1944 pattern water bottle carrier
Pur non essendo particolarmente interessato ad uniformi ed equipaggiamenti anteriori agli anni '60/70, ritengo doveroso dedicare almeno una mini-rece ad un pezzo che, pur concepito durante la seconda Guerra Mondiale, è riuscito a rimanere in uso fino all'introduzione del PLCE all'inizio degli anni '90. Si tratta della canteen pouch del pattern '44, l'unico elemento di questo webbing che sia sopravvissuto all'introduzione del pattern '58, adattandosi al cambio di “contenuto” e di posizione e risultando più apprezzato del suo successore, tanto da non mancare mai in ogni “SAS belt” che si rispetti.
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Per essere una banale tasca di tela, ebbe vita piuttosto movimentata, tanto che la nomenclatura ufficiale riporta almeno 4 varianti principali: Carrier, waterbottle (1944) Cover, bottle, water, aluminium (1946) Cover, waterbottle (1947) Carrier, water bottle ( 1951) il fenomeno è ampiamente illustrato in alcuni siti specialistici che non faticherete a trovare su internet nel caso in cui vogliate approfondire l'argomento (e procurarvi un bel mal di testa es. https://www.karkeeweb.com/patterns/1...nt_bottle.html ) Per impostazione, questa canteen pouch ricorda l'omologa tasca americana del tipo M-1910 (e successive evoluzioni), di cui mutua il sistema di chiusura, affidato a due bottoni “lift the dot”, ed il gancio metallico destinato ad impegnare gli occhielli del bordo inferiore del cinturone. Il materiale utilizzato per la fabbricazione è cotone ritorto ed il tessuto viene raddoppiato solo nelle patte di chiusura. All'interno della pouch, sul lato posteriore, è presente una tasca, con patta ma senza fondo, ideata per accogliere il filtro per l'acqua (o Millbank bag: era una sorta di “calza” di tela destinata al filtraggio puramente meccanico e per gravità dell'acqua) ed un passante che doveva tenere in posizione un contenitore cilindrico di pastiglie potabilizzatrici.
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In pratica la water bottle carrier ospitava tutto ciò che era legato alla gestione dell'acqua: raccolta (tramite il “bag, water, filter”), purificazione (con le “puryfing tablets”) stoccaggio (“bottle, water, aluminium” ossia la borraccia) e riscaldamento/bollitura (“cup, water, bottle, aluminium” ossia la tazza a manici pieghevoli) L'aggancio al cinturone prevedeva due alternative: o di utilizzava il largo passante in tela (che consentiva un porto più alto e stabile della tasca, ma aveva lo svantaggio di richiedere lo smontaggio di tutto il sistema per il suo eventuale spostamento) o si ricorreva al gancio metallico fissato all'estremità di esso, che impegnava due degli occhielli rivettati sul bordo inferiore della belt (si otteneva un porto più basso e una maggior compatibilità con eventuali zaini, ma la pouch acquisiva durante la marcia un fastidioso movimento a pendolo)
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Il webbing '44 venne distribuito ai reparti impiegati in estremo Oriente quando la guerra era ormai praticamente finita. Nel dopoguerra sembra che l'unico corpo che ne abbia fatto un uso intensivo anche fuori dall'area tropicale sia stato il Parachute Regiment, come dimostrano le foto scattate durante l'aviolancio su Suez. Il webbing 58, distribuito ai reparti alla fine degli anni '60, costituiva un deciso miglioramento rispetto ai sistemi che l'avevano preceduto: più pratico, robusto, regolabile e flessibile, era superiore praticamente sotto tutti gli aspetti. In realtà ci si rese presto conto che la sua canteen pouch era stata studiata male. Destinata ad ospitare una borraccia più grande del modello 44 (per giunta con una tazza fissata superiormente e non più inferiormente), era stata ideata troppo “su misura”; questo rendeva difficoltosa l'estrazione del suo contenuto, in particolar modo quand'era bagnata e si restingeva ulteriormente. Il sistema di chiusura vide poi i progettisti passare da un estremo all'altro: nella prima versione si affidarono ad un perno rotante, malamente fissato alla tela e soggetto a frequenti rotture; nella seconda si fece ricorso ad una fibbia talmente stretta da risultare inutilizzabile con i guanti o se il webbing era bagnato. I soldati più esperti (in primis SAS, Para e RM) cominciarono allora a recuperare le vecchie bottle carrier 44, asportandone il gancio metallico (non più utilizzabile, essendo la belt 58 priva di occhielli inferiori) ed allargando il passante per renderlo compatibile con la maggior larghezza del cinturone 58. In questo modo, oltre ad aver risolto il problema di un facile accesso alla borraccia (e di una sua sicura custodia) si ottennero i vantaggi di una tasca drop-down, a cominciare da una maggior compatibilità con i carichi portati sulla schiena.
Bottle carrier di produzione postbellica, private del gancio per poterle montare sulla belt 58
Operation Paraquat, riconquista della South Georgia (25 aprile 1982) SAS e/o SBS si imbarcano su un Westland Wessex; l'uomo con la Claymor-bag ha una water bottle carrier 44 appesa alla belt 58