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Discussione: giocata notturna Sniper/Spotter

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    Predefinito giocata notturna Sniper/Spotter

    DEBRIEFING SNIPER TEAM

    Salve a tutti, premetto che, date le mie condizioni al ritorno di tale partita, orari e dettagli probabilmente non saranno fedeli come dovrebbero, tuttavia spero di offrire un po’ di intrattenimento raccontando l’esperienza che ho vissuto in occasione della giocata notturna svoltasi tra sabato 15 e domenica 16 ottobre 2011.

    Prefazio.
    Alle 16.30 di sabato pomeriggio carico tutto in macchina per spostarmi al punto di incontro della mia squadra, parto e arrivo al luogo designato con buon anticipo. Trovo due dei miei compagni ad aspettarmi, il mio spotter (qui sul forum SEAN40K) e un altro dei nostri, nome in action Cappellaio, e decidiamo di dividere la roba sulle varie vetture per viaggiare più comodamente. Entro breve ci raggiunge anche ORSO, scambiamo due chiacchiere e partiamo.
    Alle 18.00, dopo aver raccattato anche il nostro comandante, nome in action MOTTA, arriviamo al campo. Lì incontriamo numerosi ragazzi dei team partecipanti, molti dei quali conosciamo bene, e tra fesserie e risate prendiamo tutto l’occorrente per allestire i campi base e ci dirigiamo alle nostre zone. (dopo una bella controllata alla potenza delle asg in gioco ).

    Briefing.
    La missione consiste in più compiti, che verranno rivelati alle varie fazioni a orari prestabiliti, e che andranno completati entro un limite di tempo/prima che un’altra fazione lo porti a termine prima.
    I team vengono raggruppati in tre fazioni: RUSSI, GEORGIANI e CECENI, divisi in gruppi operativi a discrezione dei comandanti di fazione. Ognuna di esse è responsabile di un campo base e di una stazione radio, a un centinaio di metri dal campo, che deve essere periodicamente controllato tramite ronde di pattugliamento per evitare sabotaggi. In caso di avvenuto sabotaggio le comunicazioni saranno volontariamente disturbate dal comando missione (centro operativo, per gli amici Charlie-Oscar)
    Questo diventa un obbiettivo particolarmente sensibile in quanto le comunicazioni dal CO che descrivono la missione da intraprendere vengono comunicate in un alfabeto criptato, di cui le fazioni sono a conoscenza , e avere una comunicazione chiara e priva di disturbi è fondamentale. Gli unici in grado di riparare/sabotare le stazioni radio sono i genieri di fazione, due per ogni squadra.
    Prime istruzioni dal CO: Allestire il campo base con luci, tende, stazione radio e attendere il “via” vero e proprio delle operazioni.

    Debriefing.
    Ore 19.00
    Io e sean siamo subito assegnati al gruppo russo e ci dirigiamo verso la nostra area per dare una mano con il campo, preparare l’equipaggiamento eccetera. Ci sistemiamo a un limite del campo base per ragionare un po’ sul da farsi, elaboriamo qualche idea per come muoverci mentre farciamo ulteriormente le ghillie (personali e dei fucili) con la vegetazione del posto.
    Come ghillie optiamo per il modello COBRA indossando un pantalone MultiCam, più che sufficienti per permetterci una buona invisibilità, soprattutto visto che in un contesto notturno una ghillie completa è più di intralcio che d’aiuto...
    Io imbraccio il mio L96 Marui e ho alla gamba destra la Serpa contenente la P226 a gas (KJW).
    Sean porta con sé il suo SR25, origine ignota, internamente tutto custom. Non ha con sé pistole visto che la sua si è scassata due giorni prima dell’evento, tuttavia il suo fucile ha la possibilità di tirare anche in raffica.
    La vegetazione del campo è piuttosto mista: si spazia da ampi spazi aperti con sterpi alti intervallati da sporadici alberi di acacia e carrubo (TROPPE SPINE DANNAZIONE), ad aree di macchia boschiva molto più fitte, con un sottobosco più verdeggiante e decisamente impenetrabile in alcuni tratti (ROVI OVUNQUE). A parte l’impressionante quantità e varietà di piante spinose, l’ambiente si adatta molto bene alle nostre esigenze. Già alla distanza di 5 metri, con la poca luce residua delle 19.30, è praticamente impossibile identificare la sagoma sdraiata nell’erba alta stile savana. Da questo punto di vista sono molto soddisfatto delle nostre ghillie, che hanno fatto davvero un ottimo lavoro.

