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Discussione: Domanda sulle armi inerti...

  1. #11
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    15 Feb 2011
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    Ma di quale "reato penale" parli?

    Io l'ho fatto, e prima mi sono documentato. Nessun reato.

    2. Disattivazione.

    Definizione e generalità.
    Per "disattivazione" si intende l'operazione tecnica mediante la quale un'arma portatile da guerra o comune viene in modo permanente ed irreversibile resa inerte e portata allo stato di mero simulacro anche nelle sue parti essenziali.
    2.a. L'intervento tecnico di disattivazione deve essere effettuato: - per le armi da guerra, da soggetti muniti di licenza di fabbricazione di armi da guerra o da stabilimenti militari ovvero da altri soggetti pubblici contemplati dall'art. 10, comma 5, della legge n. 110/1975, in quanto muniti delle necessarie attrezzature tecniche; - per le armi comuni dai soggetti gia' indicati per la disattivazione delle armi da guerra, nonche' da soggetti muniti di licenza di fabbricazione e riparazione di armi comuni.
    Il possessore dell'arma deve comunicare per iscritto alla questura competente che intende attivare la procedura tecnica di "disattivazione". La comunicazione deve indicare i dati identificativi e tecnici dell'arma (marca, modello, matricola, lunghezza della canna, calibro), nonché i dati identificativi del soggetto che effettua le operazioni tecniche necessarie. La comunicazione in argomento è assoggettata alle previsioni di cui al successivo punto 3 della presente circolare.
    2.b. Il soggetto pubblico o privato che effettua la procedura di "disattivazione", ad operazione ultimata deve rilasciare all'interessato apposita certificazione attestante le operazioni eseguite sull'arma e la loro conformità alle prescrizioni tecniche contenute nella presente circolare.
    Tale certificazione dovra' sempre accompagnare l'arma, anche in caso di cessione. Copia conforme all'originale del certificato deve essere consegnata a cura dell'interessato alla questura competente; in alternativa può essere consegnata apposita dichiarazione sostitutiva ai sensi dell'art. 47 del decreto del Presidente della Repubblica n. 445/2000 contenente l'indicazione del soggetto che ha effettuato l'intervento, le operazioni eseguite sull'arma e la loro conformità alle prescrizioni tecniche contenute nella presente circolare.
    Prescrizioni tecniche.
    L'arma portatile da guerra, tipo guerra e comune da sparo può essere considerata "disattivata" in modo permanente e irreversibile quando su di essa vengano eseguite a regola d'arte e contestualmente nello stesso esemplare le seguenti operazioni inerenti le diverse parti, sistemi o congegni:
    a) sistemi di chiusura: devono essere fresati e/o forati longitudinalmente per tutta la lunghezza e per un diametro non inferiore a quello del fondello della cartuccia; devono altresi' essere privati di una delle guide di scorrimento ove presenti, delle componenti interne e saldati interamente al castello mediante saldature a cordoncino;
    b) canna/canne: deve provvedersi alla asportazione di parte della canna mediante fresatura della stessa passante fino all'anima, a partire dalla camera di cartuccia inclusa per una larghezza pari al suo calibro e per una lunghezza non inferiore al 30% della lunghezza della canna. Nella parte di canna non fresata deve essere inserito un tondino pari al diametro interno della canna, dal vivo di volata fino alla fresatura, che deve essere saldato alle estremita' o bloccato mediante spina trasversale inserita in foro cieco e saldata. Deve inoltre provvedersi a rendere la canna inamovibile rispetto al castello o alla culatta mediante saldatura a cordoncino, oppure a mezzo di traversino passante d'acciaio temperato, di adeguato diametro, saldato alle estremità;
    c) percussore, estrattore ed espulsore: devono essere eliminati o resi inservibili;
    d) bipiede, affusti e congegni di puntamento: devono essere immobilizzati mediante saldatura a cordoncino;
    e) baionetta: la baionetta facente parte dell'arma di tipo ripiegabile deve essere resa inoffensiva ai sensi dell'art. 4 della legge n. 36/1990 e immobilizzata in posizione di chiusura mediante saldatura a cordoncino;
    f) pistone per recupero di gas: nelle armi che adottano tale sistema di ripetizione, deve essere eliminato;
    g) otturatore: per moschetti automatici, fucili automatici e semiautomatici, pistole mitragliatrici, deve essere bloccato in posizione semi aperta;
    h) caricatore: ove presente, deve essere saldato o incollato (solo nelle armi in tecnopolimero) nella sua sede, privato delle parti interne. Deve essere altresi' effettuata la fresatura dei labbri;
    i) tamburo delle armi a rotazione: devono essere fresate le pareti divisorie delle camere con frese di diametro di almeno 3/4 di quello delle camere stesse per una lunghezza non inferiore a 3/4 di quella del tamburo stesso che deve essere bloccato al fusto in modo irreversibile.
    Inoltre, le armi automatiche e semiautomatiche sottoposte a disattivazione devono essere private di tutte le minuterie interne, riempiendo i vuoti così creatisi con materiale della stessa lega e natura di quello della struttura da riempire, saldato mediante cordoncino alle pareti della struttura stessa. Qualora l'arma sia caratterizzata da parti in tecnopolimero, l'operazione di riempimento dei vuoti interni dell'arma deve essere eseguita con adesivi strutturali.
    Le predette operazioni devono rendere l'arma inidonea in modo assoluto ad essere usata come tale ed altresì rendere impossibile il ripristino e la utilizzazione delle parti di essa.

  2. #12
    Spina L'avatar di PITAGORA
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    Tanto per chiudere in bellezza, qual'era l'oggetto del tuo desiderio?

  3. #13
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    Una Acies-CombatClub
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    scusa etabeta,mi sono confuso...
    comunque quale hai trasformato?
    io avevo adocchiato una mg42 e un garand m1

  4. #14
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    Per quanto la trasformazione di un'arma real steel in una ASG sia molto più devastante della peggior deattivazione (per il semplice fatto che per farci stare il gear box devi fresare e modificare alla grande tutta l'azione), ho paura che a livello legale non sia fattibile. Lo scoglio sta in questa parte della disposizione: Nella parte di canna non fresata deve essere inserito un tondino pari al diametro interno della canna, dal vivo di volata fino alla fresatura, che deve essere saldato alle estremita' o bloccato mediante spina trasversale inserita in foro cieco e saldata. E l'inserimento del tondino non è alternativo alla fresatura della canna. Ne consegue che la canna originale deve rimanere occlusa per tutto il suo diametro, cosa che impedisce di utilizzarla per far passare la classica canna dell'ASG

  5. #15
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    Lo scopo della disattivazione di un'arma è quello di renderla non più arma. Il metodo prescritto dalla circolare che ho citato sopra, comprende anche l'occlusione della canna originale e, comunque, la sua fresatura.
    In sostanza, ciò che in origine ara arma, subite le modifiche prescritte NON è più arma.
    La canna occlusa la puoi rimuovere e sostituire con un tubo qualsiasi.

    Ogni parte essenziale di ciò che era arma in origine, con la inertizzazione è irreversibilmente compromessa. Quindi, ribadisco: nessun problema.

    @Major: una Mg42 slava, copia della originale tedesca II GM e prima ancora, ai tempi dei primi AK MArui, una 34 cui mancavano un sacco di pezzi.
    Ultima modifica di Etabeta; 28/11/2011 a 06:35

  6. #16
    Cavallo di Frisia

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    etabeta,
    io parto da un semplice presupposto.... il certificato di disattivazione che accompagna un'arma indica che sulla tale EX-arma (numeri di matricola indicati) sono presenti tali modifiche, che la rendono a tutti gli effetti un simulacro.
    Se in seguito ad un controllo una o più di quelle modifiche non dovessero essere riscontrate (vedi canna otturata con un tondino saldato) , non vorrei proprio essere il proprietario di quel simulacro.
    Tra l'altro una delle modifiche obbligatorie per legge richiede che la canna venga saldata al castello. Per quale motivo, secondo te, se non per evitare che la canna venga sostituita con un'altra...??

  7. #17
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    Il presupposto è condivisibile ma resta il fatto che l'arma disattivata secondo i criteri di cui sopra è comunque irreversibilmente trasformata in un pezzo di ferro e legno che è uscito, in virtù della inertizzazione delle sue parti essenziali, dalla categoria delle armi e, quindi, dalla normativa che riguarda le armi. Infatti si vendono e si compra liberamente a differenza, per esempio, delle armi a modesta capacità offensiva oppure ad avancarica le quali pur essendo di "libera vendita" sono vendute previa compilazione di modulistica specifica....

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