Un saluto a tutti.
Ho l'abitudine di dire le cose in modo schietto, a tratti forse non molto diplomatico, ma certamente sincero.
Rimanendo comunque disponibile al dialogo senza preconcetti di sorta andrò a dire la mia.
Il deb. dettagliato lo sta stendendo Carter.
Come appartenente alla fazione americana non sono stato soddisfatto dell’evento. Ciò non vuol dire che non abbia apprezzo l’impegno della DE, ne dei Club intervenuti o lo sforzo che ognuno ha manifestato sul campo nel tentativo di interpretate il maniera corretta lo svolgersi degli eventi.
Quello che doveva essere una Recon nel tempo si è trasformato in una Mil-Sim.
Personalmente non apprezzo tali manifestazioni poiché ritengo ci voglia troppa “maturità” , cosa che normalmente in Italia manca. Troppe variabili, troppi tempi morti, troppe persone che vi prendono parte non capendone lo spirito.
Purtroppo è un dato oggettivo che la “contro” faccia da banco prova per elementi all’interno dei club alle prime esperienze nelle 24h.
Da una parte giusto, certamente, ma purtroppo si sa, in un meccanismo così delicato come le Mil-Sim basta poco per incepparne gli ingranaggi.
E qui ne potrebbe nascere un dibattito infinito sullo spirito di competizione, i pochi ingaggi, tempi morti, il relativo scaxxo e il NON DICHIARARSI poiché dopo 18 ore di attesa non si accetta di uscire perché ci si trova nel posto sbagliato al momento sbagliato, sapendo che quello potrebbe essere l’unico ingaggio.
Da qui una postilla: NESSUN OBIETTIVO E’ PRENDIBILE SE CHI LO DIFENDE NON SI DICHIARA!
Ora, se prendessi uno per uno chi c’era a difendere S. Pancrazio e il QG P. tutti direbbero che loro sono usciti anche in odor di pallino, per qualcuno è sicuramente vero, ma io so per certo che non per tutti è così, e bastano pochi elementi così su un gruppo anche nutrito per sputxxxanare poi l’attacco e l’esito di missione.
Sento molta gente che oramai se ne fa un vanto o una giustificazione se resiste o cede un OBJ per la presenza in attacco di più o meno visori. Hanno gentilmente dimostrato queste persone che la tecnologia non serve se non è supportata da moltissimi altri fattori, tra cui l’onestà, ma…. Altro dibattito infinito.
Nello specifico della missione:
Nel lasciare la più alta interpretabilità possibile non c’erano delle linee guida chiare, troppe postille, rifacimenti aggiunte e modifiche al regolamento in corso d’opera cosicché alla fine sul campo c’erano 4 versioni differenti.
Troppo equivoca la presenza degli Americani\Inglesi. Il fare “litigare” le diverse etnie diviene alquanto difficile se poi ci si deve presentare! Se dovevo palesarmi a sto punto entravo in setup ufficiale e il mio approccio alla missione sarebbe stato conseguentemente diverso.
Le parti recitate ritengo lascino il tempo che trovano, anzi, reputo che siano se non dannose almeno un variabile significativamente negativa.
Troppi dubbi non dipanati su quanto e come potessero cooperare le varie Eagle, tutti avevano una propria interpretazione personale, compresa la contro.
Non ultimo, la febbre che mi ha fatto amabilmente compagnia per tutta la durata dell’evento e altri inconvenienti assortiti che ci hanno accompagnato di cui Patrizio è a conoscenza, non hanno contribuito a migliorare la situazione.
Rimane comunque il piacere di aver rivisto questi meravigliosi scenari, aver goduto dell’ospitalità degli Orsi Bruni, di Proff e di una terra che ha tanto da dare, di aver rivisto vecchi amici, anche se non tutti quelli sperati (mai incrociati con Dustoff) e di aver fatto piacevoli nuove conoscenze.
Restando un amente delle pure Recon alla vecchia maniera (sono sicuro che chi deve sa cosa intendo…), e nella sempre più labile speranza che la gente capisca che la vera sfida è contro se stessi e non verso altri, abbraccio tutti, belli e brutti, discoli e santini nell’augurio di intrecciare ancora i nostri cammini.
Lex