    Ore 20.00
    Terminati i preparativi ed acceso un bel falò al centro dell’accampamento ci viene comunicato che le operazioni partiranno ufficialmente alle ore 22.00
    Nulla di tragico, ne approfittiamo per schiacciare un pisolino al calore del fuoco, ovviamente senza indossare la giacca della ghillie per non trasformarci in torce umane.

    Ore 21.30
    Formiamo la squadra (codice ALPHA). Per l’inizio delle danze il nostro comandante di squadra, motta, decide di effettuare una recon intorno alla stazione radio per prendere confidenza con la zona. Dunque io e sean faremo da scout avanzati, un compito un po’ misero ma ben tollerabile al momento.
    Apriremo la strada a motta, orso e cappellaio, che si muoveranno tenendosi in contatto con noi.
    Stabiliamo il canale radio di squadra e di fazione, ci applichiamo le pitture facciali, poi aspettiamo l’ora X

    Ore 22.00
    Spunta una luna enorme, del colore dell’emmenthal, luminosa come un faro. La malediciamo più volte, sarà impossibile ottenere una visione notturna al massimo delle possibilità.
    Un piccolo inconveniente ci fa ritardare di 5 minuti dalla partenza, ed usciamo quando già si trova sulla zona un’altra nostra pattuglia. E cominciano i problemi.
    Io e sean ci muoviamo piano, cercando di non fare rumore sul “fieno” della zona.
    La luna proietta ombre lunghissime, surreali, che confondono ancora di più la nostra visione al buio. Lentamente, ci avviciniamo alla stazione radio, seguiti dalla squadra, memorizziamo il percorso e ci guardiamo intorno:
    Un boschetto di bassi (e spinosi) alberi di carrubo si estende alle nostre ore 9, direzione dalla quale con tutte le probabilità si faranno vivi i georgiani, data la loro ubicazione della base. Così decidiamo di addentrarci e di controllare com’è la situazione oltre il boschetto.
    E’ un inferno, la ghillie si impiglia nelle lunghe spine degli alberi, per non parlare del bonnie hat ghillizzato, e per farci largo nell’ultimo tratto provochiamo un casino infernale. Usciti finalmente dalla macchia ci troviamo di nuovo nella savana. Davanti a noi si erge una collinetta, per evitare di stagliare le nostre sagome contro il cielo chiaro per via della luna praticamente piena preferiamo non esporci sulla cresta e rimaniamo dove siamo. Rimaniamo in ascolto per un paio di minuti, silenzio assoluto, solo un po’ di vento che smuove gli arbusti. Mentre Sean fa per tornare da motta, intendo un rumore, un fruscìo più “pesante” dei precedenti, e lo blocco. Ci congeliamo per qualche altro minuto e finalmente capisco di non essere totalmente paranoico. Ci sono più elementi in avvicinamento nella nostra direzione, dall’altra parte della collinetta.
    Stando attenti a non provocare rumori eccessivi torniamo dal resto della squadra e comunichiamo l’accaduto. Aspettiamo.

