E' un piccolo OT, e me ne scuso. Leggendo quel che scrivi mi verrebbe da dire: do quindi per scontato che nessuno nel tuo club vesta una mimetica, usi buffetterie, imbracci ASG realistiche ed utilizzi terminologia che fa riferimento al mondo militare. Perchè alla fine se facciamo questo, giochiamo a fare i soldati.
Il "giocare" è il punto principale, ovviamente. Ma rimane sempre il fatto che cerchiamo di vestirci come soldati, cerchiamo di usare termini militari, facciamo finta che ci sia uno scontro armato. Se questo non è giocare a fare la guerra, Dio solo sa cos'è.
E' di QUESTO che dobbiamo essere consapevoli. Giochiamo a fare qualcosa che non è bello. Per noi l'accento è su "giochiamo", e quella è la cosa più importante: facciamo finta, simuliamo, rappresentiamo, immaginiamo. Per moltissime persone che non giocano a SA, l'accento è su "guerra", ed è quello che a moltissima gente va di traverso: vedono ragazzi e uomini che scimmiottano i soldati, si divertono facendo qualcosa che fa del male a moltissima gente, spendono tempo e denaro inseguendo fantasie di morte.
E' sbagliato? Ovvio. Tutti noi diciamo che non ci piace la guerra, ci divertiamo solamente facendo finta...e dovrebbe essere vero. Se gioco a guardie e ladri, non è che automaticamente appoggio atti brutali da parte della polizia o la latitanza per i criminali. Se gioco a cowboy e indiani non è che appoggi la pulizia etnica e l'imperialismo. Se faccio reenactment sovietico non è che sia un comunista di quelli dei tempi di Stalin.
Se gioco a softair, non è che mi piaccia l'idea di gente che muore ed uccide con una divisa addosso. Sarebbe però il caso di smetterla di infiorettare quel che facciamo: se noi stessi non siamo capaci di capire che cosa facciamo, perchè lo facciamo e come mai ci piace vuol dire che non abbiamo alcuna speranza di capire il punto di vista di chi non ci vede di buon occhio. E se non capiamo il loro punto di vista ogni volta che ci dovrebbe essere dialogo e confronto ci sarà solo una litigata tra sordi...nessuno che capisce (e vuole capire) quello che dice l'altro e come mai lo dice.
Senza capire quel che facciamo non si va da nessuna parte. E cercare di "ripulire" da argomenti delicati quel che facciamo ogni domenica sui campi non ci aiuta, IMHO. Proprio per niente.