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Discussione: Falklands War 30th Anniversary - cold weather equipment: parka & hat

  1. #1
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    Predefinito Falklands War 30th Anniversary - cold weather equipment: parka & hat

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    Parka Mens Cold Weather

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    Si tratta di un ¾ , concepito per sostituire lo Smock Man's Combat DPM68 in ambienti a clima rigido. Di fattura elaborata, presenta una serie di innovazioni anche “tecnologiche” rispetto ai capi della serie '68 (es. velcro, cerniera in plastica) pur mantenendo lo stesso schema mimetico.
    L'elemento distintivo che più salta all'occhio è l'ampio cappuccio integrato, con imbottitura fissa, dotato di un complesso sistema di regolazione, che consente, per mezzo di due cordini, l'aggiustamento della larghezza e l'adattamento intorno al volto, mentre un filo metallico permette di mantenere nella forma desiderata quella sorta di prolunga anteriore in cui è alloggiato.

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    L'impostazione del parka è abbastanza classica: le spalline e le 4 tasche frontali (quelle inferiori a soffietto, quelle superiori piatte) sono chiuse da grossi bottoni (2,9 cm di diametro) che ne consentono l'uso anche con i guanti indossati.
    La regolazione della vita è affidata ad un cordino diviso in tre sezioni, mentre un'unica stringa permette di stringere il bordo inferiore. La cerniera frontale ha i denti in plastica e due cursori in metallo di generose dimensioni, una patta esterna velcrata ed una interna garantiscono una buona tenuta termica.
    All'interno, nella parte inferiore, fissata in posizione di riposo dagli stessi bottoni che chiudono l'ampia carniera posteriore, è presente una “coda di castoro”: questa, a differenza di quella presente sullo smock 68 e sul Para smock, non ha altro scopo che impedire alle falde anteriori del parka di aprirsi troppo in caso di movimenti violenti o di forte vento.

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    Le maniche sono rinforzate all'altezza del gomito da una larga toppa, mentre le estremità sono rivestite da una fettuccia protettiva in stoffa verde oliva. La regolazione dei polsini garantisce un'ampia escursione e la lunga linguetta velcrata è tenuta in sede da ben 3 passanti.

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    Il Liner Parka Men's (o anche Liner, Cold Weather Jacket) è una sorta di giacchino con ampio scollo a “ V ”. E' un'imbottitura trapuntata, con la classica cucitura a rombi, in cui i due strati esterni di tessuto sintetico impermeabile ne racchiudono uno interno, decisamente sottile, in “tessuto non tessuto”.
    L'orlo dei polsini e tutto il bordo delle due falde del giubbotto sono rivestiti da un rinforzo in fettuccia color OD. La chiusura frontale è affidata a tre strisce in velcro, che costituiscono anche l'unico modo per regolare l'ampiezza del capo.

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    L'area ascellare non è chiusa, per permettere un minimo di traspirazione: per assicurare comunque la necessaria resistenza, in questa zona è cucita una rete di fibra sintetica.
    Strisce di velcro maschio poste sui fianchi, dietro al collo e sui polsini consentono di fissare il liner al parka, andando ad impegnare velcri femmina cuciti in analoghe posizioni.

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    Hat Combat Cold Weather

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    Si tratta di un berretto per climi rigidi molto ben concepito, derivato sicuramente da un modello americano, ideato negli ultimi anni del secondo conflitto mondiale, distribuito anche ai reparti britannici impegnati nella Guerra di Corea.
    Il tessuto impiegato per l'esterno è il classico cotone con schema e colorazione DPM68; il berretto è costituito da una “cupola” semisferica divisa in 6 spicchi, con una visiera rigida che può essere portata sia orizzontale che verticale, per aggiungere protezione alla fronte in caso di forte vento.
    Dalla cupola scendono due paraorecchie foderati con una sorta di pelliccia sintetica, una specie di antesignano del pile, dotati di una chiusura a velcro che permette di fissarli sotto il mento o di tenerli bloccati sopra la testa. Queste falde sono abbastanza estese posteriormente da coprire anche la nuca e parte del collo se abbassate.

