicesimo secolo. La linea delle “bacinelle” usate durante i due conflitti mondiali non si discosta molto, in effetti, da quella di certi elmi usati durante il periodo medievale. Il Mk I ed il Mk II furono la risposta alla richiesta di protezione che una guerra di trincea richiedeva, ma già all'inizio della seconda guerra ci si rese conto che un elmetto non doveva solo più riparare dalle minacce che provenivano dall'alto e si cominciò a porre attenzione anche ai colpi che potevano arrivare con traiettoria orizzontale. Nacque così il Mk III : la forma dello scafo esterno si fece più curva e si aumentò la distanza tra questa e l'imbottitura interna.

    Questo modello cominciò ad essere prodotto alla fine del 1943, ma già l'anno seguente iniziarono a pervenire suggerimenti per un suo miglioramento. La modifica principale riguardò la possibilità di rimuovere più facilmente l'imbottitura, per poter usare la “cupola” come secchio: il guscio esterno venne pertanto reso stagno e si saldò all'interno un unico perno a cui si fissava l'imbottitura tramite un bottone automatico del tipo “lift-the-dot” . La versione così ottenuta venne denominata Helmet, Mk IV e fece la sua comparsa presso i reparti già nel 1945.
    Alla fine degli anni '50 si ritenne poi necessario intervenire anche su forma e materiali dell'imbottitura, studiandone una nuova che garantisse un maggior confort pur rimanendo intercambiabile con il modello precedente per poter continuare ad utilizzare lo stesso guscio. Nacque così il Mk V , rimasto in produzione dal 1959 al 1986.

    Descrizione

    La calotta presenta una sagoma bassa e allungata ed è realizzata in lamiera d'acciaio al manganese, con il bordo rivestito da una lamina metallica che ha lo scopo di aumentare lo spessore di una parte dell'elmetto potenzialmente tagliente.
    La falda anteriore è quasi simmetrica a quella posteriore, per cui non è facile di primo acchito riconoscere il davanti dal dietro; il frontale è comunque leggermente rialzato rispetto al piano dato dal bordo posteriore.

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    All'interno, in centro alla cupola, sporge il perno su cui fa presa l'aggancio dell'imbottitura, mentre il passante e la fibbia per il cinghietto sono rivettati ai lati. Il soggolo consiste in una spessa striscia di tessuto elasticizzato, di colore verde oliva, con un'estremità cucita raddoppiata per impedire l'uscita dal passante e l'altra rinforzata da un rivestimento metallico, per prevenirne lo sfilacciamento e agevolare la regolazione nella fibbia a strozzo.
    Sia l'interno che l'esterno del guscio venivano dipinti in verde oliva, ma sono note variazioni e personalizzazioni, la più comune delle quali vede l'aggiunta di chiazze nere o marroni.


    L'imbottitura è costituita da una specie di cestello: una sorta di grosso asterisco a 6 razze, realizzato in una strana fibra sintetica rosso scuro, è piegato a cupola finchè le estremità non incrociano una circonferenza dello stesso materiale. L'aggancio avviene per mezzo di bottoni a pressione.
    All'estremità interna della cupola è posto un grosso blocchetto di gomma nera, sagomato a croce che riporta, incassato nel centro, un bottone del tipo “lift-the-dot” che consente l'aggancio tra imbottitura e calotta.
    Altri blocchetti di gomma, a forma di cuneo, sono incollati alle estremità inferiori delle razze e fungono da distanziatori rispetto al guscio esterno.
    L'interno della circonferenza è imbottito con spugna sintetica gialla, a sua volta coperta da una sorta di cuffia senza fondo, di lanetta verde oliva. La cuffia è fissata all'esterno della circonferenza per mezzo di asole che intercettano i bottoni automatici posti sulle razze.

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    Praticamente ogni parte dell'elmetto è marchiata e datata:
    -la calotta presenta, all'interno e posteriormente, anno di fabbricazione in aggiunta ad alcuni codici riferiti, si presume, al fabbricante;

    -su una delle razze dell'asterisco è riportato una sorta di NSN, la classica freccia dell'Intendenza, probabili codici fabbricante, anno di produzione e la scritta “front” per la razza da porsi anteriormente;



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    -sulla circonferenza è riportata la stessa scritta "front" (per consentire il montaggio corretto), la taglia, un codice fabbricante, l'anno di produzione, il NSN e la solita freccia;

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    -la cuffia in lanetta ha un'etichetta con l'indicazione del fabbricante, l'anno, il NSN e la freccia

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    -il soggolo riporta stampati il NSN, le sigle del produttore e l'anno di fabbricazione (essendo una parte soggetta a perdere facilmente la sua caratteristica di elasticità, ha continuato ad essere prodotta come ricambio ancora degli anni '90)

