
Originariamente inviata da
calcifer
comunque "demilitarizzato" non è il termine corretto.
Un'arma può essere demilitarizzata pur continuando a rimanere a tutti gli effetti un'arma.
Il termine corretto è "inertizzato" , o "disattivato" il che trasforma l'arma in un simulacro.
Mi sono informato meglio e devo correggere quanto detto in precedenza... il sito della P.S. afferma che una copia del certificato di disattivazione dev'essere depositato presso la questura competente per il luogo presso cui il simulacro è detenuto.
Inoltre per la legge Italiana sono da considerarsi validi soltanto i certificati emessi in Italia.
Riporto l'estratto dal sito delal P.S.
Le modalità per la disattivazione delle armi da fuoco sono state indicate nella circolare ministeriale nr. 557/B.50106.D.2002, del 20 settembre 2002, pubblicata sulla G.U. del 5 ottobre 2002. Tale disposizione, in materia di disattivazione, ha previsto che le operazioni tecniche necessarie per rendere un'arma da fuoco inerte in modo irreversibile, debbono essere compiute da soggetti titolari di una licenza di polizia per la fabbricazione o riparazione della tipologia di arma sulla quale si deve intervenire (da guerra o comune). Tali soggetti hanno l'obbligo di rilasciare all'acquirente una certificazione attestante le operazioni svolte, certificazione che dovrà sempre accompagnare l'arma disattivata e copia della quale dovrà essere consegnata alla questura del luogo ove il simulacro è detenuto. Ne consegue, quindi, che le uniche armi disattivate che possono liberamente circolare nel nostro Paese sono quelle regolarmente certificate in Italia, in quanto quelle inertizzate all'estero non possono essere, per ciò solo, accompagnate dalla certificazione di cui si è detto.