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    L'interno della cupola è imbottito con uno strato di trapunta, sostanzialmente identica a quella del liner del parka: intorno al bordo inferiore del berretto è cucita una larga fascia di tessuto, rivestita internamente di lana, che funge da ulteriore paraorecchie e paranuca. Insieme ad una striscia di identico materiale fissata sotto la visiera, può essere ripiegata verso l'interno del berretto quando non in uso.

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    Nel complesso il Cold Weather Hat è molto ben studiato e risponde ad una serie di esigenze piuttosto ampia. A seconda del confort termico che si vuole raggiungere o delle esigenze imposte dall'impiego operativo, è possibile indossarlo tenendo le orecchie libere (con entrambi i tipi di paraorecchie sollevati) o coprirle utilizzare solo lo strato di lana o garantirsi la massima protezione dal freddo abbassando anche l'imbottitura di pile.

  2. #2
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    ottime recensioni Ten!!

    rep+ per te per il lavorone!!

  3. #3
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    Note sull'impiego operativo


    Il Parka Cold Weather non è un capo che abbia mai goduto di grande popolarità: se venne soprannominato “Falklands parka” fu probabilmente proprio perchè la sua esistenza era sconosciuta ai più (anche all'interno dell'Army) prima di tale occasione. Se ci basiamo infatti sulle foto dell'epoca, è ben raro riuscire a trovare testimonianze di un suo utilizzo prima e dopo il 1982.
    Questo probabilmente per almeno due ragioni: innanzi tutto il teatro d'operazioni che avrebbe dovuto vedere impiegato questo capo era quello artico; in periodo di Guerra Fredda questo equivaleva a dire Norvegia, area alla cui difesa erano destinati principalmente i Royal Marines, che, a differenza dagli altri reparti, si addestravano periodicamente a sopravvivere e combattere in ambienti freddi. I Royal Marines però avevano avevano già in dotazione un capo adatto all'esigenza, lo Smock Combat Windproof Arctic (detto anche RM smock) che sotto diversi punti di vista si stava dimostrando decisamente valido e versatile, per cui non venne sostituito dal Falklands parka.
    Un'altra ragione può essere data dal fatto che la maggior parte delle immagini mostra le truppe mimetizzate con la sovra-mimetica da neve, abbastanza ampia da rendere impossibile identificare cosa venga indossato sotto.
    Aggiungiamo poi che il Cold Weather Parka non ha mai goduto dei favori del SAS o del SBS. Il pesante tessuto di cotone non impermeabile impiega molto tempo ad asciugare, ragion per cui gli veniva preferito il più leggero smock windproof (nella variante SAS smock) salvando tuttalpiù il liner, il cui impiego, insieme alla versione smanicata ed ai pantaloni trapuntati, è ben documentato in diverse fotografie dell'epoca. Anche la lunghezza forse eccessiva del capo deve aver giocato il suo ruolo.
    L'uso del Cold Weather Hat al contrario è sempre stato ben documentato: pratico, caldo e versatile, non è mai sembrato un'alternativa “poco nobile” neppure rispetto al glorioso basco verde dei Royal Marines.

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    1982 Falklands War, coppia di RM con GPMG. Il mitragliere in primo piano indossa l'arctic cap sopra un headover. Notare come entrambi vestano lo smock windproof

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    1982 Falklands War, coppia di Guardie (?) con Browning M2. Il mitragliere in secondo piano porta l'elmetto MK 5 sopra all'arctic cap. L'arma è equipaggiata con il mirino antiaereo e la canna di ricambio è a portata di mano. Il servente ingossa guanti NI e, come il mitragliere, si protegge dalla pioggia con il completo impermeabile

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    1982 Falklands War, team di assistenti sanitari sbarca un ferito dall'elicottero. L'uomo in primo piano a sinistra veste certamente un Cold Weather Parka, riconoscibile per l'imbottitura del colletto; quello dietro di lui indossa il solo liner come strato esterno

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    1982 Falklands War, RM all'opera per approntare rifugi subito dopo lo sbarco a San Carlos. Il soggetto di spalle in primo piano indossa la versione smanicata del liner, come l'operatore sanitario che si concede una pausa-the in terzo piano.

