JACKET AIRCREW COMBAT TEMPERATE MK2A
Il pezzo che mi accingo ad illustrarvi è un po' particolare. E' praticamente uno smock concepito per il personale di volo di RAF, AAC (Army Air Corps cioè l'aviazione dell'Esercito) e simili.
Dalle ricerche che ho svolto in rete, è destinato a fornire protezione termica e mimetica per chi utilizza la classica flying suit OD e della stessa serie esistono anche i pantaloni (Trouser Aircrew Combat Temperate MK2B ). Ne parlò Combat&Survival nel numero di ottobre 2005, nell'ambito di un articolo dedicato al 3^ Commando Brigade Air Squadron durante la campagna delle Falklands: la descrizione era alquanto striminzita, ma si evidenzava come già 20 anni prima dell'adozione della S95 si fosse fatto ricorso al bottone canadese come antidoto ai FOD ( Foreign Object Damage .. perchè anche un bottone, risucchiato in una turbina, può fare sfracelli)
Questo modello è in produzione dalla metà degli anni '70, inizialmente con un mimetismo di tipo DPM68, poi con le tonalità più scure tipiche della DPM85, ma la sua linea non è cambiata nel corso degli anni; è sicuramente sopravvissuto all'introduzione del progetto CS95, in quanto sono reperibili esemplari in cui si è fatto ricorso a bottoni canadesi identici a quelli usati sulle shirt di questa serie.
L'Aircrew Jacket vanta un disegno tutto suo, un'estrema ricercatezza nella realizzazione ed un'attenzione rara ai dettagli; sicuramente un prodotto costoso e parecchio invidiato (vedasi la voce che gli dedica ARRSE https://www.arrse.co.uk/wiki/Flying_Jacket ). E' in cotone, sia l'esterno che la fodera, e non è impermeabile, per quanto fosse all'origine trattato per essere almeno idrorepellente.
L'esemplare in mio possesso è stato prodotto nel 1992 ed è molto ben conservato. Si presenta come uno smock, la lunghezza è grossomodo quella classica, ed interamente foderato al di sopra della vita,interno delle maniche incluso, fino ai polsini.
Frontalmente, nella parte bassa, presenta due tasche a soffietto, di forma quadrata, ognuna chiusa da una patta a due bottoni.
Più in alto si trovano due tasche pettorali interne, non applicate, piuttosto piccole, dalla forma curiosa (assomigliano ai polmoni) con l'accesso chiuso da una zip.
Altre due tasche portadocumenti sono poste all'interno, cucite alla fodera, ma non hanno alcun tipo di chiusura. Sempre all'interno, una sorta di carniera occupa tutta la parte bassa del dorso ed è chiudibile con tre tratti velcrati. Sulla manica sinistra si nota la taschina portapenne (3 posti di uguale diametro) con il bordo imbottito, senza patta e di lunghezza limitata rispetto all'omologa presente sugli smock 68 e 85.
La cerniera lampo frontale è del tipo ad un solo cursore, ma non è a tutta lunghezza: l'estremo inferiore inizia infatti a circa 14 cm dall'orlo dello smock e comunque la lampo nei suoi primi 6 cm di corsa non è cucita al tessuto sottostante: questo consente quindi di potersi sedere tranquillamente senza che il jacket dia fastidio.
Una patta antivento consente di coprire la cerniera ed è fissabile con 4 bottoni; come già accennato sono bottoni canadesi, che però non sono fissati singolarmente come nella S95, bensì collegati tra loro e cuciti allo smock da un'unica fettuccia in fibra sintetica che percorre il bordo verticale da cima a fondo
Il jacket è dotato delle regolamentari spalline, fissate da pezzi di velcro dalla curiosa forma a punta.
Parimenti affidata al velcro, ma questa volta con pezzi di forma arrotondata, è la regolazione dei polsini, mentre l'adattamento del punto vita e del bordo inferiore del jacket avviene tramite due cordini in tessuto
Alla zona del collo è stata rivolta particolare attenzione; innanzi tutto una tasca inserita tra fodera e strato esterno del dorso ospita un cappuccio. L'accesso avviene tramite una cerniera, coperta da una patta, posta qualche centimetro sotto il colletto. Il cappuccio, foderato in DPM, è costruito cucendo tre pezzi distinti (lato destro, lato sinistro e fascia centrale) ed è serrabile intorno al volto per mezzo di un laccio in stoffa; è collegato all'interno della tasca “contenitore” da una striscia di tessuto che impedisce di perderlo.
Il colletto è alzabile “alla coreana” ed è bloccabile in posizione eretta grazie alla chiusura frontale velcrata. Quando si trova in posizione abbassata, cela sotto di sè due bottoni canadesi (fissati dalla solita fettuccia sintetica), uno per lato, che consentono di collegare il cappuccio, una volta estratto, alle estremità superiori del jacket.
La qualità generale del pezzo è molto elevata: in tutti i punti di maggiore stress il tessuto è raddoppiato, le cuciture sono ottime e la tenuta dei bottoni è garantita da un sistema di fissaggio assolutamente sproporzionato rispetto alle normali esigenze
L'esemplare in mio possesso molto probabilmente è appartenuto ad un pilota del AAC: sul fronte, lato sinistro, è rimasta traccia di un brevetto in versione tattica, prima applicato termicamente e poi rimosso.
L'etichetta, in tessuto sintetico di colore bianco, è di generose dimensioni e piuttosto slavata. Grazie però ad alcune foto reperite in rete sono riuscito a ricostruirne il testo
JACKET AIRCREW COMBAT TEMPERATE MK 2A
HEIGHT …..72...TO ….76
CHEST GREATER THAN … 41.. ½
SIZE.......8
NATO No 8415-99.....1300569
STORES REF. No (22c/......1300569...)
CONTRACT 2 (??) 05
1992
/|\
SERIAL No... (BUTLER ??? ) 9252570
SIZE MUST BE DETERMINATED BY SELECTIVE FITTING
A giudicare da quello che ho visto su internet, sono riscontrabili piccole differenze tra un capo e l'altro, in particolare nella foggia dei cursori delle lampo o nella forma e materiali dell'etichetta; ho anche trovato immagini di jacket su cui era cucito il brevetto in versione full color ed altri su cui erano stati fissati, frontalmente, sul lato sinistro, 6 bottoni automatici, forse destinati al fissaggio di una pouch esterna portaradio
La reperibilità è ridotta e dipende molto dalla taglia che si cerca; il prezzo oscilla tra le 25 e le 50 sterline. Sicuramente un bel pezzo da collezione, particolare e molto raffinato.