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    Stando alle testimonianze dell'epoca e sulla base anche di una breve prova pratica, il confort è discreto, specie d'inverno. I diversi strati dell'imbottitura (lanetta, spugna e distanziatori) svolgono un buon lavoro, attutendo gli urti ed assicurando una calzata “su misura”. Il grosso blocchetto di gomma in cima alla cupola partecipa inoltre a distribuire il peso sulla scatola cranica.
    Il vero punto debole è il soggolo che, basandosi solo su 2 punti di aggancio, rende poco stabile l'elmetto, specie in caso in cui la testa venga voltata repentinamente: in pratica l'elmetto tende a non seguire la direzione della testa in quanto il cinghietto da solo non è in grado di assicurare una buona ritenzione
    All'elmetto nel corso degli anni sono state abbinate diversi tipi di retina, destinate a facilitare il mascheramento; si distinguono tra loro per la differente ampiezza della maglia, ma non è possibile attribuirle con certezza ad un preciso periodo, stante la pluralità di produttori. Generalmente erano comunque di colore verde oliva ed ad esse venivano fissati elementi di iuta prelevati da vecchie reti per la mimetizzazione campale (quindi verde scuro o marrone scuro), brandelli di sciarpa a rete (verde oliva) e, specie negli anni '80, spezzoni di reti per mezzi in materiale sintetico, trattate IR.
    Una copertura ricavata da tela per sacchetti di sabbia poteva essere tesa al di sotto della rete, per evitare il riflesso di parti che avessero perso la verniciatura (es il bordo dell'elmetto). Sono anche note realizzazioni di coperture di fattura sartoriale in tessuto, con schema mimetico tipo DPM68
    Icone allegate Icone allegate IMG_2939.jpg‎  

  2. #2
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    L'avatar di lorenzo19823
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    Gran bella recensione, approfondita e soprattutto interessante!!

    Mi chiedo, la calotta era mono-taglia?? Peso di tutto l'ambaradan?

    E poi.. Come caspita veniva chiamata il vecchio elmetto MkI-II?? Mi pare avesse un qualche nomignolo...

  3. #3
    Spina L'avatar di Peerson
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    Gran bella recensione.
    Ma a parer tu un prezzo onesto, per un esemplare ben messo?
    Ciao.

  4. #4
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    L'avatar di Tenmich
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    Grazie dei complimenti.. è tutta colpa vostra e del livello qualitativo fottutamente alto che regna nel nostro angolino. Calcolate che già mi da fastidio non poter essere d'aiuto sul materiale moderno.. almeno sulla roba naftalinosa cerco di fare qualcosa di utile sia a reenactors che a collezionisti (che per la verità, hanno fonti ben più qualificate del sottoscritto)
    Riguardo ai nomi, ho visto usate il termine di "Tommy helmet" per il Mk I e II e di "Turtle helmet" per Mk III, IV e V.. però voglio verificare se i primi due modelli avevano anche altre denominazioni.
    Sulla calotta del mio (peccato non aver fatto le foto, ma lo spessore della vernice ha un po' riempito i solchi dell'incisione) si legge: CO BZ 4/1952 (il numero 4 è inciso sopra all'anno e separato da una riga orizzontale). Non so se il 4 a questo punto indica il mese (aprile) o è un riferimento alla taglia. La teoria dice che, variando semplicemente l'imbottitura, sarebbe possibile adattare la stessa calotta a più taglie, visto che il punto di aggancio è unico (il perno centrale) sempre a patto di aumentare, a questo punto, i distanziatori in gomma
    Per il peso, parliamo di 1240 grammi inclusa copertura in juta (ricavato da sacco per le castagne fattomi regalare al mercato) retina e fettucce di canapa assortite come si vede nella foto qui sotto

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    Un prezzo indicativo, sulla base della mia esperienza.. andiamo dai 30 euro per esemplari con l'imbottitura mal messa a 60/70 e oltre per pezzi perfettamente integri (prezzi in Italia.. non parlo di ebay). Bisogna fare occhio perchè la gomma invecchiando può creparsi, perdere pezzi o scollarsi (e quindi andare smarrita: penso ai distanziatori e alla croce intorno al punto di aggancio), la gommapiuma con il tempo può "seccare" e sbriciolarsi, la cuffia può presentarsi usurata o strappata nei punti di maggior usura ed il soggolo perde l'elasticità molto facilmente. Ho visto foto di esemplari con l'interno quasi fuso a causa di strane reazioni chimiche (sono tutti materiali sintetici con 30/40 anni alle spalle).
    Su ebay, attenzione ai titoli degli annunci e alle descrizioni: ho trovato gente che vendeva solo le calotte senza imbottitura o Mk IV spacciati per Mk V ; il termine "turtle helmet" facilita le confusioni più o meno involontarie
    Tanto per fare esempi concreti http://www.ebay.co.uk/itm/100-ORGINA...item2c64f0ad67 guardate in che condizioni è la spugna; la cuffia in lanetta è stata montata al contrario e l'interno è stranamente dipinto di nero.
    Questi 2 sembrano messi meglio, ma mancano foto in dettaglio dell'interno. Inoltre.. non spediscono fuori sul continente
    http://www.ebay.co.uk/itm/British-Tu...item2c64f0b090
    http://www.ebay.co.uk/itm/british-tu...item2ebdc4a67c

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