    Ore 22.45 circa
    Dopo pochi minuti dal nostro rilevamento, appaiono quattro figure in pattugliamento sulla cresta della collinetta. Ne tengo sotto tiro uno, motta impone il silenzio più assoluto.
    Si avvicinano, sono intorno ai 25 metri di distanza, si frappone il boschetto di carrubi tra noi e loro. Si avvicinano ancora.
    D’improvviso parte una raffica, se da uno dei nostri o da uno dei loro non mi è ancora chiaro, e da allora i pallini iniziano a volare ovunque. Loro sparano largamente a saturazione, non ci avevano visti con tutta probabilità.
    Ne inquadro uno, compenso sul reticolo la distanza ridotta, ci sono quasi, trattengo il fiato, mi concentro…FLASH, un raggio di luce potentissimo illumina il boschetto davanti a noi, proiettando un’ombra nera come la pece sullo sfondo, non si vede più oltre la prima linea di alberi. Motta urla di spegnere quella *BIP* di torcia, urla, tanto siamo comunque bruciati ormai. La Surefire M900 di Cappellaio (accesasi involontariamente) ha fatto un bel macello, non ci vediamo pressochè nulla ora, siamo bruciati e le raffiche iniziano a prendere direzioni preoccupanti.
    Ripieghiamo verso la stazione radio e ci mettiamo in contatto con la nostra base. Nessuna risposta.
    Ipotizziamo che le comunicazioni siano state interrotte per un sabotaggio alla stazione radio, così io e sean ci stacchiamo per andare a controllare. Il resto della squadra continua ad ingaggiare sporadicamente.
    Ci avviciniamo alla stazione lentamente, il più furtivamente possibile, purtroppo abbiamo deciso di muoverci troppo frettolosamente e la luminosità della luna condanna le sagome nere delle nostre ghillie, facendoci identificare e prendere di mira da alcuni nemici imboscati. Sean viene eliminato da una raffica, io mi dichiaro con lui e torniamo al campo.
    Lì scopriamo un fatto impensabile. I “nemici” che abbiamo ingaggiato altri non erano che la NOSTRA pattuglia uscita prima di noi. I canali radio erano divisi a nostra insaputa e tutto si è concluso con un imbarazzante BLU-SU-BLU
    Facciamo sì che gli altri della nostra pattuglia ne siano a conoscenza, tuttavia subito l’ingaggio riprende, stavolta sono tango per davvero, motta e cappellaio ne eliminano uno ciascuno e tornano alla base terminata la ronda, dove io e sean stavamo aspettando il rientro (ogni 10 minuti) piuttosto sbigottiti e inca**ati per l’accaduto.

    Ore 23.00
    Prima comunicazione riguardo l’obiettivo corrente dal CO: Due intermediari ceceni si stanno dirigendo al nostro campo, assicurarsi che non si portino dietro tango ma consentirne l’accesso per concludere alcune trattative.
    Io e sean ci posizioniamo 20 metri fuori dal campo, tra l’erba alta e spessa, e attendiamo. Gli intermediari arrivano segnalati da due luci verdi a intermittenza, sono soli. Passano accanto alla stazione radio, no problem, la ronda li lascia proseguire e si tiene all’erta.
    Continuiamo a tenere d’occhio l’area davanti a noi durante tutto il “meeting” e mentre i due lasciano la zona. Tutto liscio.
    Ci posizioniamo 30 metri più avanti, in prossimità di una macchia di arbusti e di un albero di acacia, in osservazione dei due principali accessi all’area, uno dal boschetto, vicino alla stazione radio, e l’altro dalla parte opposta.
    Osserviamo e scrutiamo, la luna delinea colori surreali, è tutto una chiara sfumatura di grigio-panna, non c’è verso di adattare lo sguardo per quando si entra in zone più buie. E’ come giocare sotto un lampione.

    Ore 24.00
    Rientriamo al campo, ci togliamo la ghillie e ci diamo un po’ di ristoro al falò.
    Mangiamo e beviamo qualcosa.
    Arriva un altro ordine, c’è un georgiano traditore, BORIS, che è stato ferito e gambizzato a 500 metri dalla nostra posizione mentre fuggiva dal campo. Dobbiamo trovarlo prima che lo facciano i georgiani.
    Parte l’IA (azione istantanea) e la nostra squadra è la più avanzata. Ci dirigiamo oltre la stazione radio, poi identifichiamo luci e rumori ben lontani alle nostre ore 12 spaccate. E’ il campo georgiano, in fremente attività.
    Inutile dire che troviamo un percorso alternativo per aggirarlo, inoltre dal campo si proiettano numerosi fasci di luce in ogni direzione, che possono facilmente farci identificare (oltre ad ostacolare la visione notturna, come QUALSIASI cosa in quella maledetta notte).
    Ci muoviamo lentamente, a tratti strisciamo, ci congeliamo, aspettiamo e ripartiamo. Questo tutta la squadra alpha.
    Aggirato il pericolo con non poca tensione, ci dirigiamo verso il contatto Boris, che è in frammentario contatto radio con noi. Avanziamo per un bel po’ oltre il campo nemico, eppure di Boris nessuna traccia… La storia inizia a puzzarci di imboscata, il georgiano da delle indicazioni pressochè frammentarie e imprecise.
    Dice di accendere una luce rossa per aiutarci, tuttavia ci mette a rischio tutti, la luce è molto visibile, e lui si trova a solo 100 metri dal campo nemico! Cappellaio è stato il primo a scorgerla, e siamo dovuti tornare indietro di gran lena, l’idea che lo prendessero di nuovo prima di noi ci metteva le ali ai piedi.
    Lo raggiungiamo per primi, motta ordina di assumere una copertura a 360° intorno a lui e Boris, con il quale comunica. Sopraggiunge la pattuglia Bravo, ora siamo già più tranquilli, almeno stavolta non ci siamo sparati addosso.
    Nuovo ordine. Le trattative tra russi e georgiani vanno a gonfie vele, ci promettono la liberazione di un ostaggio russo più un compenso bello consistente in cambio di Boris. Siamo russi, come potremmo mai rifiutare qualcosa che entra nella categoria “vodka, soldi, donne”, quindi il nuovo ordine è di portare il traditore al campo georgiano, o tutte le trattative salteranno.

    Ore 01.20 circa
    Ci rechiamo al campo georgiano, motta cerca di sapere qualcosa in più da Boris sull’ubicazione di obiettivi sensibili ma quello non parla, nulla da fare. A 50 metri dal campo georgiano io e sean ci stacchiamo dal gruppo e prendiamo posizione su un avvallamento che ci permette di monitorare lo scambio.
    Appena il gruppo arriva nei pressi dell’entrata principale del campo viene accolto da urla e richieste di identificazione, spuntano due, tre, quattro georgiani dalle palle inverse ad armi puntate, la tensione è palpabile.
    Ai ripetuti ordini di abbassare le armi i nostri ubbidiscono, intanto l’intero campo georgiano entra in attività.
    Io e sean, che da principio tenevamo sotto tiro le due guardie dell’ingresso dopo esserci avvicinati a distanza di ingaggio, decidiamo di arrivare ancora più vicini al campo e al tumulto che lo pervade. Avanziamo per circa 10 metri in Medium-crowl, confidando nella notte e nello scompiglio per mantenere la nostra invisibilità. Non ci vedono.
    Controlliamo la situazione, che pian piano si placa. Sempre tenendo sotto tiro i membri più bellicosi del gruppo assistiamo allo scambio e ci prepariamo al momento fatidico del distacco del nostro gruppo dai georgiani. Tutto fila liscio.
    Raggiungiamo il resto di Alpha dopo esserci messi in contatto con motta, e torniamo al campo, con sempre almeno un membro a guardarci le spalle. Non si sa mai.
    Arriviamo nei pressi della stazione radio, Orso comunica alla ronda che siamo in avvicinamento e per fortuna non ci sono altri incidenti di blu-su-blu al nostro passaggio.
    Al campo ci riposiamo, ci scaldiamo un po’ e beviamo un sorso d’acqua in attesa di nuovi ordini.

    Ore 01.50 circa
    Motta, cappellaio e orso escono dal campo, veniamo informati che stanno andando a consegnare alcuni “documenti sulla recon” al campo georgiano… Boh, io e sean non abbiamo idea di cosa voglia dire, magari un altro accordo? Senza preoccuparci ci rimettiamo le ghillie e partiamo, tranquilli, verso il campo georgiano.
    Tutto sarebbe dovuto andare senza alcuna interdizione da parte loro, del resto ci era stato comunicato che stavano andando là solo per consegnare dei documenti…
    Decidiamo di non passare sul sentiero per evitare eventuali pattuglie e ci dirigiamo in un boschetto che lo costeggia fino al campo georgiano. Ci muoviamo rapidi, vogliamo raggiungere motta e gli altri al cambio e assistere alla consegna.
    Siamo a 50 metri dal campo, c’è molta attività, e decidiamo di arrivare lateralmente per poi identificarci e raggiungere gli altri all’interno, o almeno lì pensavamo che fossero!
    Invece, a 25-30 metri dal campo, mentre esco dal folto e inizio a camminare beato sulla “savana”, sento una voce alle mie ore 3, un misto tra stupore e rabbia marcia. E’ motta, è sdraiato dietro degli arbusti, invisibile, e subito mi fa cenno frettolosamente di buttarmi a terra. Non ci penso neanche e ubbidisco, mi butto a terra e inizio a strisciare verso di lui, inca**ato nero.
    Arrivato da lui, mi accoglie con un “ma ti sembra il modo di avvicinarti?! Se ci beccano ci fanno un cu*o così!”. Ecco, ho fatto la boiata, eppure non ci capisco nulla. Gli spiego del compito che ci hanno detto che dovevano compiere e lui mi guarda stupito. La disinformazione regnava sovrana al campo a quanto pare… Perché tra “è andato a consegnare il rapporto recon al campo georgiano” a “è andato ad EFFETTUARE una recon RAVVICINATA del campo georgiano” ce n’è di strada…
    Per fortuna non ci siamo fatti identificare dalle guardie del campo, e ancora adesso non trovo possibile che non abbiano notato una sagoma stile BIGFOOT in avvicinamento tranquillo e penzolante… Tutto è bene quel che finisce bene!
    Ripreso il contatto in questo modo bislacco con Alpha, effettuiamo la recon. Motta e Orso si avvicinano fino a 10 metri dalle tende, incredibilmente sfruttando i momenti in cui le guardie volgevano lo sguardo per muoversi.
    Per 20-25 minuti rimango nella più totale perplessità: Che diavolo stiamo facendo qui? Il campo georgiano già lo conosciamo, ci siamo stati precedentemente per lo scambio… Comunque eseguo i miei doveri, osservo tramite il reticolo dell’ottica e mi appunto qualche nota mentale, come numero di guardie, tende, eccetera.

    Nota: Verremo poi a sapere che la squadra era stata inviata per spiare l’incontro tra due intermediari ceceni (come nel nostro caso, a inizio operazioni) e il comando operazioni georgiano. Giusto per sapere cosa aspettarci dai nostri “amici” georgiani dopo le trattative per Boris.

    Tornando al racconto, io e sean come ho detto non sapevamo nulla dello scopo di quella recon, tutta via aspettammo e facemmo la nostra parte. Dopo un quarto d’ora dal nostro arrivo, compaiono gli intermediari. I georgiani li accolgono in malo modo, li fanno inginocchiare e li catturano. Urlano, impartiscono ordini confusi e tutto il campo si attiva come un formicaio.
    Motta, che aveva assistito a tutta la scena da pochi metri, inizia a ripiegare lentamente, coperto dal casino creatosi al campo. Raggiunge prima Orso, che era un cespuglio più indietro di lui, e poi me. Strisciamo all’indietro per altri 10 metri, ora il buio ci copre ampiamente e raggiungiamo anche cappellaio e sean, poco più indietro. Motta ha inteso che i georgiani stavano per effettuare una ronda intorno a tutto il campo per vedere se i ceceni erano soli, inutile dire che era tempo di dileguarsi. E così facemmo, dopo aver comunicato al nostro CO che i georgiani non erano intenzionati a trattare con i ceceni.

    Ore 02.30 circa
    Meritato riposo al campo base. Mezz’ora dopo a me e a cappellaio tocca la ronda alla stazione radio.
    Mollo ghillie e BA, indosso la giacca woodland che si era portato sean di ricambio e imbraccio l’MP5SD6 celsius di motta (suo backup).
    Durante la ronda veniamo ingaggiati due volte, due volte motta interviene con il resto del gruppo e la pattuglia Bravo a salvarci le chiappe, momenti intensi ma che non hanno nulla a che fare con l’esperienza da sniper, quindi taglio corto dicendo che ho preso tanto freddo (la ghillie teneva un ottimo calduccio), un paio di georgiani nemici ma nessun pallino… mi è andata di lusso insomma. Torno al campo, intrizzito e bisognoso di falò alle 04.00
    Trovo sean sdraiato a mezzaluna che costeggia il falò, mentre riposa al caldo come un cane davanti al camino. Gli mando qualche insulto e mi piazzo affianco per riprendere un po’ di calore.

    Ore 05.00
    Ordine dal CO: Ultimo atto, ci si sposta definitivamente verso il luogo dell’ultima operazione.
    Spiegata in soldoni, come PENSO di aver capito (l’organizzazione non è stata impeccabile, non sono state chiare fin troppe cose di questa giocata, ma sorvoliamo), i russi si ritirano ed affrontano i ceceni e i georgiani coalizzati a tradimento in una sorta di imbuto, dove possono arginare meglio la superiorità nemica (nessuno di voi ha presente 300? )
    Fatto sta che mi è parsa una gran boiata per usare un po’ di pallini. I russi si schierano in uno spiazzo bindellato ai lati largo 8-10 metri e lungo 30. I tango arrivano da ore 12, unica copertura un boschetto sullo sfondo e un gruppo di cespugli a ore 10.
    Facendo buon viso a cattivo gioco ci prepariamo al gioco al massacro, due attacchi da mezz’ora, che sicuro non avrebbero mai potuto sfondare le difese russe, in posizioni coperte, invisibili per il buio e con una minimi e un’M60 dai rof spaventosi in copertura. Tiro al piccione ceceno in pratica… “Beh almeno testiamo per bene l’L96” mi dico tra me e me.
    Io e sean ci posizioniamo coperti da un tronco caduto, ben nascosti, puntando dritti davanti a noi.
    Per 10 minuti dal via non succede nulla, poi si scatena una tempesta di pallini dal bosco dinnanzi e alla nostra sinistra. Nulla di cui preoccuparsi, non riescono nemmeno a vederci, provano con la saturazione. Alcuni rispondono con sporadiche raffiche, ma generalmente aspettiamo che escano dalla copertura della vegetazione.
    Inutile dire che vengono eliminati subito appena escono allo scoperto, io ne elimino uno appena viene illuminato da una torcia, sean ha qualche problema col pescaggio di un caricatore, comunque si dà da fare. Motta bestemmia a tratti perché “il maiale”, l’M60, crea qualche problema di contatto con la batteria.
    In ogni caso la farsa finisce presto, per i russi, come prevedibile, zero perdite.

    Ore 06.10 circa
    Torniamo verso il campo base per raccattare tutto e tornare al parcheggio. La partita è ufficialmente chiusa.
    Fra tragitto, trasporto eccetera sono già le 07.00 ed inizio ad accusare la stanchezza. Nel senso che avrei dormito anche nel boschetto di carrubi.
    Biascicando qualche saluto e qualche amichevole insulto ci salutiamo e ci separiamo, in attesa di tornare alle rispettive case, docce e soprattutto letti caldi.

    Conclusioni.
    Ho vissuto delle belle esperienze in questa giocata, sebbene l’organizzazione non fosse stata la migliore: gli orari erano spesso sballati, le comunicazioni dal CO principale non arrivavano come dovevano, tanta confusione anche all’interno dei singoli team e, purtroppo, anche qualche scorrettezza durante gli ingaggi. Tuttavia ho preso bene la cosa per il fatto che, come prima notturna da sniper, è andata bene. E dagli errori fatti conto di imparare a muovermi e ad agire meglio.

    Spero di essere riuscito a non annoiarvi e a raccontarvi una bella esperienza, dalla quale possiate imparare, magari, qualcosa anche voi (mi rivolgo ai novizi come me ovviamente, voi veterani non leggete questa ultima frase )
    Lascio la parola a Sean40K se ha qualcosa di aggiungere e conto di aggiungere qualche foto se riesco a trovarne qualcuna decente e la kit list di entrambi a breve, quando mi torneranno le forze per scrivere!

    Foto davanti al falò Clicca sull'immagine per ingrandirla

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    Ultima modifica di GHOST M1F8; 19/10/2011 a 22:38 Motivo: aggiunta foto

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