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    1982 Falklands War, artiglieri impegnati in un'azione di fuoco con un pezzo da 105mm. Quello indossato dal servente non è un parka nonostante il cappuccio sembri piuttosto voluminoso (mancano le spalline) ; il puntatore per "esigenze di servizio" ha girato al contrario il berretto artico

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    1982 Falklands War, l'operatore radio Gurka al centro indossa un parka e riesce a calzare la cuffia Clansman anche sopra il berretto artico...



    Reperibilità


    Il Parka Falklands è un capo relativamente semplice da trovare sul mercato, in qualsiasi momento su ebay.co.uk ce n'è diversi con un discreto assortimento di taglie. Anche sul mercato italiano (negozi e fiere) ha fatto talvolta la sua comparsa, per lo più in lotti monotaglia provenienti dagli stokisti del nord-Europa.
    Il vero problema, sia su ebay che sul mercato, è trovare dei pezzi in cui la taglia del parka e quella del liner coincidano, in quanto spesso sono stati assemblati a casaccio.
    Il liner è acquistabile anche da solo, sia nella versione normale che in quella smanicata (e, a onor del vero, anche il parka è disponibile sovente senza l'imbottitura)
    Il berretto artico è anch'esso facilmente reperibile, spesso però in taglie piccole/medie e nella versione successiva a quella degli anni '80, riconoscibile per la stoffa esterna diversa dallo schema DPM68 e per l'interno delle falde copriorecchie di differente materiale e colore.

  4. #4
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    Anni '60, l'antenato in OD

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    Primi anni '80, RM in esercitazione. Notare il paraorecchie interno abbassato, quello esterno alzato

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    Anni '80, RM in esercitazione in Norvegia, lezioni di sopravvivenza nell'artico. Il Corporal in secondo piano, sulla destra rispetto all'istruttore, sembra avere un berretto con l'imbottitura dei paraorecchie di colore bianco.

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    Anni '80, un RM sniper mostra l'equipaggiamento completo. si notano il Cold Weather Cap ed il "Mao suit" completo

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    1984, RM in esercitazione in Norvegia

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    Anni '90 (al più tardi 1997), RM in esercitazione in Norvegia. Il chest rig DPM è stato mascherato con nastro adesivo bianco

  5. #5
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    non sapevo che anche i RM avessero a disposizione i C8 oltre i C7

  6. #6
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    Quote Originariamente inviata da snake89 Visualizza il messaggio
    non sapevo che anche i RM avessero a disposizione i C8 oltre i C7
    Se ti riferisci all'ultima foto, quello non mi pare proprio un Diemaco, ma un Colt Commando...

  7. #7
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    non credo zietto il colt commando ha una canna da 11,5 e non ha l'attacco per la baionetta il c8 la prima versione come quello che ho io ce l'ha da 14,5 per il resto sono uguali

  8. #8
    Leggenda di SAM



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    Mi sono sbagliato a scrivere: ho scritto Commando, ma volevo dire 653


  9. #9
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    potrebbe sembrare ma mi sono shoppato la foto è presente il deflettore di bossolo quindi colt 725 aka diemaco C8

    ---------- Post added at 19:17 ---------- Previous post was at 19:10 ----------


    con serbatoio da 20 colpi
    Ultima modifica di snake89; 13/02/2012 a 20:22

  10. #10
    Leggenda di SAM



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    Mi arrendo, hai vinto te...

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