da "buon" (si fa per dire) fotografo appassionato amatoriale butto li due cose sperando di esser utile.
la messa a fuoco e' il procedimento con il quale si fa si che i raggi luminosi che entrano nello strumento in questione (occhio umano, obiettivo fotografico, ottica da fucile etc etc) vengano concentrati in un unico punto al fine di avere una visone più' nitida del soggetto (o bersaglio nel nostro caso) che si vuole osservare.
ora sia la vista che la fotografia che le ottiche lavorano allo stesso modo ovvero convogliando la luce riflessa da una cosa in un canale concentrandola sempre di più' per poi essere decifrata da appositi congegni (cervello, processori e nel caso di ottiche l'occhio umano) e convertita in immagine.
la messa a fuoco si opera avvicinando od allontanando due lenti di qualunque tipo esse siano e di qualsiasi strumento esse siano.
al variare della distanza fra le due andiamo a spostare avanti o indietro il piano focale che va immaginato come un muro piatto davanti a noi e perpendicolare al nostro sguardo. (sulle ottiche si potrebbe tranquillamente lavorare agendo sulla lente dietro ma anche su quella davanti, non cambierebbe nulla, per convenzione la maggior parte le costruiscono con la regolazione posteriore)
tutto ciò' che sta 1metro avanti e 3 dietro a questo muro in proporzione alla grandezza dello stesso (dicasi piano focale) sarà a fuoco tutto il resto lo sarà via via meno in proporzione alla distanza dal suddetto piano.
andando nel dettaglio si e' visto che il livello di perfezione di messa a fuoco o vero di nitidezza dell'immagine avviene in quella porzione di "inquadratura" l'addove l'inquadrato e' parallelo all'inquadrante ovvero quando la lente e' perfettamente parallela al piano focale.
da qui e' stato inventato il correttore di parallasse che permette ovviare al non potersi mettere in parallelo (in asse) col soggetto/bersaglio e muove la lente (inclinandola mi pare) in modo da farla lavorare come se lo fossimo al fine di ottenere la più corretta messa a fuoco possibile (e qui poi entrano in gioco portafogli e qualità degli strumenti) sul soggetto scelto all'interno del nostro piano focale di cui prima.
detto questo ogni ottica al mondo potrebbe avere sistemi differenti, levette ghiere torrette e chi più ne ha più ne metta per fare ciò quindi la posizione degli stessi non trovo sia un metodo di confronto su chi ne sa di più..
tornando alla richiesta dell'utente la messa a fuoco può' influire nel tiro solo nel caso in cui ti impedisca di visualizzare il bersaglio ma assolutamente non e' in relazione con la traiettoria del colpo e dove tu vedi la croce.
P.S.
con messa a fuoco verso l'infinito si indica volgarmente un modo di regolazione della messa a fuoco che fa si che tutto quello che vediamo nello strumento sia a fuoco. questo e' dato dal fatto che con questa regolazione il piano focale sia posto su un soggetto grande e lontano (in questo caso e' detto sfondo) talmente grande che, per la regola 1m avanti e 3 dietro in proporzione, tutto ciò che possiamo vedere dallo strumento risulterà a fuoco. e' presente ovunque dalle macchine fotografiche alle ottiche alle videocamere etc etc
spero di esser stato utile
se si re+ se no re- grazie
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ah dimenticavo.. negli anni si e' poi capito che in base alla regolazione del parallasse di poteva calcolare la distanza, che ai giorni nostri e' prestampata sullo strumento di regolazione in maniera da avere una regolazione più veloce e da sapere più o meno la distanza del soggetto, una volta perfettamente a fuoco si legge il numero sulla ghiera e quella e' la distanza
